Roma, l’eterna emergenza del trasporto urbano ed extraurbano: ecco i dati Legambiente

ROMA – Rimane difficile per i romani e non solo poter individuare un settore che va bene, che non ha problemi. Roma e del resto ogni angolo della regione rimane in eterna emergenza.

Per quanto riguarda i trasporti la fotografia scattata da Legambiente è davvero preoccupante. La situazione della ferrovia della capitale non è isolata perché una simile qualità del servizio si riscontra anche sulla Roma Nord (Roma-Civita Castellana -Viterbo), ferrovia romana sempre gestita da Atac e sulla Termini-Centocelle dove viaggiano i treni più vecchi d’Italia con addirittura 61 anni di media.

Pessima è anche la situazione delle metropolitane romane, in particolare nella linea B, utilizzata ogni giorno da oltre 345.000 utenti, che soffre problemi tecnici incredibili. In teoria la linea B dovrebbe effettuare ogni giorno 428 corse, con una frequenza nelle ore di punta di un treno ogni 4 minuti per scendere ad un treno ogni 5 o 6 minuti nelle ore di morbida. La realtà dei fatti è molto diversa, con attese medie di 15 minuti con picchi di 20-25 nella linea B1 per la stazione Jonio, impensabili per una linea metropolitana di una capitale europea.

I dati del parco rotabili nel Lazio risultano estremamente diversificati per le 1.526 corse giornaliere, di queste 610 sono gestite da ATAC e 916 sono quelle Regionali di Trenitalia. Mentre la flotta ATAC va sempre peggio, quella regionale di Trenitalia si sta rinnovando e invece migliora con 13 nuovi treni già messi in circolazione negli ultimi 2 anni ed un’età media che passa a 13,7 anni (media nazionale di 16,8 anni).

La Roma Lido registra un crollo di afflusso giornaliero che ora si attesta sui 55.000 utenti contro i circa 100.000 stimati pochi anni fa, con un calo del 45%. L’età media dei 23 convogli (erano 24 nel 2015)  sfiora i 20 anni e le corse effettuate nell’anno 2016 sono state 55.332, con un -7,2% di corse effettuate rispetto a quelle programmate. Dovrebbero essere ufficialmente 30 i minuti necessari a percorrere i poco più di 28 km che separano la stazione di Porta San Paolo e Ostia ma la realtà è ben diversa.

Da un’ulteriore analisi risulta che le biglietterie sono presenti solo nel 21,4% dei casi, nel 78,6% non vi è la presenza di personale ferroviario (o è saltuaria), nell’85,7% dei casi i tabelloni elettronici degli orari sono guasti. Sul rinnovo delle stazioni, i lavori alla stazione di Acilia Sud sono fermi da tempo e Tor di Valle è nelle stesse tristi condizioni. Infine c’è la triste storia della stazione scomparsa, quella del Torrino-Mezzocammino, un quartiere nato nell’ultimo decennio, attraversato dai binari della Roma-Lido e dove sono stati versati alle casse comunali quasi 2 milioni di euro in oneri di urbanizzazione che avrebbero dovuto finanziare la realizzazione della fermata: oggi, con grave responsabilità del Comune di Roma i soldi sono spariti, al fianco dei binari è stato costruito un parcheggio da 100 posti nel nulla laddove doveva esserci la stazione, e intanto i 12.000 abitanti del quartiere sono costretti all’uso dell’auto privata per spostarsi verso il centro.

E’ difficile intravedere speranze di cambiamento, malgrado sia stato annunciato un accordo tra Regione Lazio e Governo che dovrebbe portare allo stanziamento di 180 milioni di Euro, ma nulla si sa di questo investimento, ne’ dell’acquisto di treni e la drammatica situazione debitoria di Atac fa temere che le risorse vadano perse. “La Roma Lido si conferma per l’ennesimo anno la peggior tratta pendolare d’Italia, con treni perennemente fuori servizio, attese infinite e stazioni indecenti – commenta Roberto Scacchi Presidente di Legambiente Lazio – una continua odissea per chi la utilizza, e le persone cominciano tristemente ad abbandonarla, tornando anche all’auto privata, a discapito dell’ambiente e della qualità della vita. Stessa situazione difficile si vive ogni giorno sulle altre due tratte ferroviarie di Roma gestite da ATAC, la Roma Nord e il suo assurdo servizio tra Piazzale Flaminio e Viterbo pieno di difficoltà, ritardi e cancellazioni e la Termini-Centocelle così come sulle metropolitane romane, a certificare l’evidente disastro gestionale romano del trasporto su ferro. Al contrario sta migliorando il trasporto regionale del Lazio di Trenitalia, con nuovi treni per un servizio sul quale si vede negli ultimi anni una positiva inversione di tendenza”.

