Banca Popolare del Lazio e Blu Banca: giro di poltrone ai vertici

Banca Popolare del Lazio ha reso noto che il proprio amministratore delegato, Massimo Lucidi, ha rassegnato le dimissioni dalla carica a far data dallo scorso primo gennaio, annunciando contestualmente la nomina dei nuovi vertici del gruppo.

Massimo Lucidi, pochi giorni dopo aver annunciato le dimissioni dalla Banca Popolare del Lazio, è stato nominato amministratore delegato della controllata Blu Banca in sostituzione di Massimiliano Raiola, cessato dalla carica per decorrenza del termine. Fabrizio Giallatini è il nuovo vice direttore generale.

Il presidente del consiglio di amministrazione, il notaio Edmondo Maria Capecelatro, ha infatti comunicato che, a seguito del progetto di ristrutturazione del gruppo bancario Banca Popolare del Lazio, il CdA ha nominato i nuovi dirigenti che, dal primo gennaio 2021, hanno assunto ruoli apicali della Banca Popolare del Lazio e della controllata Blu Banca Spa (già Banca Sviluppo Tuscia Spa).

Per la Banca Popolare del Lazio sono stati nominati Pietro Musatti come direttore generale e Marco Lenci come vice direttore generale.

Il Consiglio di amministrazione di Blu Banca ha eletto presidente Cesare Mirabelli, vice presidente vicario Carlo Palliccia, vice presidente Edmondo Maria Capecelatro (che è anche presidente della controllante), amministratore delegato Massimo Lucidi, segretario Claudio Iovieno.

Il CdA ha anche nominato membri del comitato degli amministratori indipendenti: Cesare Mirabelli, Claudio Iovieno e Nicola Rossi.

Oltre alle nuove nomine annunciate oggi, fanno parte del Cda di Blu Banca (in considerazione delle nomine dei consiglieri deliberate dall’assemblea dei soci del 17 dicembre) nel ruolo di consiglieri anche Nicola Rossi, Ermenegildo Caliciotti, Silvio Gentile, Ignazio Carbone e Mario Toscano.




Velletri, Banca Popolare del Lazio: dal verbale di Bankitalia a quelle strane e fortunate coincidenze (L’inchiesta 3 parte)

La banca che, finanziando un’impresa insolvente, ritardandone il fallimento, ingeneri nei creditori un’idea distorta sulle reali condizioni economiche dell’impresa, può essere ritenuta responsabile per abusiva concessione di credito se l’affidamento dei creditori sia esente da colpa. È questo il principio enunciato dalla Cassazione, nella sentenza n. 11695 del 14 maggio 2018. La Suprema Corte ricorda come in passato si sia osservato che la banca che continui a finanziare un’impresa insolvente anziché avviarla al fallimento, offre agli operatori di mercato una sensazione distorta, ingannandoli sulle reali situazioni dell’impresa finanziata e inducendoli a continuare a trattare con essa, come se fosse un’impresa sana, con la conseguenza che il suo fallimento viene artificiosamente ritardato, con pregiudizio per la posizione di tutti i creditori.

Il video servizio su Banca Popolare del Lazio (3 puntata) andato in onda il 24/01/2019 a Officina Stampa

Banca Popolare del Lazio e affidamenti facili

Torniamo quindi a parlare di quelle che appaiono come pratiche bancarie discutibili relative ad affidamenti facili che consentono a società con poche credenziali creditizie e garanzie quasi nulle di ricevere prestiti a sei zeri mentre per i piccoli imprenditori il più delle volte l’accesso al credito bancario risulta praticamente impossibile.

L’ispezione e il verbale di Bankitalia

Si ha conferma della presenza di un nutrito gruppo di ispettori della Banca D’Italia all’interno della Banca Popolare del Lazio con sede a Velletri per tutta la prima metà del 2018 dove è stato poi stilato un verbale che bacchetterebbe pesantemente la Governace ed il Collegio sindacale dell’istituto di credito.

Un verbale, quello stilato dagli ispettori della Banca d’Italia in cui si fa riferimento ad un episodio in particolare: affidamenti per oltre un milione e seicentomila euro ad una società, che operava al di fuori del territorio naturale della Banca Popolare del Lazio, priva di beni immobili e di quel minimo di garanzie che al contrario vengono rigorosamente richieste a tutti i piccoli risparmiatori.

