Cdm, approvato decreto sicurezza bis

Il Consiglio dei ministri ha approvato il
decreto legge sicurezza bis. “Habemus
decretum: è un passo in avanti per la sicurezza
“. Lo dice il leader della Lega e vicepremier
Matteo Salvini in conferenza stampa a Palazzo Chigi. “Sono i diciotto
articoli pronti, rivisti e rimeditati da tempo. Tre le finalità: lotta
all’immigrazione clandestina, al centro anche del comitato per l’ordine e la
sicurezza che si è svolto stamattina e registra notevoli passi in avanti; c’è
un capitolo cui tengo particolarmente che inasprisce le sanzioni per chi agisce
con caschi, bastoni o mazze contro le forze dell’ordine; c’è l’assunzione di 800 uomini e donne di
personale amministrativo per gli uffici giudiziari
, per 28 milioni di euro, per eseguire le pene dei
condannati in via definitiva che sono 12mila solo a Napoli e provincia”.

Il
decreto sicurezza bis “è troppo repressivo? No, abbiamo specificato che
gli episodi di violenza durante pubbliche manifestazioni debbano prevedere
concreto pericolo a persone o cose con l’utilizzo di razzi, petardi, mazze o
bastoni. Non penso che la libertà di pensiero di qualunque italiano passi
attraverso strumenti di questo tipo”, dice il leader della Lega e
vicepremier Salvini.

“Era e rimane il governo del cambiamento
anche perché non abbiamo nessuna intenzione di cercare maggioranza diverse:
questa è l’unica maggioranza possibile e l’unico governo possibile. Senza, ci sono
solo le elezioni ma noi vogliamo andare avanti quattro anni. Ne abbiamo parlato
in Cdm: giustizia, autonomia, grandi e piccole opere. Tutto questo richiede un
governo con ampio mandato e maggioranza parlamentare”, afferma Salvini.

“Il presidente del Consiglio se non avesse
delega per sedersi a un Consiglio europeo allora non partirebbe, sarebbe
sfiduciato: è la logica della grammatica costituzionale. Ai giornalisti piace
parlare di mandato pieno, mezzo mandato, un quarto di mandato. Se un giorno dovessi
sentire di non avere piena delega e mandato pieno delle forze politiche ne
trarrei immediatamente le conseguenze: sarebbe la crisi più trasparente
possibile”. Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in
conferenza stampa.

“Il decreto sicurezza è un inizio e mi auguro
che in fase di riconversione il Parlamento lavori a un rafforzamento delle
misure per i rimpatri dei migranti irregolari. Parliamo di centinaia di
migliaia di persone non identificate che girano liberamente in Italia. Alla
luce degli ultimi fatti di cronaca è opportuno che si affronti il tema
seriamente e in tempi certi. Sono troppi i circa 500mila irregolari in Italia.
Bisogna lavorare sul profilo internazionale in modo più approfondito e lo
faremo da squadra”. Così il vicepremier Luigi Di Maio.

fffff




Castel Gandolfo, il Sindaco Monachesi su Decreto Sicurezza: “Questione migranti è problema serio. Chiedo tavolo di confronto urgente tra il Governo e l’Anci”

CASTEL GANDOLFO (RM) – “Aderisco al gruppo dei sindaci che vuole rivedere il decreto sicurezza. Il Decreto “Sicurezza” rischia di creare maggiore insicurezza soprattutto per quanto riguarda la questione dei migranti.
In particolare mi riferisco all’articolo 13 delle legge 132 che stabilisce che il permesso di soggiorno rilasciato al richiedente asilo costituisce sì un documento di riconoscimento, ma non basterà più per iscriversi all’anagrafe e quindi per avere la residenza. Secondo il decreto, i Comuni non potranno più rilasciare a chi ha un permesso di soggiorno la carta d’identità e i servizi necessari, come ad esempio l’iscrizione al Servizio sanitario nazionale o ai centri per l’impiego, che verranno assicurati solo nel luogo di domicilio, visto che non c’è più la residenza, come un Centro di accoglienza straordinaria o un Centro permanente per il rimpatrio.
Con questo decreto i Comuni si troveranno ad affrontare, senza avere le risorse per farlo, gli ingenti costi e i problemi sociali di tante persone vulnerabili abbandonate a loro stesse. È davvero questo che si vuole?
Rifiutarsi di affrontare un problema che esiste ed è molto serio, non lo risolve, ma lo ingigantisce. Sgombrare un palazzo è un gesto di grande effetto, ma ci siamo chiesti oggi dove sono quelle persone e cosa fanno?
Un sindaco ha il dovere di far rispettare la legge, ma ha anche il dovere di difendere i diritti umanitari che la nostra Costituzione garantisce a tutte le persone, senza distinzione di razza, sesso o religione.
Per questo ritengo urgente e necessario la costituzione di un tavolo di confronto tra il Governo e l’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) per rivedere la riforma del sistema SPRAR (Sistema Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati) e limare le evidenti disposizioni che vanno in contrasto con la nostra Costituzione”. Così in una nota il Sindaco di Castel Gandolfo Milvia Monachesi




