CANALE MONTERANO ALLARME TERRITORIO, LA REGIONE SI PRONUNCIA SULLA DELIBERA 37 DEL 9 AGOSTO

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Chiara Rai

Una notizia che ha del clamoroso. Siamo di fronte ad un parere ufficiale della Regione Lazio (Area legislativa giuridico e conferenza dei servizi) rispetto alla delibera 37 del 9 Agosto. Sostanzialmente il parere viene dato  in merito alla equiparazione, con deliberazione di Consiglio Comunale, delle aree I e II della Riserva regionale di Canale Monterano ai fini dell'applicazione del condono edilizio e del cosidetto Piano Casa. Questo documento è stato possibile ottenerlo grazie all'interessamento dei cittadini di Canale Monterano e, L'osservatore laziale è lieto di aver sempre dato spazio a questo argomento.

Il parere della Regione in merito, siglato in calce dal dirigente Marina Ajello e dal direttore del dipartimento Demetrio Carini, non lascia spazio a dubbi: "si ritiene che la deliberazione del Comune di Canale Monterano 9 agosto 2012, n° 37  – si legge nella nota regionale – sia illegittima per l'incompetenza dell'ente locale a disporre della materia. Si chiede pertanto di annullarla con la massima urgenza".

La direzione regionale Ambiente ha già intimato al Comune il 4 dicembre di annullare la delibera in sede di autotutela perché ritenuta illegittima.

Ecco, di seguito la nota di Stefano Sciferri, capogruppo consiliare Voci di Strada

Dopo i ripetuti richiami anche del gruppo consiliare Voci di Strada ad un gesto di responsabilità da parte della amministrazione e del Sindaco, dopo che ormai tutti gli atti deliberativi in tema di urbanistica sono stati analizzati, sottoposti a pareri, contestati nella loro validità giuridica, impugnati nel merito e nella forma, dopo che Ministero dell’ambiente ma anche Prefettura chiedono spiegazioni in merito ci chiediamo cosa tiene ancora il Sindaco legato a tali provvedimenti.

Probabilmente ammettere che la politica urbanistica di questa amministrazione è stata completamente fallimentare è ammettere una sconfitta pesante. Ma a questo punto vale la pena ricordare che alla sopravvivenza  politica ci sembra più opportuno e necessario adesso iniziare ad anteporre il bene della collettività.

Non è logico ne tantomeno rispettoso dei cittadini che una amministrazione rimanga in silenzio su una vicenda complessa ma anche di estremo interesse come questa.

Il fatto:

I gruppi consiliari di minoranza del Comune di Canale Monterano nel settembre scorso hanno presentato alla Regione Lazio – Area Urbanistica alcuni quesiti di legittimità riguardanti aspetti contenuti nella Delibera del Consiglio Comunale n. 37 del 9.08.2012  “Introduzione della pratica della perequazione urbanistica e del trasferimento delle volumetrie. Graficizzazione del sistema dei paesaggi agrari di cui alla delibera consiliare 13/2012. Individuazione delle aree A e B, già Area I e Area II, disciplinate dall’art.7 della L.R. 79/1988 e dell’ambito ove trova applicazione l’art. 2, comma 2 della L.R. n. 10/2011. Recepimento della rete ecologica provinciale del PTPG”

Nello stesso periodo  anche la Riserva Naturale Monterano ha richiesto alla Regione Lazio parere sulla Delibera in questione.

Ecco cosa risponde l’Area Legislativa con il parere n. 524492 del 30 gennaio 2013.

Il Sindaco di Canale Monterano nelle premesse della Delibera 37/2012 precisa che nella Riserva che è priva di Piano di Assetto l’area A va tutelata mentre l’Area B è suscettibile di condono edilizio. Ne consegue che il condono edilizio e il c.d. Piano casa nelle intenzioni del Comune, diventano applicabili nella massima parte dell’area Protetta, pari all’88 % del territorio.

In merito a tale proposto si precisa che: l’equiparazione delle aree i e ii alle zone a e b non puo’ essere disposta unilateralmente dal comune ne’ opera il via di automatismo.

