CIAMPINO, PIANI DI ZONA 167 E SPECULAZIONE: OGGI SI E' PRODOTTO UN DOPPIO DANNO

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Redazione

Ciampino (RM) – Dopo le polemiche soprattutto interne al  Partito Democratico di Ciampino, in merito alla questione dei Piani di Zona 167 che hanno scatenato una vera botta e risposta tra l’ex Sindaco Lupi, i 5 Consiglieri PD dissidenti, l’ex Deputato Rugghia e l’attuale Deputato di Sel Zaratti.

è ElioAddessi, storico Segretario Politico e Capogruppo Comunale dell’Udc a ricostruire i fatti dal lontano 2007, anno in cui lui stesso ricopriva il ruolo di Presidente della Commissione Tecnico Urbanistica; talmente convinto che la scelta della zona individuata per la costruzione fosse infelice ed azzardata poiché ritenuta ricca di reperti archeologici nonché gravata dalla presenza di Gas Radon, presentò una Pregiudiziale alla delibera consiliare del 18/04/2007.

La Pregiudiziale all’adozione del piano di zona in località “Mura dei Francesi zona C23A”, menzionava l’apposita Tavola N. 9 del PRG come “carta storica-archeologica monumentale e paesistica dell’Agro Romano”.

Da tale carta si evinceva ,ineludibilmente, la presenza di una Chiesa del Periodo Paleocristiano, come riportato poi nella “Guida al Patrimonio Archeologico del Comune di Ciampino” di Silvia Aglietti e Dario Rosa, che, oltre alla Chiesa faceva cenno anche alla presenza di una villa di notevole pregio storico.

Alla pregiudiziale di Addessi, il Consiglio votò contrario.

Nel 2009, lo stesso Addessi, presentò una mozione diretta all’individuazione di un’area alternativa a quella di Via Mura dei Francesi, sede di un patrimonio storico-culturale di dimensioni non quantificabili.

La mozione,allora approvata, ad oggi non ha mai visto attuazione, anzi….

“Oggi, con l’inizio del procedimento di vincolo da parte della Sovrintendenza – afferma Addessi – si riscoprono tutti paladini dell’archeologia e dei beni culturali ; gli stessi che nel 2007 hanno respinto la mia pregiudiziale, tra cui Onorevoli Provinciali, Regionali, Nazionali, Sindaci, Consiglieri Comunali uniti contro un atto  che tutelava il patrimonio e nello stesso tempo impediva inutile esborso di denaro da parte dei soci delle cooperative.

Oggi il danno causato è doppio: da una parte la testimonianza di una antica civiltà valutata meno di zero, dall’altra il danno economico arrecato a chi, per bisogno della prima casa per se o per i figli, acquistava quote delle cooperative edilizie sostenendo a proprie spese anche i costi dei sondaggi archeologici e della rilevazione del gas radon  , rendendo così ancora più oneroso il costo di un immobile;

operazione questa, lontana anni luce dalla vera mission della Legge 167, una Legge-strumento per gli Enti Locali per contrastare la speculazione edilizia in vista di un’urbanizzazione controllata e calmierata.

Quindi, in totale ad oggi i soci si sono trovati ad effettuare un esborso complessivo di cira 2 Milione e Mezzo di Euro, senza avere nulla di certo se non la procedura di vincolo della Sovrintendenza.”