Il vino? Un bicchiere al giorno fa addirittura dimagrire!

Uno studio della Harvard Medical School, centro di ricerca statunitense, ha sottolineato gli benefici del vino sul peso. Straordinariamente, sembra che bevendo un bicchiere di vino al giorno, si possa addirittura favorire il dimagrimento.

Gli apporti nutrizionali di un bicchiere di vino sono utili al nostro organismo e, di contraltare, le ricerche condotte sul vino rosso, hanno portato a decretare che bevendone la moderata quantità, il vino aumenta la frequenza cardiaca e stimola il metabolismo a consumare più calorie. In ogni caso, secondo i ricercatori dell’Università di Navarro in Spagna, il vino non favorisce affatto l’aumento di peso perché l’organismo consuma le calorie che apporta il bicchiere grazie alla sua azione di accelerazione metabolica.

Se le calorie medie per un bicchiere di vino sono circa 120 a seconda della tipologia, questo apporto di zuccheri può essere non influente come si pensava un tempo.

Sono i componenti del vino come i composti fenolici e il resveratrolo, che aiutano con le loro proprietà antiossidanti nella protezione dell’organismo delle patologie cardiache e tumorali. Gli studi su questa componente contenuta nel vino sono sempre attivi ma, nonostante alcune discordanze, è certa la funzione cardio-protettiva del resveratrolo contenuto nel vino, in particolare nel vino rosso non trattato con fungicidi e pesticidi. Le quantità non possono essere ingerite in eccesso, però, dato che andrebbero a richiedere ben troppi bicchieri di vino: quindi, un’azione di degustazione vino moderata ma continua può fornire due interventi positivi. Uno per tenere sotto controllo il peso, l’altro per l’apporto di resveratrolo.

Secondo le tabelle caloriche, 1 grammo di alcol equivale a 7 calorie e, quindi, un bicchiere di vino rosso potrebbe avere un corrispettivo medio di 120 calorie mentre un vino bianco circa 110 (leggermente meno alcolico di regola).

Di certo è noto che l’alcol sia un alimento notevolmente calorico e ricco di zuccheri, per questo le quantità fanno la differenza… Capire meglio la relazione tra grado alcolico e contenuto calorico, a tali fini, è importante. Si parte dall’uva, dal cui prodotti si ricava il vino, la quale contiene degli zuccheri che in fase di fermentazione si trasformano in alcol.

Più alto sarà il grado alcolico del vino prescelto per la degustazione, maggiore sarà l’apporto di calorie e la propensione ad ingrassare se ne bevi almeno 2-3 bicchieri.

Inoltre, il contenuto calorico del vino si differenzia anche in base ai processi produttivi eseguiti, dato che lo zucchero può incidere sulle calorie globali del bicchiere anche tramite la sua fermentazione.

I residui di zuccheri in alcuni vini sono minimi e quindi non è sempre facile decretare con esattezza l’apporto energetico, considerando che la quantità di zuccheri presente nel vino non è presente in etichetta (non essendo obbligatorio indicarla).

Solo nei vini spumanti la normativa prevede che sia indicato il tenore degli zuccheri, tramite diciture però che gli esperti del vino sanno decifrare al meglio – come il brut nature che possiede zuccheri scarsi, e il doux per indicare quelli con alto tenore di zuccheri.

Il nostro fabbisogno giornaliero di nutrienti varia a seconda dell’attività sportiva svolta ma, in generale, le proporzioni sono costanti tra un rapporto che vede in primo piano i carboidrati – zuccheri, con un 50 per cento minimo di apporto nutrizionale, seguiti da grassi di un minimo 15 e massimo 35%, e in seguito le proteine, fino al 15% della dose giornaliera di alimenti. Per gli sportivi, che necessitano di un apporto proteico maggiore, la quota delle proteine può salire fino al 20 o 25% a seconda del training effettuato.

