Cremona, “bullo” minaccia tre minori e li rapina: intervengono i carabinieri e lo arrestano

CREMONA – I carabinieri hanno arrestato in flagranza di reato per rapina aggravata continuata uno studente 17enne, (settembre 2001), nato in Tunisia, residente a Cremona, incensurato;

Il giovane malvivente verso le 20.45 del 29.03.2019, in piazza Roma, rapinava tre minorenni:
• una studentessa 15enne, residente a Sesto ed Uniti (CR);
• una studentessa 15enne, residente a Sesto ed Uniti (CR);
entrambe sorelle
• uno studente 14enne, residente a Cremona.
In particolare, alle ore 20.00 circa di venerdì sera, in piazza Roma, nell’area dei giochi per i bambini e ove sono soliti riunirsi i giovani, dietro minaccia di percosse e avvalendosi di un atteggiamento prevaricante, da “BULLO”, dopo essersi avvicinato e aver bloccato loro la strada, si faceva consegnare una banconota di euro 5, che una delle due citate sorelle custodiva all’interno della cover del proprio telefono cellulare e che aveva intravisto poco prima. Ottenuta la banconota questi reiterava la richiesta di denaro minacciando di picchiare tutti e tre i giovani e intimando loro di consegnargli almeno altre 50 euro di cui aveva bisogno, a suo dire per “FARE SERATA”.

Le tre vittime a questo punto, riuscivano a fuggire chiedendo ad alta voce aiuto

Inseguite dal giovane malvivente, giunte in Piazza della Pace, si rifugiavano all’interno di un locale ove tra gli astanti, vi era, libero dal servizio, un Luogotenente dei Carabinieri, in servizio presso il NAS di Cremona che compresa la situazione, tempestivamente interveniva in soccorso delle giovani vittime, bloccando il soggetto e consegnandolo alla pattuglia del Nucleo Operativo e Radiomobile di Cremona intervenuta sul posto su sua richiesta. La successiva perquisizione personale, permetteva di rinvenire la banconota sottratta che veniva restituita all’avente diritto. Dell’episodio e del fermo del giovane veniva dato avviso alla Procura della repubblica preso l Tribunale per i Minori di Brescia che disponeva che lo stesso, arrestato, venisse affidato ai propri genitori per essere trattenuto presso la sua abitazione, in custodia domiciliare, in attesa dell’udienza di convalida che avverrà nella giornata di domani lunedì 1 aprile. I Carabinieri, sulla base delle dichiarazioni delle vittime e di altri minori presenti in Piazzale Roma e testimoni dell’episodio, stanno svolgendo maggiori approfondimenti anche in relazione ad altri episodi analoghi avvenuti in quella zona nei mesi scorsi e che ad oggi erano stati trattati come liti tra giovani, senza particolari conseguenze, anche per il timore dei più giovani, in particolare per le eventuali ritorsioni e per “l’omertà” di alcuni testimoni che furono incontrati dalle Forze dell’Ordine in fase di accertamento ed anche in relazione al coinvolgimento in tali episodi di altri minori compresi nella cerchia delle amicizie del 17enne arrestato ed avvezzi a frequentare quella zona di Piazza Roma e del centro cittadino.




Cremona, orrore: uccide la moglie con la mannaia e ferisce bambino di 3 anni

CREMONA – Orrore a Cremona dove una donna di 46 anni è stata uccisa dal marito 51enne a colpi di mannaia stamani intorno alle 10, nell’abitazione della coppia. Accanto al corpo della donna – di nazionalità cinese come il consorte – gli agenti hanno trovato un bambino di 3 anni agonizzante che, secondo le prime informazioni, è il figlio di amici della coppia. Il bambino è in condizioni disperate all’ospedale Maggiore di Cremona.




