Cassia bis, lavori notturni per adeguare le barriere laterali: il Presidente Torquati ringrazia Anas

La SS2 Bis meglio nota come Cassia bis che congiunge la Capitale con Viterbo si rifà il look per il tratto che interessa a rampa di accesso al Grande Raccordo Anulare direzione Aurelia e la rampa di collegamento con l’Ospedale Sant’Andrea.

Il nuovo cantiere, che vedrà la sostituzione delle vecchie barriere stradali bordo laterale, per limitare i disagi al traffico veicolare si svolgeranno in orario notturno dalle 21.00 alle 6.00 per la durata di circa tre settimane.

Successivamente si procederà alla sostituzione delle rimanenti barriere delle rampe di accesso e di uscita dal Gra, interventi per i quali Anas ha garantito di limitare al minimo il cantiere in orario diurno, inevitabile per alcune fasi di adeguamento dei cordoli delle barriere stradali bordo ponte, e per cui darà comunicazione delle tempistiche nelle prossime settimane.

“Certo come sempre – ha detto il Presidente del Municipio XV, Daniele Torquati – che la concertazione tra enti sia indispensabile a garantire la tutela dei nostri territori oltre che a ridurre il più possibile i disagi per la cittadinanza, e rendendoci sempre disponibili a collaborare per la gestione degli interventi sul nostro territorio, ringrazio Anas per aver condiviso con il Municipio la programmazione del cantiere e per aver previsto le attività in orario notturno”.




Roma, via Cassia bis. Cangemi: “Bene Anas, iniziate pulizie ciglio strada”

ROMA – Cassia Bis, qualcosa si muove. “Anas ha avviato la rimozione dei cumuli di rifiuti sulla Cassia bis, intervento che avevo sollecitato all’indomani del passaggio dell’arteria dalle competenze regionali a quelle dell’azienda” ad annunciarlo il vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio Giuseppe Cangemi, che da sempre si batte per porre fine all’incivile abbandono di rifiuti sulla Cassia bis, una battaglia che punta a far sparire le discariche lungo la strada e soprattutto a promuovere un sistema di videosorveglianza per stanare i furbetti della spazzatura e scoraggiare eventuali neofiti. Per questo dopo il subentro di Anas nella gestione della Cassia bis, Cangemi ha immediatamente contattato l’azienda. I numerosi solleciti alla Regione Lazio, negli anni precedenti non aveva portato a interventi concreti; stavolta invece si va nella direzione giusta “Anas ha dimostrato la giusta sensibilità e apprezziamo l’avvio della pulizia della strada. Il prossimo passo – aggiunge Cangemi – sia l’installazione, quanto prima, di telecamere di sorveglianza per scoraggiare l’abbandono incivile di spazzatura e individuare chi si macchia di un vero e proprio scempio ambientale contro cui ci auguriamo siano applicate pene severe. Basta con le pattumiere a cielo aperto”.




Emergenza rifiuti Cassia bis, Cangemi: “Concordato piano di interventi con Anas, Municipio XV e Comune Formello”

“Stop ai cumuli di rifiuti lungo la Cassia Bis, sistemi di videosorveglianza con telecamere trappola, manutenzione del manto stradale: sono i punti cardine del piano di interventi al centro di un incontro, che ho promosso nei giorni scorsi in Consiglio regionale, insieme al responsabile Anas-Area compartimentale Lazio, il presidente del Municipio XV e il sindaco del Comune di Formello”. Lo annuncia vice presidente del Consiglio regionale del Lazio, Giuseppe Cangemi sottolineando come “si tratta di un provvedimento importante frutto di una sinergia che permetterà di dare risposte celeri e concrete.

“Abbiamo concordato tempi e modalità – aggiunge – che saranno formalizzati in un protocollo d’intesa per avviare quanto prima gli interventi sulla Cassia e la Cassia Bis. Un’azione coordinata, che coinvolge anche il Parco di Veio, volta a contrastare e prevenire l’abbandono dei rifiuti lungo il ciglio della strada e garantire una adeguata manutenzione a tutela delle migliaia di pendolari che ogni giorno percorrono la Cassia bis da e verso Roma”.