Decreto sicurezza, Salvini: “Non mollo di un millimetro!”

“Io non mollo. Se c’è qualche sindaco che non è d’accordo si dimetta. Orlando e De Magistris dimettetevi”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini in diretta Facebook che, rivolgendosi anche al sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha aggiunto: “Non applicate il decreto sicurezza? Fate i sindaci e fate il vostro lavoro”. “Se c’è una legge approvata dal Parlamento, dal governo e firmata dal Presidente della Repubblica, si rispetta. E’ troppo facile applaudire Mattarella quando fa il discorso in televisione a fine anno e due giorni dopo sbattersene”, ha aggiunto.

“E’ la prova che Salvini non ha capito niente e che viviamo in mondi diversi. Io sto agendo da sindaco”. Così il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, replica al vice premier Matteo Salvini che lo ha invitato a dimettersi se è in disaccordo con il decreto sicurezza.

“Sono inaccettabili le posizioni degli Amministratori locali che hanno pubblicamente dichiarato che non intendono applicare una legge dello Stato. Il nostro ordinamento giuridico non attribuisce ai Sindaci il potere di operare un sindacato di costituzionalità delle leggi: disapplicare una legge che non piace equivale a violarla, con tutte le conseguenti responsabilità”. E’quanto sottolineano fonti di Palazzo Chigi. “Se l’Anci desidera un incontro per segnalare eventuali difficoltà applicative collegate alla legge sull’immigrazione e sulla sicurezza, ben venga la richiesta di un incontro con il Governo, al quale anche il Presidente del Consiglio è disposto a partecipare insieme al Ministro dell’Interno”. E’ quanto fanno sapere fonti di Palazzo Chigi

“Ministro Salvini, ci ascolti e riveda il decreto sicurezza, così non va!”. È l’appello del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che sulla sua pagina Facebook ha spiegato come da settimane “noi sindaci avevamo richiesto, anche attraverso l’Anci, di ascoltare la nostra opinione su alcuni punti critici” ed è necessario “valutare impatto sociale ed economico” del provvedimento.

L’Anpi si schiera con i sindaci che “hanno deciso di sospendere l’attuazione di quelle parti della legge sicurezza e immigrazione inerenti l’attività dei Comuni”. Così la presidente Carla Nespolo. “La coraggiosa decisione di Orlando e di altri Sindaci di non dare attuazione a tale articolo apre anche sul terreno istituzionale quel percorso di resistenza civile che da tempo Anpi aveva auspicato non contro questo Governo in quanto tale, ma contro i provvedimenti che negassero i fondamentali diritti costituzionali ribaditi dalla Dichiarazione universale dei diritti umani”.

“Col Pd caos e clandestini, con la Lega ordine e rispetto. Certi sindaci rimpiangono i bei tempi andati sull’immigrazione, ma anche per loro è finita la pacchia!”. Così in precedenza Salvini su twitter tornando a parlare del fronte che si è aperto con alcuni sindaci, in testa Leoluca Orlando, primo cittadino di Palermo, sull’applicazione delle norme del decreto sicurezza.

“Solo campagna elettorale da parte di sindaci che si devono sentire un po’ di sinistra facendo un po’ di rumore. Ma se vuoi sentirti di sinistra metti mano ai diritti sociali di questo Paese, quelli che la sinistra ha distrutto in questi anni. Pensate come stanno messi male”. Lo ha detto il vice premier Luigi Di Maio sul blocco del Dl sicurezza da parte di alcuni sindaci.

“Ho disposto la sospensione del Decreto e ho dato incarico all’ufficio legale di adire il giudice. Io vado dal magistrato perché non posso andare alla Corte Costituzionale per violazione dei diritti umani e per violazione di articoli specifici della Costituzione. Occorre sollevare la questione incidentalmente in un giudizio”. Lo ha dichiarato a Sky TG24 il sindaco di Palermo Leoluca Orlando commentando la sua decisione di sospendere alcune misure del Decreto Sicurezza a Palermo.




