AREZZO: EVASIONE, DROGA E FURTO

Redazione

Arezzo –  Arrestati 28 enne marocchino per evasione e 39 enne aretino per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. Denunciate 36 enne e 19 enne rumene per furto.

 I Carabinieri della Stazione di Subbiano anno tratto in arresto un 28enne marocchino, residente in provincia di Arezzo, in esecuzione di un ordine di custodia cautelare in carcere emesso dal Tribunale di Arezzo per evasione.

Verso le 17 del 3 gennaio scorso presso la Centrale Operativa dei Carabinieri di Arezzo squillava l’allarme collegato al braccialetto elettronico applicato al cittadino straniero , che era sottoposto agli arresti domiciliari.

I militari dell’Arma , recatisi sul posto, constatavano che la porta della abitazione del 28enne era aperta, ma egli non era all’interno. I Carabinieri, dopo aver effettuato accurate ricerche all’interno dell’abitazione e delle relative pertinenze, si appostavano nei pressi e, verso le 19, notavano lo straniero che faceva rientro.

Portato presso la caserma Carabinieri di Subbiano e sottoposto a perquisizione, l’uomo veniva trovato in possesso di mezzo grammo di cocaina, presumibilmente acquistata poco prima. I militari dell’Arma lo denunciavano per evasione e lo segnalavano alla Autorità Amministrativa per detenzione di stupefacenti per uso personale e, nel contempo, richiedevano l’aggravamento della misura cautelare, che veniva disposta con l’ordinanza del Tribunale di Arezzo.

L’arrestato veniva tradotto dai Carabinieri presso la casa circondariale di Arezzo.

I Carabinieri della Stazione di Subbiano hanno tratto in arresto un 39enne aretino per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti e resistenza a pubblico ufficiale.

Verso l’una del 6 gennaio scorso una pattuglia dei Carabinieri di Subbiano fermava ad un posto di controllo in via Tortelli una autovettura , su cui viaggiava l’uomo e, da una ispezione del mezzo, rinvenivano e sequestravano 9 grammi di marijuana , occultati all’interno di un borsello riposto sul sedile anteriore destro. A tal punto l’uomo tentava di darsi alla fuga a piedi, venendo rincorso e subito bloccato dai militari dell’Arma , nei cui confronti opponeva una strenua resistenza. La perquisizione effettuata presso l’abitazione del 38 enne consentiva inoltre ai Carabinieri di rinvenire un bilancino di precisione e due grinder. L’uomo veniva quindi tratto in arresto e ristretto nella camera di sicurezza della caserma Carabinieri di Arezzo.

In data odierna l’Autorità Giudiziaria convalidava l’arresto, disponeva la remissione in libertà del 39enne, imponendogli l’obbligo di firma e rinviava il processo al 17 febbraio 2015.

I Carabinieri della Stazione di Foiano della Chiana hanno denunziato in stato di libertà per furto aggravato una 36enne e una 19enne, rumene, residenti in provincia di Perugia.

Alcuni giorni fa le due donne, recatesi presso un supermercato di Foiano della Chiana , avevano rubato merce per un valore di alcune decine di euro venendo notate dal personale dell’esercizio pubblico.

I militari dell’Arma, prontamente intervenuti sul posto, identificavano le due donne , che venivano deferite all’Autorità Giudiziaria.

La refurtiva veniva restituita al responsabile del negozio. 




NUORO: ARMI, DROGA E SOLDI FALSI, INDAGATI IN 28

Redazione

Nuoro – Armi, droga e soldi falsi erano all'origine del traffico messo in piedi da un gruppo di malviventi dall'Albania alla Sardegna e al Nord Italia.

All'alba di questa mattina, con l'operazione "Cassiopea", la Polizia di Stato, in collaborazione con la polizia romena, ha chiuso il cerchio su 28 persone.

Un nuorese e sei albanesi sono finiti in carcere mentre altri sei nuoresi, tutti pregiudicati, sono finiti agli arresti domiciliari.

Altre 13 persone sono state sottoposte alla misura cautelare dell'obbligo di dimora e ad altre due è stato imposto di presentarsi, quotidianamente, alla polizia giudiziaria.

I provvedimenti sono stati eseguiti nelle province di Nuoro, Sassari, Brescia e in Romania.

Nelle investigazioni, iniziate alla fine del 2011, sono state 30 le persone indagate per concorso nei reati di acquisto, detenzione a fine di spaccio e cessione di stupefacenti. Uno degli albanesi finiti in manette dovrà rispondere anche del reato di detenzione e trasporto illecito di armi da guerra. A tre degli arrestati è stato contestato anche il reato di spendita di monete false.

L'attività di indagine degli uomini della sezione antidroga della Squadra mobile di Nuoro ha fatto luce su una fitta rete di spaccio nella provincia di Nuoro e nel nord-est della Sardegna.