Cangemi ha ricordato come “in passato, quando la Cassia bis era ancora di competenza della Regione Lazio, più volte ho denunciato il degrado chiedendo all’amministrazione ed Astral di porre rimedio. Dopo il passaggio dell’arteria alle competenze di Anas, solo quale mese fa, ho immediatamente sollecitato i vertici dell’azienda affinché affrontassero il problema cronico delle discariche a cielo aperto; Anas ha immediatamente recepito le nostre istanze e dopo diversi incontri siamo giunti alla definizione di una base operativa concreta. Ora – conclude Cangemi – lavoriamo per realizzare rapidamente tutti gli interventi”.




CASSIA BIS: LO SCEMPIO CONTINUA CON I "RIFIUTI IN SOSTA"

di Matteo La Stella

Roma – Segno caratteristico della Strada Regionale Cassia Bis sembra ormai essere la presenza costante di rifiuti. Dopo il nostro reportage sulla discarica delle rampe di accesso a Via della Merluzza , è nuovamente il turno delle piazzole di sosta, prese di mira da anni da eco-banditi neanche fossimo all’ O.K. Corral , nel vecchio West. Le aree di sosta maggiormente colpite, affacciano sulla carreggiata direzione Viterbo : la prima subito dopo la galleria Montelungo, la seconda poco prima dello svincolo per Campagnano di Roma. Tra i rifiuti in sosta si fanno largo poltrone, materassi , resti di legno , plastica , buste e bottiglie. Ciò che si rileva in quantità maggiore sono i “servizi” che creano il disservizio : wc interi o sezionati sembra siano negli ultimi tempi i veri protagonisti degli attacchi alle zone di sosta della Cassia Bis dove ,è mio dovere ripeterlo, è garantita la sosta degli autoveicoli e , ipoteticamente sanzionata, quella dei rifiuti. Infatti il Decreto Legislativo “Nuovo Codice Della Strada” del 30 Aprile 1992 n°, aggiornato l’ultima volta nel 2010 , definisce all’articolo 3 la piazzola di sosta come parte integrante della strada, destinata alla SOSTA DEI VEICOLI. All’ articolo 15 , comma 1, nei punti f ed fBis è palesato il divieto di depositare rifiuti o materie di qualsiasi genere, da parte di utenti in sosta e in movimento con annesse multe, quantificate nei comma successivi del medesimo articolo. Fanno parte dell’articolo 14 gli obblighi degli enti proprietari delle strade , che fino a prova contraria devono provvedere alla pulizia delle strade e delle loro pertinenze , monitorando attrezzatura , impianti e servizi .

Gli eco-sceriffi

I così detti enti proprietari , coloro che dovrebbero difendere la sicurezza degli automobilisti e il decoro della Cassia Bis pare si siano incontrati per discutere del problema rifiuti sull’arteria. In primis Astral proprietaria della Strada, la provincia di Roma, il Parco di Veio e i comuni dove transita la Bis ; tutti seduti intorno allo stesso fuoco, pare abbiano deciso di smetterla di passarsi la palla sulle competenze e stiano pensando ad un intervento condiviso inserendo anche un deterrente per scongiurare altre situazioni analoghe. Mentre “studiano l’antidoto alle discariche abusive”,Astral da un’ennesima prova di serietà, presentandosi al “decoro day” , organizzato il 25 ottobre per dare supporto al comitato “ Cittadinanza Attiva Santa Cornelia “ per alcuni interventi di pulizia. Atto eroico alla Clint Eastwood dunque . Ma senza il comitato cittadino , Astral sarebbe intervenuta ?



Le eco- risposte

Le eco risposte all’emergenza legata alla Cassia Bis, lama alla gola di ogni automobilista , piaga dolorosa per la splendida cornice in cui si sviluppa e buco culturale per chi la insozza sono : attivare un sistema di videosorveglianza , le così dette foto-trappola, chiamate così poiché intrappolano l’immagine degli “zozzoni” e dei loro veicoli, targhe comprese. Creare una squadra di operai addetti alla pulizia ordinaria e straordinaria delle strade gestite da Astral , così da non dover delegare a terzi gli interventi urgenti e ultimo intensificare l’intervento nelle scuole, così che i nostri piccoli , quando adulti sapranno scegliere meglio , e soprattutto condanneranno chi oggi prende con leggerezza l’inquinamento .