Cremona, celebrazioni monteverdiane: Il festival si conclude il 24 giugno con il Vespro della beata Vergine

 

di Gianfranco Nitti

CREMONA – Un anno speciale il 2017 per Cremona, ricorrendo infatti i 450 anni della nascita di Claudio Monteverdi, il compositore cinquecentesco che nella città lombarda ebbe i natali. Per festeggiare la ricorrenza, Cremona ha organizzato numerose celebrazioni musicali e artistiche. Un flusso di proposte che vede nuove produzioni, concerti unici, mostre e la crociera musicale lungo le terre amate da Monteverdi: Cremona, Mantova, Venezia. Il tutto organizzato dal Comitato promotore, nato nel 2015 e composto dal Comune di Cremona, dalla Fondazione Teatro Amilcare Ponchielli, dalla Fondazione Museo del Violino, dal Dipartimento di musicologia e beni culturali dell’Università degli Studi di Pavia, dall’Istituto Superiore di Studi Musicali Claudio Monteverdi, dalla Fondazione Stauffer e dall’Archivio di Stato. Fanno parte inoltre del Comitato il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Regione Lombardia e il Comune di Mantova. Ne è scaturito un ricco programma di eventi che abbraccia numerosi filoni, ognuno dei quali ha il proprio punto di riferimento nelle istituzioni che partecipano al Comitato. L’intera città è coinvolta: musica negli spazi pubblici, nei palazzi storici anche privati, nelle chiese barocche, giardini e cortili “nascosti”, musica per tutti e in ogni luogo.

Il Festival Monteverdi è stato inaugurato il 5 maggio con un Orfeo operistico, una importante produzione affidata ad Accademia Bizantina, diretta da Ottavio Dantone, e al regista Andrea Cigni (5 e 6 maggio); un Orfeo poetico, le cui variazioni crossover tra parola, danza e musica sono intessute tra passato e presente dal fecondo drammaturgo e attore Valter Malosti e dagli esperti Sentieri Selvaggi di Carlo Boccadoro (12 maggio); un Orfeo narrato tra immagini, suoni e racconti dall’inarrestabile storyteller Luca Scarlini (1 giugno).


Orfeo ma non solo… Numerosi gli appuntamenti con il divino Claudio: con i suoi madrigali più celebri eseguiti dal Concerto Italiano di Rinaldo Alessandrini (13 maggio), con i suoi vizi e virtù plasmati dalla vivace Cappella Mediterranea di Leonardo Alarcón (19 maggio), con i suoi scherzi e lamenti intonati dall’astro nascente Francesca Aspromonte (21 maggio), con i suoi balli e combattimenti animati dalle immaginifiche marionette della celebre Compagnia Carlo Colla & Figli e da Il canto di Orfeo di Gianluca Capuano (27 maggio).


Monteverdi Festival ha onorato Nikolaus Harnoncourt, grande rivoluzionario della prassi esecutiva della musica antica, che ha dedicato a Monteverdi, come a Bach, la propria vita, con saggi e libri appassionanti, e con incisioni indimenticabili. Un fil rouge tutto bachiano, dunque, lega alcuni appuntamenti del Festival: dai mottetti eseguiti da Vozes del Ayre Español (14 maggio), invitati a Cremona per la prima volta, agli spumeggianti concerti brandeburghesi de La Risonanza di Fabio Bonizzoni (26 maggio).


Sull’onda del successo delle precedenti edizioni, il Monteverdi Festival ha poi fatto rotta per una nuova Crociera musicale sul Po il 2 e 3 giugno consolidando il trait d’union tra le tre città monteverdiane − Cremona, Mantova e Venezia. Concerti in battello, ma anche nelle città in cui si approda, per rivivere il viaggio del divino Claudio e valorizzare la forte vocazione di turismo culturale del territorio lombardo-veneto. Una vacanza per scoprire il territorio da una prospettiva insolita: un viaggio scandito dal lento scorrere dell’acqua e ritmato dalla musica.
Il Vespro della Beata Vergine con i Monteverdi Choir English Boroque Soloists diretti da Sir John Eliot Gardiner conclude quindi il festival il 24 giugno nella cornice unica del Duomo di Cremona.
 