Decreto sicurezza, scontro Salvini – Orlando: l’Anci sollecita un tavolo di confronto chiedendo ascolto al Governo

“Col Pd caos e clandestini, con la Lega ordine e rispetto. Certi sindaci rimpiangono i bei tempi andati sull’immigrazione, ma anche per loro è finita la pacchia!”. Così su twitter il ministro dell’Interno Matteo Salvini torna stamani sul fronte che si è aperto con alcuni sindaci, in testa Leoluca Orlando, primo cittadino di Palermo, sull’applicazione delle norme del decreto sicurezza.

“Solo campagna elettorale da parte di sindaci che si devono sentire un po’ di sinistra facendo un po’ di rumore. Ma se vuoi sentirti di sinistra metti mano ai diritti sociali di questo Paese, quelli che la sinistra ha distrutto in questi anni. Pensate come stanno messi male”. Lo ha detto il vice premier Luigi Di Maio sul blocco del Dl sicurezza da parte di alcuni sindaci.

“Ho disposto la sospensione del Decreto e ho dato incarico all’ufficio legale di adire il giudice. Io vado dal magistrato perché non posso andare alla Corte Costituzionale per violazione dei diritti umani e per violazione di articoli specifici della Costituzione. Occorre sollevare la questione incidentalmente in un giudizio”. Lo ha dichiarato a Sky TG24 il sindaco di Palermo Leoluca Orlando commentando la sua decisione di sospendere alcune misure del Decreto Sicurezza a Palermo.

Leoluca Orlando guida fronda contro decreto Salvini

Se non è una fronda poco ci manca, dalla sua parte si sono già schierati i sindaci di Napoli, Firenze, Parma e l’amministrazione di Milano, mentre l’Anci sollecita un tavolo di confronto chiedendo ascolto al Governo: a guidarla è Leoluca Orlando. Con la decisione di ‘sospendere’ nel suo comune, Palermo, gli effetti del decreto sicurezza ordinando ai dirigenti dell’anagrafe di continuare a iscrivere nel registro dei residenti i migranti con regolare permesso di soggiorno, apre un duro scontro con il ministro degli Interni Matteo Salvini, ‘padre’ del provvedimento. Che a caldo reagisce su Fb: “Con tutti i problemi che ci sono a Palermo, il sindaco sinistro pensa a fare ‘disobbedienza’ sugli immigrati”. Per poi aggiungere quando la polemica monta: “Orlando vuoi disobbedire? Disobbedisci, non vi mando l’esercito”. Rivolgendosi poi a “questi sindaci di sinistra” ricorda che il decreto sicurezza, “una legge di buon senso e civiltà, è stato approvato da governo e Parlamento, e firmato dal presidente della Repubblica”. “Prima dobbiamo pensare ai milioni di italiani poveri e disoccupati, difendendoli dai troppi reati commessi da immigrati clandestini”, avverte, “poi salveremo anche il resto del mondo”. E chiosa: “i sindaci ne risponderanno legalmente”. Il ministro per la Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno, twitta: “Le leggi, piacciano o meno, vanno applicate. Non può esistere il ‘fai da te’: questo elementare principio non può essere ignorato”. Ma Orlando va dritto per la sua strada. “Il nostro non è un atto di disobbedienza civile né di obiezione di coscienza, ma la semplice applicazione dei diritti costituzionali che sono garantiti a tutti coloro che vivono nel nostro paese”. E incalza: “Siamo di fronte ad un problema non solo ideologico ma giuridico, non si possono togliere diritti a cittadini che sono in regola con la legge, solo per spacciare per ‘sicurezza’ un intervento che puzza molto di ‘razziale'” ed “è disumano, perché eliminando la protezione umanitaria trasforma il legale in illegale”. Dice il sindaco di Firenze Dario Nardella: “Non possiamo permetterci di assistere a questo scempio umanitario”. Per il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, “il decreto sicurezza lascia aperto un vulnus rispetto a stranieri e richiedenti asilo che non riescono a fare le cose più basilari” ma “bisogna capire qual è il percorso”. Netto il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris: “Noi continueremo a concedere la residenza e non c’è bisogno di un ordine del sindaco o di una delibera perché in questa amministrazione c’è il valore condiviso di interpretare le leggi in maniera costituzionalmente orientata”. Di diverso avviso il sindaco di Ascoli, Guido Castelli, che apre una spaccatura anche all’interno dell’Anci: “Il decreto sicurezza, in materia di immigrazione, contiene norme condivisibili e ampiamente attese da moltissimi sindaci italiani”. Sta con Orlando invece il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti: “Capisco la sua fatica per porre rimedio a norme confuse scritte solo per l’ossessione di fare propaganda e che spesso producono caos, più diffidenza e insicurezza per tutti”. E il segretario del Pd in Sicilia, Davide Faraone, invita i segretari provinciali dem e gli amministratori locali nell’isola ad applicare anche nei loro comuni il “modello Orlando”. “È evidente, a questo punto, l’esigenza di istituire un tavolo di confronto in sede ministeriale per definire le modalità di attuazione e i necessari correttivi a una norma che così com’è non tutela i diritti delle persone”, dice il presidente dell’Anci, Antonio Decaro. Persino un vecchio “nemico” politico di Orlando sposa la causa. “Proporrò al Parlamento siciliano una giornata di dibattito sull’argomento”, annuncia il presidente dell’Assemblea siciliana e commissario di Forza Italia in Sicilia, Gianfranco Miccichè. Di parere contrario all’iniziativa avviata dal sindaco di Palermo tanti altri primi cittadini. Tra questi il leghista Alessandro Canelli di Novara: “forse hanno nostalgia dell’epoca dell’immigrazione senza controlli, ma con la loro scelta arrecano un danno anche ai loro stessi cittadini”. “Relativamente al metodo – spiega il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza – sono convinto che il decreto sicurezza va a mettere ordine in quel far west creato dalla sinistra”. “Il Comune di Udine – gli fa eco il collega Pietro Fontanini – garantirà piena applicazione al Decreto Sicurezza varato dal Governo e approvato dal Parlamento”. Infine la presa di posizione del primo cittadino di Verona Federico Sboarina, secondo il quale si tratta “della solita strumentalizzazione dei sindaci di sinistra, che ancora una volta dimostrano di essere molto lontani da ciò che i cittadini chiedono”.