E il vino? Un consumo consapevole e moderato del vino può incidere circa del 7-10% del fabbisogno energetico giornaliero, ovvero un paio di bicchieri di vino a gradazione alcolica media.

C’è da ricordare che bere un bicchiere di vino comporta un’assunzione di calorie in media minore rispetto a molte bevande in commercio e ai superalcolici, oltre che essere meno calorico di una birra. Questo avviene perché, sebbene il potere calorico del vino sia superiore ad alcune di queste bevande, se ne consumano generalmente dosi superiori rispetto al singolo bicchiere di vino.

Anche le bibite energetiche, inoltre, sono spesso ricche di zuccheri e diversi studiosi della nutrizione sportiva concordano che sia meglio prendere degli integratori di magnesio e potassio privi di coloranti, piuttosto che “bibitoni” zuccherati.




Dimagrire e non ingrassare più: 10 consigli

Centro Psicologia Castelli Romani: i suggerimenti della biologa nutrizionista Elisa De Filippi

Piccoli consigli per
dimagrire e non ingrassare più non vuole essere lo slogan di un prodotto
miracoloso per dimagrire o di una formula segreta stile “abracadabra” per
rimanere magri e snelli per sempre. Assolutamente no!

Facciamo una piccola
premessa. Molte persone arrivano nel mio studio dopo essersi sottoposti a
innumerevoli diete, rivelatesi fallimentari nel tempo. Qualche mio collega, in
modo non proprio carino, li definisce “i
turisti delle diete”.
Io credo che, semplicemente, queste persone non hanno
sviluppato un sano rapporto con il cibo e, prima di consegnare loro una dieta,
questo aspetto andrebbe curato e approfondito

Pertanto,
qual è la chiave per dimagrire senza ingrassare più?

L’ho appena accennato: è sviluppare un sano rapporto con il cibo.

Quindi, qual è l’errore
che non si dovrebbe mai commettere, se si decide di dimagrire? Sicuramente è
quello di voler dimagrire in fretta e pretendere risultati in breve tempo. Non
cercate una scorciatoia facile per tornare in forma in vista della prova
costume, o perché volete entrare in un vestito per un matrimonio. Bisognerebbe
sempre pensare alle conseguenze sul lungo periodo, o rischierete di innescare
un circolo vizioso, il cosiddetto effetto yo-yo, cioè quel continuo ingrassare
e dimagrire che alla lunga crea problemi a livello metabolico.

Veniamo ora ai miei
consigli. Non sono la chiave magica per ottenere risultati efficaci e duraturi,
ma potrebbero aiutarvi a trovare spunti per cambiare il vostro stile alimentare
e di vita.

1.
Riconosci se la tua è fame emotiva o reale

Uno dei motivi
principali per cui molte persone sono in sovrappeso è la cosiddetta fame
emotiva o “emotional eating”: riconoscere quindi cosa innesca l’appetito può
aiutare a perdere peso trovando le giuste alternative a quei momenti di noia,
di ansia o di stanchezza che inducono a mangiare di continuo. Quando siete
privi di forze, chiedetevi il perché, non buttatevi immediatamente sul cibo. Ad
esempio state lavorando troppo ed è il caso di rallentare? Quando siete nervosi
cercate dei rimedi alternativi come la meditazione o l’esercizio fisico, e
quando siete annoiati provate a svagarvi con un hobby o uscite a fare una
passeggiata.

