L’appello della Fast-Confsal: “Caso umano in Cotral, la Regione ci aiuti a trasferire Angelo”

“Questa
Segretaria da tempo rimarca, facendo proprie le rimostranze della maggioranza
dei dipendenti, un utilizzo improprio delle contestazioni disciplinari da parte
della Soc. Cotral SpA, il cui scopo
sembrerebbe per lo più quello di reprimere e intimidire. Un meccanismo nel
quale incappano, purtroppo, anche quei lavoratori che svolgono le proprie
mansioni con solerzia e abnegazione”. Inizia così la lettera di Renzo Coppini, Segretario SLM Fast-Confsal Lazio, indirizzata al
Presidente Zingaretti, all’assessore
alla Mobilità Alessandri, ai Capigruppo
e ai membri della Commissione ai Trasporti della Regione. Due pagine fitte che portano
all’attenzione della politica “l’incresciosa vicenda dell’O.E. [Operatore di Esercizio, ndr] Angelo Palombi. Un caso di coscienza”.

Secondo la
ricostruzione, l’autista è stato oggetto da parte della Compagnia di un “provvedimento
sanzionatorio” in seguito “a un incidente contestato inizialmente in data
15.06.2015, giustificato dal lavoratore in data 26.06.2015 e riattivato, tardivamente,
in data 14.12.2016”. Che disponeva “l’immediato trasferimento punitivo
dall’impianto di assegnazione di Civitavecchia
(il Palombi risiede a S. Marinella) all’impianto di Colleferro e, successivamente, la retrocessione al livello
inferiore con lettera del 08.03.2017”.

L’esponente
sindacale nel proseguire, tiene inoltre a evidenziare che questo provvedimento “veniva
applicato malgrado la tempestiva richiesta di arbitrato e della contestuale
richiesta del tentativo di conciliazione” avanzate dal diretto interessato e “respinte
dall’Azienda, la quale a sua volta ricorreva presso il Tribunale Ordinario
territorialmente compente, al fine di ottenere il pagamento per intero dei
danni cagionati al mezzo coinvolto nel citato sinistro”.

Una decisione che
ha “provocato il congelamento dell’intera vicenda, considerata la lentezza dei
Tribunali per le note criticità, e ulteriormente sconvolto la vita quotidiana
di Palombi e della sua famiglia (dall’inizio del procedimento giudiziario,
siamo arrivati al quinto rinvio dell’udienza)”. E qui il colpo di scena. “Il
nostro collega, infatti, fruisce della Legge
104/92
riferita alla madre, allettata da anni per una grave malattia, la
quale richiede continua assistenza, e, contestualmente, deve accudire la sua
consorte alla quale è stata riconosciuta un’invalidità del 50%”.

Una situazione
oggettivamente drammatica in cui “malgrado le continue richieste di avvicinamento”,
scrive ancora Coppini, “la Dirigenza Cotral si mostra ostinatamente e
clamorosamente insensibile a tutto, nonostante nei social affermi che i
dipendenti sono al centro della sua attenzione. La realtà sembra essere ben
diversa”. Poi cita, per rafforzare il suo ragionamento, l’articolo 7 dello Statuto dei Lavoratori (Legge 300/70): “non può tenersi conto ad alcun effetto delle
sanzioni disciplinari decorsi due anni dalla loro applicazione
”.

“Nel recente
passato la Magistratura Ordinaria del Lavoro ha dichiarato illegittimi alcuni
trasferimenti punitivi effettuati da Cotral, specificamente in relazione alla
citata Legge 104; al punto da costringere la medesima Società a emanare la
Disposizione Organizzativa n. 4 del 27.03.2019 con la quale, invitata il
personale, oggetto di tali trasferimenti da almeno tre mesi, a presentare
istanza per rientrare al deposito di assegnazione. Ma neppure in questo caso,
la domanda di Palombi è stata presa in considerazione, come, ugualmente, non ha
sortito l’effetto sperato l’incontro avvenuto tra l’Azienda e le RSU del Bacino
Aurelio, nel corso del quale è stato chiesto, nuovamente, il reintegro del
collega”.

“Di quale
delitto si sarebbe macchiato mai Palombi? Un incidente può giustificare tale
accanimento? Come può una Società pubblica rimanere inamovibile dinanzi a un
caso drammatico come quello appena esposto?”, sono i quesiti posti da Coppini ai
vertici della Regione Lazio. “Fermiamoci un momento a riflettere, per favore.
Lavorare non può comportare sacrifici abnormi nella vita degli individui, non
può scardinare quelli che sono i valori morali e umani alla base della nostra
esistenza. Chiediamo, facendo appello alla vostra coscienza, un intervento
risolutorio presso la Soc. Cotral; un piccolo gesto di solidarietà, almeno per
riportare il nostro collega al deposito di appartenenza, quello di
Civitavecchia, vicino ai suoi cari e alla sua Famiglia”.

“Le regole
vanno rispettate, senza alcun dubbio, ma un conto è una equa e legittima
sanzione, un conto è l’intimidazione e la vessazione”, ha commentato a margine
il Segretario, “nel nostro lavoro gli incidenti, gli errori in trenta anni di
servizio possono capitare, essere ripresi è corretto, vivere nella paura di
poter sbagliare è un’altra cosa”.




LAZIO, INCOMPATIBILITA' PRESIDENZA COTRAL PALOZZI: INTERVIENE IL PD

Capogruppo, segretario e Presidente del Pd di Marino: "L’unico organo deputato a dichiarare l’annullabilità dell’atto è il TAR, e non purtroppo, le interrogazioni  dei consiglieri regionali ne, tantomeno, le eventuali interrogazioni o uscite pubbliche dei consiglieri comunali. Per ricorrere al TAR è necessario rintracciare il decreto della Presidente Polverini che ratifica la nomina di Presidente di COTRAL di Palozzi ed in questo senso va benissimo l’interrogazione prodotta dai consiglieri regionali dell’Idv."

[ALLEGATA INTERROGAZIONE IDV A PRESIDENT POLVERINI]

Angelo Parca

Oltre 10mila euro al mese per la carica di presidente del Cotral e circa 4mila euro al mese per quella di sindaco, per un totalone che sfiora i 15mila euro al mese. Questi i numeri di Adriano Palozzi. “Chiederò al sindaco, nella seduta di consiglio comunale sul bilancio che si terrà probabilmente a fine giugno, di rinunciare all'indennità che percepisce da sindaco e di girare i rispettivi soldi al capitolo di spese relative al settore sociale. Mi sembra un atto dovuto visto che già percepisce un alta indennità per la carica di presidente di Cotral.” Ha dichiarato Emanuele Ciamberlano capogruppo Pd a Marino su Fb. Niente accenni alla ormai nota questione dell’incompatibilità dalla carica di presidente del Cotral del sindaco marinese Adriano Palozzi. Esiste persino un’interrogazione (la nr° 691 del 17 gennaio 2012) presentata dal capogruppo Idv in Regione Vincenzo Maruccio insieme ai consiglieri  Claudio Bucci, Giovanni Loreto Colagrossi, Giulia Rodano, Anna Maria Tedeschi,  dove, tra l’altro, viene chiesto al presidente della Regione di rendere noto il decreto di nomina di Adriano Palozzi alla presidenza del Cotral. E ad oggi, dopo quasi 6 mesi non vi è stata nessuna risposta all’interrogazione. L’osservatore laziale, a questo punto, ha inteso chiedere direttamente a Ciamberlano ulteriori delucidazioni in merito alla posizione ufficiale del Pd di Marino riguardo la questione dell’incompatibilità. Quest’ultimo ha risposto prontamente con una nota congiunta redatta assieme al segretario e al presidente del Partito Democratico di Marino: “Chiedere al Sindaco di rinunciare all’indennità di Sindaco visto che già percepisce un alta indennità per la carica di Presidente di COTRAL e di girare i rispettivi soldi nel capitolo di spesa relativo al settore sociale, significa chiedere al Sindaco di rinunciare all’indennità da Sindaco e di girare i relativi soldi nel capitolo di spesa relativa al settore sociale. Punto. Non può mai e poi mai, almeno di posizioni pregiudizialmente assunte, significare una sorta di ammissione che la carica di Presidente del COTRAL è legale, in quanto legale non lo è. La nomina a Presidente di  COTRAL di  Palozzi è una nomina annullabile per violazione di legge ma, essendo la nomina un atto amministrativo, l’unico organo deputato a dichiarare l’annullabilità dell’atto è il TAR, e non purtroppo, le interrogazioni  dei Consiglieri Regionali ne, tantomeno, le eventuali interrogazioni o uscite pubbliche dei Consiglieri Comunali. Per ricorrere al TAR è necessario rintracciare il decreto della Presidente Polverini che ratifica la nomina di Presidente di COTRAL di Palozzi ed in questo senso va benissimo l’interrogazione prodotta dai consiglieri regionali dell’IDV. Ma fino a quando non accade tutto questo non possiamo tacere sul fatto che vi è un Sindaco che percepisce due lauti stipendi mentre la gente va in malora. “ Intanto i mesi passano, e i contribuenti continuano a restare fiduciosi che la Legge è uguale per tutti e aspettano di sapere, nel caso il Sindaco Presidente venga destituito dalla carica Cotral, che fine faranno tutti i soldi (stipendi, gettoni, rimborsi e quant’altro eventualmente previsto) già intascati in funzione di una carica che secondo quanto stabilito dalla Legge non si poteva affidare.

ARTICOLI PRECEDENTI:

25/05/2012 COTRAL: ECCO GLI STIPENDI DEL CDA
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