Droga a Casal Bruciato: giardino pensile pieno di piante di Marijuana

 

ROMA – E’ un vero e proprio giardino pensile con numerose piante di marijuana, quello scoperto dai Carabinieri della Stazione Roma Prenestina sul tetto di uno stabile in via Tommaso Smith, zona Casal Bruciato. Ad esito di una mirata attività nel mondo degli stupefacenti del quartiere, i Carabinieri sono riusciti a localizzare il condominio in questione, dove hanno rinvenuto, sulla terrazza del tetto, ben 186 piante di marijuana. Dalla fiorente piantagione si sarebbero potuti ricavati oltre 70 kg di stupefacente, da immettere nelle piazze di spaccio della Capitale.

Oltre all’ingente quantità di droga, all’interno di un locale attiguo al terrazzo, i Carabinieri della Stazione Roma Prenestina hanno trovato e sequestrato anche attrezzi e fertilizzanti per la coltivazione e la manutenzione delle piante, nonché bilancini di precisione e strumenti per il taglio e il confezionamento in dosi.

Le indagini dei Carabinieri proseguono al fine di identificare chi aveva realizzato e curava quel giardino pensile con la marijuana.




Roma, Collatino: costretto ai domiciliari, trovato con droga in casa

 

ROMA – Convinto che la sola buona condotta e non evadere dagli arresti domiciliari, a cui era ristretto per pregressi reati, avrebbe allentato la stretta dei Carabinieri nei suoi confronti, ha continuato la sua attività illecita, spacciando da casa in via Grotta di Gregna, quartiere Collatino. Ma i Carabinieri della Stazione di Roma Santa Maria del Soccorso non lo avevano perso di vista e lo hanno sorpreso in casa con decine di dosi di eroina, cocaina e hashish, pronte alla vendita. E’ finito così in manette un 33enne romano al quale i Carabinieri hanno anche sequestrato diverse centinaia di euro, provento dell’attività illecita, e materiale per il confezionamento della droga.
L’uomo è stato arrestato con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, aggravando di fatto la sua posizione, a cui dovrà rispondere all’Autorità Giudiziaria.
100717




Roma, Cassia: sventato grosso giro di droga: 7 arresti

 

ROMA – Alle prime ore del mattino, i Carabinieri della Compagnia Roma Cassia, coadiuvati dalla Compagnia Carabinieri di Meldola (FC), a conclusione di una complessa attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica – Gruppo reati gravi contro il patrimonio e stupefacenti – presso il Tribunale di Roma, diretto dal Procuratore Aggiunto Dott.ssa Lucia Lotti, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dall’Ufficio del G.I.P. del Tribunale Ordinario di Roma, nei confronti di 8 soggetti, dei quali 3 tradotti in carcere, 4 agli arresti domiciliari mentre ad uno è stato notificato il provvedimento dell’obbligo di presentazione presso gli uffici della Polizia Giudiziaria. Gli otto soggetti destinatari del provvedimento cautelare sono ritenuti responsabili, in concorso, a vario titolo, di detenzione ai fini di spaccio e spaccio di marijuana.

L’attività investigativa, durata 6 mesi, che ha visto l’iscrizione nel registro degli indagati di 15 persone, ha permesso di infliggere un ulteriore colpo al fenomeno illecito dello spaccio di stupefacenti a nord della Capitale e nelle zone limitrofe, ricostruendo uno spaccato quotidiano dell’attività criminosa posta in essere da un gruppo di giovani ragazzi, perlopiù di nazionalità italiana. Il sodalizio, con base nel quartiere di Roma “Prima Porta”, era capace di gestire un importante volume d’affari, nell’ordine di migliaia di euro, attraverso la vendita di diversi chilogrammi di marijuana al mese. L’indagine ha permesso di individuare un giovane romano quale referente principale del gruppo, che si avvaleva, da un lato, di persone fidate con il compito di "corrieri" per l'acquisto delle partite dal canale ostiense e la successiva distribuzione, dall'altro, di altri piccoli gruppi di spaccio che gestivano il traffico locale e la vendita al dettaglio.