2.
Fai quotidianamente il tuo pieno di fibre?

Mi capita spesso di
sentir dire dai pazienti “quando sono a dieta mangio verdura sia a pranzo che a
cena, mentre la frutta la inserisco negli spuntini. Quando invece non sono a
dieta mangio verdura quando capita di averla nel frigo e la frutta spesso la
dimentico”. Primo errore: intendere lo *stare a dieta* come se fosse uno stato
da postare sui social, della serie oggi *sono carica*, domani *sono triste*. Mi
dispiace dovervi dire che con l’alimentazione non funziona così: se si inizia
un percorso di cambiamento delle proprie abitudini alimentari, bisogna portare
a termine tale percorso e mantenere tutte le buone abitudini acquisite nel
tempo. Ritornando al discorso frutta e verdura, dobbiamo ricordarci che sono
alimenti poco calorici ma ricchissimi di nutrienti (minerali, vitamine,
antiossidanti) e di fibre. Dovremmo consumarne quotidianamente una porzione che
ci soddisfi: non pensate di dover mangiare quantità industriali di insalata nel
tentativo di *riempirvi* e non mangiare *nulla* dopo. Sbagliatissimo. Sapete quale
sarà l’effetto? Un addome molto gonfio subito dopo aver mangiato e dopo circa
un’oretta un buco allo stomaco (ANZI, UNA VORAGINE) che vi porterà a
mangiucchiare qualsiasi cosa vi capiterà sotto al naso!

3.
Impara a cucinare con pochi grassi

Sappiamo benissimo che
l’olio extravergine d’oliva è ricchissimo di antiossidanti e polifenoli,
tuttavia non bisogna abusarne! Dovremmo imparare a cucinare anche con odori e
spezie che aiutano ad insaporire i piatti. Inoltre, se cucinate pietanza al
forno (come ad esempio il pesce) utilizzate la carta forno ed aggiungete solo
un filo d’olio sulla superficie o a fine cottura.

4.
Barrette, barrette e ancora barrette! E la frutta fresca?

Capisco perfettamente
quanto siano comode e pratiche le *famose * barrette! Vi danno la sensazione di
aver fatto il vostro spuntino in modo *sano* (perché sopra c’è scritto
“dietetiche”) e in modo leggero (perché sopra c’è scritto “light” o “zero
zuccheri”). Come nutrizionista sconsiglio fortemente l’utilizzo di queste
barrette: il principale motivo è che non forniscono nutrienti importanti per la
nostra salute, solo una manciata di calorie che vi daranno la sensazione di
aver messo in bocca qualcosa. Personalmente consiglio sempre lo spuntino a base
di frutta fresca e/o frutta secca e/o frutta disidratata! Nella mia borsa ad
esempio non manca mai una bustina con dentro un mix di mandorle, uvetta, noci e
fichi secchi! A seconda poi delle esigenze personali, ad esempio per una donna
in gravidanza o una mamma che allatta e/o corre dietro ai propri cuccioli tutto
il giorno, bisognerebbe aggiungere qualcosa in più! Qualche idea? Una fetta di
pane a lievitazione naturale o di segale o integrale con un velo di marmellata
fatta in casa o della crema di mandorle o nocciole (adoro quest’ultima alternativa).
Per chi invece ha l’abitudine di spizzicare mentre si cucina, suggerisco sempre
di tenere vicino una ciotola con della verdura fresca: ad esempio carote,
sedano, finocchio!

5.
Imparate a non usare più lo zucchero

Ogni volta che
consumate un caffè o un tè, iniziate a ridurre in modo graduale la quantità di
zucchero, fintanto che vi sarete abituati a un sapore sempre meno dolce.
Attenzione ai dolci. Ricordate il famoso dolce della domenica della nonna?
Bene, è con questa frequenza che dovreste consumare dolci di qualsiasi tipo!

6.
Pane o sostituti del pane?

La risposta è
ovviamente: PANE! Grissini, crackers, crostini, pan bauletti, fiocchi d’acqua e
diavolerie simili non dovrebbero esser presenti sulle nostre tavole! Il motivo
è semplice: il prodotto confezionato contiene il doppio (o quasi) della calorie
del pane fresco! Se non avete la possibilità di acquistarlo sempre fresco,
tagliatelo in fette e poi congelatelo per avere sempre una porzione pronta
quando vi serve.

7.
Uno strappo alla regola ogni tanto si può fare?

Assolutamente sì! Ogni
tanto (ad esempio 1 – massimo 2 – volte a settimana) concedetevi uno sfizio!
Una pizza, un aperitivo con le amiche, un dolcetto, una cena al ristorante:
sono i piccoli strappi alla regola che ci consentiranno a lungo termine di
avere una maggiore compliance nel seguire uno stile di vita più salutare! Piccolo
consiglio? Andate alla ricerca di *posticini* particolari, agriturismi
biologici, trattorie con cucina realmente casareccia. Per quanto mi riguarda,
se il vostro sfizio consiste nell’andare una volta a settimana al fast food,
c’è decisamente qualcosa da rivedere….

8.
Mangiate più lentamente!

É sufficiente posare la
forchetta ogni 2-3 bocconi per rallentare i ritmi. In più, darai modo al tuo
stomaco di inviare prima il messaggio di sazietà al tuo cervello, fino a
mangiare meno del dovuto. Ascoltate sempre i segnali del vostro corpo, fra
tutti il senso di sazietà, che vi ricordo arriva dopo una ventina di minuti
dall’inizio del pasto. Se non siete sicuri di essere sazi o ancora affamati,
prendetevi del tempo e semmai continuate il pasto dopo un po’.

9.
Dormite la notte, almeno 7 ore!

Durante il riposo
notturno il nostro organismo deve recuperare le giuste energie ed è provato che
chi dorme poco ha più difficoltà nel controllo del peso, a causa anche della
cascata ormonale che si crea di conseguenza.

10.
Fare attività fisica aiuta a perdere peso ed a mantenere i risultati raggiunti:
abbandonate la pigrizia!

Un’alimentazione
equilibrata è determinante per dimagrire, ma è anche fondamentale inserire
l’attività fisica per mantenere uno stile di vita attivo. L’ideale è inserire
nelle vostre giornate delle passeggiate quotidiane e quando possibile anche uno
sport programmato, che sia una corsa o una lezione in palestra. L’importante è
che si abbandoni la pigrizia! Ad esempio evitando l’ascensore e facendo le
scale a piedi, o facendo i spostamenti quotidiani camminando, invece che usando
i mezzi.

Senza questi
accorgimenti, qualsiasi terapia dietetica fallirà nel breve/lungo periodo…

Insomma la dieta che
funziona non è mai quella che ti fa perdere 7 kg in 7 giorni. Nemmeno quella
dell’ultima ora o la nuova dieta di moda dei Vip e delle star. L’unico modo per
dimagrire in maniera duratura e definitiva è cambiare in modo positivo il tuo
stile di vita e alimentare, imparando a mangiare “normalmente” con il giusto
equilibrio, senza eccessive restrizioni ma senza esagerare.

Dott.ssa Elisa De Filippi
Biologa Nutrizionista

Centro Psicologia Castelli
Romani, Piazza Pia 21, 00041 Albano Laziale

Tel. 3204604812
email: defilippielisa@gmail.com




2018, volersi bene: lo yoga per dimagrire, disintossicarsi e iniziare a cambiare la propria vita

Il 2018 è l’anno delle coccole a noi stessi per ritrovarci, per amare ogni singola cellula del nostro corpo e di riflesso sentirsi amati e stare bene con gli altri.

Sembrano solo parole, sembra impossibile a realizzarsi e invece l’esercizio più semplice molte volte ci sfugge: fare una azione, anche piccolissima, in controtendenza.

Mettersi una crema sul viso, farsi un bagno con le candele, uscire a guardare il tramonto, prendersi un the’ con un amica /o può rivelarsi una piccola grande azione in controtendenza.

Il benessere psicofisico è alla base di tanti nostri successi. Non dobbiamo avere paura di osare, di stare bene, di divertirci e goderci la vita che è una soltanto. Sia che siamo single o che ci siano dei bambini è importante prima di tutto fermarci, respirare e ritrovare noi stessi.

Un consiglio è fare un po’ di Yoga, si può iniziare in casa, al mattino.