Ovvero per equiparare le aree I e II censite nella Riserva con le Zone A e B introdotte dalla Legge Regionale 29/97 si deve richiedere l’intervento della Regione Lazio.

L’applicazione del piano casa richiede l’approvazione del piano di assetto che istituisca la zona b nel rispetto delle procedure previste dalla legge.

L’applicazione del piano casa nel territorio della riserva naturale regionale monterano, come in ogni altra area protetta della Regione presuppone la perimetrazione della zona B secondo modalità procedimentali che ne attribuisce la competenza alla Regione Lazio.

In sintesi il Comune di Canale Monterano, per citare solo le questioni principali, a propria discrezione ha adeguato il piano regolatore al PTPR, ha approvato modifiche aventi natura di variante urbanistica al PRG, ha introdotto la perequazione urbanistica con relativo trasferimento di cubature, ha riclassificato le aree della Riserva Monterano al fine dichiarato di applicare il condono edilizio e il piano Casa in quasi tutta la Riserva.

Questi passaggi sono stati effettuati unilateralmente senza il rispetto della normativa vigente che definisce procedure e competenze.

Se a tutto questo si aggiungono segnalazioni di gravi violazioni nell’esercizio della funzione delegata in materia di paesaggio emerge un quadro d’insieme allarmante.

Si chiede nuovamente al comune di canale monterano di annullare la delibera 37 entro 30 giorni. Si chiede inoltre di astenersi dal dare attuazione alla stessa e di annullare atti esecutivi gia’ emanati.

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CANALE MONTERANO, CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO: PINOCCHIO E IL PAESE DEI BALOCCHI

[ LETTERA DELLA REGIONE LAZIO AL COMUNE DI CANALE MONTERANO ]

 

