Conte: nessun taglio a quota 100 e reddito di cittadinanza

Il taglio a Quota 100 e reddito di cittadinanza “non è assolutamente all’ordine del giorno. Lavoriamo con il Mef perché si prefigurano dei risparmi di spesa” visto che alcune somme erano state “un po’ sovradimensionate”. Lo afferma il premier Giuseppe Conte in un punto stampa da Hanoi.
“Noi abbiamo in via prudenziale abbiamo accantonato delle somme che ragionevolmente con il monitoraggio in corso si stanno rivelando un po’ sovradimensionate ma il risparmio di spesa è diverso dal tagliare le misure. Le misure restano intatte e verranno applicate integralmente”, sottolinea.

Sulla probabilità che il Consiglio dei ministri non si faccia venerdì “non c’è stato un rinvio, semplicemente non era stata fissata una data, perché non siamo riusciti a conciliare una data questa settimana. Ragionevolmente sarà la settimana prossima”, spiega il premier.

“Il settore delle costruzioni è fortemente critico ma è da anni che si trascina questa condizione. Noi come governo stiamo cercando di favorire maggiori aggregazioni,non spetta a me perché sono soluzioni di mercato però posso dire – come massima autorità di governo io vengo e aggiornato – che si prefigurano sicuramente delle soluzioni di aggregazione che dovrebbero cercare di sopperire alle criticità del settore delle costruzioni”. Lo afferma il premier Conte rispondendo ad una domanda sulle crisi aziendali.




Governo, Conte pronto a dare le dimissioni

Ultimatum del premier, Giuseppe Conte, ai due vicepremier, Matteo Salvini, e Luigi Di Maio: “Se non avrò risposte chiare – ha detto, in conferenza stampa, a Palazzo Chigi – rimetterò al Colle il mandato. “Personalmente – ha aggiunto – resto disponibile a lavorare nella massima determinazione di un percorso di cambiamento. Ma non posso compiere questa scelta da solo. Le due forze politiche devono essere consapevoli del loro compito”. “Se ciò non dovesse esserci – avverte Conte – non mi presterò a vivacchiare per prolungare la mia presenza a palazzo Chigi. Molto semplicemente rimettero’ il mio mandato”.

“È compito delle forze politiche decidere” se far proseguire e come l’azione di governo, ha detto ancora Conte. “Chiedo una risposta chiara inequivoca e rapida. Il Paese non può attendere”.
“Ho sempre ritenuto che il contratto fosse un elemento di forza del governo: è la modalità più lineare e trasparente per dar vita a un governo tra due distinte forze politiche con contenuti programmatici diversi e contesti valoriali distinti”, ha affermato il presidente del consiglio, in apertura della conferenza stampa nella sala dei Galeoni di Palazzo Chigi.
“Mi sono determinato ad accettare l’incarico perché, pur consapevole di essere privo di una mia forza politica di sostegno, – ha sottolineato ancora – ho ritenuto di poter attingere dall’articolo 95 della Costituzione e alle prerogative ivi indicate, che definiscono ruolo e poteri del premier”.

“L’esperienza di governo ha dovuto convivere con un ciclo serrato di tornate elettorali con campagna elettorale pressoché permanente e ne ha risentito il clima di coesione delle forze di governo. Io stesso avevo sottovalutato questo aspetto”, afferma ancoraConte, aggiungendo: “In particolare il voto delle europee, molto complesso, ha accreditato l’immagine di uno stallo nell’attività di governo: questa è una falsità, il governo ha continuato a lavorare perché è iniziata la fase due, dopo la fase 1”.

Conte ha chiesto, quindi, “parole univoche per la fiducia dei mercati”. La prossima manovra, ha sottolineato, dovrà mantenere un “equilibrio dei conti” perché “le regole europee rimangono in vigore finché non riusciremo a cambiarle”.

“I provvedimenti che il governo deve mettere in campo, secondo il presidente del Consiglio, “richiedono visione, coraggio, tempo, impongono di uscire dalla dimensione della campagna elettorale e entrare in una visione strategica e lungimirante, diversa dal collezionare like nella moderna agorà digitale”.

