Cotral, assembramenti alle fermate e nei bus: c’è alto rischio contagi in barba alla pubblicità aziendale [Il reportage fotografico]

ROMA – Assembramenti di fronte la fermata del Cotral in via Anagnina. In barba al rispetto delle distanze da mantenere nella Fase 2.

E proprio la distanza non appare rispettata in alcuna maniera

Iniziamo dalle banchine dove non c’è nessuno a controllare che non si creino gruppi di persone. Ancora peggio la situazione all’interno dei bus dove in primis l’autista non appare sufficientemente distanziato dai passeggeri. Il vetro non basta, ci vorrebbe del plexiglass per garantire il giusto isolamento.

La pubblicità dell’azienda sui tg e la realtà

I marker indicati nelle pubblicità Cotral

I posti a sedere che, secondo le pubblicità in pompa magna dell’azienda anche sui vari tg, dovevano necessariamente avere i marker ad indicare che determinati posti non andavano occupati sono invece sprovvisti di qualsiasi indicazione sulla stragrande maggioranza dei mezzi.




Ferrovie ex-concesse, la Regione ci ripensa: fuori Atac, dentro Cotral

A quasi vent’anni dallo
spacchettamento di veltroniana memoria, le ex-concesse tornano appannaggio di Cotral SpA, l’alveo naturale, si
potrebbe dire. Così è stato deciso martedì mattina, 16 luglio, dalla Giunta della Regione
del Lazio
. “Adozione dei nuovi indirizzi in merito all’affidamento – recita
l’Ordine del Giorno – dell’esercizio dei servizi di trasporto pubblico
ferroviario di interesse regionale e locale sulle ferrovie Regionali Roma-Lido di Ostia e Roma-Viterbo”. Esclusa nel passaggio la
Termini-Centocelle, rispetto alla
quale è in corso di espletamento il trasferimento della proprietà a Roma Capitale, e la conseguente
classificazione in metropolitana leggera o tranvia rapida.

Il provvedimento, atteso da tempo,
arriva a pochi giorni dalla deliberazione 449
del 9 luglio scorso, ugualmente
importante. Con la quale la Regione “valuta non fattibile, la proposta
presentata dalla costituenda associazione temporanea di imprese fra Ansaldo STS SpA, Hitachi Rail Italy SpA, RATP
DEV Italia Srl
, SALCEF SpA, CILIA Italia srl e Architecna Engeneering srl, relativamente all’affidamento in
concessione della progettazione, costruzione e gestione dell’infrastruttura di
trasporto ferroviario Roma-Lido di Ostia”. Specialmente “a fronte delle
preminenti ragioni di pubblico interesse – si legge nelle premesse – tese a non
pregiudicare, a danno della cittadinanza, la necessaria continuità nell’erogazione
del servizio di TPL, l’Amministrazione ritiene l’ulteriore procrastinamento ad libitum del termine di conclusione
del procedimento de quo incompatibile
con il perseguimento dell’interesse pubblico”.

Antefatto utile per chiudere un capitolo
e aprirne un altro, magari definitivo, principalmente per porre fine all’assurda
mattanza ferroviaria, che ancora non ha un nome e un cognome. O meglio ce li ha,
e più di uno, ma la politica preferisce nascondere la testa sotto la sabbia e a
rilanciare al banco all’infinito, nel vano tentativo di riparare ai propri
errori. Oggettivi e eclatanti.

E in questo gioco, schizofrenico,
prima, con la delibera 225 del5 giugno 2018,si prevedeva l’affidamento dei servizi
ferroviari mediante una “procedura ad
evidenza pubblica”, oggi, questa stessa Amministrazione Regionale, ammette di
aver preso un abbaglio e che quei servizi saranno, invece, affidati in house a Cotral, interamente
controllata dalla Pisana, forte di un bilancio risanato e con alle spalle una
storia di rispetto. Niente di meglio, a patto che, come detto, questa sia la
scelta definitiva e non un altro escamotage per prendere tempo. Comunque, salvo
altre delibere di merito, il passaggio di consegne avverrà il 1 gennaio 2021,
e sarà Atac a gestire la fase transitoria, dando continuità agli esercizi. Un
tempo indispensabile, soprattutto, i trasferimenti del personale e delle
strutture.

