QUELL’ORDINARIA FOLLIA CHE PLACHERÀ GLI ANIMI

Chiara Rai

Ci aspettavamo le dimissioni? Non sono arrivate. Un nuovo governo? Non è arrivato. E’ arrivata una legislatura parlamentare col rinforzino di due gruppi di saggi e l’ombra del professor Monti che dovrebbe essere garanzia di continuità del Governo, dimissionario sì ma non sfiduciato dal Parlamento.

Un tentativo Pd – Pdl? Non è arrivato neppure questo. Napolitano si è pronunciato: farà il presidente della Repubblica fino all’ultimo giorno e cercherà di spianare la strada al nuovo uomo del Colle che raccoglierà i frutti da lui seminati con ponderatezza, senza improvvisazioni ne alzate di testa. Quello che succederà è che si insedieranno due gruppi di studio, mentre Monti continuerà a far marciare il suo Governo ponendo in essere, ce lo auguriamo tutti ma visti i precedenti la speranza è poca, i provvedimenti necessari a partire dallo sblocco dei debiti della Pubblica amministrazione.

Insomma un’ordinaria amministrazione, una ordinaria follia che ha lasciato tutti soddisfatti senza vincitori ne vinti, a parte i Cinque stelle che credono che Napolitano abbia seguito le loro direttive. Ci sarà una sorta di Governo del Parlamento che sarà responsabile di tutte le riforme che dovranno essere approvate o meno.

Nel gruppo che si occuperà della parte istituzionale figurano l'ex presidente della Corte costituzionale Valerio Onida, il capogruppo di Scelta civica al Senato Mario Mauro, il senatore del Pdl Gaetano Quagliariello, l'ex presidente della Camera Luciano Violante. Nel gruppo di saggi impegnato su temi economico-sociali ed europei ci sono il presidente dell'Istat Enrico Giovannini; il presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato Giovanni Pitruzzella; Salvatore Rossi, componente del Direttorio di Bankitalia; i presidenti della commissione speciale di Camera e Senato, il leghista Giancarlo Giorgetti e l'esponente del Pd Filippo Bubbico e il ministro per gli Affari europei Enzo Moavero Milanesi.

Insomma, proprio questa anomalia placherà gli animi e porterà il famoso Titanic in porto, al sicuro dall’ansia Cipro che in queste ore pare avere preso il largo. Napolitano ha pensato a smussare l’iceberg, a calmare le borse, a non far ingrassare lo spread a regalare agli italiani una calma Pasqualina dove per il momento i politici ringraziano mentre affilano gli artigli pronti per rivendicare la loro fetta di torta. E’ volata una colomba in Quirinale, adesso la palla passa ai saggi che dovranno smussare parecchi angoli. Sono lì a posta. Intanto possiamo gustarci la lieta novella giunta dal ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble alla Bild: Cipro è un caso unico e non un modello per eventuali nuovi salvataggi. I conti dell'eurozona sono “al sicuro”. E per Monti altre sorprese?

La questione Marò brucerà ancora: il governo indiano è intenzionato a chiedere ulteriori indagini sulla vicenda all'Agenzia nazionale di investigazione (Nia), l'organismo creato dopo l'attentato terroristico del 2008 nella capitale Mumbai del 2008. Il 2 aprile c’è l’udienza in cui il presidente Altamas Kabir è chiamato a prendere atto del regolare ritorno di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone e rimuovere l'ordinanza di limitazione dei movimenti dell'ambasciatore Daniele Mancini. Che la buona sorte assista i saggi.
 




ADESSO PARLA “MORFEO”

Chiara Rai

Giorgio Napolitano ha detto che oggi consegnerà le sue riflessioni, dopo queste due finalissime dove i tre schieramenti quasi parimenti eletti hanno dato il peggio di sé, iniettando suggerimenti e consigli ma anche cercando di apparire “giusti” quando tutto sono tranne che responsabili.

Ovviamente il primato va a Grillo, ma anche Bersani si è impegnato a fare i dispetti e criticare apertamente, proprio in questa fase, il M5s sulle votazioni per le cariche istituzionali, che ieri hanno riguardato i vicepresidenti delle camere, i questori e i segretari d'aula. “Io dovrei votare te mentre tu non voti me”, i ragionamenti sono questi e che vogliamo aspettarci. Napolitano ci avrà dormito sopra, anzi mi correggo, avrà passato una notte insonne perché dopo le passerelle di Grillo, Berlusconi e Bersani me lo immagino come sarà riuscito a schiarirsi le idee.

Probabilmente, sceglierà qualcuno superpartes per cercare di costituire un Governo il più condivisibile possibile, ma lo tsunami spazzerà via qualsiasi proposito perché per questo è nato. Nel Movimento Cinque stelle, espressione delle performance dell’ex comico genovese, si prende alla leggera persino una figura istituzionale quale il nostro Presidente della Repubblica. Va bene il tentativo di buttarla sull’ironia ma a volte bisogna anche saper tacere.

Questo non è successo al capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato Vito Crimi nel giorno più importante, quello delle consultazioni al Quirinale. E’ caduto in una inopportuna e vergognosa gaffe riferita proprio alla carica più alta dello Stato. Il bello è che mentre lui ha fatto il comico, il comico ha fatto il leader del Movimento e si è presentato di fronte al Capo dello Stato, dando l’ennesima conferma di chi è il diktat e chi sono le pedine microcippate. "Napolitano è stato attento, non si è addormentato – ha detto Crimi –  Beppe è stato capace di tenerlo abbastanza sveglio".

Una frase che ha scatenato l’apocalisse delle critiche. Inutile dire la propria e difendere l’indifendibile, questa uscita gratuita nei confronti di Napolitano poteva evitarla anche se voleva essere una battuta, riferita all'appellativo di Morfeo che Grillo aveva disgustosamente appioppato al presidente. Chi ha colto questa espressione come una mancanza di rispetto verso il capo del Colle allora conserva ancora un barlume di lucidità. A capirlo è stato lo stesso Crimi, che comunque risulta genuino e ha dimostrato di aver compreso l’entità della gaffe. Tant’è che è stato costretto a spiegarsi e chiedere scusa: "Ho ribadito più volte che i colloqui al Quirinale si sono svolti cordialmente e che il presidente è stato attento a quanto da noi enunciato. Ho fatto riferimento a quanto detto dallo stesso Beppe amichevolmente direttamente al presidente, che dopo averlo conosciuto non utilizzerà più l’appellativo di Morfeo". Tra le sue braccia però ci sono finiti solo funamboli, adesso è il momento di tacere, adesso parla Morfeo.