Cremona: muore di parto, l'ospedale risarcisce la famiglia con 750mila euro

di Paolino Canzoneri

CREMONA – L'ospedale Maggiore di Cremona dovrà risarcire l'ingente cifra di 750mila euro al marito Rusi Slavov, liutaio bulgaro di 37 anni residente a Cremona e ai due figli di Daniela di 41 anni deceduta post parto a causa di uno shock settico. Il processo che ne è seguito alla disgrazia ha accusato di omicidio colposo i tre medici di Ginecologia Alberto Rigolli assistito dall'avvocato Paolo Vinci del foro di Milano, Aldo Riccardi difeso dall'avvocato milanese Diego Munafò e Tazio Sacconi da Piacenza assistito dall'avvocato Isabella Cantalupo. L'esoso risarcimento della Compagnia assicurativa dell'ospedale per la parte civile consentirà l'uscita dal procedimento giudiziario per questa brutta disgrazia avvenuta il 6 gennaio del 2014 quando i tre medici inquisiti avrebbero causato la morte di Daniela a causa di una sepsi batterica grave sfociata in un irreversibile shock settico. Il 3 e 4 gennaio del 2013 i tre medici avevano assisitito al parto di un maschietto Christian putroppo nato morto e nei giorni successivi i medici hanno ignorato i sintomi evidenti della paziente non ritenendo opportuno richiedere una urgente consulenza infettivologica e lasciando Daniela in una condizione di "oggettivo difetto di assistenza, consistito in assenza di coordinazione della condotta medica, esitata nel mancato riconoscimento e valutazione dei chiari segni clinici che avrebbero consentito l’anticipazione diagnostica, già almeno 48 ore prima del decesso, della condizione di sepsi in atto" e infatti secondo l'accusa un trattamento conforme avrebbe dato modo di controllare la malattia e salvato la paziente.

 

L'avvocato Michela Soldi assisterà il marito durante il processo che riprenderà il 30 novembre prossimo e il giudice Francesco Sora incaricherà un perito medico-legale per appurare responsabilità da parte dei ginecologi. Disgrazie come questa non devono però allarmarci perchè nonostante tutto non esiste in Italia una emergenza particolare o una criticità straordinaria. Da una analisi della Dottoressa Serena Donati, responsabile del Sistema di sorveglianza sulle nascite instituito due anni fa all'interno dell'Istituto Superiore della Sanità, la frequenza dei decessi post parto è irregolare ma vige chiaramente una maggior attenzione e scrupolo dei ginecologi e degli assistenti al parto che non devono minimente sottovalutare apparenti futili dettagli. Dati statistici confermano che al mondo circa 300mila donne muoiono di parto al giorno e ovviamente è un dato piuttosto terribile ma considerando la popolazione mondiale e considerando che dal 1990 ad oggi questo numero è dimezzato, si può essere ottimisti sulla preparazione medica e sulle apparecchiature in grado di ridurre al minimo incidenti. In Italia il tasso di mortalità si aggira intorno ai 10 ogni 100mila nascite e considerando che nascono 500mila bambini all'anno si può stimare che ogni anno muoiono circa 50 donne cioè una a settimana ma nonosante siano rarissime, il rischio raddoppia se la madre ha una età superiore ai 35 anni. Le cause primarie dei decessi sono sempre le emorragie post-partum che causano il 50% dei decessi seguite da tromboembolie e disordini ipertensivi e putroppo al momento non è possibile azzerare le morti ma è possibile lavorare sodo per ridurre a zero i casi evitabilità.




CREMONA, CORTEO ANTIFASCISTA: FUMOGENI, GUERRIGLIA URBANA

Redazione

Cremona – E' finito tra fumogeni, vetri rotti, botte e subbuglio il corteo organizzato a Cremona per protestare contro l'aggressione di domenica scorsa di Emilio Visigalli, esponente del centro sociale Dordoni, da parte di militanti di Casapound. La tensione è esplosa, scrive Sky Tg24, quando in testa ai manifestanti si è messo un gruppo di Black bloc, giovani vestiti di nero, con caschi, e in mano dei bastoni, che avrebbe tentato di deviare la manifestazione. Lanciati sassi, bottiglie e fumogeni contro la polizia che ha sparato lacrimogeni. Due ore di tensione per il centro della città.

