Sisma: da Centrale del Latte e Tetra Pak un aiuto agli allevatori

 

Redazione


ROMA – Da Centrale del Latte di Roma e Tetra Pak un segno di vicinanza alle piccole aziende lattiero-casearie dei territori colpiti dal sisma che hanno dovuto interrompere bruscamente la propria attività, con impatti negativi sulle persone e sugli animali. Il progetto di Centrale del Latte Roma e Tetra Pak prevede tra le altre cose anche un’assistenza tecnica continua, per assicurare il corretto funzionamento degli impianti e valutare anche il possibile intervento in altre aree colpite, con l’obiettivo di favorirne la ripresa. 
 
Un'attrezzatura moderna, appositamente progettata per le strutture temporanee messe a disposizione dalla Regione Lazio, pienamente conforme alle norme tecniche internazionali, interamente in acciaio inox e completa di impianto automatico di lavaggio per garantire il pieno rispetto delle condizioni igienico-sanitarie per la raccolta del latte.
 
L’impianto verrà installato e montato da personale qualificato, coordinato dalle due realtà donatrici ed in collaborazione con l’azienda amatriciana beneficiaria. In particolare,  una delle stalle più significative di Amatrice, nella frazione di Faizzone, potrà finalmente contare su un nuovo impianto di mungitura a otto postazioni, a pulsazione elettronica.
 
“La donazione di Centrale del Latte di Roma e di Tetra Pak è un esempio concreto di come la solidarietà può tradursi non in aiuto episodico ma in uno strumento di lavoro che restituisce a una impresa la piena capacità operativa – parole dell’assessore all’Agricoltura, Carlo Hausmann, che ha aggiunto: è un gesto importante, una testimonianza di un grande impegno, efficace e duraturo”.
 
“Come azienda simbolo del latte nel Lazio – dichiara Giovanni Pomella, Amministratore Delegato di Centrale del Latte Roma- siamo lieti di poter offrire il nostro contributo a chi sta ancora fronteggiando enormi difficoltà a seguito del terremoto. Vogliamo sperare che questa donazione possa rappresentare un esempio da seguire per riportare un po’ di serenità a questa popolazione, che possa riprendere un ritmo di vita il più possibile normale anche grazie alla ripresa di un’attività tradizionale come la produzione di latte”- ha detto ancora Pomella. 
 
“Da oltre 50 anni siamo a fianco del settore lattiero-caseario italiano – lo ha detto il Presidente di Tetra Pak Italia Giulio Mengoli – offrendo soluzioni per rendere disponibile un prodotto primario come il latte, tutti i giorni. La nostra vicinanza alle popolazioni gravemente colpite dal sisma si concretizza con un fattivo contributo alla ricostruzione della filiera del latte. La ripresa della vita in quel territorio parte anche da queste iniziative concrete e immediate. Questa è la scelta di Tetra Pak Italia.”- ha detto ancora Mengoli.



LATTE: GLI ALLEVATORI DI LATINA E FROSINONE PRONTI A SCENDERE IN PIAZZA NEL CAPOLUOGO CIOCIARO

Redazione

Frosinone – “La mobilitazione che abbiamo deciso ieri nel nostro incontro di coordinamento con le altre sedi provinciali di Coldiretti, rappresenta la giusta ed unica strada da seguire per continuare a far emergere il grande disagio che vivono gli allevatori della provincia di Latina e degli altri territori limitrofi primo fra tutti quello ciociaro e individuare risposte certe e definitive”. Così Saverio Viola, direttore della Coldiretti di Latina, entra senza preamboli ma, come al solito, con concretezza e schiettezza, nella vicenda che in questi giorni sta tenendo banco a Frosinone nel settore lattiero-caseario. Frosinone e Latina, quindi, unite per stigmatizzare le contraddizioni di un comparto da sempre esposto a rischi di impresa notevoli. “Nel settore solo la Centrale del Latte mantiene gli impegni circa il prezzo che viene stabilito dall’apposito tavolo interprofessionale i cui incontri si tengono presso l’assessorato agricoltura della Regione Lazio – spiega ancora Viola – le altre strutture, non solo non rispettano il prezzo, ma di solito hanno anche comportamenti vessatori e iniqui nei confronti degli allevatori”. E’ giunto il momento di dire basta a tutto ciò – fa eco il presidente di Coldiretti Latina, Carlo Crocetti.

