Regione Lazio, Davide Barillari espulso dal M5s: “Abbiamo perso oltre a milioni di voti anche la coerenza e l’onestà”

Espulsione dal gruppo
consiliare del M5s in Regione Lazio e dall’associazione gruppo Movimento 5
Stelle Lazio XI Legislatura per il consigliere Davide Barillari. Questo uno
degli ordini del giorno convocati per domani alle 21 in modalità teleconferenza
dalla capogruppo e presidente dell’associazione gruppo Movimento 5 Stelle Lazio
XI Legislatura, Roberta Lombardi.

Barillari ha spiegato attraverso
un post su Facebook che “La motivazione ufficiale della mia espulsione è aver
creato un sito internet che “confonde” i cittadini, ma che in realtà contiene
solo atti presentati in Regione e informazioni sull’emergenza coronavirus”.

Un pretesto, secondo
Barillari che a sua volta ha chiesto che all’ordine del giorno come primo punto
ci sia la mozione di sfiducia a Roberta Lombardi. E secondo Barillari la vera
motivazione è quella di dare fastidio al Partito Democratico per non essersi mai
allineato a Zingaretti, svolgendo il ruolo di opposizione senza mai abbassare
la testa. “10 anni di battaglie nel MoVimento 5 Stelle- Ha detto ancora
Davide Barillari – Ci ho messo sempre anima e cuore. Ho lavorato con migliaia
di attivisti, denunciando sempre impicci, ingiustizie e corruzione. Sono stato
il primo candidato presidente che ha sfidato Zingaretti. Ma il M5S ormai è
cambiato, e abbiamo perso oltre a milioni di voti anche la coerenza e l’onestà
che ci caratterizzava. Oggi è il mio ultimo giorno nel M5S e dedico a tutti
voi, che credete in me, ogni attimo di lavoro di oggi. Vi assicuro che non
smetterò mai di combattere”.




Sanità laziale, botta e risposta tra l’assessore D’Amato e il consigliere Barillari

Un buco di quasi un miliardo di euro all’interno del fondo di dotazione della sanità laziale. Questo quanto evidenziato lo scorso 10 marzo da Davide Barillari, consigliere regionale del Lazio del M5S nonché membro della Commissione Sanità, che ha inviato una lettera al titolare del ministero dell’Economia Giovanni Tria, nella quale asserisce che “A quanto risulta dal verbale della riunione congiunta del tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti regionali con il comitato permanente per la verifica dei livelli essenziali di assistenza del 26 luglio 2018, persiste una grave criticità relativa al fondo di dotazione negativo per un negativo di 994,247 mln euro, la cui risoluzione è stata richiesta fin dal 2011”.

D’Amato: “Barillari fa molta confusione”

Sulla questione abbiamo
sentito l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato il quale ha
asserito che “Il consigliere Barillari fa molta confusione. Il disavanzo del
servizio sanitario regionale ossia la differenza annuale tra ricavi e costi è
stato ridotto di oltre 40 volte. Partiva da circa 2 miliardi nel 2006 ed è
stato ridotto a 45 milioni ultimo consuntivo certificato. Il dato finale 2018
sarà ancora migliore, ma attendiamo i tavoli di verifica. È evidente- continua
l’assessore- che il Cons. Barillari non conosce la contabilità pubblica,
tantomeno i bilanci del sistema sanitario. Il fondo di dotazione, benché
negativo, è infatti una delle tante voci che compongono il patrimonio netto
della sanità laziale; voce quest’ultima positiva per oltre 1 miliardo e mezzo
di euro a garanzia della solidità finanziaria del sistema. Pertanto non vi è
alcun ‘buco’ in bilancio”.

Alla nostra domanda sulla necessità di intessere un dialogo con i ministeri della Salute e dell’Economia, D’Amato ha risposto che “Se dopo dodici anni di commissariamento e oltre circa 50 tavoli di verifica ci fossero ancora misteri sui conti della sanità regionale dovremmo richiedere di commissariare il Ministero dell’Economia e quello della Salute. Il tema del fondo di dotazione negativo risale tra l’altro alla riforma contabile del sistema sanitario nazionale del 1992. Attribuire quindi la responsabilità di tale posta contabile all’attuale amministrazione è clamorosamente strumentale”.

Zingaretti e il suo
entourage si dicono orgogliosi del fatto che l’indice dei Lea (livelli
essenziali di assistenza) sia aumentato.