Alla manifestazione di protesta si erano presentati in circa duemila. In testa lo striscione con la scritta "Chiudere tutti i covi fascisti, Emilio resisti lottiamo con te". Emilio Visigalli, aggredito subito dopo l'incontro di calcio Cremona-Mantova, è tuttora ricoverato in gravissime condizioni per lesioni al capo dopo essere stato aggredito. Dietro esponenti di centri sociali lombardi ma non solo, anche bandiere di Rifondazione Comunista, Usb e Anpi. Il corteo è partito tra slogan di protesta e cori, ma dopo poche centinaia di metri lo striscione, retto anche dalla moglie di Visigalli, è improvvisamente scomparso e in testa si è sistemato il gruppo di giovani vestiti di nero, volto coperto dai caschi, impugnando bastoni. Nonostante si trattasse di una minoranza rispetto alla stragrande maggioranza di manifestanti pacifici, la situazione è presto degenerata. Sembra che i black bloc avessero intenzione di deviare il corteo verso la sede di Casa Pound, che da ieri tra l'altro è in vendita.

Contro le forze dell'ordine sono stati lanciati sassi, bottiglie, fumogeni, la polizia ha risposto con i lacrimogeni e ben presto la maggior parte dei manifestanti si è dispersa. Il gruppo di black bloc, pare un centinaio arrivati anche da altre parti di Italia, ha però continuato a provocare disordini, pur senza mai arrivare alla scontro diretto con le forze dell'ordine che avanzavano e arretravano cercando di contenerli. Hanno tentato di, arrivare nei pressi del Comando provinciale dei carabinieri, presidiato da polizia e militari. Ma soprattutto hanno cercato in tutti i modi di aggirare gli schieramenti delle forze dell'ordine, tra via Dante e via Stauffer, probabilmente per raggiungere la vicina sede di Casa Pound. Durante la guerriglia i giovani hanno infranto vetrine di banche e di edifici. I Vigili del Fuoco sono dovuti intervenire anche nella sede del comando della Polizia Municipale le cui vetrate sono state totalmente distrutte.




CREMONA, CALCIOSCOMMESSE: FIUME DI DENARO E GARE COMBINATE

Redazione

Cremona – La parola ai periti informatici nell'ambito della maxi inchiesta sul calcioscommesse. Nel corso dell'incidente probatorio disposto dal Gip di Cremona, Guido Salvini, ieri e' arrivata parte dei risultati delle perizie su richiesta del procuratore Roberto di Martino in cui sarebbero emersi ancora una volta un fiume di denaro e gare combinate dei campionati dal 2007 al 2008 e ci sarebbe anche il Sassuolo nell'occhio del ciclone. Sono stati passati al setaccio 200 tra computer, smartphone e tablet del centinaio di indagati nell'ambito dell'inchiesta. Negli apparecchi di 27 indagati sono state trovate le 19 parole chiave che il procuratore aveva chiesto di cercare. Parole come abbraccio, assegni, beppe, bolognesi, cambiale, cervia, civ, garanzia, gol-gol, handicap, makelele (il sopannome di Antonio Bellavista, l'ex capitano del Bari per l'accusa pedina chiave della scacchiera internazionale del calcio malato), over, ovetto, pareggio, under, uovo grande, uovo piccolo, vittoria, zingari-zingaro. Non in tutti i casi i periti hanno potuto lavorare per la mancata collaborazione di alcuni personaggi. Stefano Mauri ad esempio non ha fornito il codice pin del proprio telefonino, cosi' come hanno fatto Ivan Tisci e Mauro Bressan. Ma sono state le perizie sugli apparecchi dell'allibratore pescarese Massimo Erodiani e dell'ex commercialista di Beppe Signori, Mario Bruni, a far emergere nuovi particolari su partite vecchie e nuove. I dati raccolti sul pc di quest'ultimo hanno portato alla luce un enorme giro di denaro. Risulta illeggibile inoltre la copia forense delle analisi effettuate sul pc di Antonio Conte, tecnico della nazionale italiana. Intraducibili invece alcune conversazioni riferite a Luca Burini, ex manager che da vent'anni lavorava in Cina, accusato di riciclaggio di denaro.

  Le perizie sono ancora incomplete e i risultati completi verranno illustrati all'udienza del 29 ottobre. Intanto, non si muove dalla Macedonia Hristiyan Ilievski, il principale latitante del calcioscommesse, difeso dall'avvocato Luca Curatti, che assiste anche Gegic e Marco Paoloni, l'ex portiere della Cremonese e del Piacenza, nei cui apparecchi informatici i periti, a detta del difensore, non hanno trovato nulla.




