CAMPANIA, RICORSO ACCOLTO: DE LUCA RESTA IN CARICA

di Christian Montagna

Napoli – Il collegio del Tribunale Civile di Napoli, presieduto da Umberto Antico ha accolto il ricorso del presidente della Campania, Vincenzo De Luca, contro la sospensione inflittagli ai sensi della Legge Severino dopo la condanna in primo grado per abuso d'ufficio. De Luca, dunque, resta in carica. Secondo quanto dichiarato dai legali del governatore, sarebbero stati giudicati incostituzionali i profili della norma che lo aveva sospeso.

 

L’annuncio del ricorso. Il tanto atteso ricorso del Presidente della Regione Campania, era stato annunciato dal deputato Pd Fulvio Bonavitacola. “E' stato depositato in mattinata presso il Tribunale di Napoli ricorso avverso e per l'annullamento del decreto del presidente del Consiglio con cui è stata disposta la sospensione dalla carica del neoeletto presidente della giunta regionale della Campania”, comunicava alcune settimane fa il deputato.

La sospensione. In seguito al consiglio dei ministri, il premier Matteo Renzi aveva annunciato la sospensione di Vincenzo De Luca, neo eletto presidente di Regione in Campania, sulla base della legge Severino. Il decreto era stato “come previsto dalla legge”. L’unica possibilità per il sospeso sarebbe stata quella di scrivere all'Avvocatura dello Stato e nominare il vice e la giunta. In seguito alla presentazione poco prima delle elezioni regionali del nome di De Luca nella lista degli Impresentabili redatta da Rosy Bindi, i presagi diventavano realtà: già dal pomeriggio del 26 Giugno, giorno della sospensione, il ministro Boschi aveva annunciato che sarebbe stata applicata la legge Severino in nome di una legge che hanno sempre rispettato.


La replica dei legali di De Luca. Secondo i legali, la sospensione per effetto della legge Severino non è applicabile al caso del neogovernatore della Regione Campania , condannato per abuso d'ufficio a un anno di reclusione. La legge, proseguono i legali di De Luca, ha delimitato il potere del governo in tema di sospensione e decadenza da cariche pubbliche, “unicamente per sentenze di condanna intervenute successivamente all'assunzione della carica.” E’ per questo motivo che la sospensione sarebbe perciò inapplicabile.

Il presidente provvisorio. Era Rosa D’Amelio il presidente provvisorio del Consiglio che partecipò ad una riunione del gruppo Pd per discutere circa le linee da adottare.


La replica del M5S. Le opposizioni protestavano: “ Bisogna tornare a votare e chiedere a quei partiti che hanno fatto ferro e fuoco delle nostre istituzioni di non presentarsi piu', di tornarsene a casa”. Così replicava alcune settimane fa il vicepresidente della Camera e esponente del M5S Luigi di Maio, parlando dello slittamento del Consiglio Regionale della Campania, previsto per oggi e rinviato in seguito alla sospensione del governatore Vincenzo De Luca.




LEGGE SEVERINO: DE LUCA VINCE IL RICORSO. FORZA ITALIA INSORGE

di Ch. Mo.

Napoli  –Vincenzo De Luca  può insediarsi e cominciare a governare la Regione Campania, e nominare la giunta. Il ricorso presentato contro il decreto del governo che lo sospendeva dalla carica per effetto della legge Severino al Tribunale di Napoli contro la sospensione della carica, è stato accolto. L’ordinanza è stata emessa dalla I sezione civile. Nel documento si legge che il decreto del prefetto è sospeso e si riconosce l’urgenza per il rischio di paralisi istituzionale. Lo stesso premier Renzi di fatto aveva firmato venerdì 26 giugno 2015 il decreto di sospensione nel rispetto della legge sull'ineleggibilità di candidati condannati per una serie di reati poiché l'ex sindaco di Salerno, eletto alla guida della Campania alle recenti elezioni regionali, è stato condannato in primo grado per abuso d'ufficio.

 

La vittoria di De Luca. Il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha commentato così il ricorso alla legge Severino presentato in Tribunale e vinto oggi: “La sentenza del tribunale di Napoli ci mette in condizione di cominciare pienamente il nostro lavoro amministrativo. E' un atto che consente agli elettori di vedere rispettato il loro diritto di scegliere da chi essere governati”. Dopo un susseguirsi di notizie, scoop e liste nere degli impresentabili, De Luca, si potrà finalmente insediare in regione, rispettando il volere degli elettori che lo hanno votato lo scorso 31 Maggio. E’ carico e grintoso il neo presidente e lo si può notare dalle parole espresse dopo questa vittoria: "Credo che nei prossimi mesi ci saranno delle cose positive per l'Italia, oltre che per la Campania: arriverà l'immagine di un'altra Campania, un'immagine di una classe dirigente fatta di dignità istituzionale, di concretezza amministrativa e di rigore spartano: si comincia davvero a voltare pagina all'insegna della legalità e della trasparenza".