Massimo Lucidi, una figura che torna alla ribalta come presentatore

Ma andiamo per gradi: è il 2012, tra i mesi di maggio e giugno quando presso la filiale di Viterbo della Banca Popolare del Lazio apre i propri rapporti la società Protercave Spa. A presentare la new entry è l’amministratore delegato della Banca Popolare del Lazio il ragionier Massimo Lucidi che all’epoca dei fatti ricopre la carica di direttore generale. Una figura, quella di Lucidi, che torna alla ribalta come presentatore di nuova clientela.

Massimo Lucidi e il processo sui fondi neri degli ex servizi segreti

Ricordiamo infatti, per dovere di cronaca, che Massimo Lucidi venne ascoltato come testimone nel processo sui fondi neri degli ex servizi segreti civili, perché quando era direttore della filiale Carimonte di via Quintino Sella di Roma (oggi filiale della Banca Popolare del Lazio) – aveva presentato alcuni soggetti, appartenenti al Sisde, che depositarono miliardi delle vecchie lire, soprattutto in contanti con bancanote nuove di zecca fascettate Banca d’Italia sui propri conti personali. Soggetti poi condannati per essersi appropriati indebitamente di soldi dello Stato.

Il video servizio su Banca Popolare del Lazio (2 puntata) andato in onda il 20/12/2018 a Officina Stampa

La Protercave SpA e gli affidamenti milionari tra Popolare del Lazio e Banca Popolare di Spoleto

Nel 2012, dunque, la Protercave, con sede a Perugia, amministrata da G.C., non appena aperti i conti alla Banca Popolare del Lazio chiede un affidamento per 1.600.000 euro, tra scoperto di conto corrente ed anticipo fatture che il consiglio di amministrazione della Banca decide di accordare nella misura ridotta di 1.200.000 euro, limitando l’anticipo fatture.

Una società, la Protercave Spa che nasce a novembre del 2010 a seguito della variazione di denominazione e della forma giuridica della precedente Proter Srl e che al momento della variazione presenta un capitale pari ad un milione e seicentomila euro, la stessa cifra richiesta inizialmente come affidamento alla Popolare del Lazio.

L’amministratore di Protercave anche consigliere di amministrazione di Popolare di Spoleto

Da rilevare, inoltre, che G.C. contemporaneamente al ruolo di amministratore della Protercave riveste anche il ruolo di Consigliere di amministrazione della Banca Popolare di Spoleto, successivamente commissariata dalla Banca D’Italia.

E solo l’anno prima, siamo nel 2011, la Banca Popolare di Spoleto aveva già accordato alla società Protercave Spa la concessione di un mutuo ipotecario fondiario di complessivi tre milioni e cinquecentomila euro per la durata di 15 anni, oltre ad aver rinnovato gli affidamenti in essere fino alla data del 31 luglio 2012 per un totale di 1.105.000,00 euro di cui: 1.100.000,00 euro sotto forma di SBF (fido da revocare all’erogazione del mutuo di 3.500.000,00 euro e 5mila euro sotto forma di apertura di credito in conto corrente.

Operazioni bancarie garantite anche da fideiussione di Franco Chiocci e G.C., azionisti di maggioranza di Protercave Spa.
La Banca Popolare di Spoleto rinnova inoltre i fidi per complessivi 95.072,00 euro sulla posizione personale di G.C.

Dai fatti appena narrati si delinea un quadro che nel 2012 vede la Banca Popolare del Lazio aprire un conto e concedere affidamenti per oltre un milione di euro alla società Protercave Spa che proprio a luglio del 2012 ha necessità di coprire 1 milione e centomila euro di affidamenti presso la Popolare di Spoleto per poter accedere al mutuo di 3.500.000,00 euro.

