Campania verso il lockdown. De Magistris punta il dito su De Luca: il governatore “ha vietato anche ai medici di dire la verità”

“Penso ci siano stati errori molto gravi della Regione e non è uno scaricabarile, i numeri parlano da soli. Le persone a casa sono sole, appena aumenta la febbre vanno in ospedale, il virus è fuori controllo, la medicina territoriale è stata smantellata già prima della pandemia. De Luca ha vietato anche ai medici di dire la verità. Il tampone viene fatto dopo molti giorni. Il problema non sono i ragazzi. Non prendiamocela con i cittadini che hanno avuto in gran parte un atteggiamento responsabile. Andremo sicuramente al lockdown in Campania, sono rimasti 15 posti in terapia intensiva”. Così Luigi De Magistris, sindaco di Napoli, su Rai Radio1 all’interno di Radio anch’io condotto da Giorgio Zanchini.

“Che tristezza chiudere le scuole appena riaperte. Adesso il tema centrale è facciamo presto. In questo momento bisogna essere uniti, bene la marcia indietro del governo, Conte forse era stanco l’altra sera in conferenza stampa. La gente sta capendo che bisogna essere responsabili ma non rinunciare subito agli altri diritti” ha aggiunto l’ex pm. 




Varoufakis a Napoli: sabato l’incontro con de Magistris su Europa dei popoli

NAPOLI – L’Europa dei Popoli è il tema dell’incontro fra Luigi de Magistris e Yanis Varoufakis che si svolgerà sabato 30 settembre, a partire dalle 18, al Teatro Politeama di Napoli, con l’introduzione di Lorenzo Marsili.

I due leader politici, durante il dibattito organizzato da demA e Diem 25 nel corso del Viaggio in Italia del ex ministro dell’Economia della Grecia, si confronteranno sulla necessità di una nuova Europa in contrapposizione con quella delle banche, del liberismo schiacciante e delle destre xenofobe e affronteranno il tema che riguarda la politica di inclusione e integrazione fra i popoli fondata su valori assoluti di libertà di manifestazione del pensiero, tutela delle minoranze, riconoscimento di ogni forma di differenza fra individui, rispetto e affermazione dei principi di giustizia sociale. Il grande movimento dei popoli che sta attraversando il pianeta conta numeri mai visti prima ed è fatto di persone che fuggono da guerre, carestie, regimi e biocidi: in questo senso, la politica deve fronteggiare il cambiamento mettendo al centro del dibattito la persona e i suoi diritti.

L’amministrazione napoletana guidata da Luigi de Magistris ha intrapreso da tempo un percorso fatto di atti in cui il dettato costituzionale prevale su qualsiasi altro interesse, declinando nelle sue molteplici manifestazioni il principio di uguaglianza, formale e sostanziale, secondo lo spirito dell’art. 3 della Costituzione Italiana. Dal 2011 ad oggi l’esperienza partenopea ha affermato il principio delle Città Rifugio, della promozione di una cultura della pace e del dare voce a chi voce non ce l’ha. DIEM25 e demA si augurano di poter sviluppare questi punti di discussione  intraprendendo un percorso che miri a riconquistare il primato della Politica sui processi economici anche attraverso l’elaborazione di nuovi strumenti.




Napoli: De Magistris lavora per la "rinascita culturale"

 

di Marco Martone


NAPOLI – "Napoli è ad un bivio. Si sono registrate alcune condizioni in questi ultimi anni che la città di Napoli non ha mai avuto. Magistrati e forze del!' ordine hanno arrestato numerosi latitanti come mai era accaduto. Hanno disarticolato potentissime famiglie camorristiche e mafiose. C'è una rinascita culturale su cui stiamo lavorando". Lo ha detto il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, intervenendo oggi all'iniziativa dal titolo "Devianza minorile: strategie di prevenzione e modalità di recupero", organizzata dalla Camera Penale Minorile in collaborazione con l'associazione Milleculure alla Mostra d'Oltremare, in Napoli."Tanti ragazzi quotidianamente scelgono un'alternativa alla…