Gli indagati operavano divisi in due gruppi indipendenti ma con un'unica fonte di rifornimento della droga: gli albanesi. Un gruppo si occupava dello spaccio nel nord-est della Sardegna e l'altro nella provincia di Nuoro.

Le direttrici d'importazione degli stupefacenti erano l'Emilia Romagna e le città di Milano e Brescia.

Dall'Albania arrivavano decine di chili di cocaina, hashish e marjiuana e alcuni degli arrestati albanesi erano in affari anche per importare in Sardegna fucili da guerra Ak-47 Kalashnikov, notevoli quantità di euro falsi e eroina.

Le piazze dello spaccio nelle quali i 30 indagati operavano erano principalmente le città di Nuoro, Olbia, Macomer e i centri costieri da Posada sino a Golfo Aranci e La Maddalena.

Il giro d'affari dello spaccio è stato calcolato in oltre un milione di euro.

Il prezzo della cocaina oscillava tra i 60 e i 120 euro al grammo, a secondo della quantità acquistata; quelli dell'hashish e della marjiuana fra i 7 e i 9 euro al grammo.

La droga, di ottima qualità, arrivava in Sardegna al porto di Olbia, con corrieri, a bordo di auto o furgoni. A settembre del 2012 e marzo del 2013, due corrieri Albanesi erano stati arrestati dalla Squadra mobile di Nuoro, appena sbarcati dal traghetto con 11 chili di hashish e 600 grammi di cocaina purissima. Altri due corrieri con 2 chili di hashish e 600 grammi di marjiuana erano stati arrestati a Nuoro, a dicembre del 2011 e a maggio del 2014.

Nel corso delle indagini, la Polizia ha sequestrato anche molti euro falsi soprattutto banconote da 50 e 100 euro che venivano spese prevalentemente nelle zone costiere e nei luoghi di vacanza, durante il periodo estivo.

Nell'operazione di oggi, durante la quale sono state effettuate anche 35 perquisizioni domiciliari, sono stati impiegati oltre 120 poliziotti delle questure di Nuoro, Sassari e Brescia, del commissariato di Olbia, del reparto Prevenzione Crimine di Abbasanta e tre unità cinofile antidroga.




DROGA: "SCUGNIZZA" BECCATA IN SPAGNA

Redazione

Napoli – Circa 680 chili di cocaina sono stati sequestrati nel porto spagnolo di Aguillas, nella regione di Murcia, in un' operazione congiunta della squadra mobile napoli di Napoli, con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo e della Direzione centrale per i servizi antidroga, e della polizia spagnola.

La cocaina, divisa in panetti da 1 chilo e 100 grammi era trasportata a bordo di una barca a vela partita nel mese di febbraio dal porto di Napoli. Tre persone sono state arrestate, un italiano e due spagnoli.

Le indagini della Squadra mobile di Napoli erano partite dall' individuazione di una barca a vela di 11 metri, chiamata "Scugnizza" e salpata dal porto partenopeo con destinazione Venezuela. La polizia aveva monitorato il viaggio di ritorno in Europa dell'imbarcazione ripartita a giugno dalle coste venezuelane.

Il viaggio è finito ieri nel porto di Aguillas, nella Murcia dove era prevista una tappa prima del ritorno a Napoli. Gli agenti della "Brigada central" spagnola e della Squadra mobile di Napoli sono entrati in azione bloccando i tre occupanti e perquisendo l'imbarcazione.

Il valore commerciale della partita di cocaina sequestrata è di 115 milioni di euro. La droga era destinata ad essere venduta su tutto il territorio italiano, in particolare in Campania.




PRATO: BOTTE E MALTRATTAMENTI AI GENITORI PER AVERE I SOLDI PER LA DROGA

Redazione

Carmignano (PO) – Ieri mattina i Carabinieri della Stazione di Carmignano (PO), in collaborazione con i colleghi di Poggio a Caiano (PO), in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Prato, hanno tratto in arresto un 29enne residente a Carmignano, pluripregiudicato, tossicodipendente, ritenuto responsabile dei reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni, atti persecutori ed estorsione.

I militari hanno accertato che l’uomo, mediante condotte reiterate nel tempo, molestava, ingiuriava e percuoteva i propri genitori, al fine di ottenere il denaro necessario per l’acquisto di stupefacenti, rendendo la situazione insostenibile per la propria famiglia.

La denuncia presentata dalle vittime e la segnalazione fatta alla magistratura, che ha condiviso le risultanze investigative degli uomini dell’Arma, hanno portato all’emissione del provvedimento che è stato prontamente notificato ed eseguito a carico dell’interessato.

L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato associato alla locale Casa Circondariale a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. 