Il figlio di Massimo Lucidi assunto alla Popolare di Spoleto filiale di Roma Prati

E sempre in quel mese di giugno del 2012, Fabrizio Lucidi, figlio di quel Massimo Lucidi all’epoca direttore generale ed oggi amministratore delegato di Banca Popolare del Lazio che aveva presentato Protercave Spa, viene assunto quale direttore della filiale proprio della Banca Popolare di Spoleto e non di una filiale qualunque, bensì della filiale di Roma Prati, zona che tra l’altro evitava al giovane residente a Roma di subire sfiancanti spostamenti per raggiungere il posto di lavoro.




Velletri, Banca Popolare del Lazio: dalla lettera anonima di “soci e dipendenti coraggiosi” parte l’inchiesta– Seconda parte

Per ottenere un credito da parte della Banca Popolare del Lazio è necessario che il richiedente, qualora sia un imprenditore agricolo sia garantito da Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) che è un ente pubblico economico che nel caso di insolvenza garantisce il 50 per cento dell’importo mutuato.

Coopcredit istruisce le pratiche Ismea per conto Banca Popolare del Lazio

La Banca Popolare del Lazio quindi delega la CoopCredit S.c.p.A., Società Cooperativa di Mediazione Creditizia ad istruire la parte relativa all’ottenimento della garanzia Ismea e gli riconosce tra il 2 e il 4 per cento dell’importo mutuato. Sul sito della CoopCredit si legge che è “l’unico Mediatore Creditizio specializzato nei servizi di consulenza e nell’intermediazione finanziaria al settore agricolo, agroalimentare ed agroindustriale”.

Banca Popolare del Lazio, Coop Credit, Ampla e quei legami parentali

Ampla è una società il cui oggetto sociale prevede l’istruttoria di pratiche. Ampla ha come socio di maggioranza all’80 per cento Angela Ghirga, moglie di Roberto Lucidi fratello di Massimo Lucidi, attuale amministratore delegato della Banca Popolare del Lazio.

Inoltre il presidente del collegio sindacale della CoopCredit è risultato essere Carmelo Milone il quale era anche amministratore unico di Ampla: in pratica la CoopCredit pagava una società amministrata dal presidente del suo collegio sindacale.
Sembra di ricordare la situazione in cui il consigliere Natalizia non dichiarava i conflitti d’interesse quando venivano affidati dalla banca i suoi clienti e il presidente del collegio sindacale della banca, il dottor Romagnoli, non rilevava l’omissione benché fosse presidente del collegio sindacale della Natalizia Petroli.

Introduciamo la figura di Massimo Lucidi, amministratore Unico di Banca Popolare del Lazio

Veniamo alla ricerca nel fantastico mondo del web che ormai è un contenitore fondamentale per capire molte corrispondenze e legami che altrimenti sarebbero sconosciuti. Chi è Massimo Lucidi?… e iniziamo ad introdurre la figura. Questo e altro nella seconda puntata dedicata alla Banca Popolare del Lazio andata in onda su Officina Stampa lo scorso 20 dicembre.

Officina Stampa puntata del 20 dicembre 2018 (prima parte su Banca Popolare del Lazio)



Velletri, Banca Popolare del Lazio: quella lettera anonima di “soci e dipendenti coraggiosi” – Prima parte

VELLETRI (RM) – Banche cooperative, tutela dei soci: l’accesso a mutui e finanziamenti è per tutti o per pochi fortunati? Le banche popolari, soprattutto negli ultimi anni, sono cresciute e sono state tra le protagoniste più attive del consolidamento del sistema bancario nazionale. In questo percorso di crescita, la struttura dei portafogli creditizi si è avvicinata a quella delle banche tradizionali, in particolare per gli intermediari più grandi. Nel processo di convergenza non sono comunque venute meno alcune caratteristiche proprie delle banche popolari, in particolare il peso del credito erogato alle imprese. La prevalenza tra i prenditori di società di piccole e medie dimensioni si riflette in livelli di concentrazione nei portafogli creditizi inferiori alla media del sistema bancario italiano.

Iniziamo un viaggio alla scoperta delle banche popolari. Cominciamo con la Banca popolare del Lazio

Lo spunto è stato dato da una lettera anonima che circola per il territorio di Velletri e vicinanze dalla scorsa primavera. È stato un gruppo di soci a scriverla, soci che intendono rimanere anonimi per paura di “ripercussioni”.