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NAPOLI, DE MAGISTRIS: "ABBIAMO SCRITTO LA STORIA"

di Marco Martone

Napoli – Appena eletto aveva incontrato i propri elettori, indossando anche la maglietta del napoli, con il numero 1 sulle spalle. Poi ha rivendicato la propria leaderschip in città bacchettando gli avversari e tendendo la mano al premier Renzi e al governatore della Campania, Vincenzo De Luca. Un De Magistris raggiante, euforico e anche simpaticamente ironico, quello che ha incontrato la stampa a 24 ore dal successo elettorale che lo ha decretato per il secondo mandato consecutivo come sindaco di Napoli.

«Lettieri ha avuto una sconfitta pesante. Ha fatto di tutto, sia per via istituzionale che giudiziaria, soprattutto nella prima fase del mandato, per farci cadere. Con lui non ci sarà nessun margine di dialogo in consiglio comunale». Ad affermarlo è il sindaco di
Napoli Luigi de Magiatris nel corso della conferenza stampa di commento al ballottaggio che lo ha visto riconfermato per la seconda volta. «Brambilla – spiega de Magistris – si è fatto la sua onesta campagna elettorale. Valente pure, anche se ha schierato il Governo, ma ora si ricomincia da zero a zero e palla al centro. C'è un'opposizione con cui dialogheremo, ma con Lettieri no. Per me può andare a casa, politicamente non lo riconosciamo». «Lettieri – aggiunge – ci dica i soldi che ha messo in campo per la campagna. Certamente non sono quelle centinaia di migliaia di euro che dice. Ci sono manifesti ovunque». «Credo – incalza l'ex pM – che abbia sbagliato la campagna elettorale. Ha scelto di puntare su una comunicazione di una
Napoli come città pessima è sprofondata. Ma è sotto gli occhi di tutti che in 5 anni è migliorata. Mettetevi nei panni di un turista che viene qui e trova quei cartelli, così lo fai scappare». «È stato un errore di comunicazione. Noi – scherza de Magistris – abbiamo i geni guastatori infiltrati, ringrazio i suoi comunicatori. Così come ringrazio il Pd per quelle primarie di Napoli. Se continuano così io divento presidente del consiglio». «Cosa deve fare ora Lettieri? Pensasse all'Atitech, perchè non credo che dopo Berlusconi e Renzi ci sarà un altro premier che gli darà soldi per salvarla. Lo faremo forse noi, con una mano, ma per i lavoratori».

“Lettieri ha messo in campo soldi e manifesti ma anche stavota nun’ te jut buon”, ha detto il primo cittadino facendo riferimento ad uno dei tanti slogan scelti dal suo avversario. “Abbiamo scritto un pezzo di storia”, ha aggiunto De Magistris che ha parlato dei tanti ostacoli politici trovati sulla strada. “Abbiamo avuto tutti contro. Lettieri ha messo in campo di tutto e di più, tranne la politica. Dipingendo una città morta. Renzi e tutto il governo hanno scelto Napoli per evitare che De Magistris potesse vincere. La loro campagna elettorale non era tanto a favore della Valente ma contro di me. Il Partito democratico si schierato a livello nazionale e non è arrivato nemmeno al ballottaggio. Anche Bassolino è stato schierato contro di noi, prima della sconfitta alle primarie e inoltre non abbiamo avuto nessun organo di informazione a sostegno. Il movimento a Cinque Stelle ha fatto la campagna elettorale contro De Magistris e al ballottaggio hanno detto di non votare. La stampa non ci ha risparmiato tutto e questo va bene, siamo stati pungolati”.

