Francia, manifestazione dei “gilet gialli” contro il caro-carburante: oltre 400 feriti e quasi 300 arresti

Alta tensione in Francia per le manifestazioni dei “gilet gialli”, la protesta spontanea nata contro il caro-carburante.

Il bilancio della giornata di sabato si aggrava, secondo cifre diffuse dal ministero dell’Interno francese: un morto, 409 i feriti, di cui 14 gravi, 282 gli arresti. Per il ministro Christophe Castaner “siamo di fronte a una disorganizzazione totale, hanno tentato di entrare nelle prefetture, ci sono state azioni di grande violenza”. Intanto, 3.500 gilet gialli sono rimasti in azione tutta la notte. Stamattina i blocchi sono già 40 sulle autostrade.

Il bilancio è di 282.000 i partecipanti.

Parigi i manifestanti, arrivati a un centinaio di metri dall’Eliseo, sono stati respinti dalla polizia in assetto antisommossa anche con i gas lacrimogeni. I manifestanti sono stati respinti verso place de la Concorde dove si sono temuti incidenti per la presenza di black bloc.

Altro punto caldo nei pressi del traforo del Monte Bianco, tra la Francia e l’Italia: per sgomberare alcune decine di “gilet gialli” che bloccavano completamente l’accesso sono stati lanciati gas lacrimogeni. E’ stato disposto il temporaneo blocco del transito dei mezzi pesanti nel tunnel tra l’Italia e la Francia.

In Savoia una manifestante è rimasta uccisa, a Pont-de-Beauvoisin, dall’automobile di una donna che si è trovata nei disordini ed è stata presa dal panico. La donna stava accompagnando la figlia piccola dal medico quando i manifestanti hanno cominciato a dare colpi alla sua auto. Impaurita, la conducente ha accelerato ed ha investito una manifestante, rimasta uccisa. Sotto shock, la donna è stata posta in stato di fermo.

La popolarità di Macron precipita al 25%,record minimo – Emmanuel Macron perde altri 4 punti a novembre nei sondaggi di popolarità ed ormai è soltanto un francese su 4 ad apprezzare l’operato del presidente. Secondo una ricerca Ifop, pubblicata stamattina dal Journal du Dimanche, Macron tocca il suo minimo assoluto nei 18 mesi di presidenza con il 25% di popolarità. Crolla di 7 punti anche il primo ministro Edouard Philippe, al 34%. Gli intervistati che si dicono “molto soddisfatti” di Macron sono soltanto il 4%, quelli “piuttosto soddisfatti” il 21%. I “piuttosto scontenti” il 34%, i “molto scontenti” il 39%




Brescia, operazione Free fuel: 16 milioni di litri di carburante “fiscalmente inquinato”

BRESCIA – Dalla mattinata odierna, gli uomini del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria Brescia e della Tenenza di Desenzano del Garda, supportati da alcuni Reparti territoriali del Corpo operanti in Campania e Umbria, stanno eseguendo n. 7 ordinanze di custodia cautelare in carcere (nonché n. 2 misure interdittive riguardanti il divieto di amministrare imprese), disposte dal GIP presso il Tribunale di Brescia, nei confronti di due brokers residenti in Lombardia, quattro persone residenti in Campania ed un’altra persona residente in Umbria, tutte operanti nella commercializzazione dei prodotti petroliferi.

Nello stesso contesto, oltre alle misure cautelari personali, il Gip ha ordinato il sequestro preventivo di beni per oltre 5,2 milioni di euro. Si tratta dell’OPERAZIONE “FREE FUEL”, svolta dalle Fiamme Gialle bresciane sotto la direzione della Procura della Repubblica di Brescia con il coordinamento della Procura Nazionale Antimafia.

L’imponente frode fiscale ha interessato 16 milioni di litri di carburante provenienti dalla Slovenia e dalla Croazia. Il fine perseguito era quello di abbassare artificiosamente il prezzo finale del prodotto “alla pompa”, attraverso la creazione di società “filtro” che sistematicamente hanno omesso il versamento dell’IVA dovuta all’Erario.

