Milan – Lazio: a San Siro è scontro Champions

Una gara che vale una stagione. È quella che attende Milan e
Lazio
 sabato 13 aprile a San Siro. Obiettivo di entrambe le
squadre quello di conquistare tre punti fondamentali per la qualificazione alla
prossima Champions League. Calcio d’inizio fissato per le 20.30.

Rossoneri e biancocelesti si sono già affrontati due volte in questa
stagione. Nel girone d’andata finì 1 a 1, con autogol al
78′ di Wallace per il vantaggio degli uomini di Gattuso e pareggio di Correa in
pieno recupero. Stesso esito, questa volta però a reti inviolate, nella
semifinale d’andata di Coppa Italia
 giocata all’Olimpico. Una gara
condotta per lunghi tratti dalla Lazio che però non riuscì a scalfire il
fortino di Donnarumma e compagni.

Milan-Lazio sarà un big match che si gioca anche sui numeri e sulle
statistiche. La gara di sabato sarà la settantaseiesima sfida a San Siro: i
precedenti parlano rossonero, con 43 vittorie e 23 pareggi. Soltanto
9 le vittorie dei capitolini a Milano, di cui l’ultima nel 1989: sono ben 29
anni che la Lazio non riesce a uscire vincitrice dal Meazza in campionato. In
quel match a decidere fu l’autogol di Paolo Maldini al 41’.

Da quando Gattuso è allenatore del Milan, il bilancio rossonero contro i
biancocelesti è molto positivo. Nella scorsa stagione il
Diavolo, sotto la guida di Rino, ha affrontato la Lazio per tre volte: una in
campionato, (vittoria del Milan per 2 a 1), e due in Coppa Italia in cui dopo
lo 0 a 0 di andata e ritorno la finale venne decisa ai rigori con gol vittoria
di Romagnoli. Risultati a cui si aggiungono i due pareggi
di quest’anno. Precedenti favorevoli ai milanesi, che li rendono dunque leggermente
favoriti
 nello scontro diretto e per la qualificazione alla
prossima Champions League anche per Oddschecker.

Per confermare il pronostico Gattuso, che dovrà fare a meno degli
infortunati Paquetà e Donnarumma, punterà ancora una volta sul 4-3-3. In porta
spazio per Reina. Davanti a lui linea a 4 di difesa con
Calabria e Rodriguez sugli esterni e la coppia Musacchio-Romagnoli in mezzo.
Nel centrocampo a 3 il punto di riferimento centrale sarà Bakayoko e
ai suoi lati si muoveranno Kessie e Calhanoglu. Tridente d’attacco con il
recuperato Suso, bomber
Piatek 
e uno tra Borini e Castillejo.

Inzaghi risponderà con il 3-4-1-2. Tra i pali il titolare Strakosha. In
difesa spazio per Acerbi, Bastos e Luiz Felipe. Nella folta mediana partiranno
dal primo minuto Romulo, Leiva, Milinkovic-Savic e
Lulic. Luis Alberto sarà il trequartista a supporto della coppia Immobile-Correa.

https://youtu.be/CMSAO8OhOpE

Una gara di fondamentale importanza per il progetto tecnico di entrambe le squadre. I rossoneri attendono ancora le sanzioni Uefa sul fair play finanziario e hanno bisogno degli introiti della Champions per dare seguito agli investimenti fatti nelle ultime due sessioni di mercato. Dall’altro lato la Lazio è in cerca dell’ultimo step, economico e tecnico, per entrare nell’élite del calcio nazionale ed europeo. Mancare uno dei primi quattro posti potrebbe portare a una revisione dell’organigramma societario. La parola, come sempre, al campo.




CHAMPIONS LEAGUE: BAYERN MONACO-JUVENTUS 4-2

Redazione
 
Il Bayer si qualifica ai quarti della Champions League, battendo la Juventus per 4-2: sono serviti i supplementari, perché in testa 2-0 e si è fatta raggiungere al 91’. All’andata a Torino, la partita era finita 2-2. Bayern-Juventus 4-2 dopo i tempi supplementari (0-2; 2-2).
 