Il premier è intervenuto, quindi, sulla Flat tax, cara alla Lega: “Ragiono di una più complessiva e organica riforma del fisco perché la rimodulazione delle aliquote deve inserirsi in un percorso più complessivo, perseguendo una giustizia tributaria più efficiente, su cui lavoro con il ministro Bonafede. Lavoreremo senz’altro alla flat tax ma c’è una riforma organica del fisco di cui il Paese ha bisogno, che attende da anni”.
Altro tema toccato da Conte, quello della Tav: “Ho detto che oggi così com’è non la farei – ha rilevato -. Non la trovo conveniente ma mi ritrovo in fase di attuazione del percorso e o trovo un’intesa con la Francia e la Commissione europea o il percorso è bello e segnato”.




Frascati, Giro d’Italia: la sorpresa di Giuseppe Conte “il patriota”

FRASCATI (RM) – “Un in bocca al lupo a tutti e viva il Giro d’Italia!”. È stato un debutto sotto la pioggia per il presidente del Consiglio Giuseppe Conte all’edizione numero 102 del Giro, di fronte a migliaia di persone sotto gli ombrelli spiegati lungo Villa Torlonia a Frascati.

Il premier ha presenziato alla quinta tappa che dalla città castellana porta a Terracina dopo 140 chilometri di pedalata: “È un onore e un piacere essere qui –  ha esordito Conte dal palco, visibilmente emozionato dopo aver salutato a braccia spalancate tutti i presenti  – perché ho sempre seguito il Giro tra la gente a bordo strada ad aspettare la corsa. Non avrei mai pensato di salire sul palco”.

Il Giro d’Italia è sbarcato a Latina la prima volta nel 1969 quando a vincere la tappa fu Eddy Merckx, nel 1983 con Guido Bontempi e ancora nel 2000 con Ivan Quaranta.

Nel corso della mattinata, Conte ha chiesto più volte notizie sulle condizioni del sicilianoVincenzo Nibali il quale ha evitato per un soffio una brutta caduta durante la quarta tappa: “Ho detto ai corridori italiani – ha detto Conte – da Nibali a Viviani a Formolo, per i quali faccio il tifo, di mettercela tutta: tutta l’Italia li guarda e li sostiene.

Il Giro è anche un modo per far conoscere la nostra Penisola, tanti posti meno conosciuti. Vado in bici, ma da quando sono presidente del Consiglio purtroppo non lo faccio più. A Roma sarebbe bellissimo nel centro storico in bici”.

Nel suo breve saluto a Villa Torlonia, sempre con il sorriso stampato sulla bocca, Conte ha fatto più volte ricorso ai termini “orgoglio” e “Italia”. È emersa la figura di un uomo profondamente amante dello sport a due ruote, pronto a scattare come una molla per salire sul palco e  salutare i corridori al foglio firma. Quando ha “accarezzato” il trofeo senza fine, al premier, gli sono brillati gli occhi. Gli stessi occhi che guardavano attoniti il Giro quando era piccolo e tifava Gimondi e andava in “trasferta rosa” con gli amici.  All’invito fatto al governo dal presidente di Rcs, Urbano Cairo, di credere di più nel Giro, Conte ha risposto: “Il Giro promuove l’Italia, è una festa patriottica. E sono felicissimo di essere a Frascati per salutare i corridori”.

Non ha mancato si rassicurare qualche cronista che l’Iva non aumenterà, “è senza dubbio così”, ha ribadito.




No SalvaRoma, Conte su tutte le furie e Salvini soddisfatto

Dopo circa quattro ore termina uno dei Consigli dei ministri più tesi della storia giallo-verde. La riunione, alla fine, vede il vicepremier Matteo Salvini ottenere quanto aveva annunciato prima del Cdm alle telecamere: lo stralcio di gran parte della norma Salva Roma dal decreto crescita, in particolare dei commi 2,3,4,5 e 6. Ma le scorie della riunione non finiscono qui. Il M5S perde in Cdm ma annuncia battaglia in sede di conversione di legge del decreto e avverte il leader della Lega che non farà sconti sulla vicenda Siri.