Infatti, la merce, effettuava due “viaggi” differenti:

  • un “viaggio fisico”, partendo dall’estero e, a mezzo di autobotti, raggiungendo direttamente depositi fiscali ubicati a Roma, Genova e Vigevano (PV), per poi essere velocemente inviata presso i distributori stradali;
  • un “viaggio cartolare”, molto più “tortuoso” di quello fisico, ma fiscalmente (indebitamente) vantaggioso.

Il carburante, infatti, veniva formalmente ceduto, dapprima, a due società cartiere formalmente ubicate in Bulgaria e Romania, ma gestite dall’organizzazione criminale; in un secondo momento, veniva poi fatturato a due “cartiere” italiane, le quali non versavano le imposte. Infine, il carburante veniva venduto a imprese che gestiscono distributori stradali, tre delle quali sono risultate consapevoli del sistema di frode posto in essere.

Da evidenziare che le società fittiziamente interposte avevano sede effettiva ed occulta in un bunker in provincia di Napoli. Le Fiamme gialle bresciane hanno scovato tale nascondiglio, individuando un vero e proprio “sistema di sicurezza anti-polizia”.

L’ufficio era dotato di telecamere di sorveglianza interne ed esterne e di un ingresso blindato di piccole dimensioni. Gli elementi probatori hanno consentito di ipotizzare che il meccanismo di frode sia stato perpetrato al fine di agevolare la “Camorra” campana. Allo stato, sono indagate complessivamente 14 persone.




CAMPOBASSO: BANCONOTE FALSE AI DISTRIBUTORI DI CARBURANTE

Redazione

Campobasso – La Polizia di Stato di Campobasso ha raccolto denunce da parte di titolari di impianti di carburanti della città, che hanno lamentato l'introduzione nell'apposito dispositivo di banconote da euro 10,00 false sulle quali era stato incollato l'ologramma ritagliato da una banconota autentica.

Gli ologrammi sono definiti come figure (o pattern) d'onda interferenti ottenute tramite l'uso di un laser, aventi la specificità di creare un effetto fotografico tridimensionale. Va segnalato che a circolare non è solo cartamoneta falsa ma molte volte anche banconote "vere" che vengono modificate (tagliate per formare due banconote, sovrapposti ritagli di carta, alluminio o scotch) per essere usate presso i distributori automatici di benzina, in modo da sviare la lettura ottica della banconota.

E' evidente che non potranno essere presidiate tutte le apparecchiature automatiche che accettano banconote per erogare beni. Si auspica pertanto che vengano perfezionati i sistemi di sicurezza volti ad impedire il perpetrarsi di questo tipo di truffa.

L'attività della Polizia di Stato è soprattutto preventiva e, pertanto, atteso che sono in circolazione banconote contraffatte, è bene aumentare i livelli di attenzione per riconoscere i soldi falsi: 1) Toccando la carta della banconota si devono percepire al tatto alcuni "rilievi" delle stampe sull'acronimo della Banca centrale europea e nelle 5 lingue ufficiali della Comunità europea nonché nelle cifre indicanti il valore nominale delle banconote e nei motivi architettonici delle finestre e dei portali. Inoltre, lungo i bordi delle banconote da 200 e 500 sono stati inseriti speciali elementi tattili ideati per i non vedenti. 2) Tenendo la banconota controluce si devono vedere un filo di filigrana ed un filo di sicurezza microscritto. 3) Sul fronte delle banconote di piccolo taglio (5, 10, 20) è presente una striscia olografica e muovendo la banconota è possibile osservare alternativamente il simbolo dell'euro in colori brillanti o il valore nominale; sui tagli grandi (50, 100, 200, 500) è presente una placchetta olografica. Muovendo la banconota è possibile osservare alternativamente le cifre indicanti il valore nominale, il motivo architettonico riprodotto sul biglietto o il simbolo euro. 4) Sul retro della banconota di piccolo taglio (5, 10, 20) è presente una striscia iridescente. Muovendo il biglietto, la striscia brilla per effetto della luce. Su quelle di grande taglio (50-100-200-500) è stato utilizzato un inchiostro otticamente variabile per indicare il valore nominale.