Zagarolo: il Comune taglia le spese e trasferisce gli uffici Anagrafe e Area II nella sede centrale

 

Red. Cronaca

 

ZAGAROLO (RM) – Il Comune di Zagarolo, con Delibera di Giunta n°62 del 2 Maggio 2016, ha rescisso il contratto di locazione con l’Ente Canossiano Casa delle Figlie della Carità. Nell’immobile sito in Borgo San Martino, vi erano dislocati gli uffici comunali dell’anagrafe e dell’Area II (socio-culturale e trasporti). Dall’inizio dell’anno tutti gli uffici, tranne quelli della Polizia Locale, si sono trasferiti nella sede centrale comunale di Piazza Guglielmo Marconi.

“Questa scelta rientra innanzitutto in una politica mirata al contenimento della spesa pubblica – spiega il Sindaco di Zagarolo, Lorenzo Piazzai. – Il programma di razionalizzazione del patrimonio pubblico e la riduzione dei costi per locazioni passive hanno aperto al trasferimento degli uffici pubblici coinvolti, prima decentrati, in locali di proprietà comunale. Questa scelta è finalizzata a ridurre i costi e ad agevolare notevolmente i cittadini che troveranno in un’unica sede tutti gli uffici comunali”.


La rimodulazione del contratto consente di stimare una riduzione della spesa comunale pari ad € 48.063,22 annuali. “La fortissima contrazione delle risorse trasferite dagli Enti sovracomunali ai vari Comuni spingono le Amministrazioni comunali a scelte strategiche – conclude l’Assessore al bilancio, Alessandro Paglia. – La
strada intrapresa a Zagarolo è quella di dare priorità alle spese relative al mantenimento dei servizi sociali a favore delle famiglie meno abbienti: il tutto a scapito delle spese inerenti le attività istituzionali”.

 

Gli uffici comunali sono così dislocati: al primo piano l’Ufficio Prima Accoglienza, Protocollo, Anagrafe, Segnalazioni e suggerimenti, Atti giudiziari ed Equitalia, Elettorale e Messi; al secondo piano l’Ufficio Assistenti Sociali e quello dello Stato Civile; al terzo piano l’Ufficio Sindaco, Segreteria e Ufficio Stampa, quello della Segreteria generale, Ragioneria, Tributi, Trasporti, Cultura e Scuola, Amministrativo Sociale, Cimitero, Ambiente e Attività Produttive; al quarto piano l’Ufficio Tecnico con l’Ufficio Urbanistica,Condono e Lavori Pubblici.




ZAGAROLO, IL COMUNE SI INDEBITA ANCORA: UN MILIONE DI EURO SUL GROPPONE

di Cinzia Marchegiani

Zagarolo (RM) – A Zagarolo dal Consiglio Comunale Straordinario dello scorso 14 ottobre 2014 esce un verdetto amaro: "amministrazione fallimentare". A dichiararlo sono i consiglieri di opposizione e l’ex presidente del Consiglio Comunale Roberto Sesto che ha dichiarato: “Ora ci ritroviamo con un debito fuori bilancio di 300 mila euro dell’anno 2013, i quali non apparivano nel previsionale dello scorso anno.”  Arriva anche l’affondo di Enrico Saracini, ex assessore all’Ambiente ed ex vice sindaco: ”non approvo il bilancio ma lo voto, diciamo… abbiamo votato tanta robaccia, votiamo anche questo”. Il consigliere Michelino Conti dell’opposizione e capo gruppo di Forza Italia spiega al collega Saracini che può anche astenersi o addirittura opporsi, ma Saracini spiegherà che non si può fare e quindi lo vota.

Assenti eccellenti:

Alessandro Paglia, ex delegato all’urbanistica e Giacomo Vernini diventato Assessore all’Ambiente con l’improvvisa vocazione di aiutare quella maggioranza che aveva contrastato duramente. Vernini, in una recente intervista aveva spiegato il suo operato e quell’attenzione all’ambiente e per il territorio. Secondo alcuni cittadini, le dichiarazioni di Vernini non hanno però trovato riscontri oggettivi nei fatti, in special modo riguardo "l'attenzione all'ambiente e al territorio", lamentando, ad esempio, la mancanza totale di informazioni riguardo il progetto della Centrale a Biogas che il Comune di Gallicano voleva costruire a due passi dalle case e scuole di Valle Martella. Informazioni che i cittadini hanno dovuto reperire altrove.