È stato un sequestro operato nel mese di marzo del 2016, nel comprensorio di Prima Porta, a far scattare l’attività investigativa, nella cui circostanza venne rinvenuto ben 1 chilogrammo di marijuana lanciato da un’auto in corsa, che faceva perdere le proprie tracce alla vista delle forze dell’ordine. Nel corso dell’indagine è stato possibile riscontrare come gli indagati, per evitare che le forze dell’ordine potessero seguire i loro movimenti ed individuare sia il loro canale di approvvigionamento che la loro rete di spaccio, adottassero numerosi stratagemmi, come l’utilizzo un linguaggio criptato nel corso delle conversazioni, di schede telefoniche intestate ad utenti fittizi ovvero cambi di tragitti o dei mezzi di trasporto per impedire pedinamenti, che comunque non gli sono valsi l’impunità.

Numerosi giovani provenienti da diversi quartieri a nord di Roma sono risultati i principali acquirenti dello smercio di marijuana, per lo più appartenenti alla rete di amicizie e conoscenze dei giovani pusher, di età compresa tra i 20 ed i 35 anni.
La fiorente ed intensa attività illecita del gruppo disarticolato questa mattina non era posta in essere solo nei quartieri di Roma Nord, anzi cospicui affari derivavano dalla vendita della droga ad uno degli arrestati residente nella zona di Forlì, il quale ne ordinava ingenti quantitativi per rifornire i locali della movida notturna forlivese ove lo stesso prestava la sua attività lavorativa.

Durante le indagini i Carabinieri della Compagnia Roma Cassia hanno arrestato in flagranza di reato altre 7 persone, segnalato alla Prefettura per uso personale di sostanze stupefacenti 10 assuntori abituali e sequestrato complessivamente circa 1900 gr. di marijuana ed una serra composta da una ventina di piante di marijuana.




Droga, asse Napoli-Palermo: in manette un fedelissimo di Messina Denaro

 

di Paolino Canzoneri


PALERMO – Carabinieri dell'Arma hanno posto agli arresti 6 persone nell'ambito di una indagine chiamata "Panta Rei" che nello scorso dicembre aveva portato all'arresto di 38 persone ritenute vicine al clan di Porta Nuova e Villabate-Bagheria. Il provvedimento è stato eseguito dal giudice per le indagini preliminari Lorenzo Janelli su richiesta della procura di Palermo.
 
Tra Palermo e Napoli le sei persone coinvolte negli arresti sono: i palermitani Antonino Marino di 38 anni,  Matteo Cracolici di 50 anni, Francesco Failla di 42 anni e Antonino Marino di 38 anni mentre i napoletani sono: Francesco Battinelli di 53 anni, Giuliano Marano di 44 anni e Francesco Greco di 63 anni. E' in corso la ricerca di una settima persona. L'accusa per tutti è di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti. Le indagini coordinate dal procuratore aggiunto Leo Agueci e dai sostituti Caterina Malagoli e Francesca Mazzocco hanno portato alla luce un canale di approvvigionamento di Hashish tra Napoli e Palermo utile a coprire lo spaccio nelle piazze delle due città.
 
Da Napoli fidati corrieri portavano in auto la droga fino al capolugo siciliano formando cosi un asse Sicilia-Campania coadiuvato dal pregiudicato Matteo Cracolici fra gli arrestati di questa notte dai carabinieri del nucleo investigativo di Palermo e ritenuto favoreggiatore del superlatitante Matteo Messina Danaro.
 
