Bari: mazzette su case popolari

BARI – L’avvocato Sabino Lupelli, Direttore generale di Arca Puglia, è stato posto agli arresti domiciliari nell’ambito di indagini su un presunto giro di tangenti per diversi appalti, anche relativi alle case popolari.
Ai domiciliari anche gli imprenditori Massimo Manchisi e Antonio Lecce, mentre al costruttore ed editore barese Dante Mazzitelli è stata notificata una misura interdittiva. Sono ai domiciliari anche l’avv.Fabio Mesto e la cancelliera della Procura di Bari Teresa Antonicelli, accusati di fuga di notizie.

I presunti appalti truccati riguardano le case popolari e il cantiere della fogna, entrambi nel quartiere San Girolamo di Bari, e le case popolari e lo studentato nel rione di Mungivacca. L’indagine per corruzione coinvolgerebbe Lupelli e i tre imprenditori, mentre quella sulla presunta compravendita di notizie coperte da segreto istruttorio riguarda lo stesso Lupelli (destinatario, quindi, di due diverse ordinanze di arresto), l’avvocato Mesto e la cancelliera della Procura.
Le misure cautelari sono state emesse dal gip del Tribunale di Bari Giulia Romanazzi.




Colpo alla 'ndrangheta: ecco come la cosca "Rango zingari" decideva sulle case popolari e gestiva lo spaccio

Redazione

COSENZA – Vasta operazione antimafia dei carabinieri del Comando provinciale di Cosenza, con il supporto dell'ottavo Nucleo elicotteri di Vibo Valentia. Sono le 18 ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di altrettanti esponenti della cosca di 'ndrangheta dei "Rango-Zingari", con conseguente azzeramento dei vertici del gruppo criminale.

I provvedimenti sono stati emessi dal Gip distrettuale di Catanzaro su richiesta della Dda. Le indagini sono state condotte dai militari del Reparto operativo del Comando provinciale e coordinate dal Procuratore della Repubblica, Nicola Gratteri; dai Procuratori aggiunti, Giovanni Bombardieri e Vincenzo Luberto, e del sostituto procuratore Pierpaolo Bruni.

Il capo della cosca Uno dei provvedimenti restrittivi riguarda il capo della cosca, Maurizio Rango, di 40 anni, gia' detenuto in regime di 41 bis. Intercettazioni, pedinamenti, riprese e riscontri alle dichiarazioni di pentiti dello stesso clan hanno consentito ai carabinieri del Reparto operativo del Comando provinciale di Cosenza di ricostruire tre anni di egemonia della cosca Rango-Zingari sul territorio cosentino, dal 2012 al 2015. Un'attività investigativa che ha portato all'operazione denominata "Doomsday 2" per l'esecuzione di 18 ordinanze di custodia cautelare emesse su richiesta della Dda di Catanzaro. Una multinazionale del crimine, riferiscono gli investigatori, che gestiva lo spaccio organizzato di cocaina e hashish e le estorsioni ai danni di commercianti e imprenditori del cosentino, arrivando persino ad "assegnare" alloggi popolari agli affiliati togliendoli ai legittimi titolari.

La cosca era riuscita anche ad imporsi attraverso attivita' apparentemente lecite, gestendo alcune societa' di security che imponeva alle discoteche del luogo, non esitando, in un caso, a pestare un gestore riottoso.
Le indagini hanno consentito anche di documentare l'espansione della cosca verso la cittadina di Paola, subentrando alla locale cosca dei "Serpa", annientata nel 2012 sempre grazie ad un'operazione antimafia portata a termine dai carabinieri e coordinata dalla Dda di Catanzaro.