CESANO, CASSIA BIS: UN CHILOMETRO DI RIFIUTI, VERGOGNA E… SCARICABARILE

di Matteo La Stella

Cesano (RM) – Al km 24.500 della strada regionale 2 via Cassia, meglio conosciuta come Cassia bis, immersa per diversi chilometri nel parco di Veio, c’è il cavalcavia di accesso a via della Merluzza, strada dalle modeste dimensioni, ultimo baluardo dell’estrema periferia romana di Cesano . La pulizia del cavalcavia non è impeccabile, ma non serve fare molta strada prima di penetrare in una vera giungla di sporcizia ove, all’inizio della rampa in direzione Viterbo la situazione peggiora.

La rampa, lunga circa 800 metri , è completamente ricoperta di rifiuti per tutta la sua lunghezza. Il ciglio destro della strada è solo un ricordo lontano e al suo posto l’immondizia la fa da padrone, intralciando ormai il passaggio dei malcapitati utenti che da anni si trovano catapultati in una vera e propria discarica a cielo aperto, indegna di un paese civile . Dai tavoli, alle sedie , tubi idraulici, bottiglie in vetro e in plastica, cassette, poltrone, armadi, elettrodomestici di vario genere, capi d’abbigliamento, materassi, reti, resti di vasi,buste piene e vuote, per arrivare a materiali ben più pericolosi, come bidoni di combustibile, scarti di cantieri e perfino eternit. Il rischio per i cittadini è dunque elevato . Se riescono a transitare, devono sentirsi minacciati dalla presenza di sostanze nocive, ratti, virus e batteri, che nei cumuli di spazzatura hanno vita facile per moltiplicarsi .

La discarica abusiva è anche a rischio incendio, e oltretutto cambia il paesaggio infliggendogli danni consistenti anche dal punto di vista estetico, come fosse una macchia su un capo pregiato. Lo scarico abusivo della “monnezza” e rifiuti pericolosi è noto ai più da diversi anni, mentre sembrerebbe che gli Enti competenti girino le spalle al problema o comunque si rmpallino le responsabilità. Il solito scaricabarile.

Difatti la situazione è rimbalzata tra Astral ( Azienda Strade Lazio) costituita nel 2002 dalla Regione, che è l’Ente di pertinenza delll’arteria extra urbana, e la Provincia di Roma che oggi è stata sostituita dalla Città Metropolitana.

L’Astral infatti versa dei fondi alla Provincia per far si che si faccia carico della manutenzione ordinaria , divenendo così referente solo per gli interventi di manutenzione straordinaria. Ma adesso con questo nuovo organismo – Città Metropolitana –  appena costituitosi cosa succederà? Il problema nasce e s’inerpica tra  la sottile soglia che separa l’ordinario dallo straordinario. Un mistero che risulta ancora ben nascosto nel groviglio della nostra confusa burocrazia, in cui regna lo “scaricabarile”.

Intanto, senza un sistema di videosorveglianza per esempio, c’è chi continuerà a perseverare nelle sue incivili condotte, disfacendosi velocemente dei suoi rifiuti, senza accorgersi che altrettanto velocemente si disfa del territorio nel quale vive.




CASSIA BIS: SUI RIFIUTI IL COMANDANTE BINDI RISPONDE ALL'APPELLO DE L'OSSERVATORE D'ITALIA

di Chiara Rai

Segnalare serve, avere il binocolo sempre puntato sulle problematiche come fa L'osservatore d'Italia è importante, infatti dopo i nostri tabella che denunciavano una situazione di incuria sulla Cassia Bis con l'immondizia sulle piazzole di sosta e il nostro appello alle autorità affinché intervenissero per sbrogliare la matassa delle competenze ci ha scritto Giampiero Bindi, comandante delle Guardie Ecologiche Volontarie della Regione Lazio.

