Pomezia, Eco X. Incendio del 5 maggio 2017: condanna a 3 anni di reclusione per il responsabile dell’azienda

POMEZIA (RM) – E’ di ieri 4 marzo 2020 la sentenza del Tribunale di Velletri che condanna il responsabile della società Eco X di Pomezia a 3 anni di reclusione per la cattiva condotta adottata in materia di gestione e sicurezza ambientale presso lo stabilimento di smaltimento rifiuti, prima e dopo l’incendio divampato il 5 maggio del 2017.

Il Comune di Pomezia,
rappresentato dall’Avv. Luigi Leoncilli, si era costituito parte civile nel
procedimento per ottenere il risarcimento dei danni all’immagine subiti dalla
Città, nonché per i danni di natura ambientale e relative ricadute sul settore
di agricoltura e allevamento conseguenti all’incendio. Il giudice ha condannato
l’imputato anche ad un pagamento immediatamente esecutivo della somma di 250mila
euro in favore dell’Ente a titolo di risarcimento dei danni non patrimoniali
subiti.

Il Giudice, inoltre, ha
disposto lo stralcio delle posizioni processuali della Eco X Srl e della Eco
Servizi per l’Ambiente Srl rimettendo gli atti al Giudice coordinatore per la
riassunzione del fascicolo ad altro Giudice, evidenziando che la Eco X Srl è
stata nel frattempo sottoposta a procedura
fallimentare.

“Sono soddisfatto per
l’esito del processo – commenta il Sindaco Adriano Zuccalà – finalmente è stata
riconosciuta parte del danno arrecato alla nostra Città in occasione
dell’incendio. Nulla potrà ripagare quanto Pomezia ha subito in quei giorni, ma
finalmente si potrà proseguire verso il risanamento definitivo dell’area
interessata”.

Si fa presente che la messa
in sicurezza dell’ex stabilimento, terminata il 2 ottobre 2019, è stata
finanziata dal Comune di Pomezia con 185 mila euro e l’intero intervento, durato
circa un anno, è stato eseguito sotto il controllo della Asl Roma 6 in merito al
rispetto delle procedure per il monitoraggio delle fibre di amianto, la cui
presenza è stata scongiurata.




Pomezia, bonifica alla Eco X: Ivan Boccali chiede certezze

POMEZIA (RM) – Il Sindaco di Pomezia Fabio Fucci ha convocato recentemente una conferenza dei servizi per definire i provvedimenti da adottare per la messa in sicurezza e la bonifica del sito Eco X, distrutto da un enorme incendio nel Maggio 2017. Ivan Boccali, Presidente di ‘Gente Libera’, movimento in forte espansione nei Castelli Romani e sul litorale laziale, sottolinea i ritardi vistosi che hanno caratterizzato l’intera vicenda e gli interrogativi ai quali non è stata data ancora risposta.

“A sei mesi dal grave episodio – afferma Boccali – non è chiaro quali materiali abbiano preso effettivamente fuoco in quelle ore. A parte ciò, migliaia di tonnellate di rifiuti, che nessuno ha bonificato, si sono macerate in questo lungo periodo sotto l’effetto del sole cocente di questa estate o delle intemperie. Recentemente, alcuni servizi televisivi di carattere nazionale hanno mostrato come lo scenario dei luoghi sia rimasto simile ai giorni seguenti il rogo. Nessuno ha mai compreso fino in fondo dove siano da cercare le varie responsabilità per l’accaduto e sopratutto i motivi di questi ritardi, burocratici e politici. Sono dunque legittime le grandi preoccupazioni della cittadinanza, degli allevatori o degli agricoltori”.

“E’ venuto il momento con certezze – conclude Boccali – di usare mezzi e risorse per mettere in sicurezza il sito perché non è più possibile attendere con una situazione che permane di grave precarietà ambientale per coloro che vivono in quelle aree della nostra Regione. Gli enti locali preposti facciano tutto il possibile, in un regime di collaborazione, per risolvere una volta per tutte il caso”




Pomezia, incendio Eco X: la Commissione Ambiente indaga su passaggi amministrativi

 

