Berlusconi su corteo antifascista a Milano: “Chiudere i centri sociali, le vittime sono i nostri ragazzi della polizia e carabinieri”

“Credo, dopo quello che è successo, che bisognerebbe pensare di fare delle indagini sui singoli centri sociali e pensare di chiuderne qualcuno”. Così il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi a Tgcom24 commentando gli scontri a Milano. “Era da tanto tempo che non vedevamo di queste cose, sono tornate ad esserci queste dimostrazioni di piazza dei centri sociali” e “le vittime – aggiunge – sono i nostri ragazzi della polizia e dei carabinieri”.

a Milano, dove, dopo un breve tafferuglio si fronteggiano i manifestanti antifascisti e le forze dell’ordine che hanno ‘blindato’ la piazza. I promotori del presidio e alcuni esponenti della sinistra hanno cercato di parlare con i dirigenti dell’ordine pubblico per avere il permesso di fare un breve corteo “anche in una direzione non pericolosa” ma, secondo quanto si è appreso, l’ordine è rimasto quello di tenere la piazza chiusa con all’interno i partecipanti. “Non ci sono più motivi di ordine pubblico – dice uno degli organizzatori – al comizio di CasaPound se ne sono tutti andati“. Ma le forze dell’ordine mantengono la loro linea, preoccupate del fatto che piccole frange di manifestanti possano incrociare militanti dell’area politica opposta per le strade del centro. In questo momento in Largo La Foppa volteggia anche un elicottero della polizia.

A Milano un gruppo di partecipanti ha tentato di forzare un cordone di polizia al limitare di largo La Foppa per entrare in via Volta dando vita ad un corteo. Ne è nato un tafferuglio, durante il quale la polizia ha messo in atto una carica di alleggerimento, che avrebbe causato alcuni contusi. Dietro allo striscione che apre lo schieramento degli antifascisti, i manifestanti si proteggono con alcuni gommoni gonfiabili di plastica. Alla manifestazione degli antifascisti, che non aveva il permesso di muoversi da largo La Foppa, sono anche presenti alcuni esponenti dei centri sociali.

In piazza Cairoli il comizio di CasaPound con la partecipazione del leader Simone Di Stefano, atteso da alcune centinaia di militanti. “Sono sconcertato dal clima di tensione e violenza che sta segnando questa campagna elettorale – ha detto Di Stefano prima di salire sul palco montato davanti al Castello Sforzesco – il nostro è un programma sociale avanzato che prevede il recupero della sovranità di questo Paese. Non vogliamo uno stato totalitario, difendiamo a spada tratta la Costituzione, vogliamo governare seguendo le regole”.