Il saluto al sole. È bene praticarlo a digiuno, appena svegli, dopo aver svuotato vescica e intestino e dopo aver bevuto un bicchiere di acqua calda con degli spruzzi di limone. Potrebbe essere buono anche dedicarsi alla pratica dopo aver pulito la lingua come secondo le pratiche igieniche yogiche classiche. La pratica dovrebbe essere accompagnata dalla recitazione di mantra.

Il Saluto al Sole se eseguito con movimenti calmi e regolari è adatto a tutte le costituzioni fisiche e in particolare a chi vorrebbe perdere peso partendo da una forma di ginnastica dolce. Ovviamente l’attività fisica deve essere accompagnata da una corretta alimentazione.




FARMACI PERICOLOSI PER DIMAGRIRE: TRAMONTA UN BUSINESS

Sono anni che si conoscono gli effetti devastanti di questi principi attivi prescritti in cocktail micidiali a scopo dimagrante e sono moltissime le denunce presentate alla procura in seguito a decessi dei pazienti in cura con tali miscele

di Cinzia Marchegiani

Centri benessere e purtroppo anche medici endocrinologi incauti e aiutati dalla normativa prescrivevano preparazioni magistrali per far dimagrire i propri pazienti, farmaci a tutti gli effetti di cui da tempo però si conoscono gli effetti devastati sul metabolismo e la salute di chi li ha presi per anni. Ma queste erano terapie sicure che facevano fare soldi a palate grazie al passa parola dei clienti che finalmente riuscivano a dimagrire dopo tante diete flop. I benefici estetici di queste terapie sono evidenti, sono in grado di far dimagrire in modo consistente le persone fortemente in sovrappeso, ma che soltanto nel tempo hanno conosciuto sulla propria pelle i danni a volte irreversibili. I medici erano favoriti dalla normativa che permetteva di inserire principi attivi quali il triac, clorazepato, fluoxetina, furosemide, metformina, bupropione e topiramato nelle preparazioni a scopo dimagrante che le farmacie erano in grado, tramite i laboratori, di realizzare la miscela indicata.

Sono anni che si conoscono gli effetti devastanti di questi farmaci prescritti in cocktail micidiali a persone in sovrappeso ed ora il Ministro Lorenzin ha firmato il decreto che vieta le preparazioni magistrali a scopo dimagrante. Queste sostanze, tra cui anfetamine e benzodiazepine sono autorizzate singolarmente per diverse indicazioni terapeutiche come per il trattamento di ansia, depressione, altre per il diabete, ipertensione e epilessia, ma sono diventate le miscele ideali nella pratica superconosciuta nel campo estetico, sfruttando l’effetto sedativo e anoressizzante.


Il decreto è stato adottato su impulso dell’Agenzia Italiana del Farmaco, che ha trasmesso al Ministero segnalazioni di sospetta reazione avversa della Rete Nazionale di Farmacovigilanza. Sarebbe il caso di conoscere i dati, sicuramente sconfortanti, delle vittime di queste pratiche che nulla hanno a che vedere con la prevenzione e la salute delle persone, e che hanno spinto solo ora a dare un taglio netto a questa moda del dimagrimento facile. Dalla segnalazione dell’AIFA è emerso che le preparazioni magistrali contenenti i citati principi attivi singolarmente, ma più spesso in associazione combinata tra di loro quando utilizzati a scopo dimagrante, hanno un rapporto beneficio-rischio estremamente sfavorevole e possono essere pericolose per i soggetti che ne fanno uso. In fondo i pazienti/clienti erano rassicurati dalla ricetta medica, dall’onorario degli specialisti che tutto era fatto secondo la legge italiana e a tutela della loro salute.