Si forma la giunta.
Insediato in regione, De Luca potrà finalmente formare la sua giunta anche se, il ricorso ordinario, incardinato alla prima sezione, sarà discusso il prossimo 20 novembre. Soltanto pochi giorni fa, in vista della sospensione di De Luca, al palazzo del Consiglio regionale regnava il caos totale: tra manifestazioni varie, dissidenti, opposizione che invitava alle elezioni e una giunta che non si poteva costituire, la sostituta per un giorno di De Luca non aveva di sicuro trascorso le ore più belle della sua vita.



La protesta di FI.
Dopo la sentenza, non sono mancate le proteste dei partiti all’opposizione. Per Renato Brunetta di Forza Italia, “La legge Severino è solo contro Berlusconi”; per Anna Maria Bernini, vice presidente vicario di Forza Italia a palazzo Madama invece : "Ora Berlusconi deve tornare in Senato". L’infuriato Brunetta si lascia scappare dichiarazioni molto forti nei confronti del tribunale che ha accettato il ricorso di De Luca. “La quanto mai strana decisione del Tribunale di Napoli, che ha accolto il ricorso d'urgenza presentato da Vincenzo De Luca, certifica ancora una volta un sospetto che noi di Forza Italia abbiamo nei mesi cementificato come una certezza: la legge Severino è una norma contra personam, si applica solo con il presidente Silvio Berlusconi". Dopo De Magistris, anche De Luca è stato riammesso a differenza di quanto accadde ai tempi a Berlusconi. Anche il presidente dell’Autorità Anti Corruzione, Raffele Cantone, questa mattina ha proposto un cambiamento della Legge Severino in seguito alla vittoria del ricordo. Ma sempre lo stesso Brunetta, ha concluso dicendo che “In merito alla tempistica della decisione del Tribunale di Napoli, che dire: a pensar male si fa peccato ma quasi sempre ci si azzecca. La legge non è uguale per e una legge come la Severino, a questo punto, andrebbe cambiata, così come chiesto questa mattina anche da Raffaele Cantone, presidente dell'Autorità Anticorruzione, e magari andrebbe restituito l'onore a chi, come il presidente Berlusconi, è stato colpito con irridente celerità da una sinistra giustizialista e condizionata, evidentemente, dall'odio nei confronti dell'avversario politico degli ultimi decenni". 




CAMPANIA, SOSPENSIONE DE LUCA: ARRIVA IL RICORSO

di Christian Montagna

Napoli – E’ arrivato il tanto atteso ricorso del Presidente della Regione Campania. L’annuncio è stato dato dal deputato Pd Fulvio Bonavitacola che lo ha annunciato così “E' stato depositato in mattinata presso il Tribunale di Napoli ricorso avverso e per l'annullamento del decreto del presidente del Consiglio con cui è stata disposta la sospensione dalla carica del neoeletto presidente della giunta regionale della Campania.


La sospensione. La scorsa settimana, in seguito al consiglio dei ministri, il premier Matteo Renzi aveva annunciato la sospensione di Vincenzo De Luca, neo eletto presidente di Regione in Campania, sulla base della legge Severino. Il decreto è stato “come previsto dalla legge”. L’unica possibilità per il sospeso sarebbe stata quella di scrivere all'Avvocatura dello Stato e nominare il vice e la giunta. In seguito alla presentazione poco prima delle elezioni regionali del nome di De Luca nella lista degli Impresentabili redatta da Rosy Bindi, i presagi diventavano realtà: già dal pomeriggio del 26 Giugno, giorno della sospensione, il ministro Boschi aveva annunciato che sarebbe stata applicata la legge Severino in nome di una legge che hanno sempre rispettato.


La replica dei legali di De Luca. Secondo i legali, la sospensione per effetto della legge Severino non è applicabile al caso del neogovernatore della Regione Campania , condannato per abuso d'ufficio a un anno di reclusione. La legge, proseguono i legali di De Luca, ha delimitato il potere del governo in tema di sospensione e decadenza da cariche pubbliche, “unicamente per sentenze di condanna intervenute successivamente all'assunzione della carica.” E’ per questo motivo che la sospensione sarebbe perciò inapplicabile.


Consiglio Regionale in subbuglio.
Consiglio regionale sconvocato, consiglieri dei 5 stelle che devono trattare per l'ingresso nella sede dell'organismo, all'isola F3 del centro direzionale di Napoli, giornalisti trattenuti all'esterno del palazzo in attesa che arrivino disposizioni e una manifestazione con circa 300 persone, tra attivisti pentastellati, disoccupati della lista Bros e manifestanti di destra che contestano il blocco istituzionale, con richieste di "lavoro e reddito di cittadinanza": è questo lo scenario che si presenta durante il primo giorno di nuova legislatura. L’opposizione si fa sentire sin dall’inizio e annuncia denunce e battaglie per lo stallo istituzione causato dalla sospensione di De Luca.


