Dal Pd al Dp di Speranza: ecco il nuovo soggetto "Democratici e Progressisti"

 

"C'è bisogno di un nuovo campo del centrosinistra". Con queste parole Vasco Errani, a Ravenna, ha annunciato il suo addio al Partito democratico. "Non voglio fare un nuovo partito e non lo farò", ha detto l'ex presidente della Regione Emilia-Romagna. "Vado dentro a nuova avventura ma sono sicuro che non si tratta di un addio. Si tratta invece di provare a dare contributo per ritrovarci in un nuovo progetto diverso da Ulivo e Pd ma con quella ispirazione. Perché io ho solo quella ispirazione", conclude. Parlando alla platea del suo circolo di Ravenna, Errani ha chiarito di "non voler fare un nuovo partito e non lo farò. Voglio portare avanti queste idee ed è difficile farlo per me". "Sapete qual è la mia storia e non è facile – ha aggiunto – non è stata una scelta facile". Serve, ha argomentato ancora l'ex presidente della Regione Emilia-Romagna, un movimento che "in primo luogo proponga un cambio di idee. Un nuovo campo, abbiamo bisogno di un nuovo campo del centrosinistra".

"L'articolo 1 della Costituzione, "L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro", è il tratto identitario più bello della nostra comunità. Noi siamo questo, è il nostro simbolo, il nostro progetto per l'Italia". Lo ha detto Roberto Speranza presentando "Democratici e Progressisti", il nuovo partito che nasce a sinistra del Pd. "In questi anni abbiamo vissuto una frattura tra il popolo e la sua rappresentanza sul lavoro, la scuola e l'ambiente". Lo ha detto Roberto Speranza alla presentazione del Movimento Democratici e Popolari. Speranza ha indicato nel Jobs Act, nella Buona Scuola e nel referendum sulle trivelle i passaggi che "hanno creato una rottura tremenda". "Basta – ha esclamato – e' il momento di ricucire quella frattura", dando vita a "un Movimento largo che vuole connettere e unire anziché dividere". "Noi siamo qui perche' abbiamo un avversario, che e' la destra e la deriva populista, e la battiamo solo costruendo una sinistra". Lo ha detto Enrico Rossi, alla presentazione del Movimento Democratici e Progressisti, che nasce alla sinistra del Pd. "Non si vince – ha aggiunto – qualificandosi ne' di destra ne' di sinistra, o con politiche neo-reaganiane, o con un moderatismo ne' di destra ne' di sinistra".

Intanto, parte al veleno la campagna per le primarie Pd sull'onda dell'inchiesta Consip che coinvolge il ministro Lotti, il padre di Matteo Renzi e, come testimone, Michele Emiliano. 'La magistratura esamina i fatti liberamente. Ciascuno di noi è obbligato a collaborare. Ci mancherebbe che in una situazione in cui si indaga su un sistema di potere, questo sistema di potere avesse come risultato anche quello di eliminare dal gioco un suo avversario politico', dice il governatore della Puglia sul suo ipotetico conflitto di interesse come candidato alla segreteria del Pd e testimone nell'inchiesta.