Castel Gandolfo, scomparso Elnur Babayev: arrivati due macchinari da Milano

CASTEL GANDOLFO (RM) – Continuano senza sosta le ricerche di Elnur Babayev, il ragazzo 29enne dell’Azerbaigian annegato e disperso nelle acque del lago Albano a Castel Gandolfo sabato pomeriggio 2 giugno mentre faceva il bagno in compagnia di un suo amico coetaneo ad oltre 200 metri dalla riva. I due avevano affittato un pedalò per trascorrere un po’ di tempo immersi nel magnifico paesaggio gandolfino, rilassati, in uno degli specchi d’acqua più belli d’Italia.

Ieri sono arrivati due macchinari da Milano che daranno un impulso fondamentale alle ricerche. Si tratta di Side Scan sonar, strumenti ormai di largo uso in geologia marina. I macchinari sono stati montati sulle imbarcazioni: la barca del Parco Regionale dei Castelli Romani e un’imbarcazione più piccola. Uno strumento è utilizzato per l’indagine delle coste entro i 400 metri e l’altro per le acque profonde oltre i mille metri. È a tutti gli effetti un sonar, ma a differenza di questo, restituisce un’immagine tridimensionale del fondale, avendo la possibilità di emettere impulsi laterali. Gli impulsi sonori che emette sono tra i 100 e i 500 KHz, ma più alta sarà la frequenza utilizzata, quindi la risoluzione dell’immagine, e minore sarà l’angolo di visualizzazione. Sarà quindi il tecnico, man mano che si procede con l’analisi del fondo a decidere se preferisce una visione più ampia o un’immagine più definita.

Il side scan sonar è formato da uno strumento simile a un piccolo siluro che procede in acqua, chiamato “pesce”, da un cavo che trasporta i dati rilevati sull’imbarcazione, e da un’unità di controllo dati e registrazione, in genere un pc portatile.

L’unità subacquea viene trainata dall’imbarcazione lungo le rotte precedentemente decise. L’impulso sonoro viene mandato da due trasduttori presenti sul “pesce”.

Ma l’attività della stazione dei Carabinieri di Castel Gandolfo, dei Vigili del fuoco e dei sommozzatori è incessante. Di notte e di giorno. Sono giorni di attesa estenuante. L’obbiettivo condiviso è quello di ritrovare il prima possibile il corpo di Elnur Babayev

Anche ieri fino alla sera, il padre di Elnur insieme a un gruppo di amici hanno stazionato tutto il giorno sulle rive del lago per presenziare alle ricerche. Come sempre è arrivato anche il secondo segretario presso l’ambasciata dell’Azerbaigian in Italia console Sarkhan Aghakishiyev che ha aggiornato i familiari sullo stato delle ricerche dopo aver parlato con il comandante dei Vigili del Fuoco e il maresciallo della stazione dei carabinieri di Castel Gandolfo.

La difficoltà di queste ricerche sta nel fatto che non si conosce il punto esatto dove si trova il corpo e quindi si lavora sulla base di un’area che si presume possa contenere il cadavere di Elnur. E parliamo di circa quattro ettari. Al momento sono stati battuti più 15 mila metri. Per il momento è necessario soltanto aspettare, potrebbe volerci qualche ora come qualche giorno.

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