Ma su questo ci sono
forti dubbi dato che essi contengono numerosi e diversi valori, alcuni dei
quali sono in negativo. Ma l’assessore alla sanità laziale ci fa sapere che “Dopo
12 anni di piano di rientro del Lazio oggi è necessario aprire una nuova fase.
Il sistema sanitario regionale è in sostanziale equilibrio
economico-finanziario avendo ridotto di ben 40 volte il disavanzo originario e
i Lea, con 180 punti, sono sopra la soglia di adempienza con margini di
miglioramento soprattutto nell’assistenza territoriale. È ora necessario
superare la lunga stagione del commissariamento, modificando l’approccio che
deve essere prioritariamente rivolto agli esiti di salute andando, dove
necessario, a incidere puntualmente in singole realtà che necessitano di un
affiancamento. Questo approccio viene proposto anche nel documento che le
Regioni hanno elaborato come contributo per il nuovo patto per la salute”.

Barillari: “D’Amato sta sottovalutando la situazione”

Sentito al telefono, il consigliere del Movimento 5 Stelle Davide Barillari asserisce che “La Regione ed in particolare D’Amato stanno sottovalutando la situazione sapendo quanto sia grande l’impatto di questo fondo di dotazione negativo”.

Il ministero della
Salute sta comunque valutando il caso che sarà anche oggetto di verifica al
prossimo tavolo tecnico del 28 marzo quando si deciderà necessariamente se il
Lazio uscirà o meno dal Commissariamento. L’Osservatore d’Italia è in grado di
rivelare che il M5S sta preparando un dossier tecnico che è in fase finale di elaborazione,
il quale affronterà in maniera dettagliata tale problematica. Giovedì alle 11 e
20, i grillini hanno inoltre ascoltato una delle Asl più esposte.

Riguardo il patrimonio
netto della sanità laziale che secondo D’Amato sarebbe in attivo di un miliardo
e mezzo, Barillari ricorda come “tra l’inizio e la fine del 2018, la Regione,
rendendosi conto di questo problema enorme mai affrontato dal 2011, emana 3
decreti che si rivolgono alle Asl chiedendo una verifica celere per capire come
è composto questo fondo e perché è così negativo. Queste informazioni -continua
il consigliere- non sono arrivate. I risultati di D’amato sono frutto di una
forzatura non supportata da dati (che dovrebbero arrivare tra l’altro a
giugno)”.

Il dossier dei grillini
analizza anche la possibilità che questi debiti inagibili siano trasferiti su
due fondi. Così si può affermare che una parte del buco finanziario non esiste
andando però incontro a problemi economici relativi a ricorsi e decreti
ingiuntivi; mentre un’altra parte si può considerare come credito non
riconoscendo più le fatture.

Sul nodo, ancora tutto
da sciogliere, è intervenuta anche il ministro della salute Giulia Grillo che
asserisce: “Lasciamo fare ai responsabili dei tavoli di monitoraggio il loro
lavoro. Certo, quando leggo nei verbali che il Lazio è l’unica regione che da
anni ha un fondo di dotazione negativo per circa 1 miliardo qualche domanda me
la pongo. Le liste sono chiaramente un indicatore importante dello stato di
salute in una regione, ma non sono un fattore dirimente nel commissariamento”.

Sarebbe forse
necessario che il neo segretario del PD nonché governatore laziale, Nicola
Zingaretti chiarisse in una conferenza stampa la situazione finanziaria della
Sanità della Regione. Ma anche il fatto che ricopre simultaneamente il ruolo di
commissario alla sanità e quindi di controllore e quello di governatore e
quindi di controllato. Cumulando così tre cariche molto impegnative che
difficilmente riuscirà a gestire nel migliore dei modi. Così che giovedì era
assente in aula “per motivi istituzionali” proprio mentre si votava una legge
sui riders importante per il PD.




Sanità Lazio, Barillari (M5s) scrive al ministro Tria: “Grave criticità relativa al fondo di dotazione”

Nuova bagarre tra Pd e M5s sul campo della Regione Lazio o meglio sulla Sanità laziale Dal luglio 2008 sotto commissariamento, era previsto il ripristino della gestione ordinaria entro il 31 dicembre 2018, ma la strada sembra essere ancora lunga.

Barillari (M5s): “Grave criticità relativa al fondo di dotazione”

Il 10 marzo scorso Davide Barillari, consigliere regionale del Lazio del M5S nonché membro della Commissione Sanità, ha inviato una lettera al ministro dell’Economia Giovanni Tria nella quale asserisce che “a quanto risulta dal verbale della riunione congiunta del tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti regionali con il comitato permanente per la verifica dei livelli essenziali di assistenza del 26 luglio 2018, persiste una grave criticità relativa al fondo di dotazione negativo per -994,247 mln euro, la cui risoluzione è stata richiesta fin dal 2011”.