Decreto sicurezza, approvato definitivamente. Ecco cosa prevede

L’Aula della Camera ha approvato in via definitiva il decreto sicurezza. Dopo aver incassato il voto di fiducia, il provvedimento passa a Montecitorio in via definitiva con 396 sì, 99 no. Il testo, che era già stato approvato al Senato, dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale diventerà legge.

“Sono felice, è una giornata memorabile”, ha detto il vicepremier Matteo Salvini ai cronisti a Montecitorio. E a chi gli chiede se sia soddisfatto del voto di tutto il centrodestra sul decreto Salvini risponde: “sono soddisfatto che sia rimasto qualche reduce di sinistra che pensa che l’immigrazione clandestina non sia un problema e che la sicurezza sia un tema di destra quando è un tema di tutti”.

Oltre alla maggioranza si esprimono a favore del provvedimento anche FdI e FI. La Lega esulta con una “ola” in Aula, mentre i deputati M5S restano immobili. Il Pd, insieme a LeU, fa interventi fiume anche sui vari ordini del giorno e protesta con maschere bianche sul volto.

Questo in sintesi il contenuto del decreto:

STRETTA SUI PERMESSI

Si abroga il permesso di soggiorno per motivi umanitari, sostituito da ‘permessi speciali’ temporanei, 6 le fattispecie previste: motivi di salute di particolare gravità; calamità nel paese d’origine; atti di valore civile; vittime di tratta; violenza domestica e grave sfruttamento.

PIU’ TEMPO NEI CPR

La durata massima del trattenimento degli stranieri nei Centri di permanenza per il rimpatrio passa da 90 a 180 giorni. Si introduce la possibilità di trattenere i migranti in attesa di espulsione in altre strutture di Ps, in mancanza di posti nei Cpr, e la possibilità di trattenere i richiedenti asilo negli hotspot.

PIU’ REATI PER REVOCA ASILO, ANCHE FURTO

Si amplia la platea di reati che comportano la negazione o revoca della protezione internazionale: violenza sessuale, lesioni gravi, rapina, violenza a pubblico ufficiale, mutilazioni sessuali, furto aggravato, traffico di droga. Al Senato si aggiunge il reato di furto in abitazione, anche non aggravato.

