La Carmen “anti femminicidio” di Leo Muscato: una braga sopra la sporca coscienza di tanti uomini

Forse non sarà conosciuto come Zeffirelli o Ronconi, che hanno diretto memorabili esecuzioni di opere liriche alla Scala, al Metropolitan o in altri teatri in tutto il mondo, ma certamente Leo Muscato, regista teatrale che ha iniziato i suoi passi nella compagnia di Luigi De Filippo, sta maturando un curriculum teatrale di tutto rispetto, in particolare nelle rappresentazioni di opere liriche.

Sue infatti le direzioni in teatri importanti come l’Opera di Roma, il Petruzzelli di Bari, la Fenice di Venezia, nel 2016 ha portato Verdi al Malmö Opera, in Svezia. Il giovane regista pugliese però rischia di diventare celebre per un contestato allestimento della Carmen, che con un imbarazzante “Politically correct”, è stata rappresentata con la scena finale stravolta rispetto al libretto originale, dove la protagonista dell’opera di Bizet non muore, anzi è lei a uccidere Don Josè.

Le rivisitazioni dei libretti originali, negli anni, sono state numerose, spesso la rappresentazione di un’opera lirica, scritta più di un secolo prima, è stata adattata ai tempi moderni, a un luogo diverso rispetto a quello che prevedeva la partitura originale, ma questa scelta, dettata non si comprende da quale paura. Crediamo che nessuno degli autori di femminicidio abbia mai preso ispirazione dal Don Josè di Bizet, o dal Don Carlo di Verdi che uccide Leonora nella Forza del Destino.

Una “precauzione”, quella utilizzata dal regista, che ricorda tanto le coperture posticce applicate da Daniele da Volterra ai personaggi disegnati da Michelangelo da Vinci, nell’affresco del Giudizio Universale alla Cappella Sistina. Anche il pittore toscano era un discreto artista, passato però alla storia per un episodio che gli ha fatto conquistare l’appellativo di “Braghettone”.

Le braghe odierne non sono applicate per tranquillizzare la corte papale scandalizzata per le forme naturalistiche di uomini e donne in attesa del giudizio divino. Sono applicate a nascondere, più che a esorcizzare, un fenomeno che caratterizza la nostra società indipendentemente dalla trama di opere liriche, romanzi o pellicole cinematografiche. Riscrivere la Carmen stravolgendone il finale non ha l’effetto di migliorarla rendendola più accettabile alle giuste rivendicazioni femminili, è piuttosto mettere una braga sopra la sporca coscienza di tanti uomini.