Un buco di quasi un miliardo di euro

Molti si interrogano sul fatto che Zingaretti mantenga le cariche di neo Segretario del Pd, Governatore della Regione Lazio e Commissario alla Sanità. Tre scranni impegnativi che si interessano di dossier delicati i quali richiedono precisione e molto studio per garantire l’efficienza.
Ma il M5S alla Regione Lazio chiama in causa anche il Ragioniere Generale dello Stato, Daniele Franco e il ministro della Salute, Giulia Grillo.

Lo stesso Barillari avverte: “Ho incontrato lo staff del ministro Grillo che mi ha confermato l’interesse di proseguire lungo la strada di verifica di questo fondo di dotazione perché è un dato per capire se il Lazio a marzo 2019, il prossimo tavolo di verifica dei (Lea) livelli essenziali di assistenza sarà in grado di uscire dal commissariamento oppure no”.

I dubbi non sono solo politici o tecnici ma di forte carattere finanziario

Zingaretti e il suo assessore alla sanità si dicono orgogliosi del fatto che l’indice dei Lea sia aumentato. Ma su questo ci sono forti dubbi dato che i livelli essenziali di assistenza contengono numerosi e diversi valori, alcuni dei quali sono in negativo. Come anche le Asl: nemmeno una in attivo e il disavanzo in perenne rosso. È vero come riporta lo stesso Barilli che il sistema sanitario è in risanamento grazie alla Gsa (gestione sanitaria accentrata) che copre i debiti ma la cassa è lungi dall’equilibrio.

Criticità sul fondo di dotazione. Nella lettera il consigliere grillino riporta un risultato uscito dal tavolo tecnico: il conto consolidato della Regione Lazio è l’unico in Italia a presentare un fondo di dotazione negativo per il quale non sono note le motivazioni (..) e continua a rappresentare una rilevante criticità con riferimento all’effettiva chiusura di ogni partita di debito pregressa.

Un nodo da sciogliere necessariamente per uscire dal commissariamento

La Regione è in allerta su questo punto e c’è chi si domanda se sia anche del tutto risolvibile. Sul tema è intervenuta con un’intervista il ministro Grillo: “Lasciamo fare ai responsabili dei tavoli di monitoraggio il loro lavoro. Certo, quando leggo nei verbali che il Lazio è l’unica regione che da anni ha un fondo di dotazione negativo per circa 1 miliardo qualche domanda me la pongo. Le liste sono chiaramente un indicatore importante dello stato di salute in una regione, ma non sono un fattore dirimente nel commissariamento”.

Gli ultimi due punti posti all’attenzione del ministro dell’Economia che si ritrovano nella lettera riguardano l’ultimo appuntamento del tavolo tecnico e la possibilità di creare un fondo parallelo. L’ultimo tavolo tecnico di cui fa parte anche la società Kpmg in forma di advisor insieme ai tecnici del ministero dell’economia e della salute è fissato per marzo 2019 ma i dati sui quali discutere saranno disponibili solo a giugno. Mentre Barillari richiama il ministero di via XX Settembre a vigilare sull’eventuale realizzazione di un fondo dove far defluire i debiti inagibili cosi da tenerli fuori bilancio.




LAZIO, SANITA': DAVIDE BARILLARI (M5S) CONVOCA IN AUDIZIONE I SINDACI DI AMATRICE E DI ACQUAPENDENTE

Redazione

Regione Lazio – “Sono in contatto con alcuni sindaci della provincia di Viterbo e Rieti che mi informano sulle criticità dei loro territori e le inquietudini dei cittadini, soprattutto anziani, che vedono depauperata l’offerta di assistenza sanitaria pubblica. – Così in una nota il consigliere regionale M5S Davide Barillari – Lo scorso 25 luglio – prosegue la nota di Barillari – ho depositato una mozione con analisi e proposte sull’assistenza sanitaria in provincia di Viterbo e stiamo preparando un’altra su Rieti.

Ho richiesto un incontro con Macchitella e con Figorilli  per capire i perché di questo disastro e convocato in audizione i sindaci di Amatrice e Acquapendente. I cittadini di Rieti stanno organizzando per il 27 agosto un’ agorà specifica per discutere della sanità reatina  e ascoltare richieste e proposte a cui parteciperò. Mi auguro solo che Nicola Zingaretti abbia il buongusto di non andare in quelle località a raccontare che va tutto bene e che da domani andrà meglio grazie alla casa della salute, l’ho già invitato a confrontarsi pubblicamente con me sull'argomento, non ha ancora risposto.”