Sempre riguardo la centrale a biogas, nel Consiglio Comunale dello scorso 29 aprile 2014, la mozione presentata dal centrodestra NCD e Forza Italia, letta dal Consigliere Michelino Conti, davanti alla cittadinanza intervenuta massicciamente, aveva permesso di impegnare ufficialmente tutta la maggioranza con un voto unanime contro tale opera. Le risposte dei capigruppo della maggioranza nonché del Presidente del Consiglio della Regione Lazio, Daniele Leodori sono risuonati come un corale: “Mea Culpa”.

Maurizio Colabucci, assessore al Bilancio, all'ultimo Consiglio Comunale non è riuscito ad incassare il colpo delle accuse rivoltegli, tirando in ballo i revisori dei conti e giustificando che quest'ultimi hanno approvato il bilancio stesso.

Insomma uno scarica barile inappropriato e un bilancio che nonostante sia stato criticato e disapprovato alla fine è stato votato, dalla maggioranza.

La prova tangibile di questa "fallimentare amministrazione", secondo l'opposizione sarebbe proprio il finanziamento acceso e comunicato all’assemblea dallo stesso Sindaco descritto come un “piccolo mutuo”.

Si ipoteca quindi il futuro anche delle nuove generazioni, infatti per i prossimi trent’anni peserà una rata annuale, a partire dal prossimo 31 maggio 2015, a carico del bilancio di previsione per interessi stimato in 47.152,32 euro.

Molti comuni d’Italia, gestiscono cifre di questo valore per opere che servono a bonificare aree disastrate da dissesti idrogeologici e del terremoto. Questo importo considerevole lo stesso primo cittadino di Zagarolo Giovanni Paniccia lo giustifica come la volontà di lasciare i conti sani a chi verrà dopo di lui, se ovviamente non sarà rieletto, visto che ha anticipato che concorrerà anche per le prossime amministrative 2015 come candidato a Sindaco.

A fine maggio 2015 la nuova amministrazione comunale di Zagarolo dovrà gestire appena si insedierà una corposa rata secca di quasi 50 mila euro.

Intanto molti cittadini attendono ancora fiduciosi le molte opere pubbliche, ad oggi ancora "fantasma", ma anche lì servirà un’inchiesta specifica per comprendere la verà entità della situazione in cui versano le casse del Comune di Zagarolo.




ZAGAROLO, GESTIONE DISTRIBUTORI ACQUA POTABILE: BUFERA SUL COMUNE

di Cinzia Marchegiani

Zagarolo (RM) – Sulla gestione dei tre distributori automatici di acqua alla spina della società “Acqua Si” di Magliano Sabina installati nel territorio del comune di Zagarolo, il presidente dell’associazione Codici Onlus, Vittorio Caratelli è intervenuto a tutela dei consumatori. L’utente che si rivolge a questi distributori che forniscono acqua potabile trattata con dei filtri ad osmosi inversa, per eliminare la carica batterica oltre ai contaminanti inorganici ed erogata in versione naturale o frizzante, hanno evidenziato che nonostante il cartello indichi che la gettoneria non accetta monete da 1 e 2 centesimi, la stessa in realtà non accetta anche i 5 centesimi. Questo problema è stato verificato personalmente dalla stessa Codici Onlus, che ha controllato anche “Acquasi” dei comuni limitrofi, accertando che solo nel comune di Zagarolo esiste questa anomalia.

Nonostante sia stata protocollata la richiesta di ripristino di tale gettoneria lo scorso 3 ottobre 2014, tale disservizio continua ancora a persistere. In tal senso Codici due giorni fa, esattamente il14 ottobre ritorna sul problema e ha diffidato lo stesso Comune ad adempiere al ripristino del servizio corretto del distributore Acquasi entro 15 giorni, altrimenti saranno assunti atti a tutela del consumatore. Nella diffida ovviamente non viene indicato esclusivamente il problema dell’accettazione dei 5 centesimi che sono solo l’apice del famoso icerberg. Ogni litro e mezzo di acqua viene erogato al costo dei cinque centesimi, ma sui distributori l’informativa riporta che solo le monete da 1 e 2 centesimi non sono accettate, ma nulla al riguardo dei 5 centesimi e per lo stesso prelievo viene addebitato il costo di 5 centesimi per la gestione della fornitura. La diffida quindi, come si legge dal documento protocollato chiede il rispetto delle indicazioni date all’utente consumatore, poiché il comune omette il controllo del corretto e regolare funzionamento del distributore.