Sollecitato anche dalle domande dei cronisti, il sindaco, che ha potuto festeggiare anche il proprio 49esimo compleanno, ha poi rivolto lo sguardo al futuro, ai prossimi cinque anni, di lavoro e di buoni propositi. “Napoli vuole tornare ad essere capitale e ha dato una risposta forte e chiara a chi pensava di fermare la rivoluzione popolare. È un risultato del popolo. Il mio impegno è far diventare Napoli soggetto politico. Detto in poche parole, quello che ci avete tolto per decenni, ora ce lo andiamo a prendere”. Un riferimento anche al dato sull’astensionismo. “La cifra astensione è alta ma va detto che si votava solo domenica e a Napoli l’estate è cominciata. Non è vero che quelli che si sono astenuti erano contro il sindaco. A Napoli ha vinto non la protesta ma un soggetto politico e una militanza”.

Infine un riferimento al governo nazionale “Chiederò a Renzi un incontro per parlare di Napoli e dei suoi problemi. Al momento non sono arrivate telefonate da Roma ma mi interessa che il governo sappia che il popolo ha scelto democraticamente”. Anche su Bagnoli nessuna “guerra” con il governo nazionale. “Vogliamo accelerare. Aspetto un gesto di buona volontà da Renzi. Fissiamo tempi e modi. Il nostro progetto è perfettibile”.

Massima collaborazione istituzionale anche con il presidente della Regione De Luca, “che ha avuto una caduta di stile, intervenendo per aiutare Lettieri ma adesso zero a zero palla al centro e senza polemiche sono pronto a dialogare”.  Anche Gianni Lettieri ha incontrato la stampa. “Ho la coscienza a posto. Sono un imprenditore che ama la sua città e i napoletani, mi sono impegnato per fare qualcosa a prescindere dall’ideologia politica e dai partiti. Posso dire di essermi impegnato per Napoli. Mi auspico che ora lo facciano anche altri, imprenditori e non, come ho fatto io da cittadino e da scugnizzo”, ha detto il candidato del centrodestra. Sul dato relativo alla forte astensione, Lettieri si è detto “molto preoccupato”. “Non si può lasciar decidere cosa accada alla città nei prossimi cinque anni, a tre persone su dieci”, “c’è gente rassegnata che deve smettere di abituarsi alle cose e l’abitudine porta alla rassegnazione e l’indifferenza”.




SALVINI CONTRO DE MAGISTRIS: “FACESSE PAGARE LE MULTE STRADALI AI NAPOLETANI”

di Ch. Mo.

E’ già polemica sul web per l’ultima uscita “poco simpatica” del leader di Lega Nord Matteo Salvini. Entrambi ospiti al programma su La 7 di Giovanni Floris, il leader della Lega ha pubblicato sulla sua pagina facebook poco dopo un messaggio contro il sindaco di Napoli: “Il sindaco di Napoli dice che il suo Comune non ha soldi. Se magari facesse pagare le multe stradali (Napoli è la "capitale italiana" dell'evasione fiscale delle multe, e delle truffe alle assicurazioni auto) come fa una minoranza di cittadini perbene, forse qualche lira in più la avrebbe!”


Il mare di commenti, like e insulti però non è tardato ad arrivare. Classiche discussioni da social, insomma , che infiammano ormai da tempo le bacheche dei politici. I napoletani son partiti all’attacco colorando di non poche offese la pagina web di Salvini, stanchi ormai di essere vittime dei pregiudizi che sulla città di Napoli campano da anni. Aver ridotto ad una “minoranza perbene” il popolo dei napoletani proprio non è andato giù a nessuno: a Napoli, si legge su Facebook, c’è gente perbene, onesta che paga le tasse e anche le multe, così come accade in tutto il resto d’Italia. Perché accanirsi sempre con questa città?


E’ un classico dei politici ormai che pur di conquistare consensi e affondare il rivale son disposti quasi a tutto. In tempi di instabilità politica come questi, il buon Salvini lo aveva già fatto diverse volte, ma questa, non gliel’hanno proprio fatta passare.