E sia, ma c’è da fidarsi di questa plateale conversione a “U”, azzeccata
ma ritardataria? Certo, “è una decisione che riempie di soddisfazione – si è
affrettato a dichiarare il consigliere regionale Enrico Panunzi – Atac è
una società con evidenti criticità gestionali che le impediscono di garantire
un piano di rilancio e sviluppo della tratta ferroviaria. Ben diversa si
prospetta invece la qualità del trasporto in mano a Cotral, una società
risanata e che ha ampiamente dimostrato la sua solidità in termini economici,
gestionali e di prestazioni. I 370.000.000 di euro stanziati dalla Regione
Lazio per le opere infrastrutturali sulla linea ferroviaria Viterbo-Civita
Castellana-Roma combinati con l’affidamento della gestione a Cotral, ci rendono
molto ottimisti per il futuro, consentendoci di immaginare un sistema di
trasporti più innovativo e corrispondente ai bisogni dei cittadini”.

Per il Sindaco di Castelnuovo di Porto Riccardo Travaglini è “una
buona notizia, che, però, arriva troppo in ritardo. In tale contesto sono
decisivi i lavori di raddoppio e di ammodernamento della linea, importanti per
elevare la qualità del servizio offerto alla nostra cittadinanza. Sono
indispensabili. Verificheremo l’andamento delle opere e del passaggio a Cotral
presso l’osservatorio dei trasporti istituito dalla Regione”.

Ancora più cauto il Comitato Pendolari RomaNord. E, sinceramente,
non gli si può dare torto. “Speriamo che stavolta la Regione mantenga le
promesse – attacca il portavoce Fabrizio Bonanni – il 2021 è ancora
lontano, e può accadere di tutto. Noi non ci fidiamo, siamo malfidati per tutto
quello che abbiamo passato in questi sette anni di Comitato. Se arriva Cotral, o
un altro nuovo gestore, che si faccia carico della nostra linea, siamo contenti.
Siamo favorevoli a un cambio, che finalmente possa dare idea di un servizio
degno di una Capitale europea, ma allo stesso tempo, torno a dire che non ci fidiamo;
non ci possiamo fidare né di Atac, né del Comune di Roma né della Regione
Lazio, perché ogni volta si sono dimostrati completamente inaffidabili. E
questo lo mettiamo in conto. Sempre”. “Come Comitato auspichiamo inoltre –
conclude – che Cotral non si farà carico della classe dirigenziale di Atac,
mediocre e inaffidabile, artefice di tale disservizio”.

E sì, tirate le somme, non sarà
facile per Cotral prendere in mano la pesante eredità di Atac. Infatti, anche
se forte degli investimenti messi in campo dalla Regione (grande nodo al fazzoletto),
la Compagnia ha perso la grande esperienza maturata nel settore ferroviario,
pur essendo la diretta discendente dell’Acotral e della Stefer.




Cotral, scontro a distanza tra autisti e dirigenza

È scontro a distanza tra gli autisti e la dirigenza della Cotral, dopo che quest’ultimi sono stati sorpresi nel banchettare nella splendida cornice del Castello di Santa Severa, frazione balneare di Santa Marinella, a margine della presentazione del Piano Industriale 2019-2021, svoltasi nella mattinata di oggi, 14 giugno. Alla presenza del Presidente e del Consiglio di Amministrazione, dei Quadri, dei Capoufficio e Coordinatori, almeno stando a quanto trapelato.

Piano Industriale approvato lo scorso 7 giugno dall’Assemblea dei Soci: “Cotral entra nel futuro – recitava il comunicato stampa di quel giorno -, si compie un passo significativo verso standard europei dei livelli di servizio: se la realizzazione dei progetti del precedente Piano industriale ha consentito di risanare la società, con oltre centoquaranta milioni di euro di investimenti, il nuovo darà a Cotral stabilità industriale e una nuova flotta con un’età media dei mezzi all’altezza degli standard continentali.  Inoltre i progetti fondamentali del nuovo Piano – si legge nella nota – mirano all’incremento ulteriore dei ricavi dalla vendita dei titoli di viaggio, anche attraverso l’acquisizione di nuova clientela del servizio di trasporto extraurbano”. E che prevede investimenti per 140 milioni di euro, dei quali circa 40 milioni per gli impianti e l’information technology e oltre 100 per l’acquisto di nuovi 480 autobus.

Ma sono bastati pochi minuti, il tempo di visionare le
immagini scattate per scatenare la reazione delle Organizzazioni Sindacali e dei
conducenti. “Oggi, al castello di Santa Severa, Cotral ha organizzato un buffet
in occasione dell’esposizione ai quadri del Piano Industriale 2019-2021: per
quanto ci riguarda, c’è ben poco da festeggiare. Invece di sottolineare la
centralità dei suoi dipendenti – scrivono Cgil,
Cisl e UIL -, che con i loro sacrifici hanno fatto chiudere i conti
dell’azienda con 30 milioni di utile, Cotral ha elaborato un piano ‘lacrime e
sangue’ per i lavoratori. A nostro avviso, il Piano prevede numerosi elementi
peggiorativi rispetto al passato”.  “Senza vergogna – commenta un autista – ve lo
voglio dire dal profondo del cuore, a dispetto di noi poveri lavoratori che
ogni giorno giriamo la ciambella senza aria condizionata”.  “Boni a fare i fenomeni – rimbecca un altro –
col c…. degli autisti”.

C’è poi chi ha ricordato l’aggressione avvenuta sabato sera,
8 giugno, sulla tratta Colleferro-Velletri,
nella quale è rimasto vittima un autista, reo soltanto di aver invitato tre
giovani, sprovvisti del titolo di viaggio, a scendere dal mezzo. Che, per tutta
risposta, gli hanno riservato una scarica di calci e di pugni, assestati con
inaudita violenza.

Un argomento, quest’ultimo, che accende a sua volta un’altra
miccia. “L’abbattimento dell’evasione tariffaria – spiega Renzo Coppini Segretario Regionale SLM Fast Confsal – è importante
ma le condizioni e la sicurezza dei lavoratori devono essere garantite. Per la
complessità del servizio erogato non riteniamo possibile effettuare tali
operazioni sulle corse a carattere urbano o con specifiche particolarità
stagionali, contraddistinte da alta densità di passeggeri e da condizioni di
viabilità difficoltose dove l’operatore deve agevolare la discesa/salita e dei
passeggeri. Le norme comportamentali volute da Cotral esasperano le condizioni
di lavoro, mettono a repentaglio la sicurezza dei dipendenti, generando
disservizi e lamentele che si traducono in continue aggressioni verbali e
fisiche”. E sulle immagini riferite a Santa Severa aggiunge: “ai funerali di Angelo S., amico, collega e compagno di
tante battaglie, stroncato a 54 da un male incurabile, non c’era nessuno in
rappresentanza dell’Azienda, né un Coordinatore, un Quadro, un Dirigente.
Nessuno. Un uomo, un dipendente che ha dato tanto alla sua Azienda, la sentiva
sua come tutti noi”.

me




La stretta di Cotral sull’evasione tariffaria non convince i lavoratori: “Sicurezza incrinata”. Aggredito controllore Atac

Da
quest’anno è obbligatorio convalidare, oltre ai biglietti, anche gli
abbonamenti per viaggiare sui bus della Cotral.
“Un modo per rendere – recita la nota della Compagnia Regionale- “per rendere
immediatamente evidente chi paga e chi no e per fornire all’azienda
informazioni necessarie ad organizzare al meglio il servizio”. Ma alla fase
informativa avviata dall’azienda, “Convalida e metti KO l’evasione”, ha
risposto per le rime il sindacato Cambiamenti
M410
, con un lapidario messaggio: “Vogliono mettere KO l’evasione mettendo
KO gli autisti”. La partita è aperta.

Si
inasprirono i controlli dei titoli di viaggio sui mezzi extraurbani, a
completamento dell’iter partito a marzo scorso con l’introduzione dell’autista-controllore.
“Rispetto al 2016 – spiegano da via Alimena – nel 2018 sono stati venduti il
48% di biglietti in più, per un valore di 4 milioni di euro”, grazie anche al “miglioramento
del processo di riscossione delle multe, che ha portato nelle casse dell’azienda
1 milione di euro nel 2018, e all’estensione della rete di vendita”. “Oggi
Cotral può contare su 2660 punti vendita nel Lazio e nelle regioni limitrofe. E
non solo, dalla scorsa estate tutti i clienti possono richiedere on line la
propria card e acquistare direttamente sul sito dell’azienda il proprio
abbonamento Metrebus Lazio mensile o
annuale”.

In
questi giorni scatterà la fase esplicativa, che “illustrerà con quattro diversi
soggetti sui bus, sul web e sui canali social aziendali le modalità di accesso
ai mezzi”. “Per la prima volta in Cotral – dichiara la Presidente, Amalia Colaceci – i funzionari
dell’ufficio comunicazione, delle risorse umane e i collaboratori del mio staff
saranno in strada al fianco dei colleghi autisti e verificatori nelle
iniziative di contrasto all’evasione tariffaria. L’obiettivo è estendere entro
due mesi il controllo a vista a tutto il nostro servizio”. Contemporaneamente
alla campagna di comunicazione, “gli autisti controlleranno biglietti e
abbonamenti dei passeggeri su tutte le corse in partenza dai capolinea di Roma
e del Lazio”, con l’esclusione delle le corse “che registrano particolari –
conclude il comunicato – situazioni di esercizio e di traffico” come stabilito
nell’articolo 36 del contratto collettivo nazionale degli autoferrotranvieri”.

Non
si sono fatte attendere le rimostranze delle sigle sindacali. “Vogliono mettere
KO l’evasione ma mettendo KO gli autisti – tuona il Cambiamenti M410 su Facebook la cui leader è Micaela Quintavalle -. Continua l’aumento del carico di lavoro per
gli autisti in cambio di altre rogne, fastidi e nessun guadagno. Con un corso
da asilo infantile improvvisamente si diventa persino addetti alla polizia
amministrativa detentori di soldi a bordo vettura, come se non bastassero le
aggressioni, le minacce e le ore di guida. Non siamo tanto orgogliosi di questa
manovra forzata. Un tempo c’era il personale addetto alla controlleria, oggi
sale la gente, tu autista sei solo, rischi una botta in testa da chi si rifiuta
di presentare il titolo di viaggio, intimorito dalla multa. Di sera è uno
scenario davvero poco interessante”.

E proprio sul tema della sicurezza, irrompe la criminale aggressione avvenuta questa mattina alla fermata tranviaria della Linea 3, nei pressi del Circo Massimo. Vittima un verificatore Atac. “Mentre stava svolgendo il suo lavoro, chiedendo i titoli di viaggio ai passeggeri – riferisce in una nota Claudio De Francesco della Faisa Cisel -, è stato aggredito da un uomo, italiano, che ha estratto un taglierino e lo ha colpito con un fendente all’orecchio e poi con calci e pugni. Fortunatamente sono intervenuti i colleghi che hanno fatto scudo e bloccato l’uomo che si è poi divincolato, minacciando tutti i lavoratori dandosi alla fuga. Esprimiamo la massima solidarietà al collega, ora al pronto soccorso per le cure del caso. Dopo tutta questa propaganda che si fa sulla sicurezza sia da parte del Governo sia da parte del Sindaco di Roma, chiediamo di procedere con i fatti e non a colpi di post propagandistici su Facebook. Perché non si può rischiare la vita per due spicci”.




Cotral, deliberato acquisto in 3 anni di 400 nuovi bus. Aurigemma (FI): “Auspichiamo non vengano commessi gli errori del passato”

Il Cda di Cotral, nella seduta del 9 ottobre 2017, ha deliberato l’indizione di una gara per l’affidamento mediante accordo quadro della fornitura di 400 nuovi bus 12 metri e 12 metri low entry in 4 anni. Il primo contratto applicativo per l’acquisto di 70 mezzi sarà completamente autofinanziato dall’azienda. Nel rispetto di quanto disposto dalla Regione Lazio, inoltre, Cotral investirà annualmente il 2% del corrispettivo del contratto di servizio nell’acquisto di nuovi mezzi. “Questa importantissima scelta – dichiara la Presidente di Cotral, Amalia Colaceci – è coerente con il percorso intrapreso dall’azienda per innalzare la qualità del servizio ai clienti e la qualità del lavoro dei nostri dipendenti. Con questa gara Cotral aderisce alle prescrizioni del Socio e va oltre per garantire in breve tempo la riduzione dell’età media del parco bus.” “Grazie all’ingresso in servizio dei primi 270 nuovi bus (di 420) della fornitura in corso, – dichiarano da Cotral –  l’azienda ha raggiunto importanti obiettivi in termini di risparmio, avviando la seconda fase di rilancio e consolidando i positivi risultati economici maturati nel bilancio 2016 che ha segnato un utile netto di otto milioni di euro.”

 

Immediato il riscontro alla notizia da parte del Capogruppo di Forza Italia della regione Lazio Antonello Aurigemma: “Apprendiamo che il Cda di Cotral ha deliberato l’indizione di una gara per l’affidamento della fornitura di 400 nuovi bus. Auspichiamo che stavolta non vengano commessi gli errori del passato visto che, grazie all’intuito della presidente Colaceci, i mezzi inaugurati nell’ultimo periodo impediscono di fatto alle persone con disabilità la possibilità di utilizzare il servizio di trasporto pubblico”

 

 




COTRAL, ERA COLACECI: DALLA PADELLA ALLA BRACE

Redazione

Regione Lazio – Cotral – L'azienda regionale di trasporto pubblico extraurbano Cotral fa sapere che l’organizzazione sindacale S.U.L. CT (Sindacato Unitario Lavoratori) ha proclamato uno sciopero di 4 (quattro) ore per il prossimo martedì 10 novembre 2015 con astensione dalle prestazioni lavorative dalle 12.30 alle 16.30. Ancora disagi, quindi, per gli utenti Cotral, per il prossimo martedì dalle ore 12.30 alle 16.30, quando le vetture rientreranno nei depositi dando inizio alla protesta con la conseguenza che non ci saranno partenze dai capolinea o dalle stazioni terminali.

