ORIOLO ROMANO, ALLARME GAS TOSSICI E DEGRADO AL PARCO DELLA MOLA, SITO DI INTERESSE COMUNITARIO

Redazione

«Lo stato di degrado che sta raggiungendo l’area è inaccettabile: il Comune faccia subito qualcosa». A lanciare l’allarme è Stefano Gasperini, coordinatore della locale sezione UDC di Oriolo, che è stanco di vedere il Parco della Mola così trascurato.
E’ con questo accorato appello che si pone nuovamente all’attenzione della cittadinanza e dei movimenti per l’ambiente lo stato “di salute” dell'area verde più bella dell’intero comprensorio dei monti sabatini ad un passo da Roma Capitale, un grande polmone di ossigeno, ricco di vegetazione, ridotto oggi ad un letamaio.
Un parco abbandonato – non se ne capisce il motivo – da oltre due anni. Era frequentatissimo d’ estate dai ragazzi, perché con la sua vasta area verde e le piscine di acqua solfurea costituiva una valida alternativa ai pomeriggi passati in casa. Purtroppo con la legislatura Carones-Bevilacqua, è stato abbandonato al suo destino, ai vandali, all’incuria, al degrado. E’ come se fosse stato cancellato dalle piantine del Paese. Non esiste più.
Sfortunatamente è l’amara fotografia di questo sito naturalistico, che attende un recupero che non arriva mai; divenuto un coacervo di rami e sterpaglie, rifiuti di ogni tipo, recinzioni divelte con le magnifiche vasche che sono un ricordo lontano, soppiantate da una palude melmosa. Uno squallido spaccato del livello di degrado che un parco possa raggiungere, il tutto all’interno di un’area proposta come sito di interesse comunitario a livello europeo.
Una situazione triste, indegna di un paese civile – ricorda Stefano Gasperini – proprio in un paese come Oriolo dove spesso si organizzano eventi sull’ambiente … forse quello degli altri territori.
La follia di abbandonare un’area verde di tanta rara bellezza si è aggiunta alla follia degli amministratori locali che hanno preteso a tutti i costi, tanto pagano i cittadini, la “ricostruzione” del mulino costato circa duecentomila euro, realizzando una cattedrale nel deserto con il risultato di un’enorme spreco di denaro pubblico.
Come succede di solito in Italia, l’amministrazione comunale ha già iniziato lo scaricabarile delle responsabilità addebitando la colpa dello scempio, in primis all’equipe di geologi voluta dalla giunta regionale dell’ex Presidente Marrazzo ed in seconda battuta al Prefetto di Viterbo colpevole di essersi sincerato della situazione.
Il problema però non è esclusivo del Parco della Mola – riferisce Gasperini – ma di tutte le aree verdi del Comune lasciate in abbandono. Con l’arrivo della primavera, i cittadini vorrebbero uscire per andare nei parchi, ma ad Oriolo sembra quasi un’utopia considerando che oltre al parco della Mola anche gli altri giardinetti pubblici del territorio si trovano nelle stesse misere condizioni e la tanta agoniata villa Altieri rimane chiusa.  C’è da chiedersi se gli amministratori locali siano mai venuti a toccare con mano lo stato di degrado.
Oriolo Romano non è né Barcellona, né New York ma è doveroso assicurare ai cittadini dei semplici spazi aperti, sicuri e puliti in cui i bambini e gli adulti possano distrarsi in tranquillità, trascorrendo ore di spensieratezza. E visto che questi spazi esistono – il coord. dell’UDC – chiede che vengano tutelati e salvaguardati da degrado e inciviltà. Tutto qua.
Alla coscienza dell’amministrazione comunale – Stefano Gasperini – fa un appello: ridate agli oriolesi, il Parco della Mola, quel luogo suggestivo che incanta ed attira i turisti dove svagarsi ed abbandonarsi alla natura! Ridate ai bambini la possibilità di giocare all’aria aperta.  E’ un loro diritto ed è un vostro dovere garantirglielo