La proroga di un mese concessa ad alcune cooperative della provincia di Frosinone, salutata con incomprensibili toni trionfalistici che lasciano davvero perplessi poiché arrivano anche da rappresentanti istituzionali, non serve al settore, agli imprenditori, alle famiglie e all’indotto – aggiunge Crocetti. Nei giorni scorsi abbiamo iniziato una serie di incontri e riunioni e questa sera saremo a Pontinia – spiega ancora Crocetti – lo stato di agitazione ci poterà in piazza e questa volta andremo a Frosinone per far sentire le nostre ragioni dopo che proprio da Latina partì la nostra vertenza agricoltura che portò allo sblocco del Piano di Sviluppo Rurale e altri risultati tangibili che gli imprenditori ricordano. Il settore e il mondo delle cooperative ma anche delle strutture industriali delle province di Frosinone e Latina deve comprendere che non si può più mortificare il lavoro degli allevatori. Parole d’ordine per Coldiretti restano la razionalizzazione dei conferimenti e la valorizzazione del latte locale. Negli ultimi 10 anni ha chiuso oltre il 60% delle stalle in provincia di Latina così come a Frosinone. Per Viola occorre ripristinare le regole tutelando anche i prodotti lavorati nel settore della mozzarella e del comparto caseario in generale rispettando chi fa impresa seriamente in condizioni così difficili. La mobilitazione di Coldiretti ha l’obiettivo di smascherare i soggetti in cerca di facili profitti ed è proprio su questi temi che si deve aprire un confronto, nelle sedi più opportune, con quanti preposti a vigilare e creare le condizioni, di mercato e normative, per garantire ancora un futuro a questo settore”.