Dal Sindacato Unitario Lavoratori denunciano una situazione del trasporto pubblico ormai arrivata all'esasperazione, dove la dirigenza della Cotral invece di dare priorità alla carenza strutturale di autobus e alla manutenzione degli stessi, si sta concentrando su azioni volte al peggioramento dell'organizzazione del lavoro con la conseguenza di costringere gli utenti ad attese interminabili a viaggi assurdi in autobus fatiscenti. Il Sindacato denuncia anche le aggressioni, ormai all'ordine del giorno, subite dal personale dipendente Cotral che evidenziano questo stato di malessere.

L'accusa del sindacato alla dirigenza Cotral è quindi quella di aver intrapreso una serie di azioni unilaterali che sta inasprendo ulteriormente la già critica situazione:
– trasferìrnento di personale a oltre cento chilometri dalla residenza senza motivo.
-soppressioni di corse, repressione e utilizzo della disciplina per costringere il personale a prestare servizio anche in condizjoni non ottimali
– comunicazioni errate in riferimento ad accordi vigenti

Una carenze di personale e di mezzi che viene attribuita alla mancata programmazione della politica e dei dirigenti, le cui vittime sono quelli che la mattina sono sulla strada: autisti, personale front line e passeggeri.




COTRAL, VASO DI PANDORA DUE (2 PARTE): GIANA E COLACECI SCIVOLANO SULLA TRASPARENZA

di Chiara Rai
Nulla o poco è cambiato con il Cda Cotral guidato da Amalia Colaceci e da Arrigo Emilio Giana anzi per alcuni aspetti la situazione è peggiorata. Carta canta e purtroppo la relazione del Collegio Sindacale inerente il bilancio Cotral al 31 Dicembre 2014 (presentato a Giugno 2015) non porta positive e clamorose notizie. Dalle manutenzioni alla trasparenza, dall’informazione al controllo analogo, dalle gare deserte agli affidamenti diretti non si rilevano questi strepitosi passi in avanti rispetto ad un passato che abbiamo ampiamente raccontato e criticato.

 

Colaceci che si è presentata in “abiti rock” come elemento di rottura col passato, stando alle carte, non avrebbe cambiato musica. 

Iniziamo con l’informazione. “Con la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione – scrive il Collegio – il flusso delle informazioni che venivano diramate, d'ufficio,dall'Amministratore Delegato, dai direttori delle principali funzioni aziendali e dal servizio organi societari in favore dei componenti del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale e del Controllo Analogo ha subito una riduzione notevole per asseriti motivi di riservatezza, tanto è che il Collegio ha avuto modo in diverse occasioni di lamentare, in particolar modo in occasione di operazioni rilevanti la mancanza di una sufficiente informazione”.
Addirittura si parla di insufficiente informazione tra l’Ad e il Cda e questo non è un fatto di poco conto e a dirlo non siamo certamente noi.

 

Il Comitato esecutivo "improprio". Fatto ancora più clamoroso è che addirittura le funzioni e lavoro del Cda sarebbero di fatto demandati ad un "comitato esecutivo" a diretto supporto dell'A.D, definito dallo stesso Collegio sindacale “improprio” e sul quale, in quanto tale, non incombono i doveri di informazione ma che ha come finalità quella di " … proporre e discutere: il budget, i progetti strategici, le proposte di delibera, i provvedimenti, le variazioni a organizzazione e processi; gli obiettivi per l 'MBO di quadri e dirigenti, gli avanzamenti di carriera,le destituzioni".
Questo Comitato esecutivo non solleverebbe alcun problema se effettivamente fosse ausiliario all'attivìtà delegata all'A.D., successivamente rappresentata e condivisa in seno al CdA, ma, “nei fatti – evidenzia il Collegio –  esso è sembrato talvolta sostituirsi all'attività di quest'ultimo”.  “Il CdA., infatti, in alcuni casi si è trovato a ratificare e/o attuare decisioni ed orientamenti strategici decisi in seno al predetto Comitato esecutivo (cfr. mutamenti di indirizzo rispetto al Piano Industriale già approvato dal CdA.) con i conseguenti riflessi sull'attività di controllo del Collegio e soprattutto sull'informazione e sull'approfondimento delle tematiche in seno al CdA”.
Dunque a che serve un Comitato esecutivo che lavora a posto dell’Amministratore Delegato? E poi si sposa bene con quei rigorosi proclami di razionalizzazione, trasparenza e snellezza che volevano imprimere i nuovi inquilini dell’era Zingaretti?

