LEGA, SCANDALO RIMBORSI: BELSITO SI SFOGA SUI VERSAMENTI IN NERO

A.P.

Parla e si sfoga Francesco Belsito, ex tesoriere della Lega, durante i vari interrogatori, resi tra il maggio e il luglio scorso, ai pm della procura milanese che indagavano sui finanziamenti al Carroccio. Oltre allo scontato Umberto Bossi, il quale avrebbe speso 500 euro per iscriversi a un sito di poker on line, personaggi tutt’ora in vista della Lega, da Tosi, il sindaco di Verona, a Cota, attuale presidente della Regione Piemonte, dal neo segretario Matteo Salvini a Roberto Calderoli. Belsito avrebbe fatot dichiarazioni pesanti quali quella di aver pagato la fattura di un auto per Cota.  Belsito non risparmia nessuno. Nemmeno il neo segretario Matteo Salvini. «Il nero che gli imprenditori versavano – riporta Belsito in un articolo pubblicatgo da La stampa – veniva utilizzato a volte per la campagna elettorale e veniva gestito senza passare dalle casse del partito. Ad esempio ricordo che Bonomi, in quota Lega per la Sea (la società che gestisce Linate e Malpensa) diede in contanti 20 mila euro a Salvini, circostanza che mi venne riferita dalla Dagrada (segretaria di via Bellerio, ndr). Quindi Salvini per sanare i suoi obblighi di oblazione verso la Lega intendeva girare al partito questa somma, cosa che non mi risulta sia avvenuta». E poi ognuno si dava da fare come poteva per la raccolta fondi. Secondo Belsito ci sarebbero stati parlamentari che si occupavano di telecomunicazioni come Maroni che reperì da Telecom 100 mila euro. Nella sanità, Salvini ebbe la nomina della dottoressa Cantù a capo delle Asl a Milano.  Per non parlare di ben 90 mila euro spesi per l’istruzione di Riccardo, del «Trota» e di Moscagiuro, il capo scorta dell’ex vicepresidente del Senato Rosi Mauro: tre lauree prese in Albania.