NEMI, PRESUNTO ABUSO CONSIGLIERE MAGGIORANZA ELIO FRISON: DOVE HA SMALTITO IL MATERIALE DELLA SUA “CASETTA” IN RIVA AL LAGO?

Redazione

Lettera di un lettore al nostro quotidiano:

Gentile Redazione,
ho avuto modo di leggere diverse vostre “ inchieste”, devo dire che non conoscevo il vostro quotidiano e dopo essermi dilettato a curiosare nel vostro archivio di notizie, devo farvi i complimenti perché siete tra i pochi giornali che fanno informazione e realizzano vere e proprie indagini giornalistiche.
Vivendo nella zona dei Castelli Romani ed essendo un convinto ambientalista, l’attenzione si è concentrata in una serie di tabella su un consigliere di maggioranza del Comune di Nemi che aveva addirittura una casetta completamente abusiva vicino al lago e che, nonostante la vostra tempestiva segnalazione a tutte le forze dell’ordine testimoniata da video, ha avuto il tempo necessario di smontarla. Insomma a mio dire l’ha fatta franca e non so a quanti altri cittadini, che però non ricoprono cariche politico – istituzionali, sarebbe stato concesso lo stesso trattamento:

Tre giorni per smontare indisturbato la casetta abusiva e poi via libera ai controlli. Non voglio commentare con termini popolari questo modo di agire collettivo. Una domanda però sì, voglio farla e desidererei anche una risposta perché voglio ancora credere che la legge sia uguale per tutti.

La mia domanda è questa: questo consigliere di maggioranza tale Elio Frison ha smaltito il materiale oggetto dello smontaggio della casetta? E se lo ha smaltito, mi chiedo dove e se esiste un pezzo di carta che ne indichi gli estremi del conferimento come norma vuole. Se non avesse neppure smaltito il materiale utilizzato per la sua casetta abusiva allora il finora fortunato consigliere potrebbe incorrere in un reato penale. L’ambiente va tutelato sempre e comunque a prescindere da quale carica abbia chi commette il reato. Grazie per l’attenzione che vorrete prestarmi e non mollate. 

Risposta della Redazione de L'Osservatore d'Italia:

Gentile cittadino, ha toccato un tasto dolente con la sua segnalazione. Purtroppo nonostante i nostri sforzi nel riprendere con la telecamera ben tre giorni di smontaggio di una casa abusiva di un componente della maggioranza del Comune di Nemi, non è successo nulla.

Il nostro servizio giornalistico ha avuto inizio il 10 dicembre del 2012. Abbiamo pubblicato una foto aerea del 2005 che dimostrava l’assenza del manufatto ed una successiva del 2011 che invece ne testimoniava la comparsa.

Tempestivamente abbiamo inviato una segnalazione con posta certificata al Responsabile dell'Ufficio Tecnico del Comune di Nemi, alla Legione Carabinieri Lazio Compagnia di Velletri, alla Stazione Carabinieri di Nemi, al Corpo Forestale dello Stato – Velletri, al Comandante dei Guardia Parco dell'Ente Parco Castelli Romani.

Ebbene, quattro giorni dopo la nostra segnalazione è comparso un furgoncino bianco ed è iniziato lo smontaggio del manufatto abusivo. Tutto rigorosamente video documentato.

– Il 18 dicembre 2012 dunque ancora nessun controllo e già era stato sfilato via il tetto del manufatto. [ CLICCARE QUI PER VEDERE LA VIDEO TESTIMONIANZA DI MARTEDI' 18 DICEMBRE 2012 ]

– Il 19 dicembre 2012 sono proseguiti a ritmi frenetici i lavori di smantellamento. [ CLICCARE QUI PER VEDERE LA VIDEO TESTIMONIANZA DI MERCOLEDI' 19 DICEMBRE 2012 ]

– Il 20 dicembre 2012 il manufatto era scomparso.  [ CLICCARE QUI PER VEDERE LA VIDEO TESTIMONIANZA DI GIOVEDI' 20 DICEMBRE 2012 ]

Cosa sarebbe successo se i controlli fossero stati tempestivi e il consigliere fosse stato preso in flagrante con manufatto abusivo? Si sarebbe dovuto dimettere? Sarebbe stata certamente un'altra bufera giudiziaria che il fato ha voluto si sia riuscita a scongiurare.