STORIA E INDAGINE

Il progetto dell’acqua alla spina era nato nella direzione di abbattere l’impatto dell’inquinamento rappresentato in questo caso dalle bottiglie di plastica. Ma in tal senso i consumatori sono realmente tutelati dalle informazioni delle analisi chimiche eseguite sull’acqua distribuita e anche dal costo? Ma soprattutto sono stati informati, con una semplice campagna sui distributori che per maggiore tutela della salute è meglio evitare il riutilizzo delle bottiglie di plastica? Il BPA o meglio il bisfenoloA,  è un composto chimico utilizzato nei materiali a contatto con gli alimenti come gli imballi alimentari e altri prodotti di largo consumo e l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha concluso la propria valutazione del rischio completa del BPA nel 2006 e ha fissato per questa sostanza una dose giornaliera tollerabile (DGT o TDI) di 0,05 milligrammi/chilogrammo di peso corporeo/giorno (mg/kg pc/die). L’EFSA ha esaminato oltre 450 studi concernenti i potenziali pericoli per la salute associati al BPA e ha individuato probabili effetti avversi sul fegato e il rene nonché effetti sulla ghiandola mammaria collegati all’esposizione alla sostanza chimica, raccomandando di conseguenza che l’attuale dose giornaliera tollerabile (DGT) venga abbassata. L’Autorità ha inoltre osservato che permangono incertezze su una serie di altri pericoli per la salute ritenuti meno probabili. Come dire, meno ne usiamo e più si è sicuri che non si superi quella dose giornaliera indicata, poiché a concorrere al superamento dello stesso vi sono, oltre alle bottiglie di plastica, molti altri alimenti conservati.

PREVENZIONE E TUTELA AMBIENTALE E SALUTE PUBBLICA

Se i distributori dell’acqua alla spina servono per l’abbattimento dell’inquinamento della plastica sia anche un modo per fare corretta informazione anche sulla salute pubblica, poiché anche sul riutilizzo delle bottiglie di plastica si stanno continuando importanti studi di ricerca che comunque avvertono, meglio l’uso del vetro. Un problema cui molti non pensano è la sterilizzazione delle stesse bottiglie con cui si preleva l’acqua dai distributori, va ricordato infatti che le bottiglie se non sono correttamente deterse, possono trascinare nel tempo cariche batteriche al loro interno non controllate da alcun dispositivo sanitario, e produrre problemi alla salute anche se l’acqua in esse caricata è di ottima qualità.

Diffida di Codici Onlus

In merito ai distributori di Acquasi, il presidente di Codici Onlus ricorda che attuare la gestione del pagamento tramite una chiavetta elettronica che costa 6 euro è procedimento poco trasparente. Oltre il costo intrinseco della chiavetta, di cui il comune ne preleva 1 euro (?)occorre poi caricarla con un plafond per poterla usare nei distributori:”nelle casse del comune andrebbe un portafoglio non indifferente per un servizio ancora non erogato, dato che l’utente, solo al prelievo dell’acqua sarà detratto l’esatto corrispondente.”

Ad oggi solo interrogativi e le risposte istituzionali tardano ad arrivare. Per quanto riguarda le analisi chimiche dell’acqua prodotta dai distributori, ci sono state anche lì disattenzione da parte del gestore, visto che il display dei filtri notificavano che andavano cambiati…ma anche lì basta documentarsi con le analisi della acque pubblicate sul sito istituzionale e verificare se oltre ad essere effettuate a cadenza regolare, sono state eseguite anche dopo il cambio del filtro, ma soprattutto, quanto tempo il distributore aveva il display con la notifica del filtro da cambiare, non erogando il servizio per cui è stato attivato? 