Formazione – Bayern (4-1-4-1): Neuer 6.5, Lahm 5.5, Kimmich 6, Benatia 5.5 (1' st Bernat 6), Alaba 4.5, Xabi Alonso 5.5 (15' st Coman 8), Douglas Costa 7.5, Muller 6.5, Vidal 6, Ribery 6 (11' pts Thiago Alcantara 6.5) Lewandowski 6.5. (26 Ulreich 20 Rode 19 Gotze 13 Rafinha). All.: Guardiola 7.
 
Formazione – Juventus (4-5-1): Buffon 6, Lichtsteiner 6.5, Barzagli 6.5, Bonucci 5, Evra 6, Cuadrado 7 (44' st Pereyra 5.5), Khedira 6 (23' st Sturaro 5), Hernanes 6, Pogba 6, Alex Sandro 6, Morata 7.5 (27' st Mandzukic 5.5). (25 Neto 24 Rugani 22 Asamoah 7 Zaza). All.: Allegri 5.5.
 
Arbitro: Eriksson 6.5.
 
I Goal: nel pt 6' Pogba, 28' Cuadrado; nel st 28' Lewandowski, 46' Muller: nel sts 3' Alcantara, 4' Coman
 
Angoli: 5-2 per il Bayern.
 
Recupero: 1' e 3' nei tempi regolamentari,
 
1' 1' e nei supplementari.
 
Ammoniti: Khedira, Lichtsteiner, Sturaro, Vidal, Bernat, Alcantara per comportamento non regolamentare, Morata, Bonucci, Pereyra Lewandowski per gioco scorretto, Kimmich per proteste.
 
Spettatori: 75 mila.
 
La partita: Lancio in profondità di Khedira, Alaba sbaglia l'anticipo su Lichtsteiner, dallo svizzero la palla schizza a Pogba che segna con un destro rasoterra. 28' pt – Morata sulla trequarti recupera palla, scatta verso la porta avversaria, tra 4 giocatori tedeschi e serve Cuadrado sulla destra, finta e destro sul primo palo. 28' st – Coman tiene in campo una palla che pareva lunga, tocco a Douglas Costa, cross e colpo di testa vincente di Lewandwoski. 46' st – Vidal recupera palla, smista a Coman, cross teso dell'ex bianconero e sul palo più lontano, di testa, Muller pareggia. 3' sts – Alcantara dal limite, scambio con Muller e diagonale. 4' sts – contropiede Bayern mentre Pogba protesta per un fallo, finta di Coman e poi sinistro a giro sul palo più lontano.



CHAMPIONS LEAGUE, ROMA E JUVE: PROSPETTIVE DIVERSE PER LE 2 ITALIANE

di Silvio Rossi

Due le squadre italiane qualificate per la fase a gironi della Champions League, dopo il tracollo della Lazio nello stadio del Bayer. Due squadre con due prospettive diverse.

La Juventus, reduce dalla finale dello scorso anno, persa contro i campioni del Barcellona, è inserita in prima fascia, con buone possibilità di ripetere la cavalcata quasi trionfale dello scorso anno.

La Roma, invece, a causa di alcuni anni di assenza dalle competizioni internazionali, riconquistate lo scorso anno, con la partecipazione alla passata Champions, dove giungendo al terzo posto nel suo girone, retrocedette i Europa League, per essere poi eliminata dalla Fiorentina agli ottavi di finale, è inserita in terza fascia, con il rischio di doversi battere contro formazioni più attrezzate rispetto ai capitolini.

La Juventus è inserita nel gruppo D, ha pescato una terna di avverrsari particolarmente difficili, per essere una testa di serie. Giocherà contro Manchester City, Siviglia e Borussia di Monchengladbach, meno forte dell’omonima squadra di Dortmund, ma comunque temibile come tutte le squadre tedesche. Una squadra inglese, una tedesca e una spagnola, quanto di meglio potesse offrire il panorama internazionale.

Per certi versi è andata meglio alla Roma, perché a parte il Barcellona, che è praticamente imbattibile, ha trovato il Bayer Leverkusen e i bielorussi del Bate Borisov. Obiettivo della squadra giallorossa è quello di conquistare la seconda posizione, battendo la squadra dell’est, e vendicando i cugini laziali, appena eliminati dai preliminari proprio dalla squadra nata nella città della casa farmaceutica. Vendetta che però non è certo augurata dai sostenitori della Lazio, che già sui social network stanno augurando ai romanisti di ottenere il loro stesso risultato.
La fase a gironi inizierà il 15 settembre, per arrivare alla finale di Milano il 28 maggio 2016.
 




IL BARCELLONA VINCE LA CHAMPIONS LEAGUE

di Silvio Rossi

Ci hanno provato. Dopo una fase iniziale in cui il Barcellona era andata in vantaggio, e la Juventus sembrava sbandare a ogni azione, il gioco dei ragazzi di Allegri ha iniziato a portare palloni nell’area spagnola, dimostrando di non essere la vittima sacrificale. Dopo il gol di Raktic al quarto minuto di gioco, alla prima azione dei catalani, il Barcellona ha tenuto gioco per tutto il primo tempo, lasciando poche occasioni alla squadra italiana, e facendo lavorare in alcune occasioni Buffon. Al termine del primo tempo il vantaggio di 1 a 0 sembrava addirittura stare stretto al Barcellona. La ripresa ha visto invece i bianconeri affrontare la partita con un altro piglio, e in dieci minuti è riuscita a mettere in equilibrio il match, grazie a un gol di Morata che ha ripreso una corta respinta del portiere Ter Stegen. Un gol che aveva illuso la squadra juventina di poter ribaltare la situazione, grazie anche ad alcuni attacchi che avevano messo in difficoltà la difesa spagnola, apparsa in alcune occasioni non impeccabile.

La partita si decide al sessantottesimo minuto. Su un attacco juventino Pogba cade a terra in area del Barcellona, l’intervento di Dani Alves sembra irregolare, ma l’arbitro lascia correre nonostante le proteste del francese. Sul cambio di fronte Messi semina tre avversari, tira a rete, costringendo Buffon a restituire il favore fatto un quarto d’ora prima dal suo collega di ruolo. Irrompe in questo caso Suarez che segna il due a uno. La partita a questo punto si accende, la Juventus cerca di recuperare nuovamente, con alcune azioni degne di nota, ma esponendosi al contropiede del Barca, che prima realizza un gol con Neymar, viziato da un tocco con la mano, e quindi annullato dall’arbitro, e poi, all’ultimo minuto di recupero, mette in sicuro il risultato con lo stesso Neymar in una classica azione di contropiede.

Il Barcellona vince la sua quinta Champions League (contando anche un’edizione che si chiamava “Coppa dei Campioni” nel 1992), raggiungendo Bayern Monaco e Liverpool, e realizzando il “triplete” con campionato e coppa di Lega spagnola. La Juventus esce però a testa alta, magra consolazione per chi aveva sperato di portare a casa la coppa, ma certamente la prestazione dei bianconeri rappresenta un punto di partenza per tornare a far sentire la propria voce in Europa.




CHAMPIONS LEAGUE: TUTTO PRONTO PER JUVE-BARCA

di Silvio Rossi

È tutto pronto a Berlino, nello stesso stadio che ha visto, nove anni fa, l’urlo di Fabio Grosso, esultante per aver messo a segno il rigore che significava medaglia d’oro al mondiale 2006. Uno stadio che porta fortuna, quindi, al calcio nostrano. Un campionato che vedeva la nostra nazionale, ai nastri di partenza, non certo una delle favorite, e anche nella finale, dopo che gli azzurri avevano superato tutti i turni, e sconfitto i forti padroni di casa in semifinale, i bookmakers assegnavano un quoziente più basso ai transalpini. La squadra di Zidane sembrava favorita, e iniziò la partita con gran veemenza, andando in vantaggio al settimo minuto con un “cucchiaio” di Zidane su rigore. L’Italia reagì, pareggiando dopo pochi minuti (19°) con un colpo di testa di Materazzi. Un altro colpo di testa, dato però dal fantasista francese autore del primo gol, sul petto dell’autore della rete italiana, determinò l’espulsione di Zidane. Dopo quell’episodio i francesi sono sembrati imbambolati, si era capito in quel momento che l’Italia poteva farcela, fino all’errore di Trezeguet dagli undici metri, e al trionfo suggellato dalle parole del telecronista Marco Civoli “È finita, è finita, è finita, è finita… il cielo è azzurro sopra Berlino! Siamo Campioni del Mondo!”.

Anche stasera la Juventus non parte favorita, nonostante la squadra italiana abbia dimostrato la sua solidità durante i turni precedenti, avendo la meglio di Borussia Dortmund, Monaco e Real Madrid. Il Barcellona è una quadra che fa paura, a tutti, ma non alla compagine di Allegri, che spera di sovvertire il pronostico così come avvenne nel 2006. Quella di stasera si presenta come una gara dall’alto tasso tecnico, con possibilità di sfide entusiasmanti in campo. Mancherà il duello tra Luis Suarez e Giorgio Chiellini, che si era concluso col morso dell’uruguagio sulla spalla del difensore italiano. Ma la sfida tra i due attacchi è comunque entusiasmante. Il Barcellona presenta, oltre a Suarez, due tra i candidati al pallone d’oro, Neymar e Leo Messi, la Juventus risponde con Tevez e Morata punte, e Vidal che li affiancherà da trequartista. La squadra che vincerà la sfida di stasera realizzerà un “triplete”, avendo vinto entrambe sia il campionato che le coppe di lega. Quella di stasera può considerarsi effettivamente la sfida tra le due squadre che, a livello europeo, hanno meritato questa opportunità.




CHAMPIONS LEAGUE: TRE ITALIANE IN SEMIFINALE

di Silvio Rossi

Erano dodici anni che la Juventus non raggiungeva una semifinale di Champions League. Erano molti anni che due squadre italiane non raggiungevano entrambe le semifinali di Europa League. Erano molti anni che il ranking UEFA era, per le squadre italiane, in caduta libera. Da quando il Milan di Ancelotti, l’Inter di Cuper e la Juventus guidata da Lippi, raggiunsero insieme tre delle quattro caselle nelle semifinali di Champions League, nella stagione 2002-2003, e l’Italia raggiunse la prima posizione, le altre superpotenze del calcio avevano preso punti rispetto alle squadre della penisola.

L’Italia calcistica del 2015 era in quarta posizione, dietro a Spagna, irraggiungibile grazie ai continui risultati di Barcellona, Real Madrid e di altre squadre come l’Atletico Madrid, Inghilterra e Germania, con un distacco di dieci punti in classifica rispetto alle due nazioni che la precedono.

Col risultato di Juventus, Napoli e Fiorentina, l’Italia si avvicina molto a Inghilterra e Germania, con la possibilità, in caso di vittoria delle nostre squadre nelle prossime partite, di un ulteriore avvicinamento alle posizioni delle prime nazioni europee, che significherebbe, nel caso di sorpasso, la possibilità di schierare quattro squadre in Champions League (di cui una dovrebbe comunque superare i preliminari) contro le tre attuali.
Le possibilità di passaggio del turno per le due squadre di Europa League sono concrete, in particolare per i partenopei, contrapposti agli ucraini del Dnipro, mentre la Fiorentina affronterà gli spagnoli del Siviglia, attualmente quinti nel campionato iberico. Il sogno di una finale tutta italiana verrà svelato il 14 maggio, giorno in cui si disputano i turni di ritorno delle semifinali.
Arduo il compito della Juventus che ha incontrato sulla sua strada il Real Madrid. C’è però da dire che probabilmente, visto lo stato attuale di forma delle altre due semifinaliste, Barcellona e Bayer Monaco, Allegri e compagni non possono certo lamentarsi del sorteggio.