Castelfranco Veneto, morta Tina Anselmi: la partigiana bianca

di Silvio Rossi


Cattolica, partigiana, sindacalista. Tina Anselmi, una delle donne che hanno lasciato un segno indelebile nelle istituzioni italiane, è morta stamattina nella sua casa di Castelfranco Veneto all’età di 89 anni.
Quando nel luglio 1976 Giulio Andreotti, incaricato dal presidente Giovanni Leone alla formazione del suo terzo governo, la chiamò a presiedere il dicastero del Lavoro e della Previdenza Sociale, divenne la prima donna ministro della Repubblica Italiana, esperienza ripetuta nei due successivi governi Andreotti alla guida della Sanità.

Aveva 17 anni quando, in seguito all’impiccagione di 31 prigionieri da parte dei nazifascisti, alla quale fu costretta ad assistere assieme ad altri compagni di liceo, si arruolò nelle brigate partigiane col nome di battaglia “Gabriella”.
Dopo la guerra si dedicò all’attività sindacale, diventando dirigente sindacale della scuola. Nel 1968 fu eletta deputato nelle file della DC, partito a cui si era iscritta dal 1944.
Della sua attività politica si ricordano la prima legge sulle pari opportunità e la riforma del Servizio Sanitario Nazionale, delle quali fu tra i principali autori. È stata presidente della Commissione d’inchiesta sulla Loggia Massonica P2, che concluse i lavori nel 1985.
Più volte il suo nome è stato indicato per la carica di Presidente della Repubblica, dal 1992 al 2006, quando alcuni blogger formarono una rete a suo sostegno.