La mossa del leader della Lega di annunciare lo stralcio del Salva Roma ai cronisti davanti Palazzo Chigi prima del Cdm fa andare su tutte le furie il premier Giuseppe Conte. “Non siamo tuoi passacarte”, avrebbe detto il capo del governo a Salvini invitandolo ad avere rispetto per l’organo collegiale di governo.

Ad alzare la tensione della riunione è anche il caso Armando Siri

Il M5S pone la questione al centro delle battute iniziali del Cdm, mantenendo il punto sulla necessità che il sottosegretario leghista si dimetta. I toni si alzano attorno al tavolo di governo dove, alle 20, si presentano i ministri leghisti al gran completo mentre tra i M5S sono presenti solo Alberto Bonisoli, Elisabetta Trenta e Barbara Lezzi. Luigi Di Maio arriva alle 21, dopo aver registrato “diMartedì” e aver visto, dagli studi di La7, il suo alleato annunciare vittoria sulla norma Salva Raggi fuori dalla sede di governo. “La Lega è soddisfatta, i debiti della Raggi non saranno pagati da tutti gli italiani ma restano in carico al sindaco”, esulta Salvini a fine serata. “La norma è stata approvata a metà, con i commi 1 e 7. E’ un punto di partenza, sul resto decideranno le Camere”, replicano fonti di governo M5S. Mentre, dal Campidoglio, la reazione allo stralcio della norma è secca. Se la norma alla fine non passasse Lega avrebbe fatto un dispetto a tutti i romani, sarebbe stato lo sfogo della sindaca Virginia Raggi ai suoi.

Passa, apparentemente senza problemi, la norma sui rimborsi ai risparmiatori truffati delle banche. E il tetto dell’indennizzo diretto, tra la soddisfazione del M5S, aumenta da 100mila a 200mila.




Conte a Tria: “Stai sereno”

“Giovanni, stai sereno”. Dopo l’ultimo scontro tra Tria e Luigi Di Maio in Consiglio dei Ministri sui rimborsi ai risparmiatori truffati, il destino del ministro dell’Economia, da sempre “stabilmente in bilico”, sembra ancora più precario del solito. E, per quanto il presidente del Consiglio possa aver usato tale espressione in buona fede, non porta proprio benissimo il suo invito a Tria perché “stia sereno”. Nel linguaggio della politica tale locuzione è ormai collegata in modo indissolubile al celebre “Enrico stai sereno” che Matteo Renzi rivolse a Enrico Letta poco prima di sfilargli Palazzo Chigi.

Durante un’intervista al direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana, in occasione del Family Business Festival al Teatro Grande di Brescia, Giuseppe Conte ha assicurato che non ci sono problemi con la Lega nel governo, che il ministro dell’Economia Tria “deve stare sereno” e che l’esecutivo terrà i conti in ordine ed è già al lavoro per disinnescare le clausole di salvaguardia Ue come l’aumento dell’Iva.

Dopo l’evento il premier ha incontrato il filosofo Emanuele Severino, di cui è un attento lettore, è poi si è anche recato in piazza della Loggia per rendere omaggio alle vittime dell’attentato terroristico del 1974, facendo deporre una corona di fiori.

Conte ha poi negato scontri sulla questione dei rimborsi ai truffati dalle banche: “C’e’ stato un confronto sereno perché tutti quanti avevamo le idee chiare: abbiamo un miliardo e mezzo da sbloccare nel limiti delle regole europee. Quando vedo qualche ricostruzione sorrido”. Smentite anche fratture con Lega (“assolutamente no”): semplicemente, ha spiegato, “con la Lega stiamo attraversando un periodo particolare, siamo in campagna elettorale, è normale”.

Per il premier “ragionevolmente fino alle Europee continuerà la dialettica politica, ciascuno cerca di allargare il suo spazio politico”. Comunque, ha rassicurato Conte, “non bisogna pensare che da questo confronto dialettico venga messa in dubbio l’attività di governo”.