ROMA CASO CENTRALE DEL LATTE CHE "LICENZIA" IL DISTRIBUTORE "FRESCHEZZE": 200 FAMIGLIE PROMETTONO BATTAGLIA

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Angelo Parca

Venerdì pomeriggio il “distributore “Freschezze” al quale la Centrale del Latte ha inviato la risoluzione del contratto, mandando di fatto a casa 200 famiglie, ha indetto una riunione con i propri agenti di distribuzione e, tirate le somme, “su cinquanta persone contattate da Centrale del latte-Parmalat – dice Daniele Senatra – ben trenta andranno a lavorare per loro da lunedi 3 settembre, dislocati nelle varie strutture all'uopo allestite e dotate di mezzi provenienti da altri stabilimenti di proprietà Parmalat sul territorio nazionale. Si dice che i mezzi provengano dalle centrali del latte di Como e Genova chiuse da Parmalat e dove la stessa ha in piedi un contenzioso con gli agenti distributori che vi lavoravano”. Certo è che Daniele Senatra garantisce che nessuno rimarrà inerte: “faremo qualsiasi azione anche eclatante sempre nei limiti della legge, ma insieme con noi ci saranno 200 famiglie presenti sul territorio sia laziale che abbruzzese che grideranno con forza i propri diritti, affermando se ancora ce ne fosse bisogno il loro attaccamento ad un marchio rappresentativo del territorio nel quale risiedono e per il quale hanno lavorato e prodotto per 40 anni”. Si interesserà, probabilmente del caso anche l’onorevole Teodoro Buontempo, anch’esso di Monte Compatri, al quale sono stati inviati gli atti giudiziari. Intanto in una nota pubblicata oggi su Il Tempo, Antonio Vanoli, presidente del consiglio di amministrazione della Centrale del Latte di Roma SpA e direttore operazioni del gruppo Parmalat spiega le ragioni che hanno portato il Consiglio di Amministrazione di Centrale del Latte di Roma SpA a votare all'unanimità la decisione di interrompere per giusta causa il contratto con la società "Freschezze": “La società "Freschezze" è stata messa in liquidazione con motivazioni riferite a gravi difficoltà finanziarie. Parte delle sue attività, tra cui il contratto di agenzia con Centrale del Latte di Roma, sono state trasferite ad una società appena costituita – con soli 10.000 euro di capitale sociale – con lo strumento dell'Affitto del ramo d'azienda, peraltro senza il preventivo assenso della Centrale del Latte di Roma. La società neocostituita non ha dato a Centrale del Latte di Roma alcuna garanzia di avere la possibilità di svolgere correttamente il mandato affidatole. In presenza di una così grave inadempienza contrattuale, credo sia evidente come il Consiglio di Amministrazione di Centrale del Latte di Roma, di cui fanno parte anche rappresentanti degli allevatori laziali conferenti latte e un rappresentante del Comune di Roma, non abbia potuto che decidere di interrompere il contratto. Inoltre, per una società attenta a ogni aspetto della propria attività come Centrale del Latte di Roma, la continua segnalazione di irregolarità contributive nel trattamento dei propri agenti da parte di "Freschezze" ha contribuito a compromettere ulteriormente il rapporto con questa società. Sono, infine, prive di qualsiasi fondamento le illazioni su un indebolimento della Centrale del Latte di Roma, che garantirà, come a sempre fatto, il proprio latte ogni giorno ai cittadini di Roma”. Non si è fatta attendere la risposta di Daniele Senatra il quale ribatte: “Della costituzione della nuova società la CLR era stata informata fin dal mese di giugno 2012 con un incontro tenutosi in Centrale del latte con alcuni dirigenti della stessa, altresì si era parlato di sedersi attorno ad un tavolo successivo per eventualmente ridefinire anche alcune zone di distribuzione, sempre proposto da noi. Il contratto di affitto stipulato con la nuova società avente un capitale sociale di soli 10000 euro è pari a quello che aveva al momento della firma dei contratti rescissi la soc. Freschezze nel1995 (20.000.000 di lire). Dal momento che si affitta un ramo d'azienda produttivo – continua Senatra – ciò significa che ci si avvale delle autorizzazioni e licenze in essere, volturandole a proprio nome e continuando l'attività senza arrecare danno alcuno a chicchessia, nel pieno rispetto dei limiti di legge. Per quanto attiene "ai gravi inadempimenti" nei confronti di numerosi agenti che paventano intenti distrattivi nella stipula del contratto di affitto di azienda è inesatto: si tratta di un affitto di ramo d'azienda. C’è da dire, inoltre che i contratti stipulati da Freschezze con gli agenti, trattandosi di affitto di ramo d'azienda, non vanno cambiati a nome della nuova società perché il contratto resta lo stesso, gli agenti infatti fanno parte integrante di ciò che la società Freschezze sta affittando insieme agli altri beni utili al proseguimento dell'attività ( immobili, attrezzature e quant'altro sia propedeutico) e quindi anche gli agenti! La Centrale del latte non può svegliarsi ieri mattina e scoprire che ci possono essere state delle irregolarità nei versamenti contributivi da parte di Freschezze ed addurle a motivo di risoluzione dei contratti: dove era la Centrale negli anni (o chi per lei) 2011, 2010,2009? Questa è stata la chiave di svolta per far decadere dall'incarico di A.U. di Freschezze il sig.Galluccio Nicolino, una volta venuti a conoscenza di quanto aveva combinato (da solo?) in questi anni, e lo stesso era portato molto in considerazione dai vari responsabili sia di Centrale che di Parmalat, forse ora nessuno lo conosce? Al momento della revoca dell'amministratore unico la soc. Freschezze è stata posta in liquidazione proprio in virtù dei fatti a lui ascritti ed il sig. Daniele Senatra nominato liquidatore proprio per essere garante della più assoluta trasparenza dell'operazione nei confronti sia dei dipendenti che dei fornitori, ivi compresa la Centrale del latte di Roma. Abbiamo sollecitato più volte la Centrale ad avere dei colloqui, ma ci sono sempre stati rifiutati – conclude Daniele Senatra – loro ci hanno scritto più volte che non riconoscevano l'affitto di ramo d'azienda né la nuova società che avrebbe operato per loro, ma ci hanno detto che avrebbero continuato ad avere rapporti solo con Freschezze, pregandoci tra l'altro di svolgere il lavoro come sempre: è singolare che le vendite dei prodotti Centrale nei mesi di Giugno, Luglio ed Agosto abbiano avuto un positivo aumento nonostante la profonda crisi e la concorrenza sempre più agguerrita nel settore lattiero-caseario. Per ultimo, ma non meno importante degli altri punti sui quali la Centrale basa la disdetta, la questione degli incassi: ci siamo trattenuti degli incassi così come ha fatto la Centrale con quanto a noi spettante derivante dalle provvigioni dei mesi di Luglio ed Agosto ed un residuo di Giugno 2012 ancora non percepiti. Come vede queste sono le nostre argomentazioni, che un qualsiasi legale dovrà controbattere, così come quelle della Centrale, nulla questio!”.

tabella PRECEDENTI:

01/09/2012 ROMA CENTRALE DEL LATTE, ADDIO ALLO STORICA DISTRIBUZIONE "FRESCHEZZE" DI MONTE COMPATRI