POMEZIA, UNA MAMMA CERCA DISPERATAMENTE IL COMPUTER DELLA FIGLIA MORTA

Redazione

Pomezia – Aiutiamo una mamma Anna Kiszkiel che vive a Pomezia, a ritrovare il computer di sua figlia che purtroppo è morta. Il Pc è stato rubato la scorsa notte nel negozio Syrtis.it della città. Ecco l'appello diramato dall'Associazione Donne per la Sicurezza Onlus.

"A chi ieri notte e entrato da syrtis.it a pomezia: avete preso un computer che stava in assistenza. Apparteneva a mia figlia che ora non c'e piu….c'erano tutti i suoi documenti, la tesi di laurea, le foto di cui non abbiamo il backup. Per voi questo computer e obsoleto, per noi e un ricordo molto importante."




ROMA CASO FEDERICA PUMA: PRESENTATA NUOVA ISTANZA AL TRIBUNALE

Sempre per continuare ad illustrare cosa significa “diritto alla famiglia” e quali effetti provoca la non osservanza a questa legge. I minorenni senza le loro radici, la loro casa, il loro nucleo famigliare, come crescono? Quali personalità sviluppano? Ancora il caso di Federica Puma, serve a scuotere le coscienze.

[ISTANZA DI IMMEDIATO AFFIDAMENTO DELLA MINORE BEATRICE G. ALLA PROPRIA MADRE, FEDERICA PUMA  EX ART 700 C.P.C.]

Riceviamo e pubblichiamo

“Nuova istanza di richiesta di liberazione in attesa di risposta. In questa istanza – afferma Roberta Sibaud, vicepresidente dell’associazione ‘Donne per la sicurezza onlus’ –  viene evidenziato il malessere provocato a Beatrice con un provvedimento ingiusto e abnorme del giudice Cavallo che continua ad asserire di aver salvato la bambina. Questa non è la salvezza questa è una punizione riservata a tutti quei bambini che sfortunatamente incappano nel girone del Tribunale per i Minorenni di Roma. In questo caso c'è una mamma che con coraggio lotta per far tornare a casa sua figlia malgrado le intimidazioni e tanto altro… quanti sono i bambini che rimangono impigliati in questa rete e devono gioco forza rassegnarsi a vivere una vita lontani da genitori fino all'eta' di 21 anni? Le case famiglia – continua Sibaud – possono trattenerli fino all'età di 21 anni e poi cosa sarà di loro?
Cosa sarà il futuro con un simile bagaglio di anaffettività, di assenza di autostima, di perdita delle proprie radici che solo una "famiglia" può offrire. Chi ha dato l'imprimatur al Tribunale per i Minorenni, agli educatori (!?), alle suore, alle assistenti sociali, agli operatori, di essere gli unici in grado di fare il bene di Beatrice, dal momento che la bambina chiede quotidianamente a squarciagola (malgrado i trattamenti psicologici che subisce!) di voler tornare dalla sua mamma e solo da lei??????
Roberta Sibaud”

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