Hollywood e Cinecittà, due pietre miliari della cinematografia mondiale

Hollywood e Cinecittà rappresentano due dei centri nevralgici più importanti dell’industria cinematografica mondiale, ciascuno con la propria storia, tradizioni, stili e influenze. Sebbene entrambi siano simboli del cinema di qualità e producano film di grande successo, esistono delle differenze sostanziali che caratterizzano questi due mondi.

Hollywood

  1. Storia e Tradizione: Hollywood, situata a Los Angeles, California, è considerata la capitale mondiale del cinema. Ha una lunga storia che risale ai primi anni del cinema muto e ha contribuito a definire l’estetica e la narrativa del cinema mainstream.
  2. Industria e Mercato: Hollywood è noto per il suo approccio industriale alla produzione cinematografica. Gli studios hollywoodiani sono grandi conglomerati che producono film con un budget elevato, puntando spesso su blockbuster e franchise destinati a un pubblico globale.
  3. Stile e Linguaggio: Hollywood è famoso per il suo stile narrativo e visivo, che spesso si basa su trame lineari, effetti speciali avanzati e star system. Il cinema hollywoodiano è caratterizzato da una forte enfasi sull’intrattenimento e sulla spettacolarità.

Cinecittà

  1. Storia e Identità: Cinecittà, situata a Roma, Italia, è spesso definita come la “Hollywood sul Tevere”. Fondata negli anni ’30, ha una ricca tradizione che abbraccia diversi generi cinematografici, dal neorealismo italiano ai peplum, dai film d’autore alle coproduzioni internazionali.
  2. Cinema d’Autore e Innovazione: Cinecittà è stato il luogo di nascita di molti movimenti cinematografici e ha visto la nascita di registi leggendari come Federico Fellini, Roberto Rossellini e Luchino Visconti. È conosciuto per la sua capacità di mescolare l’arte e l’industria, producendo film che combinano innovazione estetica e profondità narrativa.
  3. Collaborazioni Internazionali: Cinecittà ha una lunga tradizione di collaborazioni con registi e produzioni internazionali, contribuendo a creare un ponte tra il cinema italiano e quello internazionale. Ha ospitato la produzione di molti film stranieri, sfruttando la sua versatilità e la sua capacità di adattarsi a diversi stili e generi.

Confronto

  • Approccio Industriale vs. Arte e Innovazione: Mentre Hollywood è focalizzato sull’industria e sull’intrattenimento di massa, Cinecittà ha una vocazione più artistica e sperimentale, valorizzando l’innovazione e la ricerca cinematografica.
  • Globalizzazione vs. Identità Culturale: Hollywood ha un’ampia portata globale e produce film destinati a un pubblico internazionale, mentre Cinecittà spesso riflette l’identità culturale e storica dell’Italia, pur mantenendo una proiezione internazionale.

In conclusione, Hollywood e Cinecittà rappresentano due mondi cinematografici distinti, ciascuno con le proprie peculiarità e contributi unici all’arte del cinema. Mentre Hollywood domina il mercato globale con i suoi blockbuster e il suo stile spettacolare, Cinecittà continua a essere un centro di eccellenza per il cinema d’autore e per la sperimentazione cinematografica, mantenendo viva la tradizione e l’identità culturale del cinema italiano.




Produzioni cinematografiche, dal 35millimetri all’8k: nuove frontiere creative per esperienze visive sempre più coinvolgenti agli spettatori

L’evoluzione delle produzioni cinematografiche dalle pellicole 35 millimetri all’era digitale con risoluzioni fino all’8K ha segnato una trasformazione significativa nell’industria cinematografica. Ecco una panoramica di questa evoluzione:

  1. Pellicola 35mm: Per gran parte della storia del cinema, le pellicole 35mm sono state il mezzo principale per registrare e proiettare film. Questa tecnologia ha prodotto immagini di alta qualità e ha dominato l’industria cinematografica per decenni. Le pellicole 35mm offrivano una risoluzione adeguata per il grande schermo e sono state utilizzate per molti dei classici del cinema.
  2. Pellicola IMAX e 70mm: In aggiunta al formato 35mm, sono stati sviluppati formati speciali come IMAX e 70mm per fornire immagini di alta qualità su schermi ancora più grandi. Questi formati sono diventati popolari per i film ad alta definizione e per le esperienze cinematografiche immersive.
  3. Passaggio al digitale: Negli ultimi decenni, c’è stato un passaggio significativo dalle pellicole analogiche al digitale. Le telecamere digitali hanno iniziato a sostituire le cineprese tradizionali, offrendo una maggiore flessibilità e un costo di produzione inferiore. Questo cambiamento ha reso più accessibile la produzione cinematografica e ha aperto nuove possibilità creative.
  4. Risoluzione digitale: Con l’avvento delle telecamere digitali ad alta definizione (HD), è stata introdotta una maggiore risoluzione nelle produzioni cinematografiche. Il passaggio all’HD ha migliorato la qualità dell’immagine e ha consentito ai filmmaker di catturare dettagli più fini sullo schermo.
  5. 4K e 8K: Negli ultimi anni, le telecamere digitali hanno continuato a evolversi, offrendo risoluzioni sempre più elevate. Il 4K (circa 4000 pixel di larghezza) e l’8K (circa 8000 pixel di larghezza) rappresentano gli standard più recenti in termini di risoluzione digitale. Queste risoluzioni offrono un dettaglio incredibile e una qualità dell’immagine senza precedenti, consentendo agli spettatori di immergersi completamente nell’esperienza cinematografica.
  6. Post-produzione digitale: Oltre alla registrazione digitale, la post-produzione digitale ha trasformato il modo in cui vengono modificate e ottimizzate le immagini cinematografiche. Gli effetti visivi, la correzione del colore e altre tecniche di post-produzione sono diventate parte integrante della produzione cinematografica moderna, consentendo ai filmmaker di realizzare visioni creative sempre più complesse.

In sintesi, l’evoluzione delle produzioni cinematografiche dalla pellicola 35mm all’8K riflette l’incessante progresso tecnologico nell’industria del cinema, consentendo ai filmmaker di esplorare nuove frontiere creative e offrire esperienze visive sempre più coinvolgenti agli spettatori.




Dalla pellicola 35mm al digitale: Come è cambiato fare cinema oggi

Il mondo del cinema ha subito una trasformazione epocale negli ultimi decenni, passando dall’uso predominante della pellicola 35mm alla diffusione sempre più ampia delle tecnologie digitali. Questa transizione ha rivoluzionato non solo i processi di produzione e distribuzione cinematografica, ma anche le modalità stesse di fare cinema.

Esaminiamo come questo cambiamento ha influenzato l’industria cinematografica e la pratica della creazione cinematografica.

Il declino della pellicola 35mm

La pellicola cinematografica ha dominato l’industria cinematografica per decenni, offrendo una qualità visiva e una sensazione tattile uniche. Tuttavia, con l’avvento delle tecnologie digitali, la pellicola 35mm ha iniziato a perdere terreno.

Le telecamere digitali hanno offerto una maggiore flessibilità e convenienza rispetto alle macchine da presa tradizionali, consentendo ai registi di sperimentare nuove tecniche e riducendo i costi di produzione.

La rivoluzione digitale

L’avvento delle telecamere digitali ha aperto nuove possibilità creative per i cineasti. La capacità di registrare in alta definizione e di modificare facilmente le immagini in post-produzione ha permesso ai registi di realizzare film più complessi e visivamente sorprendenti. Inoltre, la distribuzione digitale ha reso più accessibili i film a un pubblico globale, consentendo ai registi indipendenti di raggiungere un pubblico più ampio senza la necessità di costosi processi di distribuzione fisica.

Impatto sulla produzione cinematografica

La transizione verso il digitale ha cambiato radicalmente i processi di produzione cinematografica. Le telecamere digitali più leggere e versatili hanno reso più semplice girare in location difficili o in spazi ristretti, consentendo ai registi di esplorare nuove ambientazioni e angolazioni. Inoltre, la possibilità di visualizzare istantaneamente le riprese ha permesso ai registi di prendere decisioni rapide durante le riprese, riducendo i tempi di produzione e i costi associati.

Nuove frontiere della distribuzione

La distribuzione digitale ha rivoluzionato il modo in cui i film vengono distribuiti e consumati. Piattaforme di streaming come Netflix, Amazon Prime Video e Disney+ hanno democratizzato l’accesso ai contenuti cinematografici, consentendo ai cineasti di raggiungere un pubblico globale senza dover passare attraverso circuiti di distribuzione tradizionali. Questo ha aperto nuove opportunità per registi emergenti e ha reso più facile per il pubblico scoprire e apprezzare una vasta gamma di film provenienti da tutto il mondo.