Il rischio che insorgano reazioni avverse aumenta, in relazione anche al numero di principi attivi associati nella preparazione che possono causare anche disturbi psichiatrici e reazioni a carico del sistema cardiovascolare. A ciò si aggiunge che tali combinazioni non sono mai state studiate secondo sperimentazioni cliniche regolari, risultano sprovviste di foglietto illustrativo e scheda tecnica a cui il paziente possa fare riferimento per informarsi sulle caratteristiche del prodotto e che la documentazione disponibile sui singoli principi attivi non garantisce la sicurezza degli stessi, quando sono somministrati in associazione tra loro. È noto altresì che le reazione avverse da preparazioni magistrali sono meno segnalate di quelle dei farmaci.

Due i divieti introdotti dal decreto:
1)  Medici e farmacisti non potranno rispettivamente prescrivere e allestire preparazioni magistrali a scopo dimagrante contenenti i principi attivi vietati, usati singolarmente o in combinazione associata tra loro;
2)  Non potranno, inoltre, essere prescritte o allestite preparazioni magistrali che, a prescindere dall’obiettivo terapeutico perseguito, contengano i predetti principi attivi in combinazione associata.

Al fine di evitare comportamenti elusivi finalizzati all’assunzione contestuale di più principi attivi, viene inoltre proibito a medici e farmacisti di prescrivere o allestire per il medesimo paziente più preparazioni magistrali singole, contenenti ciascuna uno dei principi attivi segnalati.
Il provvedimento segue altri due decreti adottati dal Ministro Lorenzin (il 20 maggio e il 27 luglio 2015), dopo segnalazione dell’AIFA, con i quali sono state bandite altre due sostanze utilizzate nelle preparazioni magistrali a scopo dimagrante: la fenilpropanolamina/norefedrina e la pseudo efedrina, che hanno anch’esse effetti importanti tali da aggravare la salute del paziente che ne fa uso senza sapere a cosa andava incontro.
In realtà proprio in Italia sono state attivate tantissime denunce a diverse Procure per i decessi avvenuti dopo l’assunzione di tali farmaci, che vengono prescritti tramite una ricetta medica e la preparazione nelle farmacie attrezzate di laboratorio, traendo in inganno l'ignaro paziente, della sicurezza su tale prescrizione.




DIETA OLIO EXTRA VERGINE DI OLIVA: FONDAMENTALE PER DIMAGRIRE

 a cura della Dott.ssa Monia D’Amico – Biologa Nutrizionista

L’olio extra vergine d’oliva rappresenta da sempre il condimento base della dieta mediterranea.
La dieta mediterranea è un modello alimentare che caratterizza uno stile di vita e di cultura che è stato segnalato per contribuire a migliorare la salute e la qualità della vita .
Riflette modelli alimentari tipici delle regioni mediterranee, tra cui la nostra Italia, dove l'olio extra vergine d'oliva svolge un ruolo essenziale nella piramide alimentare ed è considerato la fonte principale di grassi nella dieta per la sua alta qualità nutrizionale.
Diversi studi hanno dimostrato l'effetto della dieta mediterranea sul mantenimento di un buono stato di salute, abbassando i tassi di malattia coronarica, alcuni tumori, in primis quello al seno e alla prostata e alcune altre malattie croniche legate all'età.
In una dieta sana ed equilibrata i lipidi dovrebbero rappresentare il 30% del fabbisogno energetico quotidiano e anche se tutti i lipidi apportano la stessa quantità di energia (1 grammo di lipidi fornisce 9 Kcal) l’olio extra vergine d’oliva risulta il più valido nutrizionalmente proprio grazie alla sua composizione chimica.
E’ composto principalmente da acidi grassi monoinsaturi e in particolare da acido oleico e si distingue dagli altri oli vegetali, come ad esempio dagli oli di semi, dove prevale invece l’acido linoleico e altri acidi grassi polinsaturi.