NAPOLI: LUIGI DE MAGISTRIS RESTA IN CARICA

di A.B.
 
 
Napoli – Il Presidente del Tribunale di Napoli, Ettore Ferrara ha reso noto che il Tribunale di Napoli ha accolto il ricorso fatto dal Sindaco di Napoli Luigi de Magistris contro la sospensione della sua carica disposta in base alla legge Severino in seguito alla condanna per abuso d’ufficio. Il Tribunale ha annullato il provvedimento di sospensione dalla carica che era stato firmato dall’allora prefetto di Napoli Francesco Antonio Musolino, in data 1 ottobre 2014. Il ricordo davanti al tar ha portato de Magistris al compimento delle sue funzioni il 30 ottobre di un anno fa. Venerdì scorso era stata discussa la causa davanti al Tribunale civile per circa tre ore.

Legge Severino. Entra in vigore nel novembre del 2012 durante il governo Monti e il suo nome è dovuto al ministro Paola Severino. La legge stabilisce la sospensione dall’incarico di un amministratore pubblico, su richiesta del prefetto e del ministero dell’interno, per un periodo di circa diciotto mesi per i condannati anche se soltanto in primo grado, per reati come corruzione, concussione, abuso d’ufficio, peculato. Un cittadino che abbia subito una condanna di questo tipo può però candidarsi a una carica pubblica ed essere eletto, ma poi eventualmente decadere.


Luigi De Magistris. Il Sindaco di Napoli, aveva subito una sospensione dal suo incarico dal prefetto per via di una condanna per abuso di ufficio nel settembre del 2014 e poi successivamente reintegrato dal Tar cha ha “sospeso la sospensione” che ha inviato gli atti alla corte costituzionale. 



DE MAGISTRIS E GENCHI CONDANNATI A UN ANNO E TRE MESI: ACQUISIRONO TABULATI TELEFONICI DI PARLAMENTARI SENZA AUTORIZZAZIONE

Redazione

Si è condannati anche quando si svolge il proprio mestiere. Un anno e tre mesi di reclusione ciascuno, con sospensione condizionale della pena e non menzione sul casellario giudiziale: e' la condanna che la decima sezione penale del tribunale di Roma ha inflitto all'ex pm di Catanzaro, Luigi de Magistris, attuale sindaco di Napoli, e al consulente informatico Gioacchino Genchi, accusati di concorso in abuso d'ufficio per aver acquisito illegittimamente, nell'ambito dell'inchiesta calabrese 'Why not', i tabulati telefonici di alcuni parlamentari senza la necessaria autorizzazione delle Camere di appartenenza




NAPOLI: ABBASSIAMO LE TASSE! PAROLA DI SINDACO

di C. M.
Napoli
– Napoletani, siate tranquilli, De Magistris non aumenterà le tasse. La buona notizia arriva dal Comune di Napoli che non toccherà le tasse ma anzi addirittura potrebbero progressivamente esser ridotte se la Corte dei Conti approvasse il piano di riequilibrio economico finanziario varato dall’amministrazione. A diffondere la notizia è stato il sindaco di Napoli Luigi De Magistris al termine del Consiglio Comunale. «L'aumento delle tasse – ha detto il sindaco – non è nella nostra agenda e anzi le strade che stiamo seguendo porteranno progressivamente a una riduzione qualora il piano di riequilibrio sia approvato, consentendoci di perseguire una strada virtuosa che ci farà uscire dalle maglie strette che il Parlamento ci ha imposto».

 




SAVIANO A DE MAGISTRIS: NAPOLI, SIGNOR SINDACO, NON SEMBRA PER NULLA DIVERSA!

Redazione

 

Pubblichiamo la lettera di Saviano a De Magistris:

 

Caro Sindaco De Magistris,

sono consapevole che qualsiasi forma di critica venga rivolta a lei e al suo operato viene interpretata come una critica personale. O si è con lei in tutto o si è un suo nemico. Chi le parla è una persona che l'ha sostenuta, come hanno fatto in tanti.

