Chico Forti ancora aspetta l’estradizione: “Stremato”. Intervenga la ministra Cartabia

Una vergogna l’attesa cui è ancora costretto un uomo che da oltre 20 anni è detenuto in carcere in America ingiustamente. A Natale sembrava cosa fatta, ma sono passati sei mesi e ancora nulla è successo. Psicologicamente è stremato e in attesa ogni giorno che si sblocchi l’iter”. E’ un nuovo appello al governo italiano quello lanciato da Gianni Forti, zio del produttore televisivo che da oltre 20 anni è detenuto negli Stati Uniti, condannato all’ergastolo per un omicidio al quale si è sempre dichiarato estraneo.

“L’ultima mail di Chico Forti è della settimana scorsa: si trova ancora in un carcere statale della Florida. Per l’estradizione in Italia deve essere prima trasferito in una prigione federale dal Dipartimento di giustizia americano” – spiega lo zio, che poi continua: “Se il governo italiano non sollecita gli americani, loro di certo non si fanno prendere dalla fretta”.

“La Farnesina – dice – ha fatto il suo lavoro, ora deve farlo il ministero della Giustizia. Se la prima lettera alle autorità americane non ha avuto risposta, spero che la ministra Cartabia ne invii un’altra. Ormai le mail di Chico arrivano a singhiozzo. Nell’ultima, a parte cose personali, ha scritto che ha piena fiducia che le istituzioni italiane accorceranno il più possibile la sua attesa. Ma si capisce che è una situazione atroce”.




Chico Forti torna Italia dopo 20 anni di carcere in Florida

Ho una bellissima notizia da darvi: Chico Forti tornerà in Italia”. Lo ha annunciato su Facebook il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, precisando di averlo “comunicato alla famiglia” e di aver “informato il presidente Mattarella e il premier Conte”. In carcere dal 2000 con una condanna all’egastolo per omicidio, l’italiano si è sempre professato innocente.

“Il governatore della Florida ha accolto l’istanza di Chico di avvalersi dei benefici previsti dalla Convenzione di Strasburgo e di essere trasferito in Italia”, ha aggiunto Di Maio.  “Si tratta di un risultato estremamente importante, che premia un lungo e paziente lavoro politico e diplomatico. Non ci siamo mai dimenticati di Chico Forti, che potrà finalmente fare ritorno nel suo Paese vicino ai suoi cari”.

“Sono personalmente grato al Governatore DeSantis e all’Amministrazione Federale degli Stati Uniti. Un ringraziamento speciale al Segretario di Stato Mike Pompeo, con il quale ho seguito personalmente la vicenda e con il quale ho parlato ancora nel fine settimana, per l’amicizia e la collaborazione che ha offerto per giungere a questo esito così importante”, prosegue il responsabile della Farnesina. “Il governo seguirà ora i prossimi passi per accelerare il più possibile l’arrivo di Chico”. Erano vent’anni che aspettava questo momento e siamo felici per lui, per i suoi cari, per la sua famiglia, per tutta la città di Trento. E’ un momento commovente anche per noi”, conclude Di Maio.

La vicenda

Ex velista e produttore televisivo originario di Trento, Chico Forti si era trasferito a Miami all’inizio degli anni Novanta, costruendosi una carriera nel settore degli investimenti immobiliari e creandosi una famiglia. Ma nel 1998 Forti è stato accusato dell’omicidio di Dale Pike, figlio del proprietario di un hotel di Ibiza che l’italiano stava acquistando: nonostante si sia sempre proclamato innocente, Forti è stato condannato all’egastolo per “felony murder”, cioè per omicidio compiuto durante l’esecuzione di un altro reato. Secondo le autorità Usa, infatti, Forti stava cercando di truffare Pike e il padre e finì per uccidere l’uomo. Forti, i suoi difensori e il comitato che da anni lotta al suo fianco sostengono invece che la condanna sia stata originata da un errore giudiziario, frutto di errori, negligenze e approssimazioni durante le indagini e il processo.