Complice la mancanza di tempestività. Ebbene caro cittadino, ci interesseremo nuovamente della vicenda. E intanto per mezzo di questo articolo chiediamo ai responsabili della vigilanza del Comune di Nemi: il materiale che costituiva il manufatto smontato in fretta e furia dal consigliere Elio Frison è stato smaltito correttamente? Dov’è il pezzo di carta che lo attesta?

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NEMI, LA GIUNTA DI ALBERTO BERTUCCI E LA CRONACA DI UN GIORNALISTA LIBERO

 

[ CLICCARE QUI O ANDARE IN FONDO ALL'ARTICOLO PER ASCOLTARE LA REGISTRAZIONE DEL SINDACO DI NEMI ALBERTO BERTUCCI CHE ORDINA AD UN AGENTE DI POLIZIA DI VERIFICARE IL CELLULARE DI CHIARA RAI ]

 

di Chiara Rai

Nemi (RM) – Così è se vi pare. Probabilmente, la cronaca di quanto sto per mettere nero su bianco susciterà attributi qualificativi quali fantascientifica, terrificante, tragicomica, inquietante, persecutoria. Quest’ultimi due si vestono a pennello per la sottoscritta.

Ho deciso di scrivere quello che mi succede perché ritengo che sia un diritto – dovere nei confronti della categoria di quei giornalisti degni di questo nome che fanno dell’informazione indipendente un modus vivendi. La passione per la libera informazione ce l’ho sin da bambina. Alle elementari facevo già i temi di denuncia ed ero particolarmente concentrata sulla tutela ambientale. Quando seppi che addirittura un articolo della nostra Costituzione era dedicato alla libertà di stampa rimasi positivamente meravigliata. Lo lessi a mio padre e lui mi guardava come una meravigliosa e ingenua credula sognatrice che informava un adulto dell’esistenza di una libertà di informare incontaminata e tutelata dal diritto: I primi due capoversi: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure…” Concetti che esprimono la piena facoltà del diritto di cronaca e di critica e anche che ogni avvenimento può essere sentenziato da qualsiasi cittadino.

Naturalmente il giudizio deve poggiarsi su un fatto vero o collettivamente riconosciuto. Se il giudizio riguarda un fatto di cronaca la veridicità risiede nello stesso, ma se invece ha per oggetto qualcosa che si protrae nel tempo, come una situazione alla quale si è arrivati dopo anni di scelte o comportamenti sbagliati, allora la critica si basa maggiormente sul dissenso per quello che è avvenuto e avviene. Non mi ha mai spaventato la naturale e democratica contestazione che suscita il diritto di critica. Ne la mia critica è stata fomentata da momentanee approvazioni e condivisioni. L’informazione viaggia su un campo minato. La realtà è talmente mutevole che quello che a me pare bianco ad un altro può sembrare grigio o addirittura sporco. Adesso il senso di inquietudine e persecuzione è come una costante presenza ogni qualvolta decido di informare liberamente e senza bavaglio.

Come tutti vivo anch’io in un Comune d’Italia e il non aver condiviso il modo di operare di chi amministra è stato come concimare il campo della persecutio. Presa dall’entusiasmo di persone che credono nella giustizia, avendo avuto anche l’onore, di intervistare uomini come il giudice Ayala, dissi quantomeno che chi si appropinqua ad amministrare la cosa pubblica e quindi i soldi dei cittadini e quindi la casa di tutti, dev’essere quantomeno persona che conosca e rispetti l’articolo 54 della Costituzione, che recita testualmente che “i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”. Quindi mi sembrava normale avvisare la collettività che tra i candidati in corsa a sindaco nel Comune dove risiedo, ce n’era uno indagato per turbativa d’asta e frode nei pubblici incanti rispetto allo stesso Comune per il quale si candidava a primo cittadino. Ieri era indagato e oggi è rinviato a giudizio e sotto processo.

Il fedele rispetto di questo articolo della Costituzione della Repubblica Italiana, legato al buon gusto e alla volontà di presentarsi di fronte la collettività senza macchie o ombre di possibili infausti risvolti giudiziari, avrebbe potuto evitare nella politica italiana il riproporsi di innumerevoli personaggi che in ultimo si sono rivelati pregiudicati. La presunzione d’innocenza vige fino all’ultimo grado di giudizio ma il buongusto è tutt’altra cosa. Comunque la mia “critica” e mi si permetta dire “temerarietà” nell’informare della posizione di un candidato rispetto la giustizia ha prodotto una serie di casuali eventi di fatto lesivi e restrittivi della mia libertà di informazione. Eventi letti dalla sottoscritta come tentativi di mettere un bavaglio mai andati a buon fine. E finché lo riterrò giusto, continuerò nella mia linea, senza paura. Fato vuole che vinse proprio il candidato oggi rinviato a giudizio con l’accusa di turbativa d’asta e frode, parlo del sindaco di Nemi Alberto Bertucci. Vox populi…, andai per stringergli la mano perché comunque avrei avuto a che fare con lui a causa della mia attività e perché comunque restava sempre e anche il sindaco del Comune che mi ospita. “Con Lei non parlo”, mi disse. E io ritenni che la sua reazione a caldo poteva essere anche comprensibile, in fondo fui l’unica giornalista a scatenare il caso. Ma mi accorsi quasi subito che non si trattava di una semplice reazione, era come se fossi stata iscritta un libro nero, mi sembrava di vedere “wanted” con la mia foto.

Infatti già dalle primissime sedute di consiglio comunale, mentre ad altri colleghi e giornali non fu negato di scattare foto e fare video, a me sì. Tentarono di umiliarmi come professionista quando, nonostante le mie formali e scritte richieste di videoregistrare il consiglio comunale o comunque fare fotografie, mi fu sistematicamente negato di svolgere la mia attività, senza motivare il diniego. Mentre altre testate, una in particolare molto vicina al sindaco, potevano fare tutto. Essendo persona che rispetta le regole, una volta capito che tutte le mie richieste sarebbero state negate, mi presentai alle sedute di consiglio munita di taccuino e penna. Per fortuna che più di un cittadino ha registrato e registra l’audio delle sedute che mi consentirà nelle opportune sedi di dimostrare la veridicità di quanto asserisco. Intanto, fui letteralmente estromessa dal mio diritto – dovere di ricevere informazioni istituzionali da parte del Comune di Nemi. Il responsabile ufficio stampa, consigliere di maggioranza Giovanni Libanori ritenne opportuno non inviarmi più i comunicati stampa del Comune. Non avrei potuto più dare notizie sull’andamento del palazzo comunale, perché o si pubblica tutto e subito o si viene eliminati (su questo ho delle email scritte a proposito).

Quindi sono finita per essere considerata colei che non voleva dare le “buone” notizie su Nemi, senza che si sapesse che in realtà mi è stato vietato di darne. Tentai di parlare con il consigliere di maggioranza Gianni Ibba, l’unico che mi saluta ancora, ma non ci fu nulla da fare, il “niet” era definitivo. Nel frattempo, quando dovetti recarmi in Comune per un semplice certificato presso l’ufficio anagrafe, caso vuole che feci un’anticamera dal sindaco in persona di ore ed ore per ottenere un semplice pezzo di carta, in un Comune quel giorno deserto (ricordiamo che risiedono duemila anime a Nemi), senza file.

Dopodiché in una delle sedute di Consiglio, addirittura il sindaco Alberto Bertucci ha chiesto ad alta voce ad un agente di polizia municipale di verificare se il mio cellulare stesse registrando. [ CLICCARE QUI PER ASCOLTARE LA REGISTRAZIONE OPPURE ANDARE IN FONDO ALL'ARTICOLO ] Insomma mi ha fatto perquisire, additandomi come la sovversiva che infrangendo il regolamento comunale registrava la seduta. Acconsentii alla richiesta dell’agente di consegnargli l’apparecchio (forse avrei dovuto rifiutarmi) perché non avevo nulla da nascondere e quest’ultimo verificò che il telefono era addirittura spento.