ITALIA – STATI UNITI: FIUMI DI DROGA

Redazione

Un legame a doppio filo univa da anni la famiglia mafiose dei Gambino di New York, negli Stati Uniti, e la 'Nrangheta calabrese, in particolare le famiglie degli Ursino e dei Simonetta, di Gioiosa Jonica.

Grazie all'esito positivo di una vasta operazione denominata "New bridge", fatta di intercettazioni telefoniche, ambientali e dall'attività di agenti sotto copertura, questa mattina sono stati spezzati i rapporti tra la criminalità organizzata italiana e d'oltreoceano.

I 26 arresti sono stati eseguiti contemporaneamente, in diverse città italiane dagli uomini del Servizio centrale operativo (Sco) della Polizia di Stato e dalla Squadra mobile di Reggio Calabria, mentre negli negli Stati Uniti sono stati sono entrati in azione gli uomini dell'Fbi. Altre 18 persone sono invece indagate in stato di libertà.ù

L'indagine è frutto di un lavoro avviato nel 2012 dallo Sco nell'ambito del protocollo d'intesa denominato "Progetto Pantheon", siglato fra Italia e Stati Uniti con lo scopo di contrastare la criminalità organizzata transnazionale.

Le accuse, ipotizzate a vario titolo nei confronti degli indagati, vanno dall'associazione per delinquere di tipo mafioso all'associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, dallo spaccio al riciclaggio e altri reati.

L'indagine ha svelato il tentativo delle 'ndrine di far giungere in Italia un imponente quantitativo di cocaina proveniente dai potenti cartelli narcos del Centro America, con basi logistiche nel Sud (Guyana) e in Italia, a Gioia Tauro.

Anche dall'Italia si preparavano spedizioni di eroina per gli Stati Uniti; fonti di approvigionamento sono state individuate ad Africo, in provincia di Reggio Calabria, in particolare presso un esponente della famiglia Morabito detto "U scassaporte".

La cocaina, invece, arrivava dall'America in forma liquida all'interno di barattoli di frutta confezionata da una società guyanese, a cui lo scorso novembre era stato sequestrato un carico di oltre 70 chili.

Per l'attività internazionale, la Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, titolare delle indagini, si è avvalsa dell'attività della Direzione centrale per i servizi antidroga e del Servizio per la cooperazione internazionale di polizia (Scip).

Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, si è complimentato con il capo della Polizia, Alessandro Pansa, per la brillante operazione antimafia.

"Un'attività svolta congiuntamente dalla nostra Polizia di Stato e dall'Fbi – ha detto il ministro Alfano – che conferma l'impegno e la qualità dei risultati raggiunti nell'azione di contrasto alle più pericolose forme di associazioni criminali di stampo mafioso".




ALBANO LAZIALE: NARCOMAFIE ALBANENSI

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Albano Laziale (RM) – Il ricorso agli stupefacenti segna una sconfitta per i cittadini di qualunque territorio. E purtroppo Albano non è esclusa. Solo nel mese di maggio sono stati arrestati tre individui che detenevano in tutto tra hashish e marijuana più di mezzo chilo di stupefacenti. Il 2012 non si era chiuso molto meglio. Nei mesi autunnali dell’anno passato le Forze dell’Ordine hanno arrestato altre cinque persone. Ma il dato allarmante è che i principali obiettivi delle narcomafie sono i più giovani.

Pochi dati che meritano una riflessione. Il progetto della criminalità organizzata si basa sulla diffusione precoce per “allevare” le nuove generazioni come spacciatori o anche consumatori. E dato che gli stessi minori non sono imputabili per legge, i grandi trafficanti si rivolgono proprio a loro senza esporsi direttamente. Ma perché un ragazzo in buona salute, con interessi di studio o di lavoro, e circondato di amici sente il bisogno di assumere sostanze stupefacenti? I motivi sono diversi.

Una delle spiegazioni risale alle condizioni personali del ragazzo. In una società in cui il ritmo della società è sempre più veloce e disordinato, è possibile che i giovani entrino a contatto con il mondo della droga per tagliare di netto con la vita attiva. Così facendo però il drogato si rifugia in se stesso, attivando un meccanismo di autodistruzione (magari anche inconscio, ma sicuramente incosciente) che lo spinge nel programma di marketing delle organizzazioni criminali.

Finora a livello legislativo lo Stato ha risposto in maniera adeguata promulgando la cosiddetta legge Giovanardi-Fini. Il testo prevede un inasprimento delle sanzioni relative alla produzione, al traffico, alla detenzione e all’uso di sostanze stupefacenti. Parallelamente però ha preso vita una vera e propria malattia: l’antiproibizionismo. Questo morbo nasce quasi come una resa di fronte alle continue violazioni: se non si riescono a fermare le narcomafie, perché non legalizzare la droga? Così facendo si intaccherebbero i guadagni delle organizzazioni criminali e si eliminerebbe il proselitismo. Tale soluzione è appoggiata anche da buona parte del Parlamento, che riterrebbe incostituzionale il provvedimento sopracitato. Permane un dubbio: anche se le varie sostanze fossero liberalizzate, chi assicura che non continuerebbe a esistere un contrabbando parallelo?