VIA CITTADINANZA PER REATI TERRORISMO

La cittadinanza viene revocata ai condannati per reati di terrorismo.

STOP ASILO DOPO DECISIONE COMMISSIONE

Esame immediato della domanda di protezione internazionale per i richiedenti che hanno in corso un procedimento penale per un reato che in caso di condanna definitiva comporterebbe il diniego della protezione. L’esame scatta per chi ha già una condanna anche non definitiva. In caso di diniego il richiedente deve lasciare l’Italia.

SISTEMA SPRAR

Potranno accedervi solo i titolari di protezione internazionale e minori non accompagnati. Chi è già nel sistema vi rimarrà fino alla conclusione dei progetti.

FINO A 4 ANNI PER CITTADINANZA

Si ampliano i termini (da 2 a 4 anni) per l’istruttoria della domanda di concessione della cittadinanza, che verrà concessa solo se si conosce l’italiano.

LISTA PAESI SICURI

Esame accelerato delle domande di protezione per chi proviene dai paesi inseriti nella lista.

BRACCIALETTO ELETTRONICO PER STALKER

Controllo con il braccialetto elettronico degli imputati per maltrattamenti in famiglia e stalking.

CONTRATTI NOLEGGIO AUTO-CAMION A FORZE PS

Norma voluta dall’antiterrorismo per prevenire attentati con auto e camion contro la folla. I dati di chi stipula contratti di noleggio devono essere preventivamente comunicati alle forze di Polizia.

TASER A VIGILI URBANI

Si prevede la sperimentazione della pistola a impulsi elettrici anche per i corpi di polizia municipale di tutti i capoluogo di provincia.

DASPO URBANO

Si estende il Daspo per le manifestazioni sportive agli indiziati di terrorismo e si può applicare il Daspo urbano anche nei presidi sanitari e in aree destinate a mercati, fiere e spettacoli pubblici

STRETTA SU SGOMBERI

Sanzioni più severe per chi promuove od organizza l’occupazione di immobili (da 2 a 4 anni) e estensione dell’uso di intercettazioni nelle indagini nei loro confronti.

ACCATTONAGGIO MOLESTO E PARCHEGGIATORI ABUSIVI

Introduzione del reato di ‘esercizio molesto dell’accattonaggio (fino a 6 mesi che aumenta a 3 anni nel caso si impieghino minori) e sanzioni più aspre per i parcheggiatori abusivi: in caso di utilizzo di minori o di recidiva scatta l’arresto e si rischia un anno di carcere.

SINDACI DECIDONO SU ‘NEGOZIETTI ETNICI’

I primi cittadini potranno disporre, fino a 30 giorni, limitazioni agli orari di vendita degli esercizi commerciali interessati da “fenomeni di aggregazione notturna” anche in zone non centrali.

DA SQUADRE PIU’ SOLDI PER SICUREZZA STADI

Le società sportive dovranno versare più soldi per garantire la sicurezza negli stadi. La percentuale della vendita dei biglietti che dovrà essere destinata a questo scopo passa dall’1-3% al 5-10%.




Il Senato approva il decreto Sicurezza e Immigrazione, Salvini: “Giornata storica”

Ok del Senato al decreto Sicurezza con 163 Sì, 59 no e 19 astenuti. I presenti sono stati 288, i votanti 241. Il decreto, che è stato approvato con il voto di fiducia, ora passa al vaglio della Camera. Cinque i dissidenti M5s che hanno disertato l’Aula: si tratta di Gregorio De FalcoPaola Nugnes,  Elena FattoriMatteo Mantero e Virginia La Mura.

Esulta su Twitter il ministro degli Interni, Matteo Salvini: ‘Decreto Sicurezza e Immigraziopne, ore 12.19, il Senato approva!!! #DecretoSalvini, giornata storica!”.

 

Il titolo del decreto legge è

Disposizioni in materia di sicurezza pubblica, prevenzione e contrasto al terrorismo e alla criminalità mafiosa

In totale sono 40 gli articoli che formano il testo. Ecco un sunto dei provvedimenti

Sicurezza urbana

  • Piano nazionale sgomberi: vengono stabilite le modalità di ricognizione delle situazioni di occupazione. Entro 60 giorni poi dovranno essere definiti dei piani provinciali per le esecuzioni dei provvedimenti di sgombero, anche mediante l’impiego della Forza Pubblica.
  • Invasione di edifici: verrà punito chiunque invade arbitrariamente terreni o edifici altrui, pubblici o privati, al fine di occuparli o di trarne altrimenti profitto. Pene più elevate se il fatto è compiuto da più di cinque persone.
  • Stanziamenti a Polizia di Stato e Vigili del Fuoco: per il 2018 saranno messi a disposizione 16 milioni, mentre dal 2019 fino al 2025 la cifra sarà di 50 milioni ogni anno (37,5 milioni alla Polizia di Stato, 12,5 ai Vigili del Fuoco).