Chi le parla, a maggio di due anni fa, durante la sua campagna elettorale, con un editoriale in prima pagina su "Repubblica", la sostenne sperando che la sua amministrazione avrebbe inaugurato un nuovo progetto per la città. E non abbia l'ingenuità di accomunarmi a chi l'accusa di essersi corrotto con la politica, né a chi ritiene che abbia fatto questa scelta per interessi privati. Non lo penso. Allo stesso modo lascia interdetti ascoltare che le parole di analisi e di critica che le ho rivolto sarebbero secondo lei il frutto di una campagna elettorale o di finalità elettorali. E' cosa assai ambigua da ascoltare, come quando parla di masso-mafie in maniera tanto generica da suscitare ilarità più che preoccupazione. Non mi sono mai candidato, né ho mai preso parte a una militanza. Il mio mestiere è un altro. Quindi le analisi al suo operato non sono ispirate da nessuna campagna elettorale. Non banalizzi.

Caro Sindaco, amministrare una città come Napoli è forse uno degli impegni più complessi che ci si possa consapevolmente assumere. Città caotica, piena di debiti, con mille difficoltà. Impegno che ha avuto il coraggio di prendere. Ma ciò che fa più male è vedere come non sia stato iniziato nessun percorso di riforma. A meno che per riforma non si intenda cambiare uomini e mettere i propri. Certo, anche questo è parte di un piano di cambiamento, ma non può essere il solo cambiamento possibile. Il sottotesto di ciò che spesso dice sembra essere: "Napoli è diversa perché ci sono io".

Napoli signor Sindaco non sembra per nulla diversa. Ha deluso il comportamento verso i collaboratori "licenziati": Raphael Rossi, Giuseppe Narducci, Riccardo Realfonzo, Silvana Riccio. In molti casi l'unica colpa era un disaccordo con lei non nel progetto generale, ma in scelte particolari. Scelte che non erano mancanze di lealtà nei suoi confronti, ma erano proposte per evitare che Napoli finisse dinanzi la Corte dei conti o che si legasse a progetti economici poco chiari. E' sembrato che queste persone da un giorno all'altro dall'offerta migliore che in quel determinato campo ci fosse, siano diventati peggiori collaboratori possibili. Allontanati senza spiegazioni, senza motivi che non fossero clientele da conservare, bilanci da approvare e status quo da mantenere. Allontanati per dei contrasti che se superati sarebbero stati la prova di una reale volontà di essere discontinui rispetto a un passato insostenibile.

L'attitudine spesso è importante, e questo suo atteggiamento un po' guascone sicuramente non rende le cose più facili in una città in cui chi ci vive deve sopportare una serie infinita di difficoltà. Sull'emergenza rifiuti nessun sistema virtuoso. Non sono state raggiunte le percentuali di differenziata promesse all'inizio del suo mandato. I rifiuti non sono diventati una risorsa, come in un circolo virtuoso potrebbero essere, ma una spesa e si spediscono altrove.

A breve, Sindaco, lei lo sa, il problema tornerà urgente come in passato. Le operazioni che adesso verrebbe da definire "di facciata" sono importanti: liberare il lungomare dalle automobili, portare la Coppa America in città, ma non le devo insegnare io cosa è successo a Valencia con la Coppa America.

Non devo essere io a dirle come il volto di una città può realmente cambiare approfittando in maniera virtuosa dei finanziamenti che vengono stanziati per grandi opere e grandi eventi. Inutile accusare Roma di inefficienza, che la gestione di Napoli fosse impresa complicatissima si sapeva dall'inizio. Ha accettato una sfida incredibile e avrebbe dovuto farlo con un piano strutturato, progetti concreti sul lavoro e sulle periferie.