Matteo Cracolici è un nome ben noto agli inquirenti sin dalla metà degli anni 90 quando finì in carcere per aver fornito la sua carta d'identità a Cosa nostra nell'estate delle bombe di Roma, Milano e Firenze del 1993 e quando a seguito di intercettazioni fu sorpreso ad organizzare smercio di sostanze stupefacenti il cui carico di 130 kg dal valore di oltre mezzo milione di euro fu sequestrato dai Carabinieri del comando provinciale su ordine del colonnello Antonio Di Stasio. Come se non bastasse il 7 febbraio del 2011 i boss di Brancaccio Cesare Lupo e Giuseppe Arduino giunsero in un summit di tutte le famiglie palermitane tenutosi a Villa Pensabene a bordo di uno scooter di proprietà di Cracolici che risulta pure cugino della moglie di Francesco Nangano, boss ucciso nel 2014 a Brancaccio per questioni di droga. 



MARKET DELLA DROGA A SECONDIGLIANO: 5 ARRESTI

Redazione
 
Napoli – Un’operazione dei Carabinieri di Secondigliano , su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, ha portato all’arresto di 5 persone. I soggetti sono accusati di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti e uno di essi è accusato di violenza sessuale. Dalle indagini condotte dagli inquirenti è emerso che nel quartiere di Secondigliano, noto per faide di Scampia nel periodo “caldo”, si svolgeva un vero e proprio commercio della droga ben organizzato.
 
Gli spacciatori , che sarebbero collegati al Clan Marino, spacciavano eroina e cocaina in maniera veloce e continua. La cornice in cui avveniva lo spaccio di droga era uno scantinato del complesso denominato “Case Celesti”. Gli spacciatori avevano precisi turni per rifornire di droga i loro clienti e precisi turni avevano anche le loro vedette che dovevano controllare se in prossimità del luogo in cui avveniva lo spaccio c’era una pattuglia dei militari.
 
L’organizzazione degli spacciatori era talmente certosina che avevano predisposto delle blindature metalliche nello scantinato per impedire un’eventuale irruzione da parte delle forze dell’ordine. Le blindature ovviamente agevolavano il commercio illecito e la sicurezza nella vendita. I pusher avevano un giro d’affari di migliaia di euro al giorni , tale giro d’affari e tale attività è stata documentata anche grazie alle telecamere istallate dai militari.



GELA, TRAFFICO DI DROGA: SGOMINATO CLAN MAFIOSO

di An. Ba.
 
Gela – Il Gip di Caltanissetta Lirio Conti, su richiesta della Dda, ha emesso 17 misure cautelari. Le misure cautelari sono state eseguite questa notte dalla Squadra Mobile di Caltanissetta e l’operazione effettuata ha sgominato un’organizzazione criminale affiliata al clan Rinzivillo di Gela. Le persone arrestate sono: Massimo Gerbino, Gaetano Smecca, Giacomo Gerbino, Baldassare Nicosia, Antonio Radicia, Giuseppe Schembri, Ivan Angelo Casciana, Domenico Trespoli, Giuseppe Andrea Mangiameli, Giuseppe Domicoli, Giuseppe Placenti, Davide Pardo, Alessandro Pardo, Valerio Longo, Vincenzo Florio, Roberto Cosentino e Salvatore Cosentino. Domicoli, Smecca e Salvatore Cosentino sono invece latitanti.
 
Il clan, dopo l’uccisione del capo di Cosa Nostra Daniele Emmanuello nel 2007, avrebbe tentato la scalata ai vertici dell’organizzazione e si dedicava in particolare al traffico di droga. La droga compiva il viaggio Catania-Gela e il clan di Gela aveva contatti con il clan dei “Carcagnusi” e dei “Laudani-Cappello”, legati al clan Santapaola. La droga arrivava persino al nord Italia. A Gela vi erano due magazzini dove la droga veniva prima tagliata e poi confezionata. L’organizzazione disponeva anche di armi. Le accuse rivolte ai soggetti sono diverse e vanno dall’associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata al traffico di stupefacenti e alla detenzione e porto illecito di armi. 



'NDRANGHETA: SGOMINATO TRAFFICO DI DROGA DALLA COLOMBIA

di A.B.
 
Reggio Calabria – Sono state eseguite 34 misure cautelari nei confronti di presunti affiliati alla ‘ndrangheta su cui pende l’accusa di traffico internazionale di droga. Le misure cautelari sono state eseguite dai finanzieri del Gruppo Investigazione criminalità organizzata (Gico), di Catanzaro. Oltre agli arresti avvenuti a Catanzaro sono scattate le manette anche in Spagna. All’inchiesta della Dda di Reggio Calabria ha collaborato anche la Dea americana. Le indagini che hanno portato ai 34 arresti hanno condotto gli inquirenti al sequestro di quattro tonnellate di cocaina.
 
La droga partiva dalla Colombia su barche a vela che erano dirette in Spagna. Le indagini hanno appurato inoltre che nella notte tra il 25 e il 26 agosto, delle navi spagnole con supporto aereo portoghese hanno abbordato una barca con 856 kg di cocaina ed altri 725 kg sono stati abbordati su un velieri che si trovava alle Canarie. Nel corso delle indagini è stato identificato un narcotrafficante fornitore di droga. Il soggetto riforniva le cosche della ‘ndrangheta calabrese ed esponenti dell’organizzazione paramilitare colombiana Farc. il narcotrafficante ha base operativa nella foresta amazzonica dove ha anche un apparato di sicurezza e la sua cattura è ostacolata da questi fattori.  



AVEZZANO: NASCONDEVA DROGA NELLA STANZA DEL FIGLIO. ARRESTATO

di A.B.
 
L’Aquila – Arrestato un uomo di Avezzano che nascondeva la droga nella stanza del figlio di 5 anni. L’arresto è avvenuto a seguito di un controllo fatto dagli agenti sull’auto dell’uomo, successivamente al controllo fatto all’autovettura ne è scaturita una perquisizione presso l’abitazione dell’uomo. L’uomo di 35 anni, D.T. le sue iniziali, è stato trovato in possesso di hashish e cocaina che nascondeva all’interno di involucri nella camera del figlio. La droga rinvenuta pesava 212 grammi ed è stata rinvenuta anche una sostanza da taglio, la Mannite, oltre a questo anche un bilancino, 700 euro in banconote.
 
L’uomo è stato arrestato e trasferito presso il carcere di Avezzano a disposizione dell’autorità giudiziaria. La detenzione della droga nella stanza del bambino poteva cagionare la salute di quest'ultimo poichè il piccolo, nell'innocenza e nell'ignoranza in merito al pericolo di tale sostanza, avrebbe potuto associare il colore bianco della cocaina con il colore bianco di altre sostanze di uso comune e che fanno parte dell'alimentazione giornaliera, come lo zucchero o il sale e avrebbe potuto ingerirla e morire. 



NAPOLI- SALERNO,TRAFFICO DI STUPEFACENTI: 87 ARRESTI

di Matteo La Stella

Napoli/Salerno – Sono 87 le misure di custodia cautelare eseguite fin dalle prime ore dell'alba dagli agenti della Polizia di Stato coordinati dalla locale Dda, nei confronti degli esponenti di un'organizzazione criminale dedita allo spaccio di grosse quantità di sostanze stupefacenti. Gli stupefacenti, diretti alla piazza salernitana per mano della banda provenivano dall'hinterland napoletano, in diretto contatto con il clan Giffoni-Noschese già operativo nella zona di Battipaglia.

Il sodalizio criminale aveva ormai raggiunto il monopolio sulla fornitura e lo smistamento delle sostanze proibite, scalzando dal ruolo un'altro clan rappresentato da Marino Carmine e dai suoi affiliati, imponendogli con violenza e minacce reiterate, di “levare le mani” da Battipaglia e di confinare la loro attività nel territorio di Bellizzi.

Il clan si procurava le sostanze stupefacenti facendo diversi viaggi verso l'hinterland napoletano e, si vendicava contro i suoi affiliati che non rispettavano i termini imposti in materia di tempi e pagamenti.

L'attività di indagine, portata avanti dagli agenti agenti della squadra mobile di Salerno e da quelli del commissariato di Battipaglia, ha fatto emergere la situazione di profonda crisi in cui versava il clan, in seguito ad alcuni sequestri avvenuti alla fine di luglio del 2012. La confisca era costata ali capi del sodalizio ben 400mila euro che erano stati costretti a restituire ai fornitori napoletani che li minacciavano per l'acquisto di cocaina, marijuana ed hashish mai saldati.

Il gruppo criminale, inoltre, aveva secondo gli investigatori degli interessi pubblici all'interno del comune d Battipaglia che veniva usato per dirottare le votazioni elettorali o per la gestione di stand pubblici per la distribuzione dei fuochi artificiali. Sempre più simile ad un'associazione mafiosa, il gruppo è stato smascherato con l'aiuto, fanno sapere gli investigatori, di alcuni affiliati, anche di spicco, che avrebbero collaborato con la giustizia alla ricostruzione delle vicende delittuose.




MILANO: SMANTELLATO TRAFFICO INTERNAZIONALE DI DROGA

di Angelo Barraco
 
Milano – E’ stata smantellata una grossa rete di importazione e di commercializzazione di droga; nel dettaglio si trattava di cocaina ed eroina. L’operazione è stata eseguita dalla Polizia di Stato, sono stati arrestati quattro marocchini e disposti gli arresti domiciliari nei confronti di due italiani. Tutti i soggetti sono indagati per l’importo e la commercializzazione di droga dal dicembre 2011 al giugno 2012 nelle province di Milano, Monza-Brianza. Secondo quanto emerso dalle indagini, la cocaina veniva importata dalla Spagna, mentre l’eroina veniva importata dai Paesi Bassi. Nel corso delle indagini vi erano stati degli arresti in flagranza di reato di 9 persone dove vi era stato un sequestro di 71,8 kg di eroina e 3,4 kg di cocaina.
 
TRAFFICO INTERNAZIONALE DI DROGA A TORINO
I fatti di Milano ricordano la recente operazione della Polizia di Torino che ha arrestato 8 persone di origine africana per traffico di droga. Le indagini avviate a seguito della denuncia della donna hanno portato ad una scoperta sorprendente, ovvero ad un enorme traffico di droga tra paesi produttori centroamericani e l’Italia, attraverso l’Africa subsahariana. Il lavoro degli agenti è stato intenso ed ha portato al sequestro di diversi quantitativi di droga occultata in vario modo, spesso inghiottita o confezionata in involucri, in altre circostanze la droga è stata trovata a bordo di auto provenienti dalla Francia e altre volte in vece all’interno di navi. L’operazione è stata denominata “San Rocco” e le esecuzioni di arresto sono avvenute a Torino, Roma, Brescia, Firenze, Modena. Altri soggetti, facenti parte della stessa organizzazione, sono in carcere in Africa e attualmente vi sono relazioni internazionali finalizzare all’esecuzione del provvedimento.



TORINO: SGOMINATO TRAFFICO INTERNAZIONALE DI DROGA, 8 ARRESTI

di A.B.
 
Torino – La Polizia di Torino ha arrestato 8 persone di origine africana per traffico di droga. L’indagine ha preso il via grazie alla denuncia di una madre che ha un figlio caduto nel tunnel della tossicodipendenza. Le indagini avviate a seguito della denuncia della donna hanno portato ad una scoperta sorprendente, ovvero ad un enorme traffico di droga tra paesi produttori centroamericani e l’Italia, attraverso l’Africa subsahariana.
 
Il lavoro degli agenti è stato intenso ed ha portato al sequestro di diversi quantitativi di droga occultata in vario modo, spesso inghiottita o confezionata in involucri, in altre circostanze la droga è stata trovata a bordo di auto provenienti dalla Francia e altre volte in vece all’interno di navi. L’operazione è stata denominata “San Rocco” e le esecuzioni di arresto sono avvenute a Torino, Roma, Brescia, Firenze, Modena. Altri soggetti, facenti parte della stessa organizzazione, sono in carcere in Africa e attualmente vi sono relazioni internazionali finalizzare all’esecuzione del provvedimento.