Il premier è apparso ottimista anche sul futuro economico: “Nel secondo semestre” dell’anno “ci aspettiamo una crescita più robusta”. Nessun problema, poi, sulle clausole di salvaguardia concordate con l’Ue (come l’aumento dell’Iva): “Abbiamo delle clausole importanti da fronteggiare ma ci stiamo già lavorando con vari accorgimenti” e “faremo di tutto, su questo dovete stare tranquilli, per tenere i conti in ordine”.

Infine, nel pomeriggio, al termine della sua visita in piazza della Loggia, Conte ha parlato di Alitalia. A chi gli chiedeva se lo Stato sia pronto ad arrivare al 15% in Alitalia, convertendo una parte del prestito ponte in azioni, il premier ha risposto: “Siamo pronti anche a questa evenienza. Stiamo lavorando al dossier Alitalia per rilanciare la nostra compagnia di bandiera”.




Conte in Puglia: “La mia esperienza di Governo termina con questa”

Il premier Conte a Lecce non pensa ad una nuova esperienza di governo né ad una strategia per salvare il Movimento 5 stelle. “Io personalmente l’ho detto, non ho la prospettiva di lavorare per una nuova esperienza di governo. La mia esperienza di governo termina con questa. Quello che dobbiamo fare sino all’ultimo giorno in cui avremo questa responsabilità, è lavorare incessantemente, senza sosta, con la massima concentrazione per individuare e selezionare gli interessi degli italiani e perseguirli”. “Non esiste e non ha senso per me pormi un problema di strategia per salvare il Movimento. Innanzitutto – ha rilevato – il Movimento, per carità stiamo parlando di sondaggi, ma voi mi insegnate che i sondaggi di oggi potrebbero essere smentiti nella prospettiva di una votazione di domani o dopodomani. Non è questione di sondaggi, la cosa migliore per me personalmente, per tutti gli esponenti del M5s e quindi per il leader politico, ma anche per gli esponenti della Lega, è quella di lavorare”. E il premier affronta uno dopo l’altro i nodi che la comunità pugliese deve affrontare: la xylella, il Tap, i problemi di salute derivanti dall’ex Ilva.

XYLELLA. “Ho innanzitutto ascoltato gli olivicoltori che ho incontrato. Ho ascoltato le loro istanze che già conoscevamo, evidentemente. Ho assicurato loro che il dialogo con il Governo continua, da molti anni questo problema si trascina. E posso dirlo, è uno scandalo perché si è ingigantito a tal punto, noi stiamo parlando non di una pianta ma dell’immagine storico-culturale di queste comunità. L’ulivo identifica tutta quest’area. Questa tragedia che si è diffusa andava estirpata, aggredita prima“. “Siamo disponibili a potenziare le misure già adottate, gli stanziamenti già adottati che sono 30 milioni diventeranno 150milioni nel 2020, altri 150 milioni nel 2021. Chiederemo anche altre risorse all’Ue”. “Non è però solo un problema di risorse. Dobbiamo elaborare – ha rilevato il premier – un piano, un progetto, non solo con misure urgenti per facilitare l’eradicazione delle piante infette, dobbiamo anche lavorare con misure di sostegno per gli olivicoltori, per i braccianti, per tutto l’indotto coinvolto. Dobbiamo anche pensare a come rilanciare questi territori. Non solo da un punto di vista economico produttivo, ma anche di rilancio dell’immagine”.

TAP. Trenta milioni di investimenti per la comunità locale salentina in cui approderà il gasdotto Tap. E’ quanto annuncia il premier Giuseppe Conte .Sulla vicenda del gasdotto Tap “con la comunità di Melendugno ci ho messo la faccia, sono stato chiaro. Adesso – spiega il capo del Governo – sto lavorando, non perché penso che bisogna compensare quella comunità, perché chi ritiene di aver subito una ferita, quella ferita la manterrà sempre e non si accontenterà di una misura compensativa. Ma io come responsabile dell’autorità di governo, ho l’obbligo di pensare a misure per il rilancio di quella comunità. Queste misure stanno arrivando. Ho un pacchetto. Ho invitato il sindaco a confrontarsi, perché lui ha una grande responsabilità. E’ responsabile di una comunità locale. Gli ho detto di venire, ha declinato l’invito. Lo ritengo uno schiaffo non al presidente del Consiglio, ma alla comunità locale”.