 

Marco Staffiero




CASTELLI ROMANI: PRIMI IN CLASSIFICA PER DISSERVIZI AI PENDOLARI TRENITALIA

Redazione

Castelli Romani – I risultati dell’ultima campagna promossa da Legambiente parlano chiaro: al primo posto in Italia dei disservizi per i pendolari si posiziona la linea Roma-Ciampino-Castelli Romani, raccogliendo in un unico calderone la Roma Velletri, Roma Albano e Roma Frascati. Delle tre linee la peggiore, perché raccoglie più passeggeri, è proprio la Roma Velletri.

Da questi dati, ben noti da anni agli abitanti di Marino, nasce un recente comunicato del sindaco di Marino Fabio Silvagni che chiede ragioni a Trenitalia della situazione disastrosa.

“Silvagni ipocritamente non ricorda cosa la maggioranza di Palozzi e del centrodestra – con lui stesso consigliere di punta – ha fatto nel passato.” afferma in una nota il Movimento per il Cambiamento. “Non ricorda che nel lontano novembre 2011 una mozione di Adolfo Tammaro del Movimento per il Cambiamento illustrava dettagliatamente lo sfascio del servizio ferroviario a Marino e proponeva di aderire allo studio avviato dai Comitati di cittadini intercomunali sorti all’epoca per proporre a FS un rilancio del trasporto su ferro progettando, con il supporto degli altri Comuni dei Castelli, il raddoppio del binario nel tratto Ciampino Velletri. Silvagni dimentica che all’indicazione del sig. Palozzi, allora Sindaco, tutti i consiglieri di maggioranza presenti, lui per primo, votarono contro, escluso il sig. Prinzi che decise di astenersi. Ora le lacrime di coccodrillo del sig. Silvagni risultano quantomeno ipocrite e ci fanno riflettere sulla “improponibilità” di certi personaggi che da decenni producono con le loro decisioni danni di tutti i tipi ai cittadini di Marino”.




CASTELLI ROMANI, IL COMITATO PER IL RADDOPPIO DELLA CIAMPINO – VELLETRI: INVITO AL CONFRONTO PER I CANDIDATI DELLE REGIONALI

Redazione

Castelli Romani – I passeggeri dei treni locali, secondo le ultime ultime rilevazioni sono aumentati in un anno del 13%, mentre l'offerta di treni diventa ancora più inadeguata. I margini di crescita del trasporto su ferro sono elevatissimi se pensiamo alla cospicua percentuale di cittadini che ancora preferiscono il mezzo privato a causa dell'insufficiente frequenza dei treni e per la mancanza di parcheggi di scambio. Crediamo che le Ferrovie dello Stato possano investire con profitto sul trasporto regionale anche in Italia, come hanno fatto in Germania. Il prerequisito deve essere il miglioramento del servizio e quindi l'incremento del suo valore. Ormai le strade dei Castelli sono intasate per larga parte della giornata producendo elevati livelli d’inquinamento e gravi danni sulla salute dei cittadini.
La linea ferroviaria per Velletri nonostante sia stata realizzata nel 1863 e progettata per ospitare due binari, ancora oggi dopo quasi 150 di attesa rimane a binario unico con pesanti ripercussioni sugli utenti.
Il Comitato per il raddoppio della Ciampino-Velletri nasce in modo spontaneo, unendo associazioni di diverso tipo (ambientaliste, culturali, pendolari, sindacali, ecc…), per rispondere all'emergenza della mobilità dei Castelli Romani. Come sottolineato anche in un report del WWF, per ridurre l'inquinamento bisogna puntare sui treni. Il 90% dei disservizi sono legati alle caratteristiche infrastrutturali della linea, che possono risolversi con il raddoppio dei 28 km che separano Ciampino da Velletri. Oltre che migliorare il servizio e a tutelare l'ambiente, l'intervento deve essere l'occasione per abbattere le barriere architettoniche
delle stazioni e rendere il treno finalmente accessibile a tutti. Raddoppiare i binari significa poter avere un treno ogni 10-15 minuti nelle ore di punta, eliminare il sovraffollamento, ridurre i tempi di percorrenza, assicurare maggiore puntualità e convincere sempre più pendolari a lasciare la macchina a casa. Inoltre si eliminano i passaggi a livello e si trasforma la linea ferroviaria in una metropolitana leggera con Roma.
Il Comitato ha mantenuto costante l'attenzione sul tema, e in questa campagna elettorale chiediamo a tutti i candidati alla Regione Lazio quale sia la loro posizione in merito alla proposta di raddoppio della Ciampino-Velletri.
Daremo conto alle migliaia di pendolari dei Castelli sia delle risposte che delle mancate risposte.

In allegato uno studio sui trasporti regionali e le nostre proposte di miglioramento.