Procuropoli, Laboccetta e Cicchitto chiedono Commissione di inchiesta

In merito alla vicenda che impazza in queste ore sul caso Palamara e la Magistratura interviene l’Onorevole Amedeo Laboccetta, già componente la Commissione parlamentare antimafia e oggi Presidente di Polo Sud. 

Laboccetta chiede una Commissione d’inchiesta per svelare chi ha agito per ragioni superiori alla assegnazione delle Procure: “La sentenza di Palamara era già scritta. Ma la vicenda relativa alle nomine nelle varie Procure D’Italia figlie di negoziati ed accordi che da sempre le varie correnti della Magistratura pongono in essere non può chiudersi certo in questo modo. Non la si può risolvere con la radiazione di Palamara. Il sistema che da sempre sovrintende ai prefati accordi ha sempre agito in sinergia con il mondo politico. Lo sanno tutti. Ed è per questo che va istituita una Commissione Parlamentare di inchiesta. In quella sede il Dottor Palamara – spiega Laboccetta – potrà raccontare tutta la verità e chiarire gli aspetti opachi che da sempre consentono al correntismo giudiziario di manipolare l’intero Ordine. Sulla vicenda Palamara il Parlamento e la stampa libera devono evitare che cada il silenzio. La verità la chiedono anche quei tantissimi Magistrati che non aderiscono al sistema correntizio da sempre penalizzati nelle rispettive carriere“.

Il più grande errore che la magistratura sta compiendo sulla vicenda Palamara – continua il Presidente di Polo Sud – è quello di essere convinta di aver risolto cosi i problemi derivati dalle nomine dei diversi procuratori. È invece urgente e necessaria l’istituzione di una commissione d’inchiesta parlamentare che mostri il suo vero volto. La facilità della fuga di notizie sull’incontro dell’hotel Champagne non è controbilanciata dalla notorietà e dal peso di chi ha voluto che il meccanismo venisse innescato. Un fatto ancor più grave di tutta la vicenda dell’ex presidente dell’Anm. Segno che c’è stato chi ha agito per ragioni superiori all’assegnazione delle procure e che, ora, la politica deve rendere note”.

E sulla vicenda a intervenire è anche il Presidente di “Riformismo e Libertà” Fabrizio Cicchitto, che afferma: Ciò che lascia interdetti sulla vicenda Palamara è la mancanza di chi ha messo in moto il meccanismo che ha portato all’espulsione dell’ex presidente dell’Anm. Servirebbe, allora, una commissione d’inchiesta che faccia emergere i nomi di tutti coloro che sono coinvolti a titolo di accusatori. Occorre, quindi, che la politica intervenga, perché il nostro ordinamento glielo consente, come altro potere dello Stato che può avocare a sé le funzioni istruttorie per giudicare una magistratura incapace di assumersi le proprie responsabilità, una magistratura che rifugge come la peste la riforma della giustizia, una magistratura che autoassolve taluni e sommerge altri”.




CSM, autosospensione per altri 2 consiglieri

Altri due consiglieri del Csm si autosospendono. Si tratta del presidente della Commissione Direttivi Gianlugi Morlini (Unicost) e del consigliere Paolo Criscuoli. Si tratterebbe di un ulteriore sviluppo della bufera che ha investito il Csm sull’onda dell’inchiesta di Perugia.

“Gli eventi di questi gorni hanno inferto una ferita profonda alla magistratura e al Csm. Profonda e dolorosa”: ha detto il vice presidente del Csm David Ermini, aprendo il plenum straordinario del Csm.

“Siamo di fronte a un passaggio delicato – ha detto ancora Ermini -: o sapremo riscattare con i fatti il discredito che si è abbattuto su di noi o saremo perduti. Il Csm è e deve essere la nostra sola casacca. Altre non ne abbiamo”, ha affermato in un altro dei passaggi del suo intervento.
“Questa consapevolezza implica innanzitutto che l’attività di ogni componente venga svolto tenendo conto dell’autorevole consiglio e dell’esempio animatore che provengono dal capo dello Stato, il quale non ha mai fatto mancare la sua guida illuminata attraverso la continua interlocuzione con il vicepresidente”.

“L’associazionismo giudiziario – secondo Ermini – è stato un potente fattore di cambiamento e di democratizzazione della magistratura”. E ancora oggi svolge un “ruolo prezioso”. “Ma consentitemi di dire che nulla di tutto ciò vedo nelle degenerazioni correntizie, nei giochi di potere e nei traffici venali di cui purtroppo evidente traccia è nelle cronache di questi giorni. E dico che nulla di tutto ciò dovrà in futuro macchiare l’operato del Csm”.