E la domanda sorge spontanea, perché il consumatore deve pagare 6 euro a fondo perduto per avere una chiavetta su cui deve caricare un plafond che gli servirà per prelevare l’acqua? Il problema dei 5 centesimi serve come deterrente per facilitare l’acquisto della stessa chiavetta? E poi, quanto tempo occorre attendere affinché il filtro sia sostituito, il cittadino che si serve con quotidianità è tutelato da tale disservizio?




ZAGAROLO: LIEVITA IL COSTO PER LA SCUOLA "FANTASMA" DI COLLE PALAZZOLA AGGIUDICATA AD ANEMONE

di Cinzia Marchegiani 

Sembra tutto fermo come il giorno della posa della prima pietra! Giacciono su un terreno isolato due blocchetti, a ricordo del lontano ottobre 2012, che simboleggiano l’edificio scolastico intitolato a Ilaria Raschiatore che doveva sorgere a Colle Palazzola. Un iter frammentato legato a diverse vicissitudini rocambolesche, la costruzione della nuova scuola sta ancora attendendo la lieta novella.

La Giunta Regionale del Lazio aveva concesso un finanziamento straordinario di ben 4.600.000 euro dopo che il Comune di Zagarolo ne aveva fatto richiesta con nota n. 0014650 il 2 Luglio 2007 in virtù del programma straordinario triennale che la Regione, ai sensi dell’art. 69 della L.R. n. 27/2006, promuoveva per la costruzione e la manutenzione straordinaria dell’intero patrimonio scolastico del Lazio, dando priorità agli interventi che prevedevano la messa in sicurezza, il risparmio energetico e l’utilizzo di fonti alternative.

Il Comune, con il verbale della Commissione di gara n. 5 del 22.12.2009, stilava la graduatoria finale, aggiudicando vincitrice la società ATI Anemone Costruzioni S.r.l. – Tecno Edil S.r.l., mentre al secondo posto si posizionava il Consorzio Italwork s.r.l.

Pena, l’annullamento del diritto di finanziamento della Regione Lazio, il Comune prontamente firmava il contratto di appalto vinto a ribasso per 2.868.962,01 euro, che doveva necessariamente avvenire entro il 31.12.2009 anche se erano necessari altri 30 giorni per riconoscere la sussistenza dei requisiti della ditta.

Nasceva una disputa arrivata al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio) in quanto il Consorzio Italwork srl chiedeva l’annullamento del contratto stipulato in data 30.12.2009.

Il 24 maggio 2010 lo stesso TAR, sez. II ter, definitivamente pronunciando, respinge il ricorso e lo dichiara improcedibile. Ma a far ripiombare confusione e sconcerto ci pensa la notizia sul Sole 24 Ore del 14 aprile 2012 a firma di Domenico Lusi: “Decolla l'inchiesta della Procura di Roma sul G8 e i grandi eventi. Su disposizione del gip Nicola Di Grazia, il Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza, guidato da Virginio Pomponi, ha messo sotto sequestro preventivo beni per circa 32 milioni di euro.

L’indagine condotta dal procuratore aggiunto Alberto Caperna e dai pm Roberto Felici, Ilaria Calò e Sabina Calabretta conta al momento almeno 15 indagati, a vario titolo, per reati fiscali (false fatturazioni e dichiarazione fraudolenta), appropriazione indebita, riciclaggio.

Nell'elenco, oltre ad Anemone, alla moglie e allo zio, figurano il fratello, Daniele Anemone, i figli di Balducci, Lorenzo (attore) e Filippo (manager), titolari di quote di alcune società coinvolte, il commercialista del gruppo Anemone, Stefano Gazzani, e il funzionario Mauro della Giovampaola. L'indagine, che nasce dalle carte trasmesse a Roma dalla Procura di Firenze, prende corpo quando durante una perquisizione alla Anemone Costruzioni viene sequestrato un pc di Daniele Anemone. Il computer contiene un file denominato "elenco commesse" con 400 nominativi e località: da qui gli investigatori risalgono ai cantieri presso i quali le società del gruppo avevano svolto lavori. È il caso dell'ospedale Spallanzani di Roma, della casa di via del Fagutale con vista sul Colosseo per la quale l'ex ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, rischia il processo, di due immobili del generale della Guardia di Finanza, Francesco Pittorru, su cui sono ancora in corso accertamenti. Il file, scrive il gip, contiene «una contabilità parallela che indica cantieri e nominativi di clienti privati ai quali sono state effettuate prestazioni di servizi omettendone la fatturazione.”