Sfide e opportunità

Nonostante i numerosi vantaggi delle tecnologie digitali, ci sono anche sfide da affrontare. La democratizzazione della produzione cinematografica ha portato a un aumento della concorrenza e ha reso più difficile per i registi emergenti farsi notare in un panorama sempre più affollato. Inoltre, la digitalizzazione ha sollevato preoccupazioni riguardo alla conservazione a lungo termine dei film, con il rischio che le opere digitali siano perse a causa dell’obsolescenza tecnologica o della mancanza di standard di archiviazione adeguati.

Conclusioni

In conclusione, il passaggio dalla pellicola 35mm alle tecnologie digitali ha trasformato radicalmente il modo in cui il cinema viene creato, distribuito e consumato. Questa transizione ha aperto nuove possibilità creative per i cineasti, riducendo i costi e ampliando il pubblico potenziale dei film. Tuttavia, ci sono anche sfide da affrontare, e sarà importante per l’industria cinematografica continuare a adattarsi e innovare per rimanere rilevante in un mondo sempre più digitalizzato.




Covid, rinnovo sospensione attività di palestre, teatri e cinema: si decide dopo l’Epifania sulla base dei dati epidemiologici

Resta molto probabile il rinnovo della sospensione – da metà gennaio – delle attività di palestre, cinema e teatri. E’ quanto si apprende da fonti di governo che precisano ‘che si deciderà anche sulla base dei dati epidemiologici che arriveranno dopo l’Epifania’.

Potrebbero essere dunque rinnovate misure che prevedono la sospensione di spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e altri spazi anche all’aperto, così come la chiusura di palestre e piscine.

Cangemi (Lega) “Scongiurare ulteriori chiusure palestre, o rischio collasso inevitabile”

“Ventilare ulteriori chiusure di piscine e palestre è una ipotesi che deve essere immediatamente scongiurata. Questi impianti sono stati i primi ad adeguarsi alle norme anticovid  ma sono stati ugualmente e inesorabilmente chiusi durante entrambe le ondate del virus”.

Lo dichiara il vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio e consigliere Lega, Giuseppe Emanuele Cangemi.

“Il Governo e la Regione Lazio – prosegue – vadano oltre la chiusura sistematica di queste strutture, che dopo un anno di serrata forzata rischiano un inevitabile collasso. Le norme per il contrasto della diffusione del virus ci sono da mesi, la campagna vaccinale è partita: cosa altro serve per garantire a questo settore un barlume di ritorno alla normalità?”

Italia arancione fino alla vigilia di Capodanno – Nell’euforia da Vaccine Day si chiude la prima fase di zona rossa di Natale, iniziata il 24 dicembre, e per l’Italia ci sono ora tre giorni arancioni, fino alla vigilia di Capodanno, con negozi aperti e spostamenti nel Comune senza autocertificazione.

Le forze dell’ordine aumentano controlli e sanzioni. Sono state 64.119 le persone controllate il 26 dicembre da polizia e carabinieri nell’ambito delle verifiche per il rispetto dei divieti introdotti con il decreto del 18 dicembre, secondo i dati del ministero dell’Interno. Di queste persone 969 sono state sanzionate per violazioni, 8 denunciate per aver infranto la quarantena in casa. Sono state invece 11.594 le verifiche sulle attività e gli esercizi commerciali, che hanno portato alla chiusura di 5 negozi e a sanzioni per 30 titolari.

“Anche a Santo Stefano i controlli sono stati numerosi, le sanzioni pari all’1,5% – dice il viceministro dell’Interno Matteo Mauri -. Il rispetto delle regole da parte dei cittadini è stato molto alto. È questo il modo migliore per garantire sicurezza a tutti e per scongiurare una terza ondata. Ora siamo concentrati sulla giornata di Capodanno. Anche qui sarà necessario mantenere le stesse precauzioni e le stesse cautele di questi giorni”.




