Reggio Calabria, colpo alla ‘Ndrangheta: confiscati beni a cosca Crea

REGGIO CALABRIA – Beni immobili per un valore di un milione di euro sono stati confiscati dalla Polizia a Giuseppe Crea, di 39 anni, figlio di Teodoro, definito dagli investigatori “boss indiscusso dell’omonima cosca di ‘ndrangheta operante nella Piana di Gioia Tauro”.
La confisca é stata fatta in esecuzione di un provvedimento emesso dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria su proposta del Questore, Raffaele Grassi. I beni confiscati consistono, in un immobile adibito ad abitazione, sei fabbricati utilizzati come stalle, un altro locale in cui é ospitato un caseificio ed in cinque terreni di vaste dimensioni. Beni immobili tutti ubicati a Rizziconi, da sempre “regno” della cosca Crea.
Tedoro Crea fu arrestato il 29 giugno del 2016 dalla Squadra mobile di Reggio Calabria e dallo Sco dopo dieci anni di latitanza. L’egemonia della cosca Crea a Rizziconi ha riguardato in passato anche il Comune, al punto da determinare, nel 2011, lo scioglimento del Consiglio comunale.

Crea sono una ‘ndrina originaria di Rizziconi. Sono attivi a Torino e provincia, arrivati nel 2001 per sfuggire a una faida. Teodoro Crea (1939) è un mafioso italiano, è stato un potente Capobastone della ‘Ndrangheta e capo della ‘Ndrina Crea di Rizziconi.È stato arrestato il 13 luglio 2006 nella frazione Castellace del comune di Oppido Mamertina (nella piana di Gioia Tauro) a 73 anni, durante una riunione della ‘Ndrangheta insieme ad altri due affiliati con l’accusa di associazione mafiosa, estorsione e controllo e gestione degli appalti pubblici