Grottaferrata, convegno sulla viabilità dei Castelli Romani: entro il 2020 il progetto definitivo della complanare

GROTTAFERRATA (RM) – Questa mattina alle 10, l’aula consiliare di Palazzo Consoli di Grottaferrata ha ospitato una conferenza sul tema della viabilità nei Castelli Romani ed in particolare sulla complanare Pratone.

Quest’ultima già progettata nel 1999 e corretta nel 2001 non ha mai visto la luce a causa dell’impasse delle scorse amministrazioni del Comune di Grottaferrata che non sarebbero riuscite a investire i soldi provenienti, allora, dalla Regione Lazio.

La Complanare risulta essere un’opera strategica per la mobilità dei Castelli Romani: collegherebbe la parte superiore di Squarciarelli con Valle Marciana fino ad arrivare alla Via dei Laghi e di lì a Ciampino.

Nel 2020 il governo della cittadina dovrà presentare un definitivo progetto esecutivo in modo tale da concretizzare le previsioni della finanziaria.

Proprio l’approvazione della legge statale ha garantito un investimento di 3 milioni di euro grazie all’emendamento SalvaCastelli presentato dal senatore Saccone e prima dall’onorevole Spena (entrambi presenti).

All’incontro ha partecipato anche l’ex presidente del Consiglio europeo, Antonio Tajani che dopo aver ringraziato il sindaco di Grottaferrata Luciano Andreotti per l’accoglienza ha definito la mobilità dei Castelli “una cosa importantissima come anche per il resto del paese: favorisce i cittadini ed aumenta le possibilità di un turismo di qualità”.

Infatti, la Complanare se inserita in un circolo inter modale può risultare davvero strategica per l’economia dei Castelli Romani che ospitano percorsi storici importanti come anche siti religiosi. In quest’ottica potrebbe rientrare la fermata ferroviaria di Villa Senni che sembra ormai potersi davvero realizzare.

Gli ospiti hanno poi ricordato il sindaco di Ariccia Di
Felice da poco deceduto e anche il sindaco eroico di Rocca di Papa Crestini che
l’onorevole Spena chiama “sindaco di Italia che ha aiutato a conoscere sempre
più i Castelli Romani”