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DANIELE LEODORI DOPPIO STIPENDIO: QUANDO LA POLITICA INCIUCIONA CI METTE LO ZAMPINO

di Chiara Rai

Regione Lazio – Dimissioni del presidente del Consiglio regionale del Lazio Daniele Leodori. Una richiesta senza troppi giri di parole avanzata da Davide Barillari che, preso come obiettivo trasversale, da Francesco Storace al Pd, non è riuscito a leggere in aula. Un breve inciso sul muro vergognoso della politica eretto per proteggere interessi illegittimi: quando ci si appropria indebitamente di somme non dovute (che si sia consci o meno o in stato di trans permanente) ci si deve immediatamente assumere le proprie responsabilità e lasciare lo scranno.

Dispiace ammettere che è andata veramente in scena quella politica inciuciona che "gridava" Grillo con tutte le critiche di struscio. Neppure la stampa, tranne qualche rarità, ha fatto una gran bella figura anche in questa occasione, asservendosi agli avvertimenti dei portaborse di Daniele Leodori.

Perché abbiamo reso pubblica la telefonata intercorsa tra me (Chiara Rai) e quel personaggio, portavoce di Daniele Leodori? Perché una volta per tutte si deve imparare a reagire con forza alla prepotenza. Quando ad esempio quel signore si è rivolto con arroganza nei confronti della sottoscritta avvertendomi: "ci vediamo in Tribunale", la risposta è stata:"ci vada da solo in tribunale!" e poi ancora "chi si crede di essere..". Se avessimo chinato il capo avrei chiuso L'osservatore d'Italia il giorno dopo perché non avrebbe modo di esistere un giornale asservito e scodinzolante.

Il quotidiano è nato con la convinzione che l'indipendenza deve rimanere l'obiettivo primario da perseguire unito alla volontà di informare i cittadini senza filtri, senza paura. Il fatto che Cinzia Marchegiani, nostra giornalista, mi ha chiamato dicendomi che è stata intimidita dall'arroganza del personaggio che sente di essere potente e forte mi ha spinto a telefonargli e a dirgli che aveva sbagliato destinatario. Ci sono altri giornali che hanno ben accusato l'imperante avvertimento e non hanno pubblicato tutti i fatti. Quando si è nel giusto non si deve avere il timore della censura "politica" e bisognerebbe anche rinunciare ai benefit. Al fine di perseguire ancora il nostro obiettivo di informare senza scopi o fini, senza colori politici ma per esclusivo spirito di servizio ai cittadini, ci sembra più che doveroso pubblicare per intero l'intervento del capogruppo regionale lazio Cinque Stelle Davide Barillari.

Nota di Davide Barillari capogruppo in Regione Lazio M5S:

Speravamo che l'era Fiorito fosse terminata. Ma sembra che il passato e il presente si mischino ancora in questa istituzione, ancora macchiata da una condotta illecita ed immorale. Consigliere Daniele Leodori: lei si intasca 10000 euro ogni fine mese, quindi per lei non fa differenza se prende 1800 euro in piu' o in meno. Sono briciole. Deve spiegare a quest' aula come mai lei non si è accorto di avere 24000 euro in più nel conto corrente finchè non gliel’abbiamo fatto notare noi. Chieda a qualsiasi cittadino del Lazio, chieda a quelli che muoiono di fame, ai precari e ai disoccupati… chieda a quelli che non riescono a pagare l'irpef perche' il suo presidente Nicola Zingaretti ha alzato la tassa al massimo possibile…chieda a qualsiasi cittadino del Lazio se non si accorge se sul suo conto corrente ci sono 1800 euro in piu' tutti i mesi. Lei per 14 mesi non se ne e' accorto. Impossibile. Sapeva benissimo da dove arrivavano e si li e' tenuti zitto zitto. 24000 euro. Li ha restituiti SOLO dopo che e' stato preso con le mani nel sacco dal MoVimento 5 Stelle, quando abbiamo presentato l'interrogazione urgente il 15/7/14. Ha restituito tutto il bottino solo DOPO: il 21 luglio 2014, una settimana dopo. Questo e' gravissimo e dimostra la sua colpa e la sua malafede. E' stato colto dal panico: ha detto tre cose diverse a tre giornalisti…li restituiro', li ho gia' restituiti, li sto restituendo. Bugie alla stampa. E poi addirittura (prima che uscisse la notizia) la telefonata per intimidire la giornalista Cinzia Marchegiani che stava raccogliendo una sua intervista in merito, urlandole al telefono di non pubblicare nulla. Poi la telefonata di Chiara Rai, Direttore dell'Osservatore Laziale: la telefonata e' online e tutti i cittadini del lazio possono ascoltarla. Tutto questo e' gravissimo e ingiustificabile. Abuso di potere, arroganza, tentativi di intimidazione. Prima si e' nascosto dietro un “errore tecnico”. Poi ha restituito il maltolto sperando di salvarsi quando la frittata era gia' fatta. E ha cercato di influenzare la stampa per limitare i danni verso l'opinione pubblica. Moralmente lei, consigliere Leodori, non e' all'altezza del suo ruolo. Non e' nelle condizioni per rappresentare la presidenza del consiglio regionale del lazio. In questi 15 mesi ha dimostrato ampiamente di aver privilegiato solo gli interessi del suo partito, invece di avere un ruolo super partes e rappresentare tutti. In questi 15 mesi lei ha boicottato la maggiore forza di opposizione alla regione lazio, il movimento 5 stelle. Ha abusato del suo potere nella capigruppo, ha applicato lo statuto e il regolamento a suo piacimento spesso con la scusa della “prassi” stravolgendo la democrazia stessa, ha tolto piu' volte la parola per zittire l'opposizione, ha violato sistematicamente diversi tabella del regolamento, e ora questa sporca vicenda di 24000 euro. Oggi al suo fianco ha solo il silenzio, colpevole, del suo partito e delle liste che fanno da stampella a questa maggioranza… cosa dira' il pd per difenderla ? Quale giro di parole utilizzera' la lista per il pdlazio per difenderla ? il suo partito tentera' di insabbiare tutta la questione, oppure semplicemente la scarichera' come ha gia' fatto molte volte in passato con i personaggi scomodi e i dissidenti, pugnalandoli alla schiena dopo aver preso debitamente le distanze dalle “pecore nere”. Daniele Leodori: in questo momento lei e' ad un bivio. Se si dimette spontaneamente, oggi, subito, salva quello che resta della sua coscienza e ristabilisce una parvenza di serieta' a questa istituzione che lei aveva l'onore e il privilegio di rappresentare. Oppure resta attaccato sua poltrona, facendo finta di nulla, ascoltando di sfuggita gli interventi mentre gioca con il telefono, aspettando che chi di dovere la costringera' a dimettersi. Daniele Leodori. Il MoVimento 5 Stelle chiede formalmente le sue dimissioni. Lei non rappresenta piu' la presidenza di questo consiglio regionale.

di Cinzia Marchegiani 

I cittadini vorrebbero guardare l’operato delle nostre istituzioni attraverso un palazzo di cristallo, e spesso, troppo spesso i proclami non sono confutati dai documenti. Questa vicenda ha fatto riflettere ognuno di noi, ciascuno con le proprie sensibilità e partecipazione ha seguito questa vicenda. La società chiede ai nostri amministratori il rispetto dei ruoli istituzionali, noi come giornale siamo stati semplicemente gli occhi e la penna per chi ogni giorno con fiducia ci legge.

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GENZANO OSPEDALE: LA LOTTA DEI CITTADINI PER LA RIAPERTURA DEL PRONTO SOCCORSO

di Ivan Galea

Ci sono cittadini che non rimangono nell’impasse tessuta dalla politica ma che, nel loro territorio, lottano per una sanità che riesca a garantire il diritto alla cura che ogni giorno o viene disatteso in qualche nosocomio “sovraffollato” o ancora non viene garantito come dovrebbe. Simone Carabella ai Castelli Romani sta portando avanti diverse battaglie, tra cui una grande per la riapertura dell’ospedale di Genzano in attesa che venga completato il famoso Nuovo Ospedale dei Castelli Romani. Ieri, 6 maggio alle 16.30 si è tenuto un incontro promosso da Carabella con il consigliere regionale del Lazio del Movimento 5 Stelle Davide Barillari che ha lasciato speranze ed è stato ritenuto proficuo da Simone Carabella, Fabio Ascani e Moggi. “È andato molto bene – dice Carabella – in attesa dei documemti della ASL che il Movimento 5 stelle in Regione ha già chiesto con un certo sollecito, stiamo lavorando per raccogliere dati che dimostrino i tagli indiscriminati ed ingiustificabili ai danni della sanità Castellana in attesa di un Policlinico che forse arriverà”.
L’intenzione è di proporre, proprio sulla base dei dati acquisiti, una mozione che verrà votata in sede di Consiglio Regionale per la riapertura del pronto soccorso di Genzano come soluzione più rapida, economica e fattibile. “Pretendiamo un servizio sanitario efficiente.- conclude Carabella – la gente è con Noi, ancora una volta”. Infatti molti cittadini dei Castelli ritengono scellerato il Piano sanitario ormai in vigore che di fatto ha consentito la chiusura del Pronto soccorso di Genzano
Sulla base della nuova, ma ancora lontana, apertura del Nuovo Ospedale dei Castelli Romani.