Il presidente provvisorio. E’ Rosa D’Amelio il presidente provvisorio del Consiglio che partecipa ad una riunione del gruppo Pd per discutere circa le linee da adottare. Il prossimo 12 Luglio, il Consiglio dovrà insediarsi obbligatoriamente, pena la decadenza e il ritorno alle urne.


La replica del M5S. Le opposizioni protestano: “ Bisogna tornare a votare e chiedere a quei partiti che hanno fatto ferro e fuoco delle nostre istituzioni di non presentarsi piu', di tornarsene a casa", replica il vicepresidente della Camera e esponente del M5S Luigi di Maio, parlando dello slittamento del Consiglio Regionale della Campania, previsto per oggi e rinviato in seguito alla sospensione del governatore Vincenzo De Luca. 




LAZIO, INCONTRO CON IL COORDINAMENTO REGIONALE ACQUA PUBBLICA: CONSEGNATE A ZINGARETTI 40 MILA FIRME

Redazione

Lazio – “Oggi insieme al Presidente del Consiglio Regionale del Lazio Daniele Leodori abbiamo incontrato una delegazione del Coordinamento Regionale Acqua Pubblica che manifestava fuori dai cancelli della Pisana. Un incontro fruttuoso e positivo che ha segnato sin dalla prima seduta della X legislatura anche un cambio di stile rispetto al passato”. A dichiararlo sono Cristiana Avenali e Marta Bonafoni del gruppo “Per il Lazio”, che si sono fatte promotrici dell'incontro in cui tra l'altro i movimenti hanno consegnato al presidente le 40 mila firme raccolte per la presentazione della proposta di legge d'iniziativa popolare, sottoscritta anche da 21 comuni della nostra regione che rappresentano 200 mila cittadini. “Nel corso dell'incontro – riferiscono le consigliere – il presidente Leodori ha assunto l'impegno di attivare l'iter per la discussione della proposta di legge quanto prima, una volta evasi i primi adempimenti necessari e urgenti del consiglio. Il count-down per l'approvazione della legge è partito ieri col nostro insediamento – concludono Avenali e Bonafoni – abbiamo un anno di tempo per concludere il percorso a partire dal testo depositato, attraverso un processo partecipativo, nel  rispetto del referendum del giugno 2011”.

 




CONSIGLIO REGIONALE, E' SCONTRO APERTO SU TEMA ARSIAL

Redazione

È iniziata con uno scontro tra maggioranza e opposizone la seduta odierna del Consiglio regionale del Lazio. Il consigliere del Pd, Mario Perilli, ha chiesto il rinvio in commissione del provvedimento “Interventi per il sostegno dei sistemi di qualità tracciabilità dei prodotti agricoli ed agroalimentari, in quanto l’assessore Angela Birindelli ha presentato nove emendamenti che secondo la minoranza “obiettivamente modificano in maniera sostanziale la proposta di legge discussa ed approvata in commissione Agricoltura”. Emendamenti che per Perilli “vanno a toccare una questione della missione di Arsial”, depotenziandola. Sulla richiesta per la maggioranza è intervenuto Francesco Storace che ha espresso la contrarietà della maggioranza. Da qui il voto che ha visto, secondo il presidente Mario Abbruzzese, parere negativo dell’Aula. Da qui le proteste dell’opposizione che hanno criticato il presidente dell’Assemblea sulle modalità di voto. Il consigliere di Sel, Luigi Nieri, ha detto che la maggioranza “è andata al voto per arroganza”. Mentre il consigliere di Idv, Giulia Rodano, ha chiesto quale sia stato il risultato numerico del voto, e se il consigliere scrutatore “avesse veramente verificato i voti dell’Aula”. Mario Abbruzzese ha ricordato che “è il presidente che rende pubblica alla votazione, mon gli scrutatori. Ho comunicato l’esito del voto quindi penso che questa risposta possa essere esauriente per proseguire nella discussione della legge”.

Di diverso avviso il capogruppo del Pd, Esterino Montino, che ha spiegato come i consiglieri scrutatori non erano seduti sui banchi della presidenza, “dando quindi le spalle all’aula”. “Questi potevano quindi fare la verifica come lei ha detto in modo non opportuno – ha proseguito Montino -. La presidenza non ha il compito di fare la verifica. La devono far gli scrutatori. Si evitino per questo i colpi di mano. La maggioranza è in difficoltà. Ci sono divisioni. Avete fatto uno sgarbo nei confronti di quest’Aula e nei confronti di un lavoro collegiale compiuto in commissione. Improvvisamente ci siamo trovati di fronte ad un cambio di rotta. La giunta ha capito male – ha proseguito il capogruppo democratico – se pensano di governare questa regione riportando a un'unica decisione al gestione dell’Ente. Il governo di questa regione passa attraverso un’unica decisone: la maggioranza ha capito male se pensa di imbriogliare opposizione con gli artifizi”. I lavori dell’Aula ora proseguono con l’esame dei singoli tabella con le dichiarazioni di voto dei partiti.