La vera prevenzione della tossicodipendenza deve in ogni caso iniziare in casa dalle famiglie. Lasciando da parte le lotte politiche bisogna che lo Stato approvi una capillare politica di informazione, in modo da edificare una solida barriera contro le insidie e gli allettamenti, contro la dilagante involuzione culturale del carpe diem a tutti i costi e gli egoismi individuali. È necessaria una collaborazione coordinata tra genitori, forze dell’ordine e organizzazioni, ma ancor di più un attenzione analitica delle istituzioni pubbliche. Il tempo scorre e il lato oscuro della scienza progetta ogni giorno nuovi tipi di droghe sintetiche, confezionate e pronte a ledere la salute di chissà chi: forse quella di una ragazza che sorseggia un cocktail in discoteca, di qualche pirata della strada o di un “atleta” poco sportivo.

Intanto in questi giorni la legge Giovanardi-Fini è alla Consulta, che ne decreterà la definitiva legittimità, finora contestata perché il provvedimento non garantirebbe la proporzionalità della pena. Abrogazione o non abrogazione, proibizionismo o antiproibizionismo, è necessario ricordare che qui non si tratta di politica né di economia, ma della salvaguardia dei giovani e del futuro del nostro Paese.

 

 

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ROMA AURELIO, PIENO DI SOLDI E DROGA…A SOLI 19 ANNI!

Redazione

Oltre 2 kg di marijuana, cocaina e una cospicua somma di danaro.

È quanto sequestrato ad un giovanissimo pusher, dagli agenti del Commissariato Aurelio, diretti dal dr. Fabrizio Calzoni, nella serata di ieri.

Il giovane era stato già controllato alcuni giorni prima da una  Volante della Polizia, che l’aveva notato in compagnia di un suo amico nei pressi di un parcheggio di via Ubaldo Angeletti, all’Aurelio.

In quella circostanza,  indosso al giovane venne trovata la somma di 800 euro in contanti. Tuttavia non venne trovata sostanza stupefacente.

Ieri sera intorno alle 20 sempre gli stessi agenti, transitando in via della Maglianella, all’altezza del distributore di benzina, spesso monitorato in quanto frequentato da tossicodipendenti e spacciatori della zona,  hanno notato, ancora una volta, la presenza dei due giovani insieme.

Alla vista della Polizia il ragazzo seduto sullo scooter ha cercato di mettere in moto il veicolo per allontanarsi in tutta fretta, ma è stato tradito dal mezzo che non ne ha voluto sapere, sul momento, di avviarsi.

E’ scattato quindi il controllo, nel corso del quale  gli investigatori hanno rinvenuto, nella tasca di A.C., romano di 19 anni, circa  1000 euro, di cui, anche in questo caso, come già avvenuto la volta precedente, non ha saputo giustificare né il possesso né tantomeno la provenienza.

Insospettiti, gli agenti hanno deciso di controllare anche il veicolo, rinvenendo, nel sottosella dello scooter, una busta contenente piu’ di mezzo chilo di marijuana.

La conseguente perquisizione domiciliare ha consentito agli investigatori di sequestrare ulteriori 1.150 grammi di stupefacente dello stesso tipo, 45 grammi di cocaina, un bilancino di precisione ed un foglio manoscritto riportante nomi e cifre riconducibili all’attività di spaccio.

Condotto in Commissariato, al termine degli accertamenti per il giovane sono scattate le manette. Messo a disposizione dell’ Autorità Giudiziaria, dovrà rispondere di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.




DURO COLPO ALLA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA. POLIZIA E CARABINIERI IMPEGNATI IN 39 ARRESTI DI ESPONENTI DEL CLAN CASAMONICA

Redazione 

Maxi operazione di Polizia di Stato e Carabinieri in corso a Roma. Sono 39 le ordinanze di custodia cautelare in carcere che gli uomini del Comando Provinciale dei Carabinieri e della Questura di Roma stanno eseguendo a carico di altrettanti esponenti del Clan dei Casamonica. L’accusa è di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti. Per la distribuzione delle dosi era stato organizzato un vero e proprio sistema “a pedaggio”, con check point per pagamento e ritiro dosi, che si articolava su due strade parallele nella zona sud-est della Capitale. In corso anche sequestri di beni. L’area interessata dalle catture è stata cinturata da centinaia di uomini per impedire possibili fughe. Due elicotteri stanno sorvolando la zona mentre sono in corso perquisizioni di un’intera area residenziale nelle disponibilità del clan, anche con le Unità cinofile. Le indagini sono state coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma.