Ciampino Bene Comune presenta l’Anello dei Parchi, nell'ambito del GRAB

 

Red. Cronaca

CIAMPINO (RM) – Il GRAB, Grande Raccordo Anulare delle Bici, è un progetto partecipato per la realizzazione di un anello ciclo-pedonale accessibile a tutti che si sviluppa per 45 km all’interno della città di Roma e che vuole diventare la colonna vertebrale della futura rete ciclabile capitolina, realizzando collegamenti con i quartieri periferici e i comuni limitrofi, promuovendo idee di mobilità nuova e accogliendo le proposte di cittadini, comitati e associazioni. Ciampino Bene Comune vuole cogliere le opportunità offerte al territorio dall’avvio del progetto GRAB e propone un  percorso che mette in collegamento, con un circuito ad anello, il Parco dell’Appia Antica con l’Asse degli Acquedotti, proponendosi come una dorsale per lo sviluppo della mobilità sostenibile e di altri percorsi ciclo pedonali all’interno della città.

“La proposta – spiega in una nota CBC – vuole anche essere lo spunto per avviare il recupero dei fossi che solcano il nostro territorio e per la salvaguardia di ampie fasce di rispetto dei corsi d’acqua. Inoltre il tracciato vuole collegare alcuni elementi del nostro patrimonio storico culturale che troppo spesso è occultato, dimenticato e difficilmente accessibile. Insieme a casali, antichi tracciati viari, torri, mole, fontanili, evidenze archeologiche, proponiamo che lo snodo fondamentale di questo percorso diventi la tenuta del Muro dei Francesi, che contiene testimonianze di epoche antiche e più recenti e che deve ritornare nella disponibilità dei cittadini di Ciampino”.

“Il tracciato diventa quindi un elemento di riqualificazione del territorio di Ciampino che è uno dei più urbanizzati d’Italia, con una percentuale di suolo cementificato pari al 39 %, una qualità dell’aria tra le peggiori nel Lazio, congestionato dal traffico di attraversamento dei pendolari provenienti dai Castelli Romani, schiacciato dal traffico aereo cresciuto negli ultimi 15 anni senza il rispetto delle regole. Nonostante tutte queste criticità – conclude l’associazione – il nostro territorio si incunea tra le aree archeologiche e naturalistiche più belle d’Italia ed è partendo da quelle che vogliamo ritrovare stimolo per la sua riqualificazione e una nostra migliore qualità della vita”.

Per presentare questo ambizioso progetto, Ciampino Bene Comune ha organizzato una iniziativa pubblica che si terrà venerdì 5 maggio alle ore 17.30 presso la Sala Consiliare del Comune di Ciampino, dove verrà presentato il circuito ciclo-pedonale ANELLO DEI PARCHI, connesso con la proposta del GRAB. Saranno presenti esponenti di Legambiente, amministratori del VII Municipio di Roma Capitale e rappresentanti di associazioni e movimenti. E' stato inoltre diramato un invito agli amministratori del Comune di Ciampino. L’iniziativa si inserisce nell’ambito di un ciclo di conferenze organizzate da CBC, dal nome “Idee, analisi, proposte per rigenerare la Città Pubblica”: Tre incontri settimanali per parlare di gestione del territorio e spazi pubblici, nonché per immaginare e pianificare una città diversa, inclusiva, a misura di cittadino.  




CIAMPINO, LE OBIEZIONI DI "CIAMPINO BENE COMUNE" ALLE CONVINZIONI DEL VICE SINDACO CARLO VERINI

Redazione

Ciampino (RM) – Il 19 giugno scorso, sul sito web del Comune di Ciampino, il Vice Sindaco Carlo Verini ha pubblicato una “Comunicazione in merito all’avvio dell’apposizione del vincolo nella zona 167 di Mura dei Francesi“.

"Le sue affermazioni stupiscono per il tono personale dei rilievi, e per l’uso disinvolto del sito web, come fosse luogo di esternazione individuale invece che collettivo, dell’amministrazione e della maggioranza che governa la città. Ma oltre questo inciampo di comportamento, – dichiarano in una nota da Ciampino Bene Comune che vuole evidenziare alcuni elementi finora sottaciuti della vicenda. – Verini si affretta a ricordare che il vincolo che la Soprintendenza ha avviato “non esplicita legami con i ritrovamenti archeologici che si sono rivelati in questa zona”, annullando così il valore delle importantissime scoperte effettuate ed evidenziando una ignoranza delle procedure di cui però, non vogliamo fargliene colpa. La procedura dell’attuale vincolo è stata avviata dalla Soprintendenza Paesaggistica e non dalla Soprintendenza Archeologica. L’obiettivo della procedura è quindi quello di aumentare la tutela di aree ed elementi già sottoposti a vincolo paesistico. – La nota prosegue – E’ vero invece che “la sovrintendenza per i beni archeologici ha rilasciato il proprio nulla osta poche settimane fa, accogliendo il riposizionamento delle sagome degli edifici”, sulla base del quale, con l’ultima delibera della giunta comunale del 27 maggio 2013,  è stata approvata una variante. 

Altrettanto vero è che il nulla osta della Soprintendenza Archeologica, sul quale il Comune di Ciampino ha basato la variante, e che Verini continua a ritenere congruo ed adeguato, non è affatto sufficiente. Su questo documento si rimanda poi all’acquisizione della necessaria autorizzazione paesaggistica poiché, si legge chiaramente, “…l’area risulta in parte ricompresa in ambito tutelato dal PTPR Lazio” e che il parere espresso non completa l’iter autorizzativo, da concludere sotto il coordinamento della Direzione Regionale. E dunque è più che ovvio che (anche alla luce delle indicazioni della circolare ministeriale n. 10 del 15.06.2012, della Direzione Generale per le Antichità) il piano 167 doveva avere a corredo anche un secondo parere: quello paesaggistico. 

Inoltre il vincolo, indicato da Verini ora come “postumo”, è invece assolutamente precedente, addirittura all’approvazione dei Piani di Zona 167 del 2010, inserito nel Piano Territoriale Paesistico Regionale fin dal 2007, che individua quelle aree come “beni puntuali diffusi, testimonianza dei caratteri identitari archeologici e storici, con relativa fascia di rispetto di 100 metri”. Lo stesso Piano Paesistico Regionale, nella tavola di riferimento per la programmazione urbanistica del territorio, auspica appunto per quelle aree una destinazione a “Parco Archeologico”. L’avvio di una nuova procedura di vincolo tende quindi ad ampliare e riorganizzare, anche alla luce delle importanti scoperte archeologiche, quelli già esistenti da tempo.

Ciampino Bene Comune, al contrario di quanto asserisce il Vice Sindaco, ritiene che la soluzione proposta dalla variante non consenta di preservare il “… contesto di rispetto e valorizzazione …” dei reperti, posti ad una immediata vicinanza delle costruzioni e senza che siano tutti inseriti in una apposita area di rispetto che li contenga, priva di frapposizione edilizia nel mezzo. La scoperta della villa di Messalla e del gruppo di sculture dei Niobidi, ha fatto il giro del mondo per il suo valore e per la sua straordinaria importanza. Per questo, per salvare, tutelare e proteggere il sito da una pesante aggressione edilizia, il Movimento ha proposto un appello pubblico, sottoscritto da migliaia di cittadini e da nomi di rilievo del mondo culturale, italiano ed internazionale.

Inoltre, contrariamente da quanto dichiara il Vice Sindaco, non risulta che la Regione Lazio abbia  dato alcuna approvazione sui piani della 167, proprio perché sono stati approvati dalla sola Giunta Comunale, sia nel 2010 che ora, il 27 maggio scorso, secondo norme e modalità che Ciampino Bene Comune ritiene incongrue, contestando le deliberazioni e proponendo rilievi ed osservazioni secondo i termini di legge.

Di fronte all’evidenza di questi fatti, Verini non solo non riconosce gli errori fin qui commessi, ma contesta anche la necessità di una delocalizzazione della zona 167, che viene richiesta oramai da più parti, bollata come “prematura”. Lo scenario che susciterebbe l’apposizione del vincolo, secondo il vice sindaco sarebbe funesto, con danni economici e conseguenze drammatiche per i cittadini che “… hanno già versato cospicue somme” ai consorzi concessionari di aree e per i proprietari dei terreni della 167, per i quali il ristoro di una superficie edificabile sarebbe ridotto o nullo.

Ma oltre ad immaginare conseguenze devastanti Verini può illuminarci con cifre e dettagli sulla situazione? Quanti sono i soci di Ciampino iscritti nelle cooperative? Quanti hanno bisogno di case? Sono proprio per loro o per i loro figli? A Ciampino c’è veramente una pressione sociale per questo aspetto? Quali accordi ha stipulato l’amministrazione con i proprietari delle aree? Quale obbligo del risarcimento c’è se l’area rimane non edificabile?

Verini inoltre indica in almeno due anni il tempo necessario per una nuova localizzazione della 167. E quanti invece ne passerebbero per i ricorsi e controricorsi intentati dal Comune? 10 anni? 20 anni? E con quale sicurezza che abbiano un esito favorevole? Nessuna! 

E comunque la soluzione a questa vicenda non è quella che Verini sembra proporre in conclusione alla sua comunicazione: proprio un ricorso ostinato agli atti della Soprintendenza.

I cittadini vogliono altro! Vogliono che sia tutelata la cultura e la bellezza, senza compromessi! Vogliono salvare le aree archeologiche dall’invasione del cemento, che la giunta comunale si ostina invece a confermare, contro il bene della collettività. – La nota conclude –  Il diritto alla casa può essere riconosciuto, anche in tempi brevi, in altri luoghi e non sulle aree archeologiche".