Stranamente e fortunatamente il 17 maggio 2012 alla Conferenza dei Servizi, il Comune di Zagarolo chiedeva il parere definitivo agli Enti riguardo al progetto finale e tutto sembrava aver preso l’avvio, anche se il percorso era stato rallentato dallo studio della Soprintendenza dei Beni Archeologici (nel sito specifico erano state due tombe e una fontana), dove l’iter laborioso aveva permesso di visionare e mappare i reperti scoperti. Così si procedeva con l’acquisizione da parte del Comune del terreno e con Determina N.223 del 28/05/2012 con cui si definiva il saldo dell’acquisto del terreno (Località Palazzola) mentre veniva pubblicato l’avviso all’Albo Pretorio del Comune, mentre la determina N.200 del 11.05.2012 aggiudicava al vincitore del Bando, in via definitiva, l’incarico di direzione lavori ed attività correlate ai lavori della suddetta realizzazione dell’ edificio scolastico.

La posa della prima pietra, nell’ottobre del 2012 aveva fatto sperare gli abitanti di Zagarolo, finalmente la concretizzazione di un’opera edilizia scolastica era vicina, ma così non è stato. Su quel terreno oggi non c’è nulla, solo il container e due mattoni in ricordo dell’evento. Paolo Pacifici e Patrizia Fiorini, attivisti che hanno formato il gruppo del Movimento Cinque Stelle di Zagarolo, hanno passato le informazioni ai referenti alla Regione Lazio che in virtù di questa situazione hanno presentato il 15 gennaio scorso un’interrogazione urgente a risposta scritta firmata dai Consiglieri Regionali, Denicolò, Corrado, Barillari, Blasi, Pernarella, Porrello e Perrilli.

La suddetta interrogazione, facendo un recupero cronologico dei finanziamenti ricordava che:
1. Il Comune di Zagarolo, con la gara a ribasso aggiudicava nel lontano 30.12.2009 per 2.868.962,01 euro la progettazione della suddetta scuola alla ditta ATI formata da Anemone Costruzione Srl e Tecno Edil Srl
2. Con delibera N.39 della Giunta il Comune di Zagarolo rendeva atto dei colloqui intercorsi con la Regione Lazio, dai quali si era ritenuto opportuno modificare alcune voci del quadro economico approvato nella delibera precedente, e si ri-deliberava, sulla base del progetto di spesa redatto sempre dalla stessa Anemone Costruzioni, un importo complessivo di spesa maggiore di 4.073.592,00 euro (mentre il bando vinto era per 2.868.692,01 euro).
3. La giunta Comunale, con delibera n.61 del 9.05.2012 approvava anche una variante al nuovo edificio scolastico che prevedeva l’inserimento del progetto di un’area destinata a parcheggio e una nuova viabilità esterna del plesso scolastico, e con la delibera n. 61 del 9.05.2013 (un anno dopo) approvava tale progetto realizzato sempre dalla società Anemone con un costo complessivo di 3.185.392,36 euro.

Il documento presentato fa emergere che da un costo iniziale di 2.868.962 euro, si è passati ad un aumento dello stesso manufatto per 4.073.592 (la gara iniziale è stata vinta al ribasso e un’altra ditta aveva fatto ricorso) e poi maggiorato di altri 3.185.392 euro per lavori inerenti sempre per lo stesso edificio e con la stessa ditta, l’opera complessiva è lievitata ad oltre 7 milioni di euro!!!

L’interrogazione del M5S chiede al Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e all’Assessore Politiche del Bilancio, Patrimonio e Demanio, quali determinazioni intendono adottare in ordine alla richiesta, poiché oltre a quella del 9.05.2013 che richiede 3.185.592 euro (per viabilità e parcheggio edificio ancora da costruire) ne esiste un’altra, sempre dello stesso anno, la delibera n.125 del 12.09.2013 che chiede un finanziamento di euro 799.465,61 necessari alla messa in sicurezza, adeguamento locali mensa ed aule didattiche del complesso scolastico “A.Tibullo”, che rappresenta da sola il 5% dei fondi stanziati dalla Regione per l’anno 2014 per tutte le scuole del Lazio.I Consiglieri del M5S esprimono forti dubbi sull’opportunità di destinare la somma richiesta (799.565,61 euro) viste le delibere precedenti che assegnano importanti contributi all’edilizia scolastica soprattutto lievitati sorprendentemente!