Cinema, Premio Kinéo a Lina Wertmüller in Consiglio regionale

“E’ stato un onore ospitare in Consiglio regionale la cerimonia di consegna del prestigioso Premio Kinéo alla carriera alla regista, Premio Oscar, Lina Wertmüller, gloria del cinema italiano che ci rende orgogliosi in tutto il mondo”. Lo ha detto il vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio, Giuseppe Cangemi, che insieme al vice presidente della Regione Lazio, Daniele Leodori, ha accolto in Aula consiliare la regista è stata salutata da una standing ovation dei presenti all’evento. Dopo i saluti istituzionali, Wertmüller ha ricevuto dal presidente della Rai, Marcello Foa, una
targa speciale, ricordo di quest’anno trionfale, da parte di Kinéo, il Premio al Cinema Italiano presieduto da Rosetta Sannelli. Cangemi le ha consegnato i riconoscimenti del Consiglio Regionale e della Regione Lazio. Elegantissima, raffinata ed emozionata, Lina Wertmüller ha ringraziato i presenti “Sono onorata e stupita di tutti questi premi così importanti – ha affermato – ho sempre reputato normale il lavoro svolto in tutti questi anni. Roma è la mia città e sono felice di essere stata premiata anche qui. Ora però devo iniziare a lavorare ai miei nuovi progetti”.
L’evento è stato realizzato in collaborazione col Centro Sperimentale di
Cinematografia. Nella stessa occasione sono stati attribuiti anche i Premi Kinéo alle Arti del Cinema: i Premi alla Carriera, i Premi alla Miglior Sceneggiatura, Miglior Scenografia, Miglior Fotografia, Migliori Costumi.




Roma, con maggio il ritorno del cinema dal nord

ROMA – L’ottava edizione del Nordic Film Fest, rassegna cinematografica dedicata alla cinematografia nordica, è in programma a Roma da giovedì 2 a domenica 5 maggio. La rassegna, che nasce con l’intento di promuovere la cinematografia e la cultura dei Paesi Nordici (Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia e Svezia), a cura delle quattro ambasciate nordiche presenti in Italia e con la collaborazione del Circolo Scandinavo, ha luogo presso la Casa del Cinema di Roma, presenta nuovi film in anteprima o inediti in Italia ed è realizzata anche in collaborazione con l’Ambasciata di Islanda di Parigi, i Film Institutes dei rispettivi paesi e con il patrocinio del Comune di Roma e della Regione Lazio.

Oltre
alle proiezioni in lingua originale con sottotitoli in italiano o in inglese e
ad ingresso libero, il programma prevede presentazioni e incontri con ospiti
internazionali (registi, attori, produttori, sceneggiatori).

Il
tema della rassegna 2019 è “Borders/Confini”, non solo in senso geografico ma
anche tra “mondi”, modi di essere e di pensare diversi.

L’evento
è stato presentato dai rappresentanti diplomatici dei paesi coinvolti:: gli
ambasciatori di Finlandia, Janne Taalas, di Norvegia, Margit Tveiten, di Svezia,
Robert Rydberg, di Danimarca, Erik Vilstrup Lorenzen; dal direttore del Circolo
Scandinavo di Roma, l’islandese Ingo Arnason, e da Giorgio Gosetti, direttore
della Casa del Cinema.

Ad
aprire ufficialmente il Nordic Film Fest 2019, con la presenza dell’attrice
Alba August e del produttore Lars G. Lindström, il film biografico “Becoming
Astrid”, sulla vita di Astrid Lindgren, una delle più importanti scrittrici
della letteratura per l’infanzia del novecento, autrice del best seller “Pippi
Calzelunghe”. Il film narra di una giovane Astrid che decide di infrangere le
rigide norme della società dei primi del ‘900 e seguire il suo cuore. Il film
ha ricevuto 7 nomination ai Guldbagge Awards (il premio cinematografico più
importante rilasciato in Svezia), tra cui miglior film e miglior attrice.

Prima
dell’apertura, è in programma la proiezione del documentario finlandese ”Every
other couple”, introdotto dalla regista Mia Halme, sulle storie di coppie
divorziate, candidato come miglior documentario internazionale al Hot Docs
Canadian International Documentary Festival.

Complessivamente
Nordic Film Fest 2019 presenta: 13 film, 2 documentari, 4 corti (9 ospiti
nordici). Danimarca 2 film, Finlandia 3 film e 1 documentario, Islanda 1 film,
Norvegia 3 film, Svezia 3 film e 1 documentario, Circolo Scandinavo 1 film e 4
corti. In totale, circa 30 ore di grande cinema nordico.

Le
proiezioni iniziano: giovedì, venerdì, sabato e domenica alle ore 15.00 per
concludersi alle ore 24.00 circa e saranno tutte a ingresso libero fino ad
esaurimento posti.

Per
ulteriori informazioni visitare il sito: www.nordicfilmfestroma.com




Star Wars: Gli ultimi Jedi, sul grande schermo arriva l’ottavo capitolo della saga

Tanto tempo fa, nel 1977, in una galassia lontana lontana… arrivava nelle sale cinematografiche il primo film della saga di Guerre Stellari, “Una nuova speranza”. Oggi a distanza di 40 anni il mito continua vivere grazie a Walt Disney Studios Motion Picture e Lucasfilm che dopo aver portato al cinema, Star Wars episodio VII, “Il Risveglio della Forza” e lo spin off “Rogue One”, hanno appena lanciato sul grande schermo Star Wars episodio VIII “Gli Ultimi Jedi”, secondo capitolo della nuova trilogia di Guerre Stellari. Solitamente le trilogie hanno quasi sempre un punto debole nel secondo episodio, capita molto frequentemente che lasciano con troppi quesiti e troppe vicende aperte o siano del tutto deludenti. Fortunatamente Star Wars: gli Ultimi Jedi non possiede questa fragilità e riesce a stupire sia dal punto di vista degli effetti speciali che della storia: è un blockbuster bello, complesso, con una buona trama e soprattutto, auto conclusivo nonostante lasci bene intendere che ci saranno degli sviluppi per il nono episodio e la già annunciata quarta trilogia. Quando Gli Ultimi Jedi inizia, dopo che la trionfale musica di apertura svanisce e tutte le scritte scorrevoli si sono rimpicciolite fino a sparire, lo spettatore si ritrova nello spazio, come sempre del resto, dove un convoglio di navi del Primo Ordine è arrivato davanti al pianeta in cui l’ultimo avamposto con gli ultimi ribelli è in fuga. Da questo punto di partenza prende vita una trama bella e profonda intorno alla quale orbiteranno le avventure di tutti, sia di Rey, che era appena arrivata dinanzi Luke Skywalker, sia di Kylo Ren, alle prese con i suoi drammi interiori, sia di Poe Dameron, del generale Leila Organa, di Finn e di un nuovo personaggio femminile. Il cuore pulsante dell’avventura è a bordo dell’incrociatore stellare ribelle che vedrà l’equipaggio della resistenza tentare di sfuggire dalla morsa degli antagonisti. Da questa location quindi vanno e vengono tutti i personaggi, e il progressivo avvicinarsi della minaccia è scandito dal conto alla rovescia che dà gran ritmo ad una storia capace di chiudere molte delle porte aperte da episodio VII ma anche di aprirne tante altre come è giusto che sia per un capitolo “di mezzo” di una trilogia. Venendo ai protagonisti, c’è una crescita esponenziale in tutti, buoni neutrali e cattivi. Durante il film nascerà, sempre nel filone dei grandi dualismi, a cavallo tra odio e amore, tra comprensione e avversione, un rapporto imprevedibile e speciale tra Kylo Ren e Rey. E nonostante sembri dal principio anche questo un cliché, ci saranno parecchie sorprese difficili da prevedere. I due personaggi principali, che rappresentano il lato chiaro e il lato oscuro della forza, maturano, crescono e si scambiano in continuazione emozioni e battute grazie a un legame mistico e per ora ancora senza spiegazione.

Daisy Ridley nel ruolo di Rey era già stata convincente nella prima interpretazione e ora è fantastica. Adam Driver, nei panni di Kylo Ren invece è cresciuto molto, il suo personaggio prende finalmente forma mostrando dei nuovi lati di se e mostrando tutto quello che non si era visto in Episodio VII. Finn, che sembrava il coprotagonista dell’episodio precedente, non dona quel peso che tutti si aspetterebbero. Ovviamente non è colpa dell’interpretazione di John Boyega, che recita il suo ruolo in maniera sempre molto credibile, ma proprio di un personaggio che ancora non si sa bene che ruolo abbia all’interno del tutto. Un plauso invece va a Oscar Isaac che recita un Poe Dameron veramente incredibile. È un mix di passione, esuberanza e coraggio incredibili per un personaggio che non ha poteri speciali, ma riesce sempre ad essere epico e furioso come un vero eroe dei ribelli. Dameron è assistito anche stavolta da una fortuna sfacciata che gli permette di passare sempre indenne tra i colpi dei nemici che abbattono qualsiasi veicolo sia nel mirino tranne il suo. Carrie Fisher, deceduta un anno fa proprio a fine dicembre, è ricordata con affetto nei titoli di coda. L’interpretazione non lascia il segno, ma il personaggio di Leila Organa è tanto pregno di storia e significato da continuare a consacrare Carrie in questa saga immortale. Gli Ultimi Jedi coglie di sorpresa sia per come risolve alcune singole scene, i piccoli o grandi conflitti o i combattimenti, sia per le svolte che fa prendere a tutta la storia. Al di là di tutto, la forza dell’universo di Guerre Stellari si conferma essere quella di aver creato una mitologia i cui caratteri sono così cari al pubblico che ogni cosa accada in quel mondo, ogni svolta, mistero, possibile cambiamento o rivelazione improvvisa, generi grandissimo interesse. Questo è il segreto di Gli Ultimi Jedi, e la regia di Rian Johnson ne abusa in maniera intelligente. Finito il film, dopo ben 152 minuti di emozioni, una valanga di colpi di scena e qualche risata, è infatti decisamente più chiaro comprendere quale sia l’argomento e l’arco di questa terza trilogia, ma soprattutto la direzione che Disney ha intenzione di far prendere alla saga intera.

Tirando le somme, Star Wars: gli Ultimi Jedi è un film da vedere e rivedere, comprendere, capire e amare. La pellicola ovviamente è un tripudio di effetti speciali, colpi di scena più o meno prevedibili e grandi trovate, a nostro parere salvo per un paio di scelte anche i puristi della saga resteranno soddisfatti. Episodio 8 è soprattutto una serie di tributi velati ed espliciti alla primissima trilogia che faranno la gioia dei fan più anziani, aiutandoli a ingoiare il boccone amaro delle nuove generazioni di eroi che inevitabilmente prenderanno il posto da protagonista nell’universo di Guerre Stellari. Disney e Lucasfilm hanno fatto davvero un buon lavoro mettendo su un film diretto a diverse fasce di età, con l’evidente obiettivo di creare eroi ed eroine per le nuove generazioni, ovviamente per vendere merchandising fra vestiario, gadget, giocattoli, videogames e molto altro ancora, ma anche per far sognare e rinnovare il mito che le parole Star Wars rappresentano.

 

Francesco Pellegrino Lise




Milano, risorge Anteo il nuovo palazzo del cinema: 11 sale, ristorante e nursery

MILANO – Nove sale cinematografiche, una sala ‘privata’ da 15 posti dedicata al cinema on-demand, una nursery, una sala cinema-ristorante e un ristorante. Tutto in 5200 mq, per un totale di 1150 posti. È il nuovo Anteo Palazzo del Cinema, “risorto” dopo 8 mesi di ristrutturazione e un investimento che ha superato i 5 milioni di euro.

 

“Anteo è un luogo che accoglie” ha detto dal palco di una delle 11 sale Lionello Cerri, uno dei soci fondatori di Anteo, spiegando l’idea che la società ha voluto dare al nuovo Palazzo del Cinema di via Milazzo: un luogo di incontro, dove il pubblico potrà accedere a prescindere dall’offerta cinematografica: ” Questa sala vuole rappresentare una casa e uno spazio sociale: si può discutere di un libro, di un film, si possono lasciare bambini alla nursery, bere un caffè al letterario, cenare al ristorante o addirittura cenare mentre si guarda un film. Milano se lo merita ha bisogno di sperimentare e accogliere”, ha concluso Cerri dopo aver mostrato un corto-documentario, narrato dalla voce di Cristina Capotondi, sulla storia dell’Anteo e sulla sua ristrutturazione.
Per il sindaco, Giuseppe Sala, l’anima dell’Anteo è molto simile a quella di Milano “cioè forte, aperta, solidale. Non si fa coinvolgere su discorsi che veleggiano a chiusure siamo accoglienti e questo ci porterà ad essere una città nel mondo”, ha spiegato durante la preview per stampa e addetti al lavori, definendo l’esperienza del nuovo cinema come uno “splendido esempio tra pubblico e privato: quando il privato prende iniziativa, come in questo caso e prende la sua parte di rischio poi anche il Comune c’è e fa la sua parte”. Il Comune di Milano, infatti ha affidato la gestione di via Milazzo 9 – di cui è proprietario – alla società Anteo per 28 anni.

Diversi i volti noti che hanno partecipato all’inaugurazione: oltre al sindaco e ad alcuni dei suoi assessori (la vicesindaco Anna Scavuzzo, l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno, quello alle Attività Produttive Cristina Tajani e Pierfrancesco Majorino, assessore al Welfare) anche Francesco Rutelli, presidente di Anica, e volti dello spettacolo come Cristina Capotondi, Claudio Bisio, Gino della coppia Gino e Michele. In prima fila anche Oscar Farinetti di Eataly, che proprio all’interno del Palazzo Anteo ha ‘firmato’ la sala Nobel-Eataly, prima sala ristorante in Italia, e il Caffé Letterario del piano terra. Proprio per entrare a pieno nel tessuto cittadino, il cinema sarà aperto dalle 10 del mattino fino all’una della notte e ospiterà rassegne rivolte a pubblici diversi, ospitando anche festival cinematografici e organizzando corsi e lezioni di cinema. Una delle sale, inoltre, sarà dedicate esclusivamente alla visione di film in lingua originale.
Le undici sale porteranno i nomi cinema storici di Milano che non ci sono più: dodici nomi sono stati scelti dal pubblico tra una lista di oltre 100 sale che hanno spento luci e proiettori nel tempo. Un modo per farli rivivere, tra questi anche Excelsior, President, Obraz, Abadan e altri ancora.




Marsala: tra cinema, cultura e spettacoli ecco il calendario di luglio

 

MARSALA – Sono diversi ed interessanti gli eventi, patrocinati dal Comune di Marsala, in programma nel prossimo mese di luglio. All'appuntamento quotidiano con il “Cinema sotto le Stelle” – coordinato dall'Assessorato alle Attività produttive – si affiancono altre iniziative culturali, di spettacolo e sport promossi da Associazioni ed Enti cui l'Amministrazione Di Girolamo compartecipa con location e servizi. Cominciamo con gli eventi più corposi.

Il calendario dei film del mese di luglio si apre sabato 1 con la pellicola “Florence” che vede come protagonisti Meryl Streep e Hugh Grant. Al Complesso San Pietro, spettacolo unico alle ore 21,30 e biglietto di ingresso a 4 euro (ridotto a 3 € per gli over 65). La programmazione del “Cinema sotto le Stelle” proseguirà per tutto luglio e fino al 31 agosto, per un totale di quasi cinquanta film in visione.

Domenica 2, al Convento del Carmine (ore 18,30), l'inaugurazione della mostra “Alberto Gianquinto. Nello Studio. Opere 1960-2002”. Curata dal direttore artistico Sergio Troisi ed organizzata dall'Ente Mostra di Pittura Contemporanea insieme agli Archivi Alberto Gianquinto, l'esposizione rende omaggio all’opera intima e visionaria di uno dei maestri del colorismo italiano. La mostra, visitabile fino al 15 ottobre, esplora quarant’anni della produzione del maestro veneto: dalle nature morte dei primi anni Sessanta, alle bagnanti degli anni Ottanta, che raccolgono la lezione di Cézanne, Matisse e Picasso. Una quarantina le opere, molte delle quali di grandi dimensioni, incluse le figure monumentali che rivisitano le iconografie della maternità e degli antichi miti greci.

Il 28 luglio, nel Complesso San Pietro, si apre la seconda edizione di “MarSale” organizzato dall'Associazione culturale “Banca Marsalese della Memoria”. Un contenitore di eventi culturali e mostre fino al 30 luglio, con tema la “Genealogia delle dominazioni a Capo Boeo”. Quest'anno, i tappeti di sale – che tanto successo hanno ottenuto nella scorsa edizione – saranno 5; mentre altre iniziative (cortei storici, esibizioni, mostre, tornei, musica, talk-show e degustazioni) coinvolgeranno il centro storico.

Il mese di luglio riserva altri appuntamenti (www.turismocomunemarsala.com/eventi.html) che qui riassumiamo: “Vivere a Lilibeo” (1 luglio), “Color Vibe” (2), “Racconti banali e la Grande bellezza” (6), “Marsala J Blues” (6 e 13 luglio), “Il Respiro del Vino” (8), “Kiteboarding Demo e Pro Clinic Tour 2017” (8), “Zecchino d'Oro”-selezioni nazionali (13), “Volti di Donne” (16 e 27 luglio).




LUTTO NEL MONDO DEL CINEMA: ADDIO AL REGISTA ETTORE SCOLA

di Angelo Barraco
 
Roma – E’ morto a 84 anni Ettore Scola, pilastro del cinema italiano. Era in coma da domenica sera al reparto di chirurgia del Policlinico Umberto I di Roma, dove era in coma. Il regista era giunto in gravi condizioni domenica. Per rendere omaggio al maestro verrà allestita una camera ardente che verrà aperta verso le ore 11 di oggi. Il cinema di Scola è importante perché mette in mostra un aspetto dell’esistenza umana che spesso viene ignorato da molti registi, ovvero il lato buffo, avventuroso e la vita vissuta in maniera erronea che vale di più rispetto ad una vita vissuta alla ricerca di se stessi. Verso la fine degli anni 40, Ettore Scola collabora con la Rai in qualità di coautore di testi televisivi e radiofonici, interpretati dal compianto Alberto Sordi e Mario Pio. Il suo battesimo alla regia avviene nel 1964 e quattro anni dopo dirige un film di grande successo dal titolo: “Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l'amico misteriosamente scomparso in Africa?” con Alberto Sordi, Nino Manfredi e Bernard Blier. La sua strada e quella di Alberto Sordi di incroceranno altre tre volte nei film “La più bella serata della mia vita” del 1972, “i nuovi mostri” del 1977, “Romanzo di un giovane povero” del 1995. Nel 1974 dirige il capolavoro “C’eravamo tanto amati”, un itinerario sulle vicende d’Italia attraverso le storie di tre soggetti, tre amici. Nel 1976 un altro capolavoro firmato Scola vede la luce, “Brutti, sporchi e cattivi”. Sono tanti i capolavori del maestro, e ogni decennio ha potuto ammirarne la grandezza e la bellezza. Il 1980 di apre con “La Terrazza”, ma ne seguiranno tanti altri fino al suo ultimo film da regista “Che strano chiamarsi Federico” del 2013. Nel 2014 è stata realizzata la mostra monografica “Piacere, Ettore Scola”. Sono tanti i messaggi di cordoglio scritti su facebook sa attori e personaggi dello spettacolo in ricordo di Ettore Scola. Alessandro Gassman, figlio di Vittorio Gassman che con Ettore Scola ha girato il famoso film “C’eravamo tanto amati” scrive su Twitter: “Ciao Ettore, ti abbiamo tanto amato, che lezione grande la tua, che regalo il tuo cinema. Tvb”. Carlo Verdone ha scritto sul suo profilo facebook un messaggio per il regista: “L'arte vera ha un privilegio: quello di donare l'immortalità. Un frammento di immortalità all'autore che resta nella storia. Ettore Scola resta nella nostra memoria per sempre. Tutti gli dobbiamo qualcosa perché ci ha insegnato a guardare la vita con ironia, con misericordia, nelle debolezze degli uomini ma anche nelle loro dignità. Molti di noi non esisterebbero senza la lezione di queste anime sensibili. Grazie Ettore. Eri un uomo perbene. E questo è il più grande complimento che tu possa avere. Buon viaggio amico caro”



CINEMA: TORNA JAMES BOND CON IL NUOVO FILM "SPECTRE"

Redazione
 
Arriva finalmente il nuovo trailer italiano di “Spectre”, il nuovo film di James Bond, girato tra Roma, Londra, Città del Messico e Erfoud che arriverà nelle sale a novembre e l’attesa è tanta. Nel film vedremo, nei panni dell’agente 007, di nuovo Daniel Craig. Sam Mendes per la sua pellicola ha scelto un cast d’eccezione composto da Ralph Fiennes, Ben Whishaw, Naomie Harris, Christoph Waltz, Rory Kinnear, Léa Seydoux, Andrew Scott, David Bautista e l’italianissima Monica Bellucci. In questa nuova avventura, l’agente James Bond, a seguito di un messaggio criptico, va in missione non autorizzata dapprima in Città del Messico e successivamente a Roma, dove conosce la bella Lucia Sciarra (Monica Bellucci), che è la vedova di un criminale. Bond si infiltra in un incontro segreto e viene a conoscenza di un’organizzazione occulta chiamata Spectre. A Londra vi è Max Denbigh (Scott) che è il nuovo Capo del Centro per la sicurezza nazionale e mette in discussione l’operato di Bond, l’agente intanto arruola in gran segreto Moneypenny (Harris) e Q(Whishaw) per cercare Madeleine Swann (Seydoux), figlia del suo vecchio nemico Mr.White che lo potrebbe aiutare a distruggere la fitta rete di Spectre, ne vedremo delle belle.