La composizione in acidi grassi varia in relazione alla varietà dell'olivo, al grado di maturazione delle olive stesse, al clima e al periodo della raccolta delle olive.
L’olio extra vergine d’oliva essendo ricco di acidi grassi monoinsaturi contribuisce a regolare i livelli di colesterolo, equilibrando i livelli di lipoproteine LDL e HDL, (abbassando i livelli di LDL e tenendo alti i livelli di HDL) riducendo il rischio di patologie cardiovascolari; influendo sulla pressione arteriosa ha un effetto di protezione dalle malattie coronariche, e preserva i vasi sanguigni dal rischio di aterosclerosi, trombosi, e riduzioni delle funzioni cognitive della vecchiaia.
L’olio extra vergine d’oliva contiene oltre agli acidi grassi, componenti minori la cosidetta frazione insaponificabile: beta-carotene (provitamina A) e tocoferoli (vitamina E), importanti per il mantenimento di una buona salute, per l’accrescimento e funzionamento di muscoli e nervi e per potenziare la barriera contro la infezioni, sostanze antiossidanti (composti fenolici, ecc.) importantissime sia per la conservazione dell'olio, preservandolo dall'irrancidimento, che per l'aspetto nutrizionale ed antivecchiamento (antagonisti dei radicali liberi). Importanti sono anche i fitosteroli per la loro azione regolatrice sull'assorbimento del colesterolo.
Inoltre conferisce un apporto di acidi grassi estremamente digeribili rispetto agli altri oli di semi solo parzialmente digeribili e ad altri grassi di origine animale.
L’olio extra vergine d’oliva ha effetti benefici sulle gastriti e sull'ulcera gastro-duodenale, aiuta a curare la stitichezza svolgendo un'azione emolliente sulla mucosa e lubrificante dell'intestino e rappresenta anche un aiuto per l’assimilazione delle vitamine liposolubili contenute negli altri cibi.
E’ molto importante nella crescita poiché con i suoi grassi insaturi assicura lo sviluppo equilibrato dei bambini, aiutando il tessuto cellulare ad assimilare sostanze indispensabili alla crescita. Aiuta la mineralizzazione e la calcificazione delle ossa nello sviluppo fetale e nella crescita del bambino e previene gli effetti degradanti dell’invecchiamento, come l’osteoporosi, grazie al contenuto di triolina, una componente dell'acido oleico di cui l'olio d'oliva è particolarmente ricco.
Il beneficio dietetico di assunzione dell'olio extra vergine d’oliva può essere più importante nei primi decenni di vita, perciò si dovrebbe iniziare già da piccoli con due cucchiaini d’olio extravergine aggiunto a crudo nella pappa del bambino e continuare per tutta la vita.
Degli studi molto recenti sostengono che la dieta mediterranea, a base di olio extravergine di oliva è compatibile con un invecchiamento sano e una maggiore longevità
.

Il migliore olio da utilizzare è senza dubbio l’olio extra vergine di oliva ottenuto dalla spremitura a freddo di olive biologiche.
La spremitura a freddo è ormai applicata a quasi tutti gli oli extra vergini di oliva 100% Italiani e garantisce che il prodotto non abbia un’alterazione delle sue caratteristiche e conservi meglio anche le sue proprietà antiossidanti che vengono meno quando sottoposto a calore per la spremitura. Per essere commercializzato l’olio deve avere ottime caratteristiche organolettiche e acidità inferiore allo 0,8%. L'olio extravergine di oliva, per le sue doti peculiari e per la sua bassa acidità, è il miglior tipo di condimento da usarsi a crudo; per chi non è abituato ad utilizzare l’olio a crudo consiglio di provare perché abituandovi vedrete che riuscirete ad assaporare meglio il gusto dell’olio che con la cottura può cambiare.
Essendo stabile anche alle elevate temperature risulta il più valido anche per le fritture che comunque sarebbe meglio evitare o meglio limitare il più possibile. Acquistano un valore nutrizionale più alto anche i prodotti da forno o alimenti pronti all’uso che contengono tra i loro ingredienti, come unici grassi aggiunti alla preparazione, esclusivamente olio extra vergine d’oliva.