EX ILVA.  “Siamo perfettamente consapevoli che il problema della salute permane. Dobbiamo cercare di intervenire ancora più efficacemente”. Così il premier Giuseppe Conte ha risposto ad una domanda dei giornalisti sull’Ilva di Taranto a margine di un incontro a Lecce. “Il problema di Taranto è serio. Vorrei ricordare – ha aggiunto – che questo governo, dall’inizio il vicepresidente Di Maio, con il mio pieno appoggio, abbiamo lavorato per cercare di risolvere il problema dell’Ilva. Vorrei ricordare un dato di fatto: noi ci siamo ritrovati con l’aggiudicazione di una gara. Il vicepresidente Di Maio, ha fatto l’impossibile. A gara già aggiudicata è riuscito a ottenere, una volta accertata alla luce dei pareri acquisiti che era impossibile rimettere in discussione quella aggiudicazione, ha ottenuto qualcosa di impossibile”.




Tav, Conte: “Venerdì prenderemo la scelta migliore. Il Governo non rischia”

Per quanto riguarda la Tav, siamo in dirittura d’arrivo, nel percorso finale, quello politico. Oggi c’è stata la prima riunione politica, abbiamo iniziato l’analisi costi benefici. Domani sera alle 8,30, riunione con i tecnici a oltranza. Credo una scelta entro venerdì”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, al termine del vertice di governo. “Siccome prenderemo la scelta migliore per i cittadini, ovviamente il governo non rischia. Mi batterò perchè non sia trascurato alcun aspetto per una decisione corretta” ha ribadito il premier. Conte prova dunque a rimettere ordine nella questione dopo le diverse fughe in avanti, richiamando Lega ed M5s. “Rispetto le posizioni della Lega e del M5s ma sarò garante che queste posizioni pregiudiziali non pesino sul tavolo.Partiremo dall’analisi costi-benefici“. “Posso garantire che prenderemo una decisione per tutelare l’interesse nazionale” che ha precisato che “in questa fase non ci sarà nessuna interlocuzione con la Francia”.  La Lega affida dunque la soluzione al premier, confidando nelle sue capacità di mediazione, come aveva fatto ieri Salvini. “Stiamo lavorando per la soluzione migliore partendo da dati oggettivi. La soluzione è nelle mani del presidente Conte, le posizioni di partenza sono note. Siamo fiduciosi che si risolverà tutto per il meglio”dichiara Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera, al termine del vertice di governo.




Forte preoccupazione dalla Ue per politica Italia: squilibri economici eccessivi e rischi con rilevanza transnazionale. La replica di Conte e Di Maio

Per la Commissione Ue l’Italia ha ancora squilibri economici “eccessivi” – si legge nel Country Report sull’Italia -. In particolare “il debito alto e la protratta scarsa produttività implicano rischi con rilevanza transnazionale, in un contesto di alto livello di npl e di disoccupazione. Il debito non scenderà nei prossimi anni, visto che la debole prospettiva macro e gli attuali piani di bilancio del Governo, anche se meno espansivi di prima, implicano un deterioramento dell’avanzo primario”.

Il premier Giuseppe Conte replica alle nuove criche Europee

‘”Le scelte di politica economica e sociale possono essere varie. Noi siamo convinti della nostra ricetta – evidenzia – e che ci daranno ragione e siamo convinti di dover evitare l’errore di politiche recessive quando il ciclo economico non è favorevole”. “Il rapporto dell’Ue contiene stime di crescita che sottovalutano l’impatto delle misure economiche che abbiamo varato e avranno effetti nei mesi a venire”.

“Siamo concentrati sui provvedimenti normativi, è un po’ la mia materia, sono anche un giurista. Ma sono pienamente consapevole che l’aspetto tecnico-politico-normativo è fondamentale ma non si deve perdere di vista la prospettiva: il governo ha una feroce determinazione a operare, non si accontenta di adottare provvedimenti”.

“Tassi più alti rispetto ai livelli di inizio 2018 stanno intaccando i costi di funding delle banche e i buffer di capitale, pesando sulla fornitura del credito all’economia e sulla crescita del Pil”, scrive ancora la Commissione Ue nel Country Report sull’Italia, aggiungendo che “lo stock di sofferenze bancarie ha continuato a scendere significativamente, ma mantenere il passo di riduzione degli npl sarà impegnativo date le condizioni del mercato”.

“La manovra 2019 include misure che rovesciano elementi di importanti riforme fatte in precedenza, in particolare sulle pensioni, e non include misure efficaci per aumentare il potenziale di crescita”. “Nonostante alcuni progressi nel riparare i bilanci delle banche, riforme sul diritto fallimentare e politiche attive del mercato del lavoro, lo slancio delle riforme è ampiamente in stallo nel 2018”, prosegue.

Dombrovskis, valuteremo ambizione piano riforme Italia

“Rimaniamo preoccupati che il debito non scende a causa dei piani economici deboli del Governo, in generale lo slancio delle riforme si è fermato”, ha detto il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, presentando i Country Reports. “La Commissione resta vigile e monitorerà da vicino la situazione italiana” per fare valutazione in primavera basata soprattutto “sul livello di ambizione del programma nazionale di riforme”, ha aggiunto.

Moscovici, Italia preoccupa, migliori i conti pubblici

La situazione italiana è “preoccupante”, e il nostro messaggio è “noto e forte – ha detto il commissario agli affari economici Pierre Moscovici – deve migliorare le sue finanze pubbliche, l’efficienza della pubblica amministrazione e del sistema giudiziario, e rafforzare il sistema finanziario. L’urgenza è ancora più sentita dato l’indebolimento dell’economia italiana che, ricordo, cresce dello 0,2%”.

Valutiamo se reddito è sostenibile per conti – Sul reddito di cittadinanza “bisogna guardare all’impatto sui conti, il costo sembra molto alto, 0,45% del Pil, che per l’Italia è molto, e bisogna quindi capire se è sostenibile. Un altro impatto da monitorare è sull’occupazione”, visto che “le politiche del lavoro restano deboli in Italia”, ha detto ancora la commissaria al lavoro Marianne Thyssen. “Monitoriamo cosa succede e come viene introdotto”, e se sostituirà interamente il reddito di inclusione “ha implicazioni sull’uso del fondo sociale” e quindi “andrà ridiscusso”.

Di Maio, non blocchiamo crescita, misure contro crisi

“Non credo che le nostre misure stiano bloccando la crescita”. Gli interventi del Governo (come quella del taglio dei premi Inail di oggi, ndr) “servono ad uscire da uno stato di crisi nel quale si trova l’Unione europea”, ha detto ancora il vicepremier, Luigi Di Maio, riferendosi alle preoccupazioni dell’Ue sulle misure italiane.




Rinvio Reddito di Cittadinanza, Conte: “Facciamo le cose per bene”

“Le ragioni del differimento del reddito di cittadinanza stanno nel fatto che vogliamo fare le cose per bene: non è concessione elettorale ma manifesto di questo governo”.

Lo ha detto il premier, Giuseppe Conte, agli Stati Generali dei consulenti del lavoro. “Il differimento del reddito di cittadinanza alla settimana prossima – ha detto in un altro passaggio – è dovuto al fatto che è un provvedimento molto complesso, ci stiamo lavorando da mesi e vogliamo farlo bene. Stiamo prevedendo un sistema integrato e stiamo acquisendo il parere della ragioneria, ma ciò non significa che ci sia alcun problema. Quello che interessa è la pubblicazione in gazzetta ufficiale”. “Sin dall’inizio – ha detto il premier – abbiamo coniugato il concetto di lavoro stabile al concetto di dignità: senza lavoro ciascuno ha la propria dignità, ma quella sociale non può che prescindere dall’ occupazione stabile”.




Conte: “Non escludo rimpasto di Governo se condiviso”

Il governo lavorerà per evitare l’aumento dell’Iva nel 2020 e nel 2021. Lo ha spiegato il premier Giuseppe Conte, nel corso della conferenza stampa di fine anno. “Non vorrei che fosse trascurato il fatto – ha detto il presidente del Consiglio – che in pochi mesi abbiamo dovuto recuperare 12,5 miliardi di euro per neutralizzare l’incremento dell’Iva. Continueremo nel 2020 e 2021 con questa modalità”.

“Il deficit non è così spaventoso, garantiremo la crescita” – Parlando del deficit, Conte ha affermato che “i fondamentali del sistema economico italiano sono solidissimi. Certo abbiamo un debito che incute un certo timore, ma è sotto controllo e non così spaventoso, siamo la settima economia del mondo e abbiamo un forte risparmio privato”. Ricordando di aver creato un sistema che ha avviato un poderoso piano di investimenti (“Investitalia”), che prevede 400 milioni per i Comuni da impegnare entro maggio, il premier si è detto sicuro che “la crescita del Paese che sarà robusta”.

“Taglieremo gli sprechi e recupereremo molte risorse” – “Abbiamo avuto poco tempo per intervenire sul taglio agli sprechi. Occorre quindi impiantare una task force che lavori con molta attenzione e discernimento sugli sprechi e potremo recuperare molte risorse finanziarie”, ha proseguito il presidente del Consiglio.

“Non è vero che la Manovra è scritta dall’Ue” – Giuseppe Conte è poi tornato a parlare dei negoziati con Bruxelles per quanto riguarda la Manovra. “Non è affatto vero che la Manovra è stata scritta dai vertici dell’Ue, è stata scritta in Italia. Tutte le volte che mi sono seduto con Bruxelles non ho mai consentito che mettessero in discussione i punti qualificanti della manovra e devo dare atto loro che non hanno mai cercato di valutare nel merito tali punti”.

“Non escludo un rimpasto di governo, se condiviso” – Sull’ipotesi di un rimpasto di governo, il numero uno di Palazzo Chigi ha osservato: “Semmai l’esigenza maturerà in seno a una delle forze politiche e verrà comunicata all’altra. Auspico che sia condivisa e che non destabilizzi l’esperienza di governo”. Conte non ha dunque escluso un rimpasto, precisando che al momento “si tratta di un periodo ipotetico del quarto grado”.

“Meno tasse per i cittadini” – “E’ chiaro che il complesso di misure a cui abbiamo pensato”, dall’aumento della tassazione per i giochi alle banche fino alla web tax per i giganti del web, “possano aver provocato un aumento della pressione fiscale” come evidenziato dall’ufficio parlamentare di bilancio. “Per i cittadini la pressione fiscale l’abbiamo alleggerita – ha assicurato ancora Conte – abbiamo realizzato un’opera redistributiva come deve fare un governo, privilegiando alcune fasce rispetto ad altre”.

“Non siamo il governo delle lobby” – Secondo il presidente del Consiglio, l’esecutivo “sta contribuendo a ridurre quella frattura tra classi politiche e cittadini, non siamo il governo delle lobby e dei comitati d’affari. Io non ricevo esponenti di comitati d’affari, ma persone che hanno incarichi istituzionali e rappresentano interessi ala luce del sole”, dice tra l’altro.

“Decisione sulla Tav prima delle Europee” – “Seguo un metodo molto trasparente per Tap, Terzo Valico e anche per la Tav, questo governo valuta le grandi opere e realizzeràè un piano infrastrutturale poderoso. Il gasdotto Tap lo abbiamo sbloccato dopo una puntigliosa analisi dei procedimenti amministrativi. La Torino-Lione è ancora nell’ambito di una procedura istruttoria. A fine dicembre la commissione dei tecnici consegnerà i risultati dell’istruttoria. Infine andremo sul territorio e prima delle europee il governo comunicherà in modo trasparente la decisione”, ha osservato Conte.

“Esperienza di governo innovativa” – Quella della conferenza di fine anno, ha ribadito il capo dell’esecutivo, “è l’occasione per un primo bilancio di questa esperienza di governo: mi sento di definirla estremamente innovativa, con un significativo mutamento di passo della politica italiana. La Manovra in discussione si pone in continuità con gli impegni assunti. In passato si facevano delle promesse e poi di volta in volta le decisioni. Il nostro modo di operare condizionerà qualsiasi futura esperienza di governo”.

“Prevale giallo o verde? Io amo il giallorosso della Roma” – Prevale il giallo o il verde nel governo M5S-Lega? Dopo aver elogiato l’intesa tra le due forze politiche e i due leader Luigi Di Maio e Matteo Salvini, il premier ha risposto con ironia: “Io sono giallorosso, sono tifoso della Roma”.




Intenso vertice tra Conte, Salvini e Di Maio: mancano ancora 3 miliardi per evitare guai con Bruxelles

Una riunione ristretta di un’ora per evitare che sulla manovra lo scontro tra M5S degeneri in crisi. Prima del vertice allargato sulla legge di bilancio a Palazzo Chigi il premier Giuseppe Conte e i vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini si vedono in una stanza separata. Sul tavolo ci sono alcuni dei nodi che, ormai da giorni, incendiano i rapporti tra M5S e Lega.

Conte invita i due contraenti di governo alla calma con un primo risultato: l’accordo sull’ecotassa è il simbolo della rinnovata tregua tra i vicepremier. Ma sull’altro nodo, quello delle coperture per il 2,04% con cui puntare a evitare le sanzioni Ue, manca ancora una soluzione e Di Maio e Salvini arrivano a Palazzo Chigi con la comune intenzioni di non cedere su reddito di cittadinanza e quota 100.

“Le coperture ci sono”, assicurano fonti di Palazzo Chigi a vertice ancora in corso spiegando che saranno prese dalle pieghe del bilancio. Ma la strada per trovarle, in realtà, è molto più laboriosa di quanto appaia.

Per sopperire alle richieste di Bruxelles servono almeno 3 miliardi. Conte, che si è intestato da giorni la partita del negoziato tra Italia e Ue, secondo quanto si apprende da fonti nell’esecutivo, avrebbe chiesto un ulteriore taglio di 1,5 miliardi alle due misure “bandiera” di M5S e Lega.

La richiesta non troverebbe, al momento, nessun placet né in Di Maio né in Salvini: oltre il taglio da 2 miliardi a cui si è pervenuti su reddito e quota 100 i due vicepremier non vanno. E torna, sullo sfondo, lo scontro tra M5S e Lega e l’ala moderata del governo, rappresentata da Conte e dal ministro del Tesoro Giovanni Tria.

Tanto che, a tarda notte e a riunione ancora non finita, rimbalzano voci secondo cui Conte, di fronte ai “no” dei suoi vice, avrebbe messo sul tavolo il suo incarico in caso dell’apertura di una procedura di infrazione da parte dell’Ue. Voci che fonti leghiste di governo smentiscono seccamente, parlando di “totale accordo” tra il presidente del Consiglio e i vicepremier su numeri e contenuti della manovra. La trattativa, nel governo e tra governo e Ue, però è tutt’altro che finita.

Il vertice allargato, al quale partecipa anche il titolare del Mef Giovanni Tria, il ministro Riccardo Fraccaro e i viceministri al Mef Laura Castelli e Massimo Garavaglia, inizia alle 21:30 circa e termina all’una del mattino, con ancora l’incognita dell’accordo con Bruxelles. Passi avanti notevoli vengono invece fatti sull’ecotassa.

L’imposta resta per le auto extralusso e i Suv ma non per quelle di piccola cilindrata. Un ecobonus fino a 6mila euro viene introdotto per chi compra elettriche e ibride. Il M5S ottiene anche l’ok al taglio alle pensioni d’oro fino al 40% – con cui si finanzierà “opzione donna” – e i fondi per le metro e le buche di Roma.

Via libera del governo anche sul taglio dei premi Inail (per un totale da 600 milioni) e sull’innalzamento per i sindaci della soglia degli appalti diretti da 40mila a 600 milioni di euro (quest’ultima norma voluta dalla Lega). Il bonus cultura, inoltre, non si applicherà più a concerti e cinema.

La manovra comincia comunque a prende forma e, assicurano a Palazzo Chigi, in giornata gli accordi presi stanotte saranno spiegati nei dettagli