Discariche laziali: l'Arpa riferisce in commissione Ambiente alla Pisana

 

Red. Cronaca

 

Audizione ieri in Commissione Ambiente del Consiglio regionale del direttore dell'Arpa (Agenzia regionale protezione ambientale) Lazio, Marco Lupo, in merito allo stato delle discariche di Malagrotta e di Borgo Montello. L'audizione è anche stata occasione per consegnare ai commissari copia di una dettagliata relazione già fornita alla Commissione bicamerale di inchiesta sul ciclo dei rifiuti, ad ausilio del lavoro che quest'ultima sta effettuando sul tema delle discariche regionali del Lazio, con riferimento particolare allo stato degli impianti.
 
Dall'audizione è emerso che la metà circa dei 330 controlli effettuati nel 2015 si sono svolti su input dell'autorità giudiziaria o in ausilio alle forze di polizia. Il che renderebbe evidente la necessità di potenziare invece i controlli di routine. All'attività di controllo va aggiunta anche quella di monitoraggio. Arpa Lazio ha circa la metà del personale delle analoghe agenzie di regioni paragonabili al Lazio per estensione territoriale. I dati forniti oggi riguardano gli impianti ricadenti negli ambiti territoriali di Frosinone (tra cui Colfelice, San Vittore e Roccasecca), Latina (in particolare, Castelforte Aprilia e Borgo Montello), Viterbo e Roma (Salario, Rocca Cencia, Malagrotta 1 e 2, Albano, ora chiuso, Colleferro e Maccarese).
 
Già ricostruendo il flusso dei rifiuti emerge un gap dell'impiantistica che fa sì che la maggior parte dei rifiuti di Roma vada a gravare sulle altre province. Il flusso in uscita del trattamento meccanico biologico, che non è inferiore in modo significativo a quello in entrata, si riversa fuori regione per circa il 90 per cento. Tra le altre problematiche di rilievo, l'obsolescenza dei termovalorizzatori di Colleferro, che causa rotture frequenti con interruzione del funzionamento. Proprio la situazione di Colleferro emerge tra le principali preoccupazioni espresse dai consiglieri presenti alla seduta, poiché gli impianti vecchi metterebbero a rischio la salute dei cittadini. Anche il carico dei rifiuti di Roma sulle altre province della regione desta preoccupazioni, così come sono stati chiesti chiarimenti sulla situazione di Borgo Montello. Secondo Arpa Lazio, il fermo dell'impianto di Colleferro è dovuto il più delle volte a banali guasti meccanici, ma in altri casi non le caratteristiche dell'impianto ma il suo sovraccarico sono causa del non soddisfacente funzionamento del ciclo. In mancanza di costruzione di impianti, la maggior parte dei rifiuti prodotti a Roma continuerà ad andare fuori Regione.
 
La bonifica in corso a Malagrotta, dove si è evidenziato un problema di fuoriuscita di percolato, è stata avviata in conseguenza proprio di controlli Arpa. Ma essa è gestita dal comune di Roma, mentre non lo è il progetto di copertura in atto della vecchia discarica. Da ciò – sempre secondo l'Arpa – nascono ulteriori problemi, con il risultato che la durata di quest'ultimo si presenta troppo lunga rispetto alle esigenze ambientali. Anche la bonifica di Borgo Montello procede, per Arpa, molto a rilento: la messa in sicurezza delle discariche non più in uso è dappertutto caratterizzata dalla stessa problematica, cioè che la gestione attuale non è responsabile del passato. La procedura di bonifica in corso per Albano, non è motivata dalla presenza di percolato, ma è invece orientata a intervenire sulla presenza di sostanze specifiche. Alla richiesta finale di più stretto rapporto con la Regione, proveniente dalla Commissione, l'Arpa ha risposto per bocca del suo direttore ribadendo che una parte dei controlli si svolge già su impulso regionale e che si presenta comunque l'urgenza di un confronto con la Regione sulla nuova normativa nazionale (legge 132 del 2016) che modifica il sistema delle agenzie creando una struttura reticolare e fissando dei livelli minimi di assistenza per la materia ambientale, come per la sanità.