Ma oggi, per far capire il tenore della questione vi riporteremo uno stralcio di quella seduta, pervenutoci da un cittadino presente, che fortunatamente ha registrato tutto. Dico fortunatamente perché esistono ancora cittadini partecipi e attenti che non si lasciano intimorire da imposizioni dittatoriali. Nel frattempo mi arrivò addirittura una querela firmata dalla giunta di Alberto Bertucci a seguito di un articolo pubblicato sul mio giornale che affermava che il cimitero era chiuso quando invece doveva essere aperto. La vicenda si è conclusa con un’assoluzione nei miei confronti in quanto le accuse del sindaco di Nemi Alberto Bertucci, del vicesindaco Edy Palazzi e dell’assessore Pietro Pazienza sono risultate del tutto infondate. Chissà quanto ha pagato per le spese legali il sindaco?

Non vorrei che il vezzo di querelarmi alla fine si fosse ripercosso sulle tasche dei cittadini. E intanto la giunta di Alberto Bertucci ha palesato una mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini negando che il cimitero fosse chiuso domenica 28 ottobre 2012, ultima settimana che prelude alla festività di Ognissanti e alla commemorazione di tutti i fedeli defunti. Alle ore 16 i cancelli si presentavano chiusi e diversi visitatori rinunciarono all’idea di andare a trovare i loro cari.

Se la sottoscritta dovesse intentare una causa civile di risarcimento danni, chi pagherà le spese? I cittadini o Bertucci, Palazzi e Pazienza di tasca loro? Non contento, il sindaco Alberto Bertucci ha fatto affiggere manifesti dappertutto addirittura utilizzando l’indirizzo e-mail istituzionale per esortare i cittadini a denunciare la stampa (e la collettività sa bene a chi si riferiva il sindaco) e a intentare quindi una causa di risarcimento danni al fine di tirare su qualche centesimo per rimpinguare le casse comunali e dare servizi ai cittadini. Chi ha pagato la stampa di quei manifesti?

Sono madre di tre bambini che hanno dovuto subire l’umiliazione di vedere il proprio genitore oggetto di una vera e propria “gogna istituzionale” sulla pubblica piazza. E preferisco non ripercorrere e descrivere il clima di ostruzionismo che mi ha portato a trasferire i miei figli in un altro istituto scolastico presso un altro Comune per evitare di sottoporli al continuo stress dovuto da un clima avverso nei miei confronti nel Paese da parte di alcuni fedelissimi. Scuola esclusa.

Tra questi in prima fila, oltre agli stretti famigliari del primo cittadino, c’era Giovanni Libanori il quale mi ha notoriamente offesa anche sul suo social network pur senza fare il mio nome. “Pennivendola” e tante parolacce e calunnie che conservo e che la collettività mi ha “girato” riconoscendo nella sottoscritta l’unico destinatario. Oggi quest’azione è punibile penalmente.

Ma non è tutto. Sempre con il giornale L’osservatore d’Italia, abbiamo seguito, insieme a molti cittadini, la questione dello sbancamento in località Pentima Pizzuta a Nemi ad opera di uno dei maggiori sostenitori del sindaco in campagna elettorale finito poi con un sequestro della magistratura. Poi abbiamo sollevato il caso di una lottizzazione ai Corsi, purtroppo non lontana dalla mia abitazione, e abbiamo seguito la vicenda fino all’arrivo del diniego da parte dell’Ente Parco Regionale dei Castelli Romani. Tra gli attori di Pentima Pizzuta e dei Corsi ritorna il nome di Renzo Cavaterra detto Massimo il quale, fato ha voluto, ha iniziato a farsi sentire.

Dopo la pubblicazione degli tabella mi ha scritto numerose missive tra lettere e telegrammi dove veniva confusa la mia attività giornalistica con la mia persona fisica, confinante di terreno con Cavaterra (ahimé non lo sapevo ma quando seppi di essere sua vicina, continuai la mia attività giornalistica) e venivo invitata dal Cavaterra a non scrivere più tabella. A queste sono seguiti messaggi che conservo sul mio cellulare da parte della moglie di Cavaterra, dove mi minaccia palesemente e per i quali ho presentato un esposto.

La cosa grave è che Cavaterra Renzo, amico e sostenitore del sindaco Alberto Bertucci, ha addirittura presentato un esposto nei miei confronti chiedendo all’Ufficio Tecnico del Comune di Nemi di verificare presunte violazioni urbanistiche e di edilizia riferite alla mia casa. Ovvero se la mia casa sia stata edificata nel rispetto di tutte le norme previste. Dunque l’esposto non è su presunto abuso in corