CASTEL GANDOLFO: PARTITE LE OPERAZIONI DI RECUPERO DELLE BARCHE ABBANDONATE

Redazione

Castel Gandolfo (RM) – Partite le operazioni di recupero delle barche abbandonate sull’arenile del lago Albano di Castel Gandolfo. L’azione rientra nel piano di interventi avviati da Comune di Castel Gandolfo e Parco regionale dei Castelli Romani per restituire decoro e vivibilità al lago, piano che sta dando concreti frutti.
Sabato prossimo, 16 aprile 2016, alle 10,00 sarà riaperto il sentiero sul lungolago, un chilometro di passeggiata al quale il Parco dei Castelli Romani sta lavorando da diversi giorni, al fine di renderlo di nuovo percorribile.




CASTEL GANDOLFO, “LUMEN GENTIUM . CINQUANTA ANNI DOPO”: IL LIBRO DI MONSIGNOR MARCELLO SEMERARO

Red. Cultura

Castel Gandolfo (RM) – È in programma venerdì 29 aprile alle 18, presso il Centro Mariapoli di Castel Gandolfo – in via San Giovanni Battista De La Salle – la presentazione del libro del Vescovo di Albano, Marcello Semeraro, “Lumen Gentium – Cinquanta anni dopo”.

Il volume, con la prefazione di Enzo Bianchi, raccoglie scritti preparati da Monsignor Marcello Semeraro sia per i corsi di Ecclesiologia del Vaticano II e di Storia dell’Ecclesiologia da lui tenuti al Laterano, sia per altre circostanze accademiche. Questi interventi sono presentati in forma unitaria e organica, nella prospettiva della ricorrenza “giubilare” del Concilio Vaticano II, e tratteggiano l’immagine della Chiesa che emerge dalla costituzione dogmatica Lumen Gentium, uno dei pilastri del Concilio, decisivo per l’approfondimento del mistero della Chiesa e del suo radicale rinnovamento. L’Autore considera i temi ecclesiologici generali e particolari discussi in seno al Vaticano II, con attenzione anche alla fase redazionale, proponendo, infine, alcuni sguardi retrospettivi a cominciare dal discorso di Paolo VI a chiusura del Concilio.

All’evento di presentazione parteciperanno il giornalista Gianfranco Svidercoschi, scrittore e vaticanista, che è stato l’inviato dell’Ansa durante il Concilio Vaticano II, e poi vicedirettore dell’Osservatore Romano e autore di numerosi libri, e monsignor Dario Vitali, presbitero della diocesi di Velletri-Segni, professore ordinario di Ecclesiologia alla Pontificia Università Gregoriana e professore invitato presso l’Istituto Teologico Leoniano di Anagni, autore di molti testi sul tema della sinodalità.
 




CASTEL GANDOLFO: MADRE, FIGLIA E COMPLICE RAGGIRANO E DERUBANO ANZIANO PER 300MILA EURO

Red. Cronaca
Castel Gandolfo (RM) – Avevano approfittato dello stato di incapacità di un uomo per rubargli tutto quello che aveva, ma il raggiro è stato smascherato dai Carabinieri della Stazione di Castel Gandolfo che hanno denunciato tre persone, un uomo di 58 anni e due donne di  34 e 60, con precedenti, ritenute responsabili di furto aggravato e circonvenzione di incapaci.

Le indagini hanno avuto inizio circa un anno fa allorquando il figlio dell’anziano signore, accorgendosi che mancavano alcuni beni del padre dalla cassaforte dell’abitazione ove abitava l’uomo, ha sporto denuncia ai Carabinieri. I militari, ricostruendo tutti gli attimi della vita dell’uomo, hanno accertato che quest’ultimo, durante un periodo di degenza in una casa di cura della zona, era stato avvicinato da una signora che, dopo essere entrata in confidenza con lui, con l’aiuto della figlia e di un altro complice, era riuscita a farsi consegnare numerosi beni. In particolare, in diverse circostanze, con la scusa di trascorrere un po’ di tempo con lui, i tre lo avevano prelevato dalla casa di cura dove risiedeva per portarlo nella sua abitazione da dove erano riusciti a farsi consegnare 392 buoni fruttiferi postali, monete da collezione del Regno D’Italia, 77 collane in argento, 148 bracciali in argento, 7 perle con inserti in oro giallo, 461 pietre preziose e 3 assegni bancari, per un valore complessivo di circa trecentomila euro. A seguito delle perquisizioni a casa degli indagati, sono stati rinvenuti tutti i beni ceduti inconsapevolmente dall’uomo, che adesso sono ritornati nelle mani del legittimo proprietario.
 




CASTEL GANDOLFO: RAPINA A MANO ARMATA IN FARMACIA

Red. Cronaca

Castel Gandolfo (RM) –  Nella tarda serata di ieri, i Carabinieri della Compagnia di Castel Gandolfo hanno arrestato A.B., 27enne del luogo, responsabile del reato di rapina aggravata. Il giovane, intorno alle 19.30, travisato da un casco da motociclista, si è presentato all’interno della farmacia denominata “Quattro Strade” sulla via Nettunense e, dietro la minaccia di una pistola, si è fatto consegnare i soldi presenti in cassa, circa mille euro, per poi fuggire a bordo di uno scooter Honda SH150.

Ricevuta la segnalazione, la centrale operativa della Compagnia Carabinieri di Castel Gandolfo ha provveduto ad attivare il piano anti-rapina, dislocando le pattuglie in punti strategici del territorio e, proprio in quel momento, lo scooter da ricercare è stato intercettato da un’autoradio dell’aliquota Radiomobile.

Dopo un breve inseguimento tra le vie di Pavona di Albano Laziale, il giovane ha abbandonato lo scooter nei pressi di casa sua, ove è stato raggiunto dai militari mentre rincasava. La somma di denaro appena asportata, dopo essere stata recuperata, è stata restituita al titolare della farmacia. L’uomo, sul quale si indaga anche per la rapina messa a segno lo scorso 29 dicembre ai danni della medesima farmacia, si trova ora nel carcere di Velletri e rischia dai 4 ai 20 anni di reclusione.
 




CASTEL GANDOLFO, L'ASSOCIAZIONE BRUNETTI SCHIACCIATA DALLA BUROCRAZIA: IL SENATORE CENTINAIO INTERROGA IL GOVERNO

di Chiara Rai

Castel Gandolfo (RM) – Una interrogazione appena presentata dal capogruppo al Senato della Lega, Gian Marco Centinaio al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro dell'economia e delle Finanze sull’annosa questione della mancata concessione dell’occupazione del demanio dello stato da parte dell’associazione sportiva dilettantistica "G. Brunetti", senza scopo di lucro, che svolge attività di canoa olimpica dal 1968 sul lago Albano in via dei Pescatori 23.

Una storia assurda che vede quest’associazione conseguire la concessione e poi riperderla soltanto per motivi di continui cambiamenti di competenze degli enti preposti ad autorizzare le concessioni delle aree demaniali. Oltre ad aver sborsato almeno 100 mila euro per regolarizzare la sua posizione, adesso la Brunetti si trova con un pugno di mosche in mano.

Il senatore Centinaio crede che a questo punto debba intervenire il Governo per mettere la parola fine a questa ridicola storia perché è diventata davvero una ingiustizia il fatto che l’associazione debba pagare l’inerzia degli Enti che prima autorizzano, poi revocano e poi lasciano marcire le pratiche nel cassetto. La questione non ha mai vergognosamente trovato una soluzione.

Già nel 2014 il senatore Maurizio Gasparri presentò una interrogazione, al presidente del Consiglio e al Ministro delle Finanze, che non ha mai ricevuto una risposta, almeno per quanto ci è dato sapere.

Il calvario inizia nel 1999 quando il presidente dell’associazione Giampiero Tofani, il quale vanta ben 46 titoli di campione d'Italia, oltre ad alcune centinaia di medaglie d'oro, d'argento e di bronzo conquistate in regate internazionali, nazionali e regionali, presenta richiesta di concessione all’Agenzia del Demanio. Ma dal Demanio la competenza passa all’Ardis e allora Tofani è costretto a riformulare la stessa domanda al nuovo Ente che per competenza tratta le pratiche di concessione.

Nel 2003 l’Ardis risponde con parere favorevole a Tofani e per conoscenza anche all'Agenzia del demanio, alla Regione Lazio e al Comune di Castel Gandolfo ma subordina la definitiva emissione della concessione alla presentazione di alcuni elaborati progettuali, entro il termine utile del 31 dicembre 2003.

Ad ottobre 2003, alla consegna degli elaborati a corredo della richiesta di concessione, l'ARDIS ha fatto presente alla ASD Brunetti che, nel frattempo, la Regione, aveva assunto la competenza per il rilascio di tutte le concessioni demaniali del Lazio, compresa quella richiesta dalla ASD Brunetti. Di conseguenza, l'ARDIS, con specifica relazione del 13 febbraio 2004, non ha potuto fare altro che trasmettere alla Direzione ambiente e protezione civile della Regione l'intera documentazione relativa alla richiesta di concessione presentata dalla ASD Brunetti, comprensiva del parere favorevole espresso alla concessione temporanea.

Ebbene, l'11 maggio 2007, dopo oltre 3 anni di inspiegabili lungaggini burocratiche, la Regione ha finalmente emesso a favore della ASD Brunetti la determinazione regionale B/1912 per la concessione di dette aree per la durata di 19 anni, con decorrenza dal 1° maggio 2007 e termine al 30 aprile 2026, pubblicata sul BURL n. 19 del 10 luglio 2007.

A quel punto l’associazione ha dovuto pagare bei soldi: 32.800 euro a titolo di rimborso dell'occupazione per il periodo pregresso dal 1° gennaio 2001 al 31 dicembre 2006, la corresponsione anticipata del canone annuo di 5.800 euro e la costituzione di un deposito cauzionale di 11.600 euro mediante polizza fideiussoria assicurativa. Tutto sembrava dunque a posto anche se l’assurdità di questo continuo cambiamento di competenze ha trascinato per molti anni una semplice richiesta di concessione di occupazione di un area demaniale da parte di una associazione di elevata utilità sociale per tantissimi giovani e giovanissimi dei Castelli romani, iscritta all'albo delle associazioni sportive del CONI ed affiliata alla Federazione italiana canoa kayak.

Ma di nuovo un altro problema si è presentato all’orizzonte: a rimescolare le carte è stata la sentenza pronunciata il 24 luglio 2013 dal Tribunale amministrativo regionale per il Lazio in merito al ricorso proposto nel 2007 dalla Federazione italiana canoa kayak, occupante senza alcun titolo del bene patrimoniale dello Stato, contro la Regione Lazio e l'ARDIS. La conseguenza di questa sentenza è che la determinazione regionale B/1912 in favore della ASD Brunetti è stata annullata in quanto bene patrimoniale dello Stato di competenza inequivocabile dell'Agenzia del demanio e non della Regione Lazio, né dell'ARDIS.

Oltre al danno anche la beffa. E allora la storia non finisce qui perché con nota del 29 luglio 2013, la ASD Brunetti ha immediatamente provveduto a ripresentare all'Agenzia del demanio l'intera documentazione a partire dall'8 gennaio 1999, con la richiesta di regolarizzazione dell'occupazione del bene.

Insomma la Brunetti ha dovuto ricominciare tutto dall’inizio e pensare che nel ’99 aveva formulato la domanda giusta. Trascorsi inutilmente ben oltre 7 mesi, la ASD Brunetti, con nota del 17 marzo 2014, è stata costretta a presentare all'Agenzia del demanio specifica diffida ad adempiere, ex decreto legislativo n. 104 del 2010, in merito a "silenzio inadempimento" sulla richiesta di regolarizzazione dell'occupazione. Così, dopo ben oltre 16 anni dalla "richiesta di concessione" presentata l'8 gennaio 1999 dalla ASD Brunetti all'Agenzia del demanio, delegata all'Agenzia regionale per la difesa del suolo, affidata ancora alla Regione Lazio, e infine dalla Regione all'Agenzia del demanio, la pratica non è stata ancora conclusa.

L’associazione ha sborsato oltre 100.000 euro per il rimborso dell'occupazione pregressa, per il pagamento dei canoni annui e per le spese legali e nonostante tutto è ancora impossibilitata dal 2007 a svolgere la propria attività sportiva.

Ed è proprio per sbloccare questa annosa questione che il senatore Gian Marco Centinaio ha presentato l’interrogazione evidenziando di fatto “l'inerzia e l'inefficienza dell'Agenzia del demanio, che non risulta che abbia assunto allo stato attuale fattive iniziative per risolvere il problema e che anzi sembra colpevolmente inerte di fronte all'esigenza di tutelare il diritto all'attività sportiva e formativa di tanti giovani e giovanissimi dei Castelli romani”.

A questo punto la situazione potrebbe risolversi davvero in un attimo. Le carte ci sono tutte e sono pure tante, le domande inoltrate sono ormai innumerevoli e dulcis in fundo il presidente Tofani ha anche dovuto subire una denuncia per allaccio idrico abusivo. Proprio lui che negli anni, da ex Vigile del Fuoco ha sempre contrastato l’abusivismo e le ingiustizie e ha sempre rincorso gli enti per poter pagare e regolarizzare l’occupazione dell’associazione Brunetti.

Ce l’aveva quasi fatta ma l’Italietta della burocrazia impazzita lo ha totalmente messo all’angolo. Riuscirà a sbloccare questa situazione grazie all’impegno del senatore della Lega Centinaio?




CASTEL GANDOLFO: AL RISTORANTE LA FUNIVIA VAGONI DI SOLIDARIETÀ PER LUDOVICA

Redazione

Castel Gandolfo (RM) – Una gran bella serata quella organizzata a Castel Gandolfo nel rinomato Ristorante La Funivia: Giulio Frasi de La Pesca  ha deciso di dedicare tutto l’incasso in beneficenza all’associazione “Tutti insieme per Ludovica Onlus”. Un grande gesto di solidarietà che dovrebbe essere sicuramente ripetuto anche da altre realtà. “E’ stato molto emozionante – ha detto Frasi – vedere come tante persone abbiano con grande interesse e contribuito attivamente per raggiungere quell'obbiettivo che tutti insieme ci siamo prefissati di raggiungere”. All'evento ha partecipato anche il consigliere comunale del gruppo Pesca Marta Toti

 

La storia di Ludovica raccontata dai genitori
Ludovica nasce a Roma l'8 giugno 2006 apparentemente sana raggiungendo tutte le tappe dello sviluppo psicomotorio nei tempi dovuti. All’età di due anni e mezzo ci accorgemmo che qualcosa non stava andando per il verso giusto.
Una reazione abnorme agli stimoli acustici la faceva sussultare per qualsiasi rumore in maniera eccessiva. La manualità fine era poco sviluppata, era goffa nei movimenti. Il suo livello cognitivo invece non mostrava nulla di patologico anzi conosceva tutto l'alfabeto, i numeri, i colori, metteva insieme delle frasi strutturate.
Iniziammo così la ricerca di qualcosa che avesse un nome, che giustificasse queste sue deficienze ma inizialmente trovammo solo esperti che attribuivano le sue problematiche ad un mio stato ansiolitico e pretenzioso nei confronti di mia figlia. Dopo qualche mese dall'inizio delle nostre ricerche Ludovica ha una crisi epilettica mentre la tenevo in braccio. Una crisi brevissima di pochi secondi ma che segnò l'inizio di un incubo
Viene quindi ricoverata prima all'ospedale S. Camillo di Roma e poi dopo qualche giorno dalla dimissione al Bambin Gesù di Roma in stato di male epilettico. Tre mesi di indagini che portarono ad una diagnosi "Malattia Tay Sachs Giovanile" ad esordio infantile.
Prognosi di uno massimo due anni di vita. Non esistono cure per la sua malattia solo cure palliative per attutire i sintomi della malattia. In poco tempo Ludovica smette di parlare, camminare, deglutire, vedere. La malattia l'ha consumata piano piano nel giro di un anno l'ha portata ad uno stato semi vegetativo.
Nonostante questo abbiamo deciso di festeggiare ogni giorno della sua vita dando gloria a Dio per il dono di averci dato la possibilità di conoscere sulla terra il nostro angelo. Il primo anno della malattia è stato il più difficile.
La malattia inizialmente aveva gli alti e bassi quindi alcuni giorni riusciva a camminare da sola altri a malapena gattonava, a volte strisciava. iniziarono i silenzi che la portarono ad una afasia totale. Smise di sorridere e di piangere il suo volto amimico era una spada nel cuore. Dovetti rimetterle il pannolino perchè il fatto che non riusciva a comunicare la necessità di andare in bagno le procurava frustrazione.
La deglutizione piano piano peggiorò, dopo un anno dalla diagnosi decidemmo di farle mettere una peg e dopo una anno dal primo intervento le confezionarono una peg-pej perchè il reflusso era ormai ingestibile e la paura che inalasse ogni volta che vomitava era tremenda.
L'unica terapia che ci proposero per cercare di rallentare il decorso della malattia fu un farmaco sperimentale si chiamava "Zavesca". Lo prese per due anni ma non le fece nulla Questo fu anche il motivo per il quale non potemmo provare la piremetamina (farmaco antimalarico che serviva da stabilizzatore dei livelli di enzima).
Tra la fine del 2010 e l'inizio del 2011 iniziammo una terapia a base di Ldopa presso un centro in Israele. Ludovica fece quattro cicli di terapia e ancora oggi continua a prendere una microdose di ldopa che varia a seconda del suo stato clinico. La terapia in Israele ha permesso a Ludovica di eliminare tutta la terapia antiepilettica, eliminare le distonie, ha recuperato il ritmo sonno veglia e il risultato più importante per noi è stato il recupero del "sorriso sociale".
La sua situazione clinica è stata stabile per un paio di anni anche se la sua partecipazione ambientale era sempre più sporadica (pochi sorrisi), le infezioni sempre più ricorrenti, ricomparsa di crisi epilettiche anche se riflesse dove però la terapia anti comiziale non ha nessuno effetto e per questo insieme alla neurologa che la segue decidemmo di non introdurre nessuna nuova terapia.
Le parlavi ma non avevi nessun segnale da lei, era come se fosse una bambola una bellissima bambola sdraiata che veniva spostata dal letto al divano. All'inizio del 2013 iniziammo ad interessarci al metodo Stamina del Prof. Davide Vannoni. La terapia si basa sull'uso delle cellule staminali mesenchimali introdotte dopo lavorazione sia per via endovenosa che intratecale ( puntura lombare).
Riportò evidenti miglioramenti sia sul piano fisico che neurologico. Purtroppo da dicembre del 2013 la legge italiana ha bloccato la terapia a base di cellule Staminali, Ludovica ha iniziato a regredire di nuovo, sono ricomparse le crisi epilettiche per le quali è stata introdotta nuovamente la terapia farmacologica antiepilettica e i problemi respiratori.
A gennaio di quest'anno abbiamo dovuto sottoporla ad un intervento di tracheotomia. Quasi una sconfitta, ma era l'unica possibilità di salvarle la vita. Ci guardiamo in giro ci sarebbero terapie da provare ma soli con le nostre forze è tutto più difficile. Noi però non ci arrendiamo.. A giugno del 2011 nasce l’ associazione “Tutti insieme per Ludovica onlus.”
Con lo scopo di aiutare la piccola a trovare una terapia che possa alleviare le sue sofferenze, un sostegno che possa alleggerire i familiari dal peso di una malattia così devastante. Spesso i tempi della asl non sono compatibili con l’andamento di questo tipo di malattie, non si può aspettare mesi per un ausilio perché capita che quando poi arriva la consegna l’ausilio non serve più.
Non tutti i presidi e i farmaci sono forniti dal sistema sanitario. Dal momento della presentazione dei sintomi non è più possibile partecipare ad un trial clinico. Le malattie neurodegenerative non hanno diritto a nessuna fisioterapia extra. Dopo la diagnosi le famiglie sono lasciate sole con la loro disperazione.
Come aiutare Ludovica:
Donando il tuo 5 x mille all’associazione tramite il Cf 97655430581.
Facendo una donazione tramite versamento al c/c postale N° 001001262029. Oppure tramite bonifico alle coordinate: IT25o0760103200001001262029.

Partecipando agli eventi volti a raccogliere fondi tramite l’iscrizione alla newsletter: tuttinsiemeperludovicaonlus@hotmail.it




CASTEL GANDOLFO, CASO TOFANI: ALLACCIO IDRICO AUTORIZZATO DAL CONI. QUERELATA FEDERCANOA PER CALUNNIA

Redazione

Castel Gandolfo (RM) – Torniamo a parlare del caso Tofani colpito a fine novembre da una bufera giudiziaria, un fulmine a ciel sereno: Tofani è stato arrestato dai carabinieri con l'accusa di allaccio abusivo alla rete idrica della Federazione Canoe in via dei Pescatori sul Lago Albano.Dopo poche ore Tofani è stato rilasciato e tolto lo stato di arresto. Per diritto dovere di cronaca riceviamo e pubblichiamo una nota ricevuta dal coordinatore di Noi Con Salvini per Velletri Fabio D'Andrea

Ecco la nota:   

Comune di Castel Gandolfo : Città Vaticano Secondo, Città dell’Accoglienza, Città della Pace e Città Olimpica, nonché Sito di Importanza Comunitaria e Zona a Protezione Speciale, sottoposta a Vincolo Paesaggistico, ricompreso nel Parco Regionale dei Castelli Romani. La “perla da salvare” per l’ex sindaco Colacchi, il “diamante più prezioso” per il Sindaco Monachesi. Sulla carta. In realtà, il “regno del degrado” che da oltre 30 anni persiste ad imperare assolutamente incontrastato su tutto il Lago Albano. Abusi edilizi a go-gò, a terra ed in acqua, occupazioni senza titolo di arenili e specchi acquei demaniali, pesca, caccia, navigazione a motore e fuochi pirotecnici in barba ai divieti, come pure campeggi, accensione fuochi e pic-nic in mezzo al verde. Sosta selvaggia di auto e moto, spiagge e strade off limits ai disabili. Dulcis in fundo, imprenditori rapiti, natanti bruciati e ristoranti mitragliati. Forse è anche per tutto ciò che Papa Francesco preferisce restare a San Pietro anziché venire a villeggiare nella residenza estiva di Castel Gandolfo.
“L’avvento di Noi con Salvini nella Provincia di Roma – commenta il Coordinatore di Velletri, Fabio D’Andrea – ha diffuso il panico in tutta la cricca politica istituzionale di sinistra che percepisce ingenti stanziamenti di Denaro Pubblico per tutelare il Lago Albano, a cominciare dal Ministero dell’Ambiente e dal Ministero per i Beni Culturali, dalla Regione Lazio e dall’Azienda Regionale Difesa del Suolo, dalla Città Metropolitana e dal Comune di Castel Gandolfo, dalla Polizia Locale e dal Parco Regionale dei Castelli Romani con i suoi Guardiaparco”.
“Non solo – prosegue D’Andrea – la nomina dell’ex capo reparto dei Vigili del Fuoco Giampiero Tofani a Coordinatore Noi con Salvini di Castel Gandolfo, ha scatenato fin dal primo giorno il vero terrore tra i gli amministratori di sinistra, responsabili del profondo degrado morale e materiale del Lago Olimpico che offende pesantemente l’Ambiente e la Fauna, oltre che i Diritti sacrosanti alla Salute e alla Sicurezza Pubblica sanciti dalla Costituzione Italiana. Da qui, il vile complotto politico ai danni del Coordinatore Tofani da parte di personaggi di bassa macellazione che si sono prestati nel vano intento di neutralizzare l’onerosa Opera di Rimoralizzazione dei suddetti Enti Pubblici da lui intrapresa. Come è concepibile presentare una denuncia per allaccio abusivo alla condotta idrica nei confronti della famiglia Tofani che fin dal 1976 risiede nell’impianto sportivo costruito dall’Associazione Sportiva Dilettantistica “Brunetti” negli anni 1968/1970 ? Oltretutto, con regolare licenza edilizia e con la formale autorizzazione del C.O.N.I. all’allaccio alla condotta idrica a servizio del Villaggio Vogatori ?”

Perciò, la querela per calunnia e diffamazione che Tofani ha presentato ai Carabinieri di Castel Gandolfo nei confronti dei responsabili della Federazione Italiana Canoa Kayak, presieduta da Luciano Buonfiglio, anche Vice Presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano. Oltre all’art. 368 c.p. che prevede la reclusione da 2 a 6 anni, anche l’art. 595 c.p. che prevede la reclusione da 6 mesi a 3 anni. Nonchè il risarcimento dei danni morali e materiali subiti dal nostro Coordinatore di Castel Gandolfo”. “ Personalmente non ho creduto sin dall’inizio – conclude il Coordinatore di Noi con Salvini – all’accusa infamante rivolta al Coordinatore Tofani. A dimostrazione di ciò, nel corso degli ultimi mesi, il lavoro svolto sui 16 Comuni dei Castelli Romani nel costruire e nell’identificare Quadri Dirigenti seri, onesti e capaci è stato meticolosissimo. Ci sono voluti mesi di approfondimenti personali e tecnico-amministrativi, ma sin dal primo incontro ho riscontrato nella persona di Giampiero Tofani grandi capacità organizzative e puntuali, nel denunciare lo scandalo amministrativo dell’attuale Sindaco, in perfetta continuità con i suoi predecessori. Questa tecnica la conosciamo alla perfezione, è una prassi consolidata dei Democratici di Sinistra atta a demolire, con ogni mezzo, l’immagine e l’ onorabilità di coloro che con serietà e con rispetto dei Contribuenti scoperchia i loro altarini. La Querela per Calunnia e Diffamazione , di Giampiero Tofani, supportata da atti, ne è la prova inconfutabile. Preciso che il Coordinatore Provinciale Pierluigi Campomizzi ed il Capogruppo al Senato Gianmarco Centinaio, hanno già preannunciato un intervento determinato nelle Aule Parlamentari a salvaguardia dei Contribuenti e del Denaro Pubblico”.




CASTEL GANDOLFO: BUFERA GIUDIZIARIA SU GIAMPIERO TOFANI ACCUSATO DI ALLACCIO IDRICO ABUSIVO

Redazione

Castel Gandolfo (RM) – Un fulmine a ciel sereno ha colpito un politico di Castel Gandolfo che lunedì scorso è stato arrestato dai carabinieri con l'accusa di allaccio abusivo all'acqua della Federazione Canoe in via dei Pescatori sul Lago Albano. Si tratta del Coordinatore di "Noi con Salvini" per Castel Gandolfo Giampiero Tofani che al momento non si trova più in stato di arresto ne di fermo. Mercoledì 25 novembre infatti si è tenuta l'udienza presso il Tribunale di Velletri e nell'occasione l'imputato Tofani ha chiesto il rito abbreviato. A breve dunque il giudice dovrà pronunciarsi e Giampiero Tofani si dichiara estraneo ai fatti imputategli.

Interpellato, il coordinatore di "Noi con Salvini", protagonista di questa vicenda, ha commentato: "Ormai è chiaro si tratta di un attacco politico sferrato alla mia persona e figura soltanto al fine di nuocermi – dice Tofani – Ho denunciato diverse situazioni che non vano e questa spiacevole questione è la conseguenza del mio fare politica per il bene di Castel Gandolfo e del Lago Albano". Tofani parla di un accuse "assurde" avanzate dalla Federazione: "Evidentemente – conclude – da fastidio la mia costante e continua opera di rimoralizzazione per Castel Gandolfo a causa del degrado morale in cui versa il paese. Non appena ho assunto l'incarico di Noi con Salvini, mi hanno voluto in qualche modo colpire. In realtà mi sento più forte di prima e motivato a proseguire". 




CASTEL GANDOLFO: OPERAIO MUORE SCHIACCIATO DA BETONIERA

Redazione

Castel Gandolfo (RM) – Muore sotto la betoniera. Questo quanto accaduto verso le 7:30 di giovedì 12 novembre a Pavona ad un operaio 35enne di Artena.
La vittima stava lavorando insieme ad un collega in un cantiere sulla via Nettunense,  quando all'improvviso  la betoniera si è sfrenata. A quel punto l'uomo mentre tentava di bloccare il mezzo è caduto finendo travolto dalla betomiera che lo ha trascinato fino ad una vettura parcheggiata nei pressi. Inutile il tentativo di chiamare i soccorsi da parte dell'altro operaio. L'uomo è morto poco dopo l'arrivo dei sanitari del 118 e dell'eliambulanza. Sul posto i carabinieri  e la polizia municipale di Castel Gandolfo  oltre alla polizia locale di Marino. La betomiera è stata rimossa ma la via Nettunense è bloccata per la messa in sicurezza.
 




CASTEL GANDOLFO, LAGO ALBANO: I COORDINATORI DI NOI CON SALVINI DENUNCIANO ABUSI A TERRA ED IN ACQUA

Redazione

Castel Gandolfo (RM) – I riconoscimenti di Zona a Protezione Speciale e di Sito di Importanza Comunitaria sottoposto a Vincolo Paesaggistico non sono assolutamente sufficienti a tutelare il lago Albano dai gravissimi abusi che da oltre 20 anni insistono sugli arenili e negli specchi acquei super protetti.

Ultimi dell'interminabile serie, secondo il coordinatore dei Casteli Romani di Noi con Salvini Fabio D’Andrea, sarebbero stati compiuti domenica 25 Ottobre in occasione della Regata di Dragonboat organizzata dalla Federazione Italiana Canoa Kayak.

“Mi stupisce come questa situazione sia alla luce del sole – dice D’Andrea – e sotto gli occhi compiaciuti del Sindaco di Castel Gandolfo, Milvia Monachesi, del Comandante della Polizia Locale, Maria Cristina Toti e dei Guardiaparco del Parco Regionale dei Castelli Romani”.

Il Coordinatore di Noi con Salvini per tutta l'area dei Castelli Romani Fabio D’Andrea spiega che per la manifestazione sportiva è stato utilizzato il Bene Demaniale "Villaggio Vogatori" e l'antistante campo di regata “dove hanno scorrazzato allegramente per l'intera giornata alcuni natanti a motore, per scopi ignoti. Resomi subito conto – racconta il Coordinatore D’Andrea – delle inverosimili gravità ho provveduto immediatamente a chiedere al Sindaco di Castel Gandolfo Milvia Monachesi se la manifestazione fosse autorizzata e da chi e se il Parco dei Castelli Romani avesse rilasciato il Nulla Osta Ambientale e quello Edilizio per la realizzazione del campo di regata e non ultimo da chi fosse garantita la sicurezza in acqua ai concorrenti.

A queste domande, il Sindaco Monachesi, che aveva anche brindato piacevolmente con gli organizzatori, anzichè rispondere esaustivamente, è letteralmente scappata via!. Vista la mal parata – prosegue il Coordinatore dei Castelli Romani – ho richiesto l'intervento urgente della Polizia Locale, alla cui Comandante Toti, in abiti borghesi (?), mi sono preoccupato di rivolgere le stesse domande formulate al Sindaco.

Silenzio assoluto. Qualora volesse saper l'esito del nostro intervento, mi ha detto, può fare richiesta di accesso agli atti. Ed è andata via, senza nemmeno procedere alla identificazione dei piloti che continuavano liberamente a scorrazzare in lungo e in largo, con i natanti a motore della F.I.C.K.!”.

E poi Fabio D’Andrea racconta una “nota di colore”: “La pattuglia dei Guardiaparco di sorveglianza al Lago, che alle 11:28 del 25 ottobre 2015 è transitata presso il Villaggio Vogatori, ha visto la manifestazione, il campo di regata e i natanti a motore, e esattamente alle 11:32 è andata via senza intervenire!"

È scontato che il Coordinatore di Noi con Salvini abbia già presentato al Sindaco di Castel Gandolfo e al Comandante della Polizia Locale la richiesta di accesso agli atti premettendo che tutte le manifestazioni al Lago Albano necessitano inderogabilmente del Nulla Osta Ambientale e/o Edilizio del Parco Regionale dei Castelli Romani; che il Villaggio Vogatori è un Bene Patrimoniale occupato dalla federazione Italiana Canoa Kayak; che il campo di regata è stato dalla stessa realizzato in assenza dei titoli abilitativi nello specchio acqueo demaniale occupato presumibilmente sine titolo; che ai sensi dell'art. 181 del D.Lgs. 42/2004, le opere realizzate senza autorizzazioni costituiscono reato amministrativo e penale; che a mente della Legge Regionale 13 Gennaio 1984, n. 2, è vietato mettere in acqua ed impiegare in navigazione natanti a motore di qualsiasi tipo nelle acque del Lago Albano; che la sicurezza in acqua ai concorrenti deve essere garantita obbligatoriamente da personale brevettato con natanti adeguatamente attrezzati (Vigili del Fuoco, Polizia Fluviale, Protezione Civile). Per rispondere il Comune e la Polizia Locale hanno i previsti 30 giorni di tempo.

Anche il Coordinatore di Noi con Salvini di Castel Gandolfo, Giampiero Tofani, componente della delegazione guidata dal Coordinatore dei Castelli Romani Fabio D'Andrea, ha già proceduto a chiedere al Direttore del Parco Regionale dei Castelli Romani, Maurizio Fontana, l'accesso agli atti relativi al Nulla Osta Ambientale ed Edilizio per la Regata di Dragonboat che, stranamente, non risulta pubblicato sull'Albo Pretorio dell'Ente.




CASTEL GANDOLFO, RESTAURO FONTANA DEL BERNINI: IL ROTARY CLUB CASTELLI ROMANI PRESENTA IL PROGETTO

Redazione
Castel Gandolfo (RM)
– Nella splendida cornice della biblioteca del Ministero dei Beni Culturali a Roma, si è svolta ieri la conferenza stampa organizzata dal Rotary Roma Club Castelli Romani per presentare il progetto di restauro della Fontana del Bernini a Castel Gandolfo.

All’incontro  erano presenti il   Sottosegretario On. Le Ilaria Borletti Buitoni, il Sindaco di Castel Gandolfo Milvia  Monachesi,  il Presidente del Rotary Club Roma Castelli Romani Prof. Francesco  Baldoni, il Vice Governatore del Distretto Rotary 2080 Dr. Giorgio Di Raimondo, il Soprintendente alle Belle Arti e Paesaggio per le province di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo Arch. Agostino Bureca. e l’Ing. Carolina Botti Direttore Centrale Arcus, il tutto egregiamente coordinato dal Dr. Diego Righini.

“Con il  restauro della fontana del Bernini  posta di fronte allo splendido  Palazzo Papale di Castel Gandolfo – ha sottolineato il Prof. Baldoni – si vuole restituire ai cittadini un bene architettonico di grande pregio che attualmente si trova in una situazione di degrado e restaurarla significa preservare la memoria dei luoghi e della collettività”.

Il Sindaco Milvia Monachesi, nel suo intervento,  ha ricordato come il 31 agosto 2015 il Comune di Castel Gandolfo, attraverso una delibera, ha affidato al Rotary Club Castelli Romani il restauro della fontana, formalizzando il contratto di affidamento il 21 settembre.

Poiché l’onere per il  restauro è notevole, il Rotary Club Castelli Romani si è impegnato a raccogliere i fondi necessari, attivando la rete di tutti gli oltre 800 Club sparsi in tutta Italia. Inoltre il tutto sarà molto più  interessante grazie all’”Art Bonus”, previsto dal D.L. 31.05.2014 n. 83, uno strumento innovativo nel nostro Paese, consistente in un beneficio fiscale del 65% per le somme devolute,   detraibili in tre anni. Prendendo la parola l’On. Ilaria Borletti Buitoni ha voluto evidenziare come “il Rotary, grazie all’impegno di tutti i soci,   possa essere il primo di una lunga serie di collaborazione tra pubblico e privato volta alla salvaguardia di beni archeologici e culturali della nostra Italia”.