Lotta al terrorismo

  • Stretta sul noleggio di tir e furgoni: per prevenire tragici attentati, chi noleggia dovrà comunicare con anticipo a un Centro Elaborazione i dati identificativi del richiedente. Se dopo un raffronto dovessero emergere situazioni di potenziale pericolo, verrà inviata una segnalazione alla Forze dell’Ordine per un controllo.
  • Daspo per i sospettati di terrorismo: creato per le manifestazioni sportive, il Daspo verrebbe esteso anche per chi è sospettato di essere in preparazione di un attentato oppure di fiancheggiare un’organizzazione terroristica.

Lotta alla Mafia

  • Contrasto alle infiltrazioni mafiose: negli enti locali e negli appalti pubblici, se un Prefetto dovesse segnalare delle situazioni anomale o sintomatiche di condotte illecite, è prevista la nomina di un Commissario Straordinario.
  • Sequestro e confisca dei beni: prevista la possibilità che un immobile confiscato alle organizzazione criminali sia dato in affitto “sociale” alle famiglie in condizioni di disagio.

Immigrazione

  • Richiesta di asilo politico: vengono aumentati quel tipo di reati che annullano la sospensione della richiesta di asilo politico, dopo una condanna in primo grado, portando all’espulsione immediata. I reati in questione sono violenza sessuale, spaccio, furto e lesioni aggravate a pubblico ufficiale.
  • Abolizione protezione umanitaria: al momento la norma può garantire, in caso di situazioni di emergenza umanitaria, un permesso di soggiorno ai cittadini stranieri che ne fanno richiesta. Inizialmente si pensava a una abolizione e a una sostituzione con un permesso di soggiorno della durata di un anno per motivi civili o di calamità naturali nei paesi di origine. Alla fine invece si è optato per un “procedimento immediato innanzi alla Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale
  • Trattenimento nei centri per il rimpatrio: raddoppiati i tempi da un massimo di 90 giorni a 180 giorni.
  • Revoca della cittadinanza: se una persona viene ritenuta un possibile pericolo per lo Stato, potrebbe scattare la revoca della cittadinanza in caso di condanna in via definitiva per reati legati al terrorismo. In più, una domanda di cittadinanza potrà essere rigettata anche se presentata da chi ha sposato un cittadino o cittadina italiana.
  • Fondi per i rimpatri: stanziati 500.000 euro per il 2018, 1,5 milioni per il 2019 e 500.000 euro per il 2020.
  • Sprar: i piccoli centri che ospitano i migranti, sotto l’egida dei Comuni, non potranno più accogliere i richiedenti asilo ma soltanto minori non accompagnati e chi ha già ricevuto la protezione internazionale.



Governo, decreto sicurezza: si allarga il fronte dei contrari del M5s

Mentre non si placa la pressione dei cosiddetti “dissidenti M5s sul decreto sicurezza, rischia di allargarsi il fronte dei contrari M5s nel momento in cui il provvedimento arriverà all’esame dell’Aula. Non si esclude, in ambienti della maggioranza di governo, l’ipotesi di ricorrere al voto di fiducia, con il conseguente rischio di un incidente “franchi tiratori”. Di Maio chiama all’unità del Movimento, ma l’incertezza resta. In seno all’M5s si è consapevoli che l'”incidente” potrebbe accadere, con ripercussioni che avrebbero conseguenze politiche ben oltre la tenuta della maggioranza. “Se il filo si spezza uscirebbero allo scoperto tanti altri parlamentari che sulla sicurezza non si sono ancora palesati”, avverte un ortodosso.

In casa Lega, per Matteo Salvini la priorità resta il decreto sicurezza e glissa su tanti altri nodi che stanno venendo al pettine: quello sul condono a Ischia, ad esempio, su cui medita ulteriori correttivi, o sul ddl anticorruzione che vorrebbe cambiare. La tenuta del governo per Salvini, e anche per l’altro vicepremier Di Maio è a una svolta importante.