CASO VIA POMA, INDAGINE E PROFILO DELL'ASSASSINO: LAVORINO CONFERMA TESI

di Roberto Ragone
Il criminologo Carmelo Lavorino massimo esperto del caso di via Poma che si è occupato di numerosi casi di cronaca nera, spesso ipotizzando versioni alternative dei fatti come consulente della difesa. Riguardo l'identikit dell'assassino di Simonetta Cesaroni qualcuno ha contestato quanto asserito dal professor Lavorino nel corso dell'intervista esclusiva rilasciata a L'Osservatore d'Italia lo scorso 11 luglio.
 

Il professor Lavorino ha ribadito la sua tesi che proponiamo di seguito:

Nota di Carmelo Lavorino

Evidenze scientifica è quello che è CERTISSIMO, non quello che si ipotizza e/o si conclude in seguito a un ragionamento ipotetico basato su una congettura.

Contro Busco non sono emersi indizi forti, ma solo frammenti di ombre di indizi poi scacciati dalla luce della Ragione, della Logica e della Scienza. Busco non aveva movente, tempi, opportunità, possibilità, capacità, conoscenze e intenti primari per essere in Via Poma quel giorno a quell’ora. Nemmeno aveva modi e motivi di pulire la scena. Nemmeno di conoscere l’origine e la sede del tagliacarte assassino (quello di Maria Luisa Sibilia). Il sangue di Busco è gruppo 0 mentre quello dell’assassino è di gruppo A. Alcuni alleli di Busco sono compatibili con quelli repertati sulla porta, ma vi era la presenza degli alleli di almeno cinque persone. Questi pochi alleli SONO ALTAMENTE NON SIGNIFICATIVI. TUTTI gli alleli della vittima Simonetta Cesaroni sono stati rinvenuti sulla porta (sangue).

Sul corpetto il DNA non è stato cercato se non dopo 15 anni, dopo che il corpetto era rimasto in un cassetto dell’obitorio di Roma, alla mercé di tutti ed a contatto con i calzini e il reggiseno della vittima: inquinamento, contaminazione, nessuna catena di custodia della prova…. Il sangue sul telefono (dell’assassino) gruppo A DqAlfa 4/4 è compatibile con almeno due persone, questo lo si sa dal 1990. Il problema è che nel 1990 gli Inquirenti si erano fissati sul fatto che il sangue fosse di gruppo 0 e non di gruppo A come io ho sempre sostenuto.

VOGLIAMO METTERCELO IN TESTA UNA VOLTE PER TUTTE CHE L’ASSASSINO DI SIMONETTA È UN SOGGETTO CHE USAVA ABITUALMENTE LA MANO SINISTRA E POCHISSIMO LA MANO DESTRA? Aggiungo  che il segno sul capezzolo sinistro della vittima non è un morso, che non riferibile a Raniero Busco, che non vi è nulla di strano che sul reggiseno dell'artigianato vi fosse il dna del fidanzato..e tutto ciò è stato definito ed accertato in perizia.