Catania, colpo ai boss di Paternò: arrestati 19 capi del clan Laudani

CATANIA – Carabinieri del comando provinciale di Catania stanno eseguendo un’ordinanza cautelare nei confronti di 19 presunti capi ed affiliati del gruppo di Paternò del clan mafioso Laudani. I reati ipotizzati, a vario titolo, sono associazione mafiosa, traffico e spaccio di droga, rapina, porto e detenzione di armi.
Le indagini del Nucleo investigativo del Reparto operativo, coordinate dalla Dda della Procura, hanno consentito di ricostruire l’organigramma del clan caratterizzato da una autonomia criminale anche nei confronti di Cosa Nostra catanese, con la quale non ha disdegnato di stringere alleanze partecipando alle più sanguinose faide degli anni Ottanta e Novanta, con saldi legami anche con la ‘ndrangheta Reggina. E’ emerso anche che il responsabile del gruppo continuava a reggere dal carcere le fila del gruppo impartendo ordini e direttive tramite la moglie, il suocero e il nipote di un fedelissimo detenuto con lui.




MAFIA, COLPITO IL CLAN LAUDANI, 109 MISURE CAUTELARI

di Andrea Li Causi
 
Catania – I Carabinieri di Catania hanno eseguito una maxioperazione antimafia denominata “Vicerè”,  coordinata dalla Direzione distrettuale Antimafia (Dda) della Procura distrettuale di Catania. Sono state disposte misure cautelari per 109 indagati, appartenenti allo storico clan dei Laudani. Il lavoro degli inquirenti è esteso anche fuori dai confini italiani. I reati contestati a vario titolo sono: associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni, estorsione, spaccio e traffico di stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi. Le delicatissime indagini hanno appurato che all’interno della cosca, tre donne avevano un ruolo molto importante. L’accusa sostiene che le donne, tratte in arresto, sono state in grado di dirigere l’attività criminale della cosca, seguendo le direttive dettate dai vertici, si sarebbero occupate anche dell’aspetto economico, ovvero della gestione della cassa comune e del sostentamento delle famiglie dei carcerati. Ma da chi è costituito il clan Laudani? I Laudani sono temuti nel catanese per le loro ramificazioni e il loro agire nel mondo della criminalità, sono noti come “Mussi di ficurinia” ovvero labbra di fico d’india, hanno mantenuto una propria autonomia nel mondo della criminalità e di Cosa Nostra Catanese. Anche se nei sanguinosi anni 80/90 hanno stretto alleanze con la stessa e con la ‘Ndrangheta. I militari hanno individuato sia i capi che i gregari e hanno appurato che il clan esercitava estorsioni ai danni di commercianti e imprenditori. Le vittime però non hanno fornito un contributo concreto alle indagini, poiché soggiogate dalle continue pressioni coercitive hanno negato di pagare il Pizzo, hanno raccontato solamente di episodi storici in cui veniva pagato il pizzo, ma non hanno fornito elementi concreti per l’individuazione di soggetti specifici.