Perché utilizzare l’olio extra vergine d’oliva e non un semplice olio d’oliva o olio di semi?
L’olio extra vergine d’oliva è l’unico olio d’oliva di cui possiamo essere sicuri per le sue proprietà benefiche.
L’olio d’oliva è una miscela di oli vergini insieme ad olio d’oliva di elevatà acidità o con gravi difetti organolettici che spesso deve venir raffinato mediante un processo chimico per ridurne l’acidità, le sostanze ossidate e i difetti organolettici. Ovviamente questo procedimento modifica le salutari proprietà dell’olio che perde i benefici dei polifenoli e diventa inodore. L'olio di oliva e l'olio di sansa di oliva, essendo miscele di oli raffinati e oli vergini, presentano alcuni componenti tipici degli oli vergini ma in percentuali molto inferiori. La percentuale di oli vergini nell’olio d’oliva è bassa, poichè non è stabilità la quantità minima di olio vergine che deve essere contenuta nella miscela di un olio d’oliva, perché abbia una certa qualità.
Per quanto riguarda gli oli di semi l’estrazione dell’olio può avvenire meccanicamente mediante spremitura a temperature che non modificano le caratteristiche dell’olio oppure mediante estrazione con solventi e cioè attraverso raffinazione. Estraendo meccanicamente l’olio perde proteine, fibre, qualche minerale e vitamina ma molto si mantiene mentre la raffinazione elimina anche tutti i minerali, le vitamine, i fitosteroli e tutti gli altri componenti minori ed inoltre per le elevate temperature che si raggiungono durante questo processo si possono formare acidi grassi trans, molto pericolosi per le arterie (3). Ovviamente non tutti gli oli di semi sono uguali. Si possono acquistare oli di semi che in etichetta non riportano il termine “raffinato” perché si sono ottenuti tramite spemitura un processo costoso rispetto alla raffinazione che influenza molto il costo del prodotto.
Tra i migliori oli di semi ci sono l’olio di semi di arachide, di lino, di mais e di girasole, di soia con proprietà e utilizzi diversi tra loro. L’olio di arachide ad esempio è il migliore per friggere perché avendo una composizione in acidi grassi simile all’olio extra vergine d’oliva rimane stabile a temperature alte. L’olio di lino è utilizzato perché contiene acidi grassi omega-3 ma è molto ossidabile e per questo ha bisogno di un processo di estrazione molto particolare e costoso e di norme per la conservazione molto rigide. L’olio di semi di mais e l’olio di semi di girasole sono ricchi acidi grassi polinsaturi e vitamina E e si possono utilizzare esclusivamente a crudo perché quando raggiungono temperature elevate formano acidi grassi trans. L’olio si soia può essere usato solo a crudo per i stessi motivi dei precedenti ed è quasi sempre ottenuto mediante raffinazione perchè questo processo me migliora sapore ed odore.
Tra i peggiori oli di semi ci sono l’olio di palma e di cocco, ricchi di grassi saturi che ritroviamo come ingredienti spesso non specificati a dovere sulle etichette di molti prodotti da forno.
Solo prodotti biologici o salutistici oggi contengono olio extravergine d’oliva tra gli ingredienti indicati in etichetta al posto degli oli o grassi vegetali.
E’ importante che nella nostra dieta ci siano dei grassi ma attenti a scegliere sempre la qualità e controllate la quantità.
Una dieta ricca di acidi grassi monoinsaturi presenti in abbondanza nell'olio extra vergine d'oliva associata ad un consumo moderato di carboidrati e fibre assunte con frutta, verdura e cereali ed associata ad un leggero consumo di proteine animali (carne, pesce, latte, uova) è un ottimo modello di alimentazione da poter seguire per tutti.

Contatti: 

Dott.ssa Monia D’Amico – Biologa Nutrizionista cell. 347 – 6003990

www.centropsicologiacastelliromani.it

piazza Salvatore Fagiolo n. 9

 

00041 ALBANO LAZIALE