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SANITA' LAZIO: SOSPESO IL CONSIGLIO STRAORDINARIO SULLA SANITA’ PER L’ASSENZA DEL PARTITO DEMOCRATICO

Redazione

Roma – Il Consiglio straordinario sulla sanità è stato sospeso per la terza volta dal Presidente Leodori dopo la verifica del numero legale, richiesta dal M5S, che ha sancito l’assenza della maggior parte dei consiglieri del PD dall’aula. La richiesta di numero legale è stata fatta dopo aver illustrato la risoluzione sull’istituzione di una commissione di inchiesta sulla malasanità, illustrata dal consigliere pentastellato Gianluca Perilli in un’ aula semi vuota.

Barillari dopo l’annuncio di scioglimento della seduta fatto dal Presidente Leodori ha tuonato indignato: “Non è possibile rinviare ancora la discussione sulla sanità, evidentemente il PD reputa più importante discutere sui maestri di sci o sulla protezione civile mentre nel Lazio di malasanità si muore, evidentemente la commissione di inchiesta fa paura e si cerca di ostacolarne l’istituzione.”

La consigliera Gaia Pernarella è intervenuta in seguito all’annuncio, minacciando “l’uso continuo della richiesta di numero legale e di appello nominale.” Si prospetta un lungo fine settimana per i dipendenti di via della Pisana, sperando che non marchi come adesso il tramonto della democrazia e della legalità.
 




GENZANO, MENICOCCI E 5 STELLE: DUPLICE REPLICA ALL'ARTICOLO "SE QUESTO E' UN MOVIMENTO…"

Redazione

Riceviamo e pubblichiamo dal Movimento 5 stelle di Genzano di Roma la replica a L.C. riguardo l'articolo “Cinque stelle se questo è un movimento…” del 19/02/2013

Sembra oramai evidente come il fulmicotone elettorale generi e ingeneri meccanismi politici e mentali che spesso distaccano l'essere umano dalla realtà. Altrettanto evidente appare come attaccare i temi portati avanti con enorme impegno da parte del Movimento 5 Stelle come acqua e rifiuti sia l'esatto modo per dare sponda a Cerroni, Acea e C. La paura che i partiti politici e alcuni cittadini irresponsabili manifestano attraverso la tecnica dell'insulto o dell'inchiesta da due spicci, rafforza ancora di più la convinzione di un lavoro fatto sul territorio e per il territorio in maniera efficace anche al di fuori delle istituzioni. Questo è supportato per esempio dal fatto che sull'acqua a Genzano, primo comune ad aver cambiato lo Statuto dichiarandola pubblica, i nostri attivisti citati Elena Fattori ed Emanuele Menicocci si sono sempre impegnati direttamente anche all'interno dei comitati ottenendo risultati che in altri comuni invece hanno latitato, così come sui rifiuti. Non si dimentichi infatti che la proposta per un consorzio sul modello dei Navigli per una gestione efficiente del ciclo della differenziata porta a porta è partita proprio dal Movimento 5 stelle di Genzano e lanciata dallo stesso Emanuele Menicocci nel marzo 2011 in una conferenza stampa a Lanuvio. A maggior ragione troviamo profondamente incoerente l'articolo a firma L.C. nei suoi stessi contenuti. Infatti proprio tra quelle righe che hanno l'unica intenzione di delegittimare il Movimento 5 stelle per fare un favore alle lobbies dei rifiuti, si legge come molti siano stati gli tabella di denuncia fatti da Emanuele Menicocci (per un totale di circa duecento in 4 anni tra carta stampata e radio) che nulla poteva rispetto al discorso sponsorizzazione in quanto la parte pubblicitaria dell'evento in questione era stata affidata a una concessionaria, la Isomedia come facilmente leggibile anche dal manifesto, esterna alla ME Comunicazione con un rapporto lecito tra privati sul quale non si poteva più intercedere una volta sottoscritto, pena il pagamento di penali contrattuali. Questo vuol dire che nessun tipo di rapporto, sottolineiamo nessuno, c'è stato tra l'azienda sponsor nominata e il nostro attivista, nemmeno per il pagamento di una somma che, a conoscerne l'ammontare irrisorio (poco più di 500 euro), metterebbe in ridicolo chi ha usato questo pretesto per un attacco che oltre che politico è anche professionale e personale. Per di più tra concedente e concessionario erano stati messi dei paletti che hanno abbassato anche l'iniziale pattuizione che, sommato al fatto che anche negli tabella giornalistici non viene mai citata l'azienda e a una somma tanto bassa, rimandano più all'ignoranza sulla proprietà della Saim che allo scandalo etico e morale. Elena Fattori è stimata biologa e lavoratrice precaria sulla quale le righe pubblicate da L'osservatore laziale lanciano un discredito che è quasi grottesco. Capiamo che a qualcuno possa dare fastidio per propri interessi personali o di visibilità che una votazione democratica avvenuta tra i cittadini abbia dato la possibilità alla nostra attivista di essere tra le prime posizioni per il Senato della Repubblica, ma si chiama, appunto, democrazia, concetto sconosciuto a molti. Discutibile quindi anche l'attacco su presunte doppie candidature a Regionali e Nazionali, considerato che il quadrante non propone nessun candidato alla Pisana e che la lista dei candidati regionali si conosceva da prima rispetto ai Parlamentari e che l'eventuale altra candidatura avrebbe dovuto supporre una rinuncia e quindi un depennamento dalla lista ufficiale votata internamente al Movimento 5 stelle del Lazio. L'attuale millantata costernazione da parte degli altri Meet Up è inesistente e solo un'insinuazione. Basti pensare che congiuntamente si è dato vita sabato 16 febbraio a Velletri a un evento che ha visto la partecipazione di oltre 120 cittadini (c'erano solo posti in piedi) alla presenza anche del candidato alla presidenza della Regione, Davide Barillari, segno evidente di come invece, scelto anch'esso in maniera democratica, goda dei consensi di tutti i gruppi locali uniti. D'altro canto come si dice? Quando la volpe non arriva all'uva, dice che è acerba!

