IMMIGRAZIONE: TRE DOMANDE AD ANGELINO ALFANO

di Emanuel Galea
 
Nel summit “ Europa a due, Merkel-Hollande” l’Italia è stata richiamata perché si affretti a istituire dei campi profughi. Essere richiamati da Berlino ci fa irritare, invece essere richiamati da Hollande non fa che farci sorridere.
Il ministro dell’Interno tedesco Thomas de Marziere non ha faticato a convincere il ministro italiano degli Interni Alfano, che subito si è adeguato. Con circolare riservata, Angelino Alfano, ordina alle prefetture e questure la schedatura dei profughi. La circolare denuncia, come se non si sapesse già, "il mancato foto segnalamento di numerosi migranti che, dopo essere giunti in Italia, proseguono il viaggio verso i Paesi del Nord Europa”.

Due le considerazioni da fare: la prima che la circolare parla di “schedatura dei profughi” e non d’immigranti in genere e l’altra considerazione, anch’essa importante, dimostra che fino all’entrata in vigore di quella circolare, la maggior parte degli immigranti formavano una “massa di gente sconosciuta, per il ministero direi fantasma”. Quale sarà la situazione dopo la circolare, lo lascio immaginare!
 
Evitiamo di porre domande alle donne dell’esecutivo,
le tante che presiedono nei salotti dei talk show televisivi, dame stereotipate alla dottrina renziana. Intellettualmente tutte sincronizzate e robotizzate per ripetere la tiritera Renzi è bravo, Renzi è buono, Renzi sta portando avanti le riforme, Renzi cambia l’Europa, l’immigrazione è un fenomeno che Renzi sta governando. E’ un vinilico logoro che andrebbe avanti fino al prossimo aggiornamento programmatico.

Le domande li facciamo direttamente all’interessato, il ministro degli Interni. Con la circolare riservata, Alfano si china alla normativa Ue e obbliga prefetture e questure a seguirla pronunciando la fatidica “obbedisco!” La circolare, come immaginavate, è tutto a beneficio di Germania e Francia. Chi sbarcherà in Italia oppure a chi fanno sbarcare in Italia da navi inglesi e francesi, in Italia deve rimanere. Se fa il furbo e scappa, e dovesse entrare in uno dei paesi sopra citate, se poi viene preso, verrà subito restituito indietro all’Italia. Soprassedendo a questi aspetti, che sono pure essi importanti, passiamo a chiedere al ministro Alfano se ha fatto mai il seguente ragionamento.Visto e considerato che fino ad oggi tanti immigrati si sono rifiutati di fornire generalità, impronte digitali e farsi fotografare, chi ha garantito, fino ad ora, che in mezzo alle migliaia di nuovi arrivi non siano sbarcati “persone non grate”?
Seconda riflessione che proponiamo al ministro Alfano è questa: Sembra che prima di fuggire da “guerre, sevizie, atrocità e orrori” qualcuno li ha ben istruiti sulle procedure del paese ospitante, cioè di non dare generalità o farsi fotografare o rilasciare impronte per proseguire liberi e irriconoscibili.
 Dovuta riflessione: fuga o espatrio programmato? Un fatto che non è sfuggito a tanti lo poniamo anch’esso come riflessione al ministro. Constatato che molti arrivano privi di documenti, non interessa se privi perché li hanno smarriti oppure per altra ragione, tanto vero che il ministero si trova in difficoltà nei casi di rimpatrio, non conoscendo ufficialmente il paese d’origine, senza documenti, come si è fatto, a oggi, a stabilire che un immigrato sia minorenne o meno? Forse il minorenne “presunto” si sottopone all’autocertificazione?
L’ultima riflessione è quella che fa  nascere le maggiori perplessità in tanti italiani. Secondo un ultimo rapporto Istat, classifica circa il 10% della popolazione come poveri assoluti ovvero coloro che “non riescono ad acquistare beni e servizi per una vita dignitosa”, aggiungendo poi le persone che vivono in condizioni di povertà relativa si arriva al 16,6% della popolazione, ovvero circa 10 milioni. Teniamo ben in mente questi dati e poniamo l’ultima riflessione al ministro dell’Interno.
Stando a quanto viene dichiarato dagli stessi immigrati, tutti dicono di aver sborsato da 5000 a 8000 euro per arrivare dal paese d’origine, attraversando, dicono loro, tutte le traversie, fino al loro arrivo in Italia. Chi non riesce a procurarsi il minimo necessario muore soffocato nella stiva di qualche carretta del mare.
Ancora molti dichiarano di essere in attesa di trasferte di denaro da casa per proseguire il viaggio verso il nord Europa. Quindi altre migliaia di euro da aggiungere alle già sborsate. Si è fatto un’idea, il nostro ministro Alfano, dove procurano tutti i soldi, questi “poveri profughi”? Facciamo un passo indietro. Siamo certi che quei 10 milioni di poveri italiani, di cui parla l’Istat, in caso dovessero avere la necessità di scappare dall’Italia, siamo sicuri che trovino tutti le 5000, le 8000 e le oltre per espatriare? Gli italiani sono buoni, qualcuno è cattivo ma pochi sono stupidi.