SCOPERTI SCAFISTI MINORENNI: ECCO IL RACCONTO DEL BUSINESS DELL’ORRORE

di Cinzia Marchegiani

Ragusa – Si avventurano nei viaggi illegali, pagando cifre importanti perché il tam tam che arriva in Africa racconta di alberghi e resort dove saranno ospitati, di soldi e cibo e di un’accoglienza che non è in grado di identificarli. Sanno benissimo che possono vagare come vogliono, non ci sono controlli, da questi posti, per chi è più temerario si può fuggire in cerca di lidi migliori: ecco perché a molti non piace il soggiorno nelle isole come la Sardegna, lontani dal continente, è più difficile poter progettare un destino migliore.

 

Conclusione indagine Polizia di Stato. La Polizia di Stato proprio due gironi fa ha ultimato l’ennesima indagine sui trafficanti di persone che arrivano a fiumi nel nostro Paese, un business che per questi mercenari, che in collaborazione con chi da terra organizza i pacchetti viaggio, è un lavoro che frutta oro, sicuro e senza rischi, al massimo (si raccontano tra loro) si rimane in prigione per qualche giorno. Ma è un business raccapricciante, sfruttando l’Eldorado che non esiste, guadagno per ogni viaggio cifre da capogiro.


Minorenni Egiziani scafisti. A finire in carcere, questa volta, sono stati nove egiziani che componevano l'equipaggio della barca che, dall'Egitto, ha portato in acque internazionali 131 migranti. I profughi sono stati soccorsi da una nave della Marina Militare francese. Tra gli arresti effettuati dagli uomini della Squadra mobile di Ragusa anche due nei confronti di 17enni.

 

Il viaggio dell’orrore e di violenze. Per tutti gli arrestati sono state accertate le responsabilità e i singoli ruoli nella traversata, iniziata il 5 settembre dalle coste egiziane. Sino al superamento delle acque internazionali, tutti i migranti sono stati costretti con la violenza a restare sottocoperta in un clima irrespirabile per tutta la giornata. Solo la notte veniva concesso di salire in coperta e respirare un po'. Questa restrizione, attuata con la minaccia dagli scafisti che impugnavano coltelli e spade, era giustificata con il superamento di eventuali controlli da parte delle autorità egiziane.

 

Un business di questa organizzazione criminale 400 mila dollari a viaggio. Le persone vengono ingannate, pagano il viaggio in denaro cash, ma il trattamento non corrisponde a quello pubblicizzato. Per i primi 5 giorni di viaggio le persone a bordo sono state sfamate solo con pane e formaggini; poi il cibo, già scarso, è terminato. Ogni persona soccorsa ha dovuto pagare per questo viaggio circa 3 mila dollari statunitensi; il singolo viaggio ha così fruttato all'intera organizzazione criminale 400 mila dollari. La somma pagata è molto superiore a quella richiesta ai migranti che partono dalla Libia. Le coste libiche infatti sono ritenute punti di partenza meno sicuri rispetto ai porti egiziani.

 

Ricostruzione della rete dei trafficanti. Per la Polizia di Stato molto importanti, per ricostruire le singole fasi del viaggio e le responsabilità dell'equipaggio, sono state le testimonianze incrociate dei migranti, che hanno permesso agli investigatori di individuare in modo inequivocabile la rete di trafficanti.