POGGIO BUSTONE (RI): RAPINA LA COLLANA AD UN CONOSCENTE

Redazione
Poggio Bustone (RI)
– Era in compagnia di un compaesano suo conoscente presso la propria abitazione. all’improvviso Z. F. classe 1990, gia’ conosciuto dalle Forze dell’ordine, nota la collana che l’amico ha al collo e con una scusa gliela fa sfilare per vederla da vicino. a quel punto lo spintona violentemente gettandolo in terra, gli arraffa la collana e scappa.

Il malcapitato riavutosi dallo shoc, avvisa i carabinieri della stazione di Rivodutri i quali allertano la pattuglia che era di servizio e nella serata, rintracciano Z. F. all’interno di un fabbricato in disuso. Perquisito, gli trovano la collana che aveva rapinato la quale sara’ restituita al legittimo proprietario mentre per il ventiquattrenne, dopo le formalita’ di rito, si sono aperte le porte del carcere di Rieti.
 




RIETI, EVADE DAI DOMICILIARI PER GODERSI IL FRESCO SERALE IN PIENO CENTRO

Redazione
Rieti
–  E’ accaduto nella serata di ieri lunedì 11 agosto 2014, quando una pattuglia dei carabinieri ha rintracciato, in una strada principale del centro storico di Rieti nei pressi di un bar, il pregiudicato B.J. classe 1991, noto alla Forze dell’ordine, che stava scontando una condanna agli arresti domiciliari.
Il predetto, senza alcuna autorizzazione, ha pensato bene di farsi una passeggiata serale, per godere della frescura notturna, particolarmente gradevole in questi giorni di afa.
per B.J., sono scattate le manette e si sono aperte le porte del carcere di Rieti in attesa del giudizio per direttissimo.

 




RIETI, LO STATO DEL CARCERE

Redazione

Rieti – La delegazione radicale composta da Marco Giordani, Alessio Torelli e Valeria Centorame di Sabina radicale, insieme al sindaco di Rieti Simone Petrangeli e al presidente delle Camere Penali di Rieti Marco Arcangeli hanno visitato il Carcere di Rieti.

"La struttura si presenta molto diversa da quelle classiche all'italiana. – dichiara Rocco Berardo, consigliere regionale del Lazio – I detenuti sono in una cosiddetta sorveglianza dinamica – prosegue Berardo – quindi hanno la possibilità di accedere liberamente nei corridoi della sezione."

I detenuti attualmente presenti sono 312 di cui 161 stranieri. 220 di questi sono definitivi. Il carcere di Rieti attualmente può ospitare 369 detenuti. Nove sezioni sono state aperte sulle 11 disponibili.

L'amministrazione penitenziaria non ha ancora previsto una pianta organica per questo carcere tuttavia lo standard che dovrebbe prevedere un agente per ogni due detenuti – e quindi dovrebbero essere 155 circa gli agenti di polizia penitenziaria – è ricoperto solo in parte: sono infatti 114 gli agenti presenti attualmente.

"Il problema principale della struttura – ha inoltre dichiarato il consigliere regionale Rocco Berardo –  tuttavia è rappresentato da quello sanitario che faremo presente al presidente della Regione Nicola Zingaretti:"

Attualmente i medici che coprono il servizio sanitario sono solo presenti di giorno, infatti dalle 20 fino alle 8 non vi è presenza medica all'interno della struttura penitenziaria mentre sono tre gli infermieri per ogni turno, dalle 7 alle 21. Il reparto di radiologia c'è  ma non è funzionante: manca controllo e collaudo sulle macchine, più il personale tecnico. Lo spostamento in ospedale per una semplice lastra risulta logisticamente difficile e economicamente oneroso. Sono 44 i detenuti lavoranti mentre sono quattro quelli che hanno fatto richiesta per accedere ai corsi universitari mentre non è ancora attivata la scuola elementare e media provocando grande disagio per i tanti detenuti che vorrebbero iscriversi. I 10 computer disponibili nell'area informatica vengono utilizzati raramente anche perché non sono stati ancora avviati i corsi di formazione.

Rocco Berardo conclude le dichiarazioni con tre informazioni:
La carta dei diritti dei detenuti e degli internati che dovrebbe essere consegnata all'ingresso non risulta  consegnata.
L'ufficio del magistrato di sorveglianza  non è istituito a Rieti: dunque quello di Viterbo è costretto a dividersi fra le due province.
Alle ultime elezioni, anche se in 106 hanno sottoscritto la presentazione della Lista Amnistia Giustizia, hanno votato solo in otto, molti per mancanza di diritto di voto ma tanti anche per scarsa informazione.

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