I seguenti link supportano lo scritto:
http://www.ilrefuso.com/ambiente/movimento-5-stelle-di-genzano-progetto-di-consorzio-per-la-raccolta-differenziata-porta-a-porta

https://www.facebook.com/notes/amici-di-beppe-grillo-genzano-di-roma/mozione-presentata-dal-comitato-acqua-bene-comune-di-genzano-di-roma-ed-approvat/175011945857680

Riceviamo e pubblichiamo da Emanuele Menicocci la replica a L.C. riguardo l'articolo “Cinque stelle se questo è un movimento…” del 19/02/2013

In merito all'articolo uscito su “L'osservatore laziale” il giorno 19 febbraio 2013 che vede nominato il sottoscritto Emanuele Menicocci e la propria attività professionale sotto il nome di Me Comunicazione e Ufficio Stampa, ci tengo a chiarire una posizione che dallo scritto risulta falsa, tendenziosa e di cattiva informazione.
La ricerca degli sponsor per l'evento “Anestesia Totale” di e con Marco Travaglio e Isabella Ferrari datato 27 luglio 2012 è stata affidata in concessione ad azienda terza (lo si evince dal manifesto stesso) la quale, al momento della sottoscrizione, ha il diritto inderogabile di gestire gli spazi come meglio crede nel rispetto del buon costume e delle vigenti norme di legge in tema di pubblicità. Da quel momento in poi il concedente, nella fattispecie Me Comunicazione e Ufficio Stampa, non ha più alcun potere di gestione degli spazi pubblicitari. Gli accordi tra Emanuele Menicocci e la concessionaria sono avvenuti con regolare contratto sottoscritto da entrambi, verificabile anche dai relativi movimenti economici regolarmente effettuati. Nessun contatto diretto, né contrattuale né verbale, c'è stato tra gli sponsor ed Emanuele Menicocci. Nell'articolo si fa riferimento inoltre all'attivismo politico che è e deve rimanere ben distinto dall'attività professionale soprattutto per la totale assenza di relazione tra le due, e ci si erge a giudici della moralità assoluta, addirittura richiedendo quali siano state le cifre versate o dove si chiede conto pubblicamente di qualcosa che è avvenuto in totale legalità, liceità e moralità. Chi lo sa questo uso spropositato dei poteri forti quanta elargizione finanziaria ha portato? Bé, posto che non sono tenuto a dire quali siano i movimenti della mia attività professionale a giudici di siffatta caratura e ribadendo che il rapporto economico è stato con la concessionaria, non ho problemi a dire che per uno sponsor in quella circostanza sono stati incassati al netto fiscale ben 611 euro (837 lordi) che se si considera l'investimento totale vicino ai 15 mila euro per una perdita finale di circa 1.200, dà la dimensione dello scandalo. Inoltre si ribadisce che la coincidenza tra l'azienda sponsor e il suo titolare, non deducibile dal messaggio pubblicitario, era a me sconosciuta e laddove si sostiene il contrario in virtù degli tabella da me scritti in qualità di giornalista praticante (idoneo all'iscrizione all'ordine dei giornalisti nel mese di aprile), invito a rileggerli tutti o a riascoltare le trasmissioni radiofoniche, notando così che mai viene menzionata l'azienda. Conoscere il nome della persona e conoscerne anche le titolarità aziendali sono due cose diverse, soprattutto se l'enfasi è sempre posta sul nome proprio. In quattro anni oltre duecento sono le trasmissioni e gli tabella da me prodotti con evidente schieramento contro l'incenerimento dei rifiuti e a favore di una raccolta differenziata spinta, sia prima che dopo l'evento “Anestesia Totale”, aggiungendo che tra i primi sono stato a dare spazio mediatico a una piaga sociale e sanitaria come quella dell'inceneritore. Si vuole parlare di errore? Di ingenuità sociale? Lo si faccia, ma lo sciacallaggio tanto per dare credito in campagna elettorale a chi ha interesse invece a infangare, diventa una cattiva informazione. Dispiace far notare come chi si permetta tali pesanti accuse non abbia il coraggio di manifestarsi. Io rimango sempre disponibile a dimostrare quanto dico e lo faccio, anche pubblicamente.