Da anni ormai si parla di una necessità impellente di seria rivisitazione delle competenze della Cassia Bis per ottimizzare e rendere più agevole la capacità di intervento delle Amministrazioni Pubbliche. Ma parliamoci chiaro la Cassia Bis è abbandonata a se stessa. Oltre ad essere diventata una discarica è anche dominata dall’incuria: non viene fatta più neppure l’ordinaria potatura. Le fronde verdi ormai coprono parzialmente la segnaletica stradale.

Bindi fa presente di aver più volte segnalato all'ASTRAL, il fenomeno delle micro-discariche sulla Cassia Bis, senza evidenti risultati: "Aumenteremo il pattugliamento sulla Via Cassia Bis, anche in borghese, a caccia degli incivili che buttano l'iimondizia sulle piazzole di sosta. I controlli avverranno anche di notte e questa è una promessa".
 

Ringraziamo Giampiero Bindi per la pronta risposta e auspichiamo che le piazzole tornino pulite e che i volontari della Regione Lazio ci aggiornino sullo stato dei fatti. Il binocolo continuerà a monitorare la situazione.

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CESANO, CASSIA BIS, STRADE PUBBLICHE: RIFIUTI E INCURIA ALL'OMBRA DELLA CITTA' METROPOLITANA

di Chiara Rai

Cesano / Cassia bis (RM) – Si discute tanto su come nel 2014 verranno organizzate Province ed Enti locali e sulla presunta efficienza che porterà la costituzione di Roma Capitale Città Metropolitana.

Intanto lo scenario alle porte di Roma è davvero vergognoso. Potremmo soffermarci sullo stato dell’Ardeatina, sullo stato della strada provinciale Nemorense continuamente soggetta a frane e quindi eterno cantiere con un senso di marcia sempre interdetto.

Le strade provinciali e le strade statali per la gran parte sono colabrodo. Arterie pericolose dove aspettare l’autobus equivale a giocare alla roulette russa ma con la propria vita. Succede a Cesano dove, in alcuni punti, neppure esistono dei marciapiedi in prossimità di piazzole di sosta e fermate dei mezzi pubblici. Per non parlare dello stato pietoso della raccolta dei rifiuti: non esiste la raccolta differenziata porta a porta ma si possono ammirare, soprattutto in periferia, cassonetti divelti con immondizia lungo i pochi marciapiedi che ci sono. Oppure sul ciglio della carreggiata. Dei bidoni e cassonetti dell’immondizia che risalgono come minimo ad un trentennio fa.

Ma lo sdegno maggiore lo riserveremo allo scempio più grande: la Cassia Veientana SS2Bis che porta verso Viterbo, Bracciano e tutta la parte nord laziale. Una eterna e ormai consueta vergogna di rifiuti a cielo aperto gettati nelle piazzole di sosta e vicinanze.

Da anni ormai si parla di una necessità impellente di seria rivisitazione delle competenze della Cassia Bis per ottimizzare e rendere più agevole la capacità di intervento delle Amministrazioni Pubbliche. Ma parliamoci chiaro la Cassia Bis è abbandonata a se stessa. Oltre ad essere diventata una discarica è anche dominata dall’incuria: non viene fatta più neppure l’ordinaria potatura. Le fronde verdi ormai coprono parzialmente la segnaletica stradale. Non ci sono controlli. Basterebbe prendere la situazione in mano: controllare il territorio in modo e maniera che i furbetti che scaricano indisturbati si sentano osservati. Oppure un sistema di videosorveglianza sempre attivo che permetta di spedire loro una bella multa salata a domicilio. Oppure ancora privatizzare le piazzole, mettendoci un bel cartellone pubblicitario di qualche griffe e dire stop a tutta questa vergogna che il “pubblico” non è riuscito a gestire in tutti questi anni.

Basterebbe poco ma capiamo che in questo marasma di confusione e sprechi di soldi pubblici, i servizi essenziali sono i primi a saltare in aria.