CREMONA, PROSTITUZIONE E DROGA: ESEGUITE 13 ORDINANZE DI CUSTODIA

Redazione

Cremona – Questa mattina, a Soresina (CR), Trescore Cremasco (CR), Crema (CR), Acquanegra Cremonese (CR), Ospitaletto (BS), Quinzano (BS), Crotone e Milazzo (ME), si è conclusa un'operazione del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Cremona che, con il concorso di personale dei Comandi territorialmente competenti, hanno eseguito un'ordinanza applicativa di misura cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Cremona, nei confronti di 13 soggetti (dei quali 5 stranieri) ritenuti, a vario titolo, responsabili di traffico di sostanze stupefacenti e sfruttamento della prostituzione.


Le indagini hanno avuto inizio nel gennaio 2012 dopo alcuni primi riscontri positivi, a seguito di servizi di osservazione e pedinamento, finalizzati a verificare l'esistenza di una rete di spaccio attiva nel Comune di Soresina (CR), in prossimità dei locali pubblici frequentati abitualmente da un 31enne dove si aveva motivo di ritenere che avvenissero i contatti per la cessione degli stupefacenti.

Escussi alcuni presunti clienti, essi hanno confermato gli elementi indiziari sin lì raccolti. Ottenuti i primi riscontri investigativi, è stata attivata una fitta rete di intercettazioni telefoniche, dalla quale sono emerse immediate ed importanti conferme. In seguito sono stati individuati i canali attraverso i quali il 31enne si approvvigionava dello stupefacente (cocaina), per la successiva rivendita a terzi, consentendo progressivamente di estendere l'attenzione anche su nuovi soggetti, italiani e di origini magrebine.
Attraverso le indagini svolte è stato possibile documentare come l'attività di spaccio fosse assai redditizia e "a tempo pieno". Infatti, la gran parte dei personaggi deferiti non avevano un'occupazione stabile, né disponevano di altri mezzi di sostentamento, se non quelli derivanti dallo spaccio di droga.

Gli accertamenti sull'attività di spaccio posta in essere da un intero nucleo familiare, originario del crotonese, ha fatto altresì emergere una parallela attività delittuosa, consistente nello sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, riguardante almeno 5-6 ragazze dell'Europa dell'est, gestita da una 45enne. Le ragazze romene venivano messe a disposizione di svariati clienti della zona, procacciati dalla donna stessa, che contrattava il prezzo, gli orari e le varie prestazioni, trattenendo per sé una quota dell'importo pagato dai clienti.




CREMONA: CEDE UN SILOS DI MAIS, DUE MORTI

Redazione

Cremona – Tragedia in provincia di Cremona. I vigili del fuoco sono intervenuti poco prima delle 23 di ieri in un'azienda a Bonemerse (Cremona) per il cedimento di un silos verticale contenente 700 tonnellate di mais. Durante le operazioni sono stati rinvenuti i corpi senza vita di due operai di 48 e 54 anni, sepolti dal mais fuoriuscito dal silos. Transennata l'area, sono in corso di accertamento le cause dell'incidente. 




CREMONA: DROGA NEL REGGISENO

Redazione

Cremona – Nella giornata di mercoledì scorso, durante un normale servizio finalizzato al contrasto alla criminalità diffusa che ha visto impegnati gli uomini della Squadra Mobile, è stata fermata un'auto con a bordo due donne già note agli Agenti quali consumatrici di sostanze stupefacenti.

Da lì a poco scattava la perquisizione. Una delle donne, una 24enne, tirava fuori da sotto il reggiseno una "palla" di eroina ancora da tagliare (circa 30 grammi), mentre l'altra donna, una 36enne faceva altrettanto con la poca droga che aveva addosso.

In seguito gli Agenti perquisivano la casa in cui abita la 24enne e ritrovavano una bilancia di precisione e bustine pronte ad essere riempite di droga.

A quel punto per la 24enne scattava l'arresto per spaccio, mentre per la 36enne c'è stata la segnalazione al Prefetto.