Angelo Parca – Chiara Rai

Canale Monterano (RM) – Un consiglio comunale che potrebbe definirsi “tampone” quello del 6 novembre, iniziato alle 18,00 e che vedeva ai punti dell’ordine del giorno:
– Scioglimento consensuale della convenzione per la gestione in forma associata della segreteria comunale tra i Comuni di Canale Monterano e Bassano Romano.
– Approvazione della convenzione per gestione in forma associata della segreteria comunale tra i Comuni di Santa Marinella e Canale Monterano.
Delibera di consiglio comunale N° 43 del 3 agosto 2011: revoca in autotutela.
– Delibera di consiglio comunale N°13 del 26 marzo 2012 e atti conseguenti: revoca in ottemperanza alla nota della Regione Lazio del 22-08-2012.
– Completamento dell’iter di acquisizione dell’obbligatorio parere ai sensi della L.R. 1/86 in materia di usi civici per addivenire all’approvazione della variante generale al Prg di Canale Monterano.
Questo consiglio è arrivato a seguito degli incontri organizzati dal Gruppo spontaneo 9 Agosto, dai i due gruppi consiliari di minoranza "Esperienza e Rinnovamento" e "Voci di Strada", e dal gruppo "I Cives", consiglieri della locale Università Agraria. Come esito di tali incontri, i gruppi "Esperienza e Rinnovamento" e “Voci di Strada", in ottobre, hanno presentato una richiesta di consiglio straordinario, con il seguente ordine del giorno:
1) Ottemperanza alla lettera della Regione Lazio, Area Urbanistica e Copianificazione, del 22 agosto, con la quale si invitava il Comune a revocare la delibera 13 del 26 marzo, che è presupposto della delibera 37 del 9 agosto sulla riserva naturale. Per ottemperanza si intende, pertanto, revoca della delibera 13 e degli atti conseguenti, compresa la delibera 37;
2) Ottemperanza all'invito, contenuto nella medesima comunicazione regionale, a completare l'iter di approvazione di una variante al PRG che giace in regione dal 2000, per mancata acquisizione del parere dell'Assessorato Regionale all'Agricoltura in materia di usi civici. In pratica, il Comune deve preparare una relazione tecnica circa le terre di uso civico coinvolte dalla pianificazione contenuta nella variante; fino ad oggi l'Assessorato ha ritenuto insufficiente la documentazione inviata in questi anni dal Comune ed è in attesa di tale, complicata relazione tecnica per poter emettere il necessario parere.
Andiamo per gradi.
E’ passato lo scioglimento della convenzione in forma associata tra Canale e Bassano, per “affrettare i tempi sciogliendo la zavorra”, ha detto Serena Mosti, “della convenzione con Bassano”. Sia “Esperienza e Rinnovamento” che “Voci di Strada” (gruppi consiliari di minoranza) hanno votato “no”. In particolare, il consigliere Alessandro Bettarelli di “Esperienza e Rinnovamento” ha inteso illustrare quelli che ritiene i veri motivi per i quali il segretario si dimette. Di fatto c’è di mezzo la c.d. “variante Cangitano” e le osservazioni contrarie alla stessa sollevate dal segretario. Il segretario Comunale, in fase di Consiglio Comunale agostano, disse, tra l’altro, che: “considerato che il provvedimento incide sulla gestione dell’Area della Riserva, sarebbe stato possibile acquisire un parere del Direttore riguardo a tale aspetto”. Inoltre, Bettarelli ricorda una lettera perentoria del sindaco indirizzata al segretario comunale dove invitava lo stesso ad “allinearsi”. In soldoni, come ha detto chiaramente Bettarelli, “il segretario disse no e perciò è reo di aver fatto il proprio dovere”. Serena Mosti ha domandato a Bettarelli se le motivazioni da lui esposte fossero o meno frutto di interpretazione oppure estrapolate da documenti e fonti certe, “voglio dire – ha osservato Serena Mosti – che le motivazioni per cui il segretario comunale lascia Canale Monterano sono scritte”. Ma Bettarelli ha controbattuto, facendo presente che, quando un professionista lascia il proprio incarico, non lo fa per motivi futili, equivale a un giornalista che viene “escluso” dal direttore perché non in sintonia con la linea editoriale: “Non si dirà che quel giornalista lascia perché di idee diverse”.  Terminata la discussione, la decisione adottata è che entro una decina di giorni si concluderà la nuova convenzione con Santa Marinella.
La cosa che più ha fatto riflettere, di questo consiglio comunale, è quanto accaduto al momento della discussione inerente la richiesta avanzata dalla minoranza di revocare, sostanzialmente, sia la delibera di marzo sia quella di agosto (la seconda come atto conseguente).
Il sindaco Angelo Stefani ha fatto subito presente che non si evincerebbe da alcuna intestazione ufficiale che il documento prodotto dalla minoranza (la richiesta di consiglio straordinario per le due revoche) sia stato in realtà prodotto dai consiglieri stessi. Inoltre ha fatto presente la mancanza di parere contabile a corredo. Praticamente, il sindaco ha riscontrato dei vizi formali che si sarebbero sostanziati in un “impedimento” all’acquisizione. Inoltre, il primo cittadino Stefani ha fatto chiaramente presente che in questo momento sarebbero in corso “trattative con la Regione che sta rivedendo la delibera ai fini dell’approvazione”.
Che tipo di trattative sarebbero in corso? Si ricorda che la Regione ha scritto una nota il 22 agosto 2012 in merito alla delibera di Consiglio n. 13 del marzo 2012 (ed una successiva nota del 10 ottobre scorso). Tale delibera è stata ritenuta dalla Regione priva di valore giuridico e in “grave contrasto con la normativa urbanistica” ignorando vincoli paesaggistici e “le più elementari normative nazionali e regionali”.
Dunque, dopo questo esito di indubitabile chiarezza, cosa potrebbe mai essere successo di così eclatante da permettere che s’instauri questa presunta “trattativa” per correggere il tiro? Stefani ha anche detto che “discutere questi punti adesso che c’è una trattativa in corso sarebbe un dispendio di risorse economiche” e ha proposto di rinviare la discussione di almeno venti giorni quando i consiglieri avranno “documenti probatori” in mano. Il sindaco non ha ritenuto di mettere al voto la proposta delle minoranze di revoca della delibera 13 e nemmeno, quindi, di procedere alla relativa discussione. A questo punto vi è stata una sospensione della seduta consiliare, su richiesta del consigliere di minoranza Stefano Ciferri. Ripresa la seduta, i gruppi di minoranza, "Esperienza e Rinnovamento" e "Voci di Strada", hanno protestato per il fatto che la proposta del sindaco, di rinvio del voto, non risultasse agli atti e Bettarelli, in relazione all'oggetto di voto invece presente all'ordine del giorno (revoca della delibera 13), ha controbattuto asserendo "dato che i punti sono stati inseriti all’ordine del giorno del consiglio straordinario del 6 novembre, quest’ultimi dovrebbero essere discussi". La discussione, ha rilevato il consigliere di minoranza, "non porta un dispendio economico" e ha poi chiesto che venisse messo a verbale che il sindaco ritiene del tutto inutile un confronto. Ciferri è intervenuto, inoltre, chiedendo la possibilità, in ogni caso, di spiegare, al Consiglio ed ai cittadini presenti fra il pubblico, le motivazioni per le quali le minoranze richiedevano la revoca delle delibere comunali discusse.
Ebbene, L’osservatore laziale, dopo svariate telefonate in Regione, ha posto la seguente domanda al dottor Demetrio Carini, direttore regionale Territorio e Urbanistica, lo stesso che ha firmato la nota del 22 agosto 2012: E’ in corso una trattativa tra il Comune di Canale e la Regione così come dichiarato dal sindaco in occasione del Consiglio comunale straordinario del 6 novembre? Il dottor Carini che non ha voluto rilasciare direttamente una intervista, ha però fatto sapere, fugando così ogni dubbio e interrogativo, che “la Regione Lazio rimane sulla posizione presa e non risulta in corso alcuna trattativa di revisione o altro. Rimane fermo quanto scritto”.  E’ stata poi la volta degli usi civici. Ovvero sono i diritti spettanti a una collettività (e ai suoi componenti), organizzata e insediata su un territorio, il cui contenuto consiste nel trarre utilità dalla terra, dai boschi e dalle acque. Si deve completare l’iter di acquisizione dell’obbligatorio parere ai sensi della L.R. 1/86 in materia di usi civici per poter essere in grado di approvare la variante generale al Prg di Canale Monterano. E’ dal 2000 che ci si prova. Mancherebbero dei documenti in Regione e il sindaco ha fatto sapere che consisterebbero nella perizia demaniale e il nulla osta della soprintendenza (perso da diverso anni). Riguardo alla perizia demaniale, sarebbe stata utilizzata quella adottata dall'Università Agraria e un consulente, geom. Angelo Benedetti, sarebbe stato incaricato di stilare il documento o analisi territoriale mancante. Ciferri ha raccontato il suo "viaggio in Regione" e chiarito con puntualità che, a seguito di un colloquio diretto con il geometra Randolfi, ha avuto modo di vedere la famigerata variante del 2000 custodita all’11° piano della Regione (e quindi ne ha provato l’esistenza, dicendo “prima la mia era solo fede, poi è diventata certezza”). Ma non è tutto: ha detto anche che nel 2003 il geometra Alebardi avrebbe stilato una relazione non completa (alcuni terreni del demanio civico hanno ricevuto nella variante una destinazione urbanistica diversa dall'uso civico), la quale sarebbe mancante di dati catastali di facile reperimento – che non richiedono il dispendio di ulteriori risorse economiche per consulenti; non servirebbe cioè "perdere altro tempo e denaro" – e, soprattutto, risulterebbe priva delli motivazioni, richieste espressamente dalla legge, circa l'interesse pubblico che giustifichi la sdemanializzazione delle terre di uso civico coinvolte dalla variante. In pratica, Ciferri ha spiegato che per completare questo iter servono soltanto cose molto semplici da ottenere: “ci sono inoltre – ha detto Ciferri – terre collettive che fanno parte della nostra Riserva e che potremo usare per il nostro sviluppo. Chiudiamo questa storia e non sprechiamo altri soldi e tempo”.

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