Redazione

 
L’incendio della Eco X di Pomezia è tornato al centro di un’audizione alla Pisana. Ad essere ascoltati dalla sesta commissione del Consiglio regionale, competente in materia di ambiente, l’assessore regionale Mauro Buschini, il direttore di Arpa Lazio Marco Lupo, il direttore della Asl Roma 6 Narciso Mostarda, la dirigente dell’Area Ciclo integrato dei rifiuti della Regione Lazio, Flaminia Tosini, e il sindaco di Pomezia Fabio Fucci. Al termine dei lavori è stata presentata una proposta di risoluzione, destinata però a essere discussa e affinata in una prossima seduta. L’atto di indirizzo nei confronti della Giunta punterà a sollecitare controlli preventivi sugli impianti di stoccaggio o trattamento dei rifiuti del Lazio. Nel corso dell’audizione, chiesta dalla minoranza, è stato offerto ai consiglieri un quadro sull’inquinamento, sui monitoraggi ancora in corso, sulle autorizzazioni e sui controlli. Annunciato durante i lavori di oggi che anche l’ottava commissione consiliare si occuperà degli effetti dell’incendio sulle attività produttive. Il “caso Eco X” era stato già al centro, l’11 maggio scorso, di una seduta della commissione consiliare speciale sulle infiltrazioni mafiose e sulla criminalità organizzata, nel corso della quale Fucci aveva parlato – come pure questa mattina – di natura dolosa dell’incendio.
 
L’Arpa Lazio ha riferito di aver subito installato campionatori a ridosso dell’area del disastro, aver analizzato i dati della rete di monitoraggio – integrata di ulteriori filtri oltre a quelli per le polveri sottili (pm10) e un’unità mobile ad Albano – e di aver sviluppato una simulazione per individuare le aree di eventuale ricaduta degli inquinanti. Nella commissione alla Pisana si è parlato delle rilevazioni nei pressi dell’incendio – con picchi di pm10, diossine e pcb nei primi due o tre giorni, come già illustrato da Lupo in un’analoga audizione in Senato – delle rassicurazioni circa altre zone della regione e delle analisi in corso, da parte di Asl e Istituto zooprofilattico sperimentale, sull’assenza di amianto nell’aria, su vegetali a foglia larga e sulla presenza di inquinanti nella zootecnia. Ma anche delle precauzioni per la salute adottate nell'immediato dalla Asl Rm 6. Illustrate anche le misure di contenimento del rischio e di bonifica messe in atto dal sindaco Fucci, che ha annunciato anche uno stanziamento della Città metropolitana di 100 mila euro per le scuola superiori. È emerso, nel complesso, che non va sottovalutato quanto accaduto, che i controlli devono continuare ma che comunque – ha affermato Lupo – “non è la Chernobyl del Lazio”.
 
Durante l’audizione è emersa la necessità di fare chiarezza su alcuni intricati passaggi amministrativi, in particolare su quelli dell’esistenza o meno della certificazione antincendio, sulla esigibilità della polizza e sui tempi e sulle modalità della bonifica. Tre gli atti amministrativi sui quali si è concentrato il dibattito. Un’autorizzazione del 2010, accompagnata da 34 prescrizioni, la cui vigilanza – secondo gli uffici regionali – spetterebbe alla Provincia. Poi una voltura nel 2014 dell’impianto dalla Eco X alla Ecoservizi per l’ambiente, con passaggio anche della polizza assicurativa e, infine, nel 2015 una variante circa la tipologia dei rifiuti trattati. La ditta, infatti, ha ottenuto di esser autorizzata a lavorare materiali non pericolosi, come carta e plastica, al posto di una pari quantità di pericolosi.



Pomezia, Aspal: "Anche i nostri agricoltori sono stati danneggiati dal rogo"

 

Redazione

POMEZIA (RM) – Il direttivo dell’Aspal Lazio (Associazione Produttori Agricoli Laziale) interviene in merito al disastroso evento riguardante il rogo di Pomezia alla Eco X.  "Temendo un altro duro colpo per gli agricoltori della nostra zona, – dichiara il presidente Aspal, Stefano Giammatteo – dopo la gelata primaverile del mese di aprile scorso, che ha già mandato al tappeto oltre il 60% della produzione lorda vendibile di tutto il nostro territorio, ci teniamo a ricordare, che nelle zone interessate intorno al rogo di Pomezia, ci sono tantissime colture di estremo pregio, coltivate con cura e passione dai nostri agricoltori, riguardante tanti comparti produttivi ( ortofrutticolo, vitivinicolo,olivicolo ecc. ecc. ) . Adesso,continuano dal direttivo Aspal, chi risarcirà i nostri agricoltori per i danni diretti e indiretti,che hanno subito da questa gravissima negligenza? Perché si parla solamente dei danni ambientali subiti dai singoli cittadini che potrebbero compromettere la salute di tutti ,e nessuno parla invece dell’enorme danno che hanno già subito quei poveri coltivatori, a cui hanno vietato di raccogliere il loro prodotto,coltivato nei dintorni del rogo con tanto sacrificio e cura, e dopo un anno di lavoro, oggi si trovano costretti ad abbandonare il loro raccolto per danni causati da altre persone ?

Giammatteo ricorda inoltre, che: "Tutti gli allarmismi ,forse anche esagerati,che si sono diffusi ultimamente su questa vicenda,hanno creato tantissima paura ed insicurezza verso molti consumatori, che hanno di fatto preferito non acquistare i nostri prodotti freschi,nei mercati stagionali e rionali ,gestiti dai nostri produttori agricoli .Che cosa dovrebbero fare adesso questi produttori agricoli che hanno avuto un calo drastico delle loro vendite dirette verso i consumatori, per colpe ancora non accertate,causate da altre persone? A tutte queste domande e preoccupazioni, attendiamo al più presto delle risposte da chi di dovere,conclude il direttivo Aspal , affinchè venga fatta giustizia,nei confronti dei veri responsabili di questo disastro,che hanno causato danni alla salute dei cittadini, ma anche agli agricoltori, i quali hanno subito ingenti perdite economiche, e non certo per colpa loro!!!"




Rogo di Pomezia: indagato l'amministratore di Eco X

 

Redazione

 

POMEZIA (RM) – L'amministratore unico della società Antonio Buongiovanni è indagato "per incendio e inquinamento colposo". Lo ha detto il procuratore di Velletri Francesco Prete in merito all'incendio alla Eco X di Pomezia. Dai primi accertamenti è emerso che la Eco X era già stata sanzionata nel 2012 per irregolarità "con certificazioni antincendio"."Allo stato – ha detto il procuratore capo di Velletri Francesco Prete – non ci sono elementi per parlare di incendio doloso". "Le cause del rogo sono ancora ignote ma è stato accertato che l'innesco è avvenuto all'esterno dei due capannoni in una zona in cui era accatastata un ingente quantità di rifiuti", ha aggiunto Prete.
 
Il sospetto è che l'innesco possa essere avvenuto in maniera accidentale, forse anche per un mozzicone di sigaretta. Intanto la Regione ha disposto indagini anche sul latte – Saranno eseguite analisi anche sul latte ovi-caprino prodotto da allevamenti dell'area dell'incendio che ha interessato al Eco X di Pomezia. LO comunica la REgione Lazio precisando che questa è una delle "misure di prevenzione in ambito di sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria" decise dall'istituto Zooprofilattico sperimentale del Lazio e della Toscana. L'Osservatorio epidemiologico ha estratto dall'anagrafe gli allevamenti che si trovano nella nuova area e che vengono valutati per decidere quali inserire nel piano di campionamento. In considerazione della necessità che gli animali concentrino nel latte eventuali sostanze nocive assunte, si è deciso di iniziare l'attività di campionamento del latte non prima di domani proprio per ridurre il rischio di eventuali falsi negativi.
 
A seguito degli incontri è stato stabilito un calendario che prevede un'attività di campionamento nei seguenti giorni: venerdì 12 maggio (1 campione), sabato 13 maggio (1 campione), da lunedì 15 maggio verranno prelevati 2 campioni di latte fino a venerdì 19 maggio per un totale di 12 campioni di latte. L'istituto ha inoltre stabilito alcune indicazioni per permettere alle Asl di rilasciare le autorizzazioni per l'acquisto del latte crudo. Le Aziende che non ricadono nell'area soggetta a restrizioni possono ottenere dall'Asl di competenza gli attestati necessari mentre le aziende che si trovano nell'area di restrizione potranno autocertificare il rispetto dei divieti dell'ordinanza sindacale, ovvero che gli animali non hanno avuto accesso al pascolo e sono stati alimentati con mangimi e foraggi non prodotti in loco o prodotti in loco prima del 5 maggio 2017 ed in ogni caso conservati al riparo dell'inquinamento. Si svolgerà lunedì prossimo un'ulteriore riunione per fare il punto della situazione sui campionamenti".