Civilization VI, la storia dell’umanità arriva su console

Civilization VI è finalmente disponibile su console. La pazienza dei fan è stata ripagata e il risultato è fortunatamente un buon risultato. A tre anni dal lancio su PC, il gestionale/simulativo di Firaxis che permette di plasmare il destino dell’umanità, creando la propria civiltà a suon di guerre, gestione economica e progressi scientifici, potrà essere giocato anche su Xbox One e Ps4. La serie, nata la bellezza di ventotto anni fa dal genio di Sid Meier e dal connubio con MicroProse, non ha praticamente mai abbandonato i giocatori nel corso degli anni pur facendo i conti, man mano che il tempo passava, con qualche inciampo lungo il cammino, afflitto da una sostanziale immobilità evolutiva e da alcuni spin off non proprio memorabili. Ciò nonostante, ogni capitolo del franchise è sempre entrato di diritto nelle collezioni degli appassionati del genere, indipendentemente dalla piattaforma o dal risultato. L’arrivo di Civilization VI sulle piattaforme di gioco dell’attuale generazione segna quindi una graditissima sorpresa per tutti gli “strateghi” che da tanto attendevano questo momento. Proprio come nelle vecchie edizioni, anche in quest’ultimo capitolo della serie i giocatori prenderanno il comando di una civiltà a scelta e potranno deciderne il destino grazie alle scelte fatte, scelte che saranno figlie degli obiettivi che ci si porrà o che il gioco imporrà di raggiungere per proseguire nella storia del popolo selezionato. Sta a chi gioca decidere che tipo di capo supremo essere; si potrà decidere di affidare sempre e comunque la parola alle armi, oppure affrontare i propri avversari sul piano della politica e della diplomazia, del commercio o ancora sulla base di un determinato orientamento religioso. Per riuscire in tutto questo ci si deve muovere su una mappa di gioco basata sulle famose caselle esagonali, costruendo nuovi edifici e pianificando le azioni grazie anche ad una delle novità di questo capitolo: i “distretti specializzati”, che cambiano radicalmente l’approccio allo sviluppo delle nostre città.

Questi nuovi distretti di Civilization VI, sono delle vere e
proprie entità “fisiche” che occupano una casella della mappa entro
il “raggio amministrativo” delle città. Se ne possono trovare una
dozzina, ciascuno con la propria funzione: si parte da quelli delegati allo
sviluppo industriale, culturale e militare a cui si aggiungono quelli
logistici, come il porto, l’aeroporto e lo spazioporto. I distretti
rappresentano la condizione necessaria affinché l’insediamento possa generare
le diverse risorse locali (come cibo e produzione o manodopera) e
“nazionali” (cultura, fede e oro). La presenza dei distretti e la
distribuzione degli edifici diventa complementare all’altra novità presente per
la crescita delle città: l’aumento degli abitanti è legato non solo alla
presenza di surplus nella produzione di cibo, ma anche alla presenza di
sufficienti “spazi abitativi” e “attrattive”. Queste ultime
contribuiscono anche a determinare il punteggio di Felicità, che torna ad
essere diviso per le singole città e non più un parametro collettivo del proprio
impero. In Civilization VI, una fra le più importanti novità è rappresentato
dal così detto sistema civico, ossia l’insieme delle politiche che definiscono
il comportamento di una data civiltà. E’ stata accantonata quindi la vecchia
meccanica delle Politiche Sociali a favore di un sistema basato sullo sblocco
delle “tecnologie civiche” in un albero dedicato, che include unità e
strutture particolari, nuove forme di Governo e “carte Politica” che
possono essere associate. Quest’ultime, divise nei tre periodi storici che
hanno influenzato lo sviluppo civile dell’umanità, vantano ognuna un bonus
particolare e un numero di slot per “carte Politica”, a sua volta
distribuito fra le quattro categorie Militare, Diplomatica, Economica e Jolly,
quest’ultima capace di accogliere qualsiasi tipo di carta. Ovviamente i Governi
totalitari come Monarchia e Fascismo includono una maggior parte di slot
Militari, mentre la Democrazia si basa maggiormente su sviluppo economico e
diplomazia.  Anche i Grandi Personaggi
storici hanno subito una modifica sostanziale, sia per quanto concerne il modo
in cui ottenerli, sia in merito alla loro implementazione. Ogni Grande
Personaggio è dotato di abilità particolari, come bonus passivi solo per
determinati tipi di unità, abilità speciali impiegabili una sola volta durante
il gioco ed, infine, “Ispirazioni” per determinate ricerche
tecnologiche. Rispetto alla precedente edizione, la ricerca scientifica è forse
l’aspetto che ha subito meno modifiche. La presenza del consueto albero
ramificato rappresenta un elemento di continuità, e l’unica aggiunta è
rappresentata dalla meccanica dell’Ispirazione che consente di garantire una
velocità extra per portare a determinate ricerche. E’ stata, invece, modificata
la gestione delle singole Unità: è tornata infatti la possibilità di impilare
le unità combattenti, sia terrestri che marittime, ma solo per elementi dello
stesso tipo ed in numero massimo di tre con una potenza bellica che non
corrisponde alla sommatoria dei singoli punteggi. Inoltre, alle armate è
possibile unire le unità di supporto e quelle “civili”, che includono
lavoratori, coloni, predicatori vari e i Grandi Personaggi. Per quanto riguarda
la Diplomazia: Civilization VI propone un sistema d’interazione che fa fare un
salto nel passato. E’ stata scartata l’opzione di vittoria diplomatica, e tutto
il meccanismo diplomatico si basa sul rapporto tra i Leader che, se controllati
dall’IA, seguono un percorso preimpostato su comportamenti che vanno ad
influenzare lo stile delle loro Civiltà.

Insieme a quanto detto, esiste un secondo programma casuale
e nascosto che va scoperto dal giocatore gestendo e migliorando i rapporti con
i Leader, attraverso i metodi ben conosciuti (invio di delegati e mercanti,
scambi commerciali, trattati di apertura dei confini e collaborazioni
commerciali e, ovviamente, inviando spie). Civilization VI, nonostante possa
apparire come un episodio intuitivo sotto il profilo della razionalizzazione
dell’esperienza ludica, rimane pur sempre un gioco di strategia complesso e
raffinato, quindi in quanto tale, estremamente lento, complesso e di non
semplice assimilazione. Ci vuole tempo e costanza per metabolizzare e imparare
a gestire la mole di informazioni a cui è necessario prestare attenzione, dalle
peculiarità di ogni civiltà, passando per eventi ambientali che rischiano di
sconquassare i propri possedimenti, sino alle nobili arti della diplomazia e
del buon governo. Una volta superato lo scoglio iniziale, giocare a
Civilization VI diviene parecchio assuefacente e l’esperienza di gioco è in
grado di regalare un’esperienza di gioco single player praticamente infinita. Sempre
parlando di longevità, se ci si vuole cimentare anche nel multiplayer, il
titolo è in grado di occupare veramente moltissimo tempo. Ci teniamo a
ricordare che la versione console di Civilization VI giunge arricchita delle
due espansioni “Gathering Storm”, la quale include il Congresso Mondiale e i
disastri ambientali e “Rise and Fall”. Quest’ultima introduce Età, lealtà, i
governatori e le cosiddette Emergenze. In tutto sono sedici le nuove civiltà e
diciotto i leader contenuti nelle due espansioni uscite sino a questo momento.
Un bel po’ di contenuti a cui i giocatori possono aggiungere, tramite
l’acquisto, anche il “Khmer and Indonesia Scenario Pack” e il
“Nubia Scenario Pack”. Insomma, di sicuro la varietà non manca. Bellissimo
l’accompagnamento musicale di Civilization VI, con una colonna sonora
“dinamica” e perfettamente allineata con l’andamento di gioco. I temi delle 19
civiltà giocabili sono divisi in quattro melodie di crescente complessità, che
contraddistinguono il progresso del popolo da un’era all’altra. Le poche note
dei tempi antichi, suonate con strumenti rudimentali, evolvono con il passare
delle epoche in canzoni moderne, fino a diventare vere e proprie opere
orchestrali e la presenza della maestosa “Sogno di Volare”, fa da degno sfondo
ad un’opera videoludica già di per sé estremamente ambiziosa. Graficamente Civilization
VI resta la stessa splendida creatura che tre anni fa ha debuttato su PC,
grazie sicuramente a un motore grafico ben realizzato. Nessun rallentamento
riscontrato nella versione per Xbox da noi provata e ogni caricamento, al netto
della porzione di mappa esplorata su schermo, e quindi di tutte le unità
visibili in movimento, non ha rallentato nemmeno per un secondo. Tirando le
somme, se si è alla ricerca di un videogioco strategico/gestionale dalle
potenzialità enormi, complesso e che sia in grado di garantire migliaia di ore
di gioco, Civilization VI rappresenta senza ombra di dubbio quello che più
desiderate. Del resto stiamo parlando di uno dei brand che ha fatto la storia
di questo genere, quindi scegliendolo avrete la garanzia di avere tra le mani
un titolo con tutte le carte in regola per regalarvi ore e ore di grande
divertimento e soddisfazione.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 8

Sonoro: 9

Gameplay: 9

Longevità: 9,5

VOTO FINALE: 9

Francesco Pellegrino Lise