POGGIO MIRTETO, CHIUDE CAVA DOPO DENUNCIA DEI VERDI

Redazione

“Il Comune di Poggio Mirteto ha disposto la cessazione immediata dell’attività estrattiva alla ditta D’Alessandro Luigi S.r.l., proprietaria della cava di Poggio Mirteto, e ha ordinato alla ditta il recupero e la sistemazione dell’area interessata, inoltre la ditta dovrà provvedere al pagamento di 70mila euro, per aver proseguito nell’attività estrattiva dopo la sospensione dell’autorizzazione, e al pagamento di circa 40mila euro  come contributo per le attività di recupero ambientale. La nostra denuncia, e la nostra interrogazione in Regione hanno quindi prodotto gli effetti sperati. Non è possibile che il paesaggio venga depredato e oltraggiato, oltretutto quel tipo di sfruttamento rende impossibile un recupero a posteriori”. Lo comunica Nando Bonessio, presidente regionale dei Verdi. “La cava in questione ha un’estensione maggiore di 20.800 mq, il 26% in più rispetto a quanto autorizzato, è stato distrutto un fosso demaniale che oggi non esiste più e l’attività estrattiva è arrivata a ridosso della strada provinciale, non rispettando il limite di sicurezza dei venti metri. Peggio ancora il bilancio dell’attività estrattiva che segna un più 56%, 1,68 milioni di metri cubi, in più rispetto a quanto autorizzato, mentre non sono state realizzate le opere di regimentazione delle acque, ne si sono viste le opere di ripristino ambientale e messa in sicurezza dei gradoni con la piantumazione e l’idrosemina di essenze areboree. Il quadro generale che emerge è quello di un vero e proprio far west dell’estrazione. E’ necessario porre fine a situazioni come questa – conclude Bonessio -, che poi si pagano in termini di dissesto idrogeologico»