 

Cotral e il socio unico Regione Lazio, due facce della stessa medaglia.Regione Lazio. Quando nella precedente puntata abbiamo detto che la Regione Lazio può benissimo seguire la gestione del trasporto pubblico perché di fatto è il socio unico e di fatto prende le decisioni e quindi potrebbe anche risparmiare controllando direttamente senza passare per il presidente e il Cda del Cotral non siamo stati poi così folli se pensiamo che il Collegio ha avuto a che dire anche su questo punto. Riportiamo testé: “Il Collegio, sin dalla sua nomina, ha manifestato i propri fondati dubbi sull'effettiva autonomia di Cotral SpA., in quanto società in house providing, rispetto alla volontà dell'amministrazione controllante (la Regione Lazio ndr), che impone anche la necessità di un comportamento societario in linea con la normativa nazionale a cui è sottoposta la stessa amministrazione controllante”. E poi ancora “Relativamente al requisito del c.d. Controllo Analogo è stato chiarito, ogni oltre ragionevole dubbio, che l'Ente Pubblico partecipante ha statutariamente il potere di dettare le linee strategiche e le scelte operative della Società in house, i cui organi amministrativi vengono pertanto a trovarsi in una posizione di vera e propria subordinazione gerarchica. Ne consegue che non bisogna fare riferimento al concetto di influenza dominante di un socio maggioritario o totalitario (figura tipica del codice civile) ma invece si deve fare riferimento ad un potere di comando dell'Ente direttamente esercitato e stringente sulla gestione, con modalità e con una intensità non riconducibili ai diritti e alle facoltà che normalmente non spettano al Socio (fosse pure un Socio Unico) e sino al punto che agli organi della società non resta affidata una significativa e rilevante autonomia gestionale. Pertanto si deve trarre la conclusione di una impossibilità di individuare in questo tipo di società un centro di interessi davvero distinto rispetto all'Ente Pubblico che l'ha costituita e per il quale essa opera. 

Comunque anche con Giana e Colaceci il Controllo Analogo della Regione non avviene correttamente come inderogabilmente previsto dagli artt. 5 e 6 del Regolamento sulle attività di vigilanza e controllo sui servizi di trasporto di competenza regionale affidati in house providing, allegato al Contratto di Servizio tra Cotral SpA e Regione Lazio. Sotto questo profilo, il Collegio “ha avuto più volte modo di segnalare la consuetudine del Controllo Analogo che, in relazione a proposte di delibere dei vari ordini del giorno del CdA, ha fatto pervenire il proprio parere a ridosso o in corso della seduta stessa, rendendo molto difficile, anche al Collegio, sia valutare la portata dello stesso controllo, sia calibrare le eventuali modifiche alle proposte di delibera in base alla segnalazione del controllo preventivo”.

Siamo a Giugno 2015 e ancora si lamenta che Cotral non ha provveduto all'indizione della gara per l'esternalizzazione del 10% del servizio di trasporto pubblico previsto dal Contratto di Servizio del 2011. “A completamento del quadro normativo il Collegio segnala l'emanazione del Decreto del Presidente della Giunta Regionale  (Nicola Zingaretti n.d.r.) del 21 aprile 2015 nel quale viene rappresentato il quadro di riassetto del trasporto pubblico locale ed, in particolare, del nuovo ruolo che verrà ad assumere Cotral SpA anche con la prevista incorporazione del ramo d'azienda di Cotral Patrimonio SpA comprendente gli autobus (1592 autobus di cui 77 da rottamare e 105 di non facile utilizzabilità- v. relazioni uffici Cotral SpA. del 25 ottobre 2013 e 8 gennaio 2014 ), altro materiale rotabile e gli immobili strumentali, nonché con le dismissioni entro il 2015 delle partecipazioni detenute in ATRAL S.c.r.l. e STL S.c.r.l. (dove ancora stazionano alcuni personaggi che aspettano di essere silurati definitivamente ndr) Con tale atto normativo si possono inquadrare con sufficiente ragionevolezza le future iniziative strategiche della società, che, fermo il connotato di società in house, si dovrà muovere entro gli inderogabili confini del citato decreto presidenziale anche in ragione dei tempi di realizzazione ivi previsti”.

Il ricorso alle consulenze.
Ci sono anche altre carenze che Cotral si porta avanti dal passato: la società non ha ancora introdotto un sistema "integrato" di controllo interno. L'attuale Amministratore Delegato Arrigo Emilio Giana che cosa ha fatto? Ha ritenuto di affidare, con un proprio provvedimento, un incarico di consulenza motivando con riferimenti a "insufficienza organica" e "a mancanza di adeguato skill". Detta iniziativa, confermando le valutazioni del Collegio già espresse nelle precedenti relazioni, dovrebbe essere integrata da una riorganizzazione del Servizio per dare una soluzione definitiva e non temporanea al problema.

 

Manutenzioni e lo scandalo delle gare deserte. Vogliamo parlare della flotta bus? I mezzi sono vecchi, si rompono spesso e la manutenzione è principalmente affidata senza gara alle ditte esterne mentre i lavoratori nelle officine sono spesso a braccia conserte. Infatti, il Collegio sindacale scrive: “Dalle verifiche condotte sono risultate persistere alcune criticità dovute principalmente alla mancanza dì autobus in condizioni idonee all'esercizio. Oltre alla vetustà della flotta rispetto all'età media riscontrata nelle aziende operanti nel medesimo settore in Italia ed in Europa, notevoli difficoltà si sono riscontrate nel corso dell'esercizio in relazione all'individuazione dei fornitori di manutenzione a seguito dell'indizione delle gare avendo ricevuto una scarsa partecipazione o addirittura le gare stesse sono risultate deserte. Per questo motivo le manutenzioni esterne continuano ad essere affidate, tramite contratti di adesione alle ditte iscritte all'Elenco Fornitori della Società, al di fuori quindi di procedure che assicurino il rispetto dei principi di trasparenza, equità e imparzialità”. Abbiamo letto bene: trasparenza, equità e imparzialità latitano. Il Collegio ha avuto modo, nel corso del 2014, di evidenziare nei propri verbali la poca chiarezza e la non linearità nelle decisioni aziendali in relazione alla politica delle manutenzioni, in particolare nell'indicazione del corretto assetto tra manutenzione interna e manutenzione esterna e nell'ambito di quest'ultima tra manutenzione ordinaria (a chiamata) e manutenzione full-service, della polìtica di approvvigionamento delle parti di ricambio, dello stato di attuazione della "messa a regime" della struttura interna dedicata alle manutenzioni.

Mancanza di parametri di performance e contenziosi. Dulcis in fundo su quali parametri vengono dati i premi di risultato? Boh! Non è infatti ancora risolta la questione del premio di risultato dei quadri ed MBO dei dirigenti che, a causa della mancata definizione di precisi parametri di performance, ha portato ad una situazione di pre-contenzioso tra azienda e personale interessato, già segnalato dal Collegio sia nel proprio verbale n. 35 che nella relazione al Bilancio 2013.

Si vorrebbe chiudere questo secondo appuntamento col Vaso di Pandora due almeno mettendo un punto a questa storia ma non è ancora possibile perché sia La Regione Lazio che Cotral che i suoi creditori e fornitori non hanno fornito le informazioni richieste dal Collegio dei Revisori che proprio per queste evidenti “limitazioni” non è riuscito a risalire, tra l’altro, ai crediti effettivamente vantati da Cotral anche perché alcuni crediti sarebbero stati addirittura inizialmente disconosciuti e successivamente parzialmente liquidati a cavallo tra l’era De Vincenzi e quella di Colaceci. Ergo il carrozzone Cotral è ancora in preda al caos e poco o nulla è cambiato.

E per questo motivo la chiosa del documento del Collegio è tinta di giallo: “Non siamo in grado di esprimere un giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione con il bilancio della Cotral SpA. al 31 dicembre 2014”.

Intanto si auspica che Arrigo Emilio Giana e Amalia Colaceci, rigenerati dalle vacanze estive, inizino finalmente a metter mano a tutto ciò che non è cambiato finora.




COTRAL, COLACECI: "CLIMA DI TERRORISMO PSICOLOGICO E APPROCCIO PUNITIVO RISPETTO LA MACROSTRUTTURA"

Angelo Parca

Mette in chiaro alcuni punti l'assessore provinciale ai Trasporti Amalia Colaceci. I dati e le indiscrezioni su Cotral non sono soltanto parole ma fatti che nessuno ha ancora smentito, anzi l'Udc ha detto la sua difendendo e mettendo in luce  l'operato del nuovo presidente Adriano Palozzi. Considerazioni che certamente non vengono condivise da Colaceci che anzi rimarca una mancanza di strategia e una gestione poco attenta al presente e troppo proiettata su un futuro di penitenze e tagli, ma non certo agli stipendi dei dirigenti.

Ecco la nota di Colaceci:

Tutte le risposte ricevute a seguito del mio comunicato sui disservizi della Cotral SPA, purtroppo confermano che l'azienda si trova in grandissima difficolta'. Nessuno ha negato che giornalmente saltano circa 200 corse , che i conti sono in affanno , che l'attivita e' paralizzata da una totale mancanza di gestione e di strategia, a dispetto dello sforzo fatto dalla Regione sia sulla governance (contratto in house) che con il contratto di servizio e gli aumenti tariffari.

Tutti si sono limitati a sottolineare che le responsabilita' vengono da un po' piu' lontano e l'azienda (con una certa caduta di stile che non mi stupisce) ha voluto sottolineare che la Provincia parla anche se, recentemente, non ha ricapitalizzato come se questa fosse stata una scelta inevitabile e motivata da una volonta' di comodo disimpegno.

Mi sia permesso allora di precisare qualcosa : negli anni, sempre, la Provincia di Roma ha partecipato oltre ogni sua possibilita' alla ricapitalizzazione della azienda ribadendo, in ogni assemblea dei soci e con ogni governo regionale, quali erano le azioni e le criticita' cui si doveva dare attenzione; come l'On. Colosimo con grande correttezza ha ricordato la Provincia di Roma e' stata l'unica ad acquistare nuovi mezzi da mettere a disposizione del deposito di Subiaco dopo avere verificato le terribili condizioni nelle quali viaggiavano i pendolari (buchi sui mezzi che li costringevano a viaggiare con gli ombrelli aperti a bordo!), la Provincia di Roma ha accompagnato responsabilmente le scelte della Regione Lazio nella decisione dell'in house e, nella fase di transizione dopo le ultime elezioni regionali si e' assunta l'onere in qualita' di socio di garantire un minimo di continuita' gestionale nell'interesse degli utenti e dei lavoratori, infine la Provincia di Roma non ha potuto procedere con l'ultima ricapitalizzazione ma, avendo a cuore tutto il sistema del trasporto pubblico, essendo ancora socia di Cotral Patrimonio non ha alcuna intenzione di rinunciare a svolgere il suo ruolo istituzionale di controllo e critica soprattutto se sollecitata giornalmente dagli utenti.

Ma c'e di piu'. Pensiamo che dopo un anno e mezzo dalla nomina del nuovo amministratore delegato sia insufficiente continuare a richiamare le eventuali (sottolineo eventuali) responsabilita' del piu' o meno recente passato e almeno un segnale circa la capacita' di gestire questa fase avrebbe dovuto essere dato.

Spiace constatare che non sia cosi'.. abbiamo affrontato insieme il tema dell'acquisto dei nuovi mezzi ma nulla ancora si e' fatto…. l'analisi strutturale sui problemi dell'azienda e' piu' mirata a collocarla su scenari futuri che a farla funzionare a breve…. c'e un approccio "spartitorio" e "punitivo" sul ridisegno della macrostruttura…. non si e' costruito un rapporto fattivo con le organizzazioni sindacali…. c'e sempre un clima di "terrorismo psicologico" sull'esubero del personale…. non si e' fatto nulla per ridurre gli stipendi dei dirigenti….. e potrei continuare cosi' a lungo.

Da ultimo mi permetto di ricordare all'on. Sbardella che per un certo periodo il suo partito e' stato all'interno del precedente cda di Cotral con due esponenti, uno dei quali vi era entrato con nomina della Provincia di Roma (quando ancora apparteneva al PD) e che non si puo' sempre giocare allo scaricabarile anche quando si vuole parlare a nuora perche' suocera intenda (perche' infatti parlare solo di macrostruttura?)…. personalmente non credo di essere venuta meno al decoro istituzionale che debbo sempre mantenere solo perche' mi sono fatta portavoce della disperazione dei nostri cittadini, perche', posso assicuravi, di disperazione si tratta. Non mi interessa fare polemiche ma non intendo rinunciare a svolgere il ruolo che mi compete nell'interesse del territorio della Provincia di Roma. Il primo dovere e' verso i cittadini e le cittadine che amministriamo ed e' solo a loro che renderemo il conto sulla coerenza e correttezza del nostro operato.