Nota del direttore de L'osservatore laziale Chiara Rai

Due brevi precisazioni. Anche perchè non è assolutamente intenzione del quotidiano entrare nelle bagarre politiche di questi tempi. Chiunque, su questa testata indipendente, può esprimere liberamente la propia opinione pur nel rispetto di determinati requisiti che i lettori possono immaginare (fonte certa, fatti e persone reali, ecc…). Menicocci è accolto sul nostro quotidiano allo stesso modo del signor x. Emanuele Menicocci, come si può notare, ha ampio spazio di espressione.  Così come il Movimento 5 Stelle di Genzano. Dispiace leggere termini quali "dare credito in campagna elettorale a chi ha interesse invece a infangare". Ribadisco qui si da voce in primis ai cittadini. Dunque al messaggio 'sotterraneo' di cattiva informazione che mi pare si voglia far passare, la sottoscritta intende apportarvi una modifica: non cattiva informazione, bensì libera informazione.

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LAZIO ELEZIONI REGIONALI: AL MOMENTO OTTO CANDIDATI ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE

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Angelo Parca

Lazio – Le elezioni regionali nel Lazio si svolgeranno il 24 e il 25 febbraio, unitamente alle politiche 2013.

I Candidati:

Il candidato del Centrosinistra è Nicola Zingaretti, già presidente della Provincia

Il candidato del Centrodestra per la Regione Lazio. Si tratta di Francesco Storace, leader della Destra. Storace comunque non sarà capolista del suo partito, lasciando spazio a Teodoro Buontempo per la Camera e a Roberto Buonasorte per il Senato.

Giorgia Meloni, già Ministro della Gioventù, potrebbe candidarsi alla Presidenza della Regione. La Meloni ha fondato insieme a Guido Crosetto e Ignazio La Russa il movimento Fratelli d’Italia.

Il Centro ha deciso di puntare su Giulia Bongiorno

Il Movimento 5 Stelle annuncia Davide Barillari.

Fiamma Tricolore candida Luca Romagnoli

CasaPound candida Simone Di Stefano

Il Movimento Fare per Fermare il declino di Oscar Giannino propone Alessandra Baldassari.

 

I sondaggi: 

Si profila un braccio di ferro tra Zingaretti e Storace, anche se per il momento Zingaretti è in vantaggio.

Sembrerebbe che da gli ultimi sondaggi di Euromedia Nicola Zingaretti è dato al 44,8%, seguito da Francesco Storace al 32%.

In terza posizione la candidata del Terzo Polo Giulia Bongiorno, che arriva all’11,2%, seguita dall’esponente del Movimento 5 Stelle Davide Barillari al 8,4%.

I nomi che seguono quelli dei candidati principali: Roberto Fiore di Forza Nuova (1%), Simone Di Stefano di Casa Pound (1%), Luca Romagnoli della Fiamma Tricolore (0,4%). Ancora un dato non certo per Alessandra Baldassari di Fare per fermare il Declino che comunque oscillerebbe tra lo 0,5 e l’1%.