Nell’interrogazione pur condivisibile manca un dato oggettivo che getta ancora più stupore, poiché oltre a chiedere quali di questi due finanziamenti la Regione Lazio vuole concedere, ci si è dimenticati di indicare che il Comune di Zagarolo ha usufruito già di un finanziamento sempre della Regione Lazio, Assessorato Lavori Pubblici e Politica della Casa, che con nota del 18.09.2009 prot. 179951, ha comunicato la concessione, in base alla L.R. 12/81, di un contributo di euro 1.170.000,00 per l’intervento di “Messa in sicurezza scuole varie”, che lo stesso Comune ha usufruito vista la deliberazione della Giunta Comunale di Zagarolo n. 134 del 24/11/2011 che approvava il progetto esecutivo per lavori di “Messa in sicurezza scuole varie”, redatto dall'Ing. Francesca Simonelli pervenuto al Comune in data 22/11/2011, nel quale è descritto l’intervento da eseguire, per un importo complessivo di euro 1.300.000,00… nonché le ultime determinazioni, la N.316 del 22.7.2013 e la N. 601 del 21.11.2013 che approvano con l’avanzamento dei lavori, il 4^SAL e 6^Sal rispettivamente.

Auspicandoci che si possa analizzare e capire la lungimiranza di questi contributi dati a pioggia, occorrerebbe capire come sia stata gestita la strategia del piano scolastico del comune, e come siano stati ottimizzati i contributi ricevuti in visione anche del nuovo edificio in programmazione, ma soprattutto in che condizioni versano le scuole in questo territorio. Ad ora, un’opera scolastica deve essere edificata, ma c’è solo la prima pietra nonostante dal 2009 sia stata assegnata la gara di appalto. Non solo! Ora per costruirla si chiede più del doppio della proposta iniziale…nonostante ci sia stata una gara al ribasso. Sono passati quattro anni, quella pietra simbolica che ora vale 7 milioni di euro, racchiude molto di più! E’ il monito di una tragedia e il simbolo dell’innocenza, dedicata ad una bimba che non c’è più.
Tante promesse ancora disattese e troppi interrogativi che cercano ora solo risposte serie, nell’augurio che qualcuno vigili con determinazione questa storia che sta assumendo una situazione davvero grottesca.Queste le parole del sindaco Paniccia il 6 ottobre 2012, alla posa della prima pietra:“Oggi è una bella giornata e mettere questa pietra è un segno di grande speranza. Il comune di Zagarolo ha fatto la richiesta alla Regione Lazio per un contributo dedicato alla realizzazione di un nuovo edificio scolastico. Oggi l’iter burocratico è chiuso. Occorrerà circa un anno e mezzo per completare l’opera pubblica. Un edificio che ha una storia simbolica, poiché si lega all’aspetto più drammatico, ovvero alla scomparsa della piccola Ilaria di cui proprio oggi ricorre l’anniversario. Se questa scuola ha visto la luce perché è legata ad un evento luttuoso e i genitori di Ilaria hanno scritto una lettera al Presidente della Regione Lazio che ha scosso le coscienze e in merito la Regione Lazio si è impegnata a dare il finanziamento. Così questa scuola, una volta ultimata, sarà intitolata ad Ilaria Raschiatore. La sua realizzazione deve avere la memoria storica, tutti i bambini che la frequenteranno sapranno che a Zagarolo è successo un dramma che non deve mai..mai più accadere! Le istituzioni devono essere salvaguardate da parte di tutti i suoi rappresentanti da qualsiasi colore politico vengono amministrate.”

Ritornare oggi su quel terreno….viene solo tanta rabbia, troppi sono gli interrogativi! Con l’augurio che la Regione Lazio sappia dare risposte esaurienti e attendibili, giacché questa scuola doveva avere già gli alunni nelle aule. L’Osservatore d’Italia seguirà da vicino l’evolversi di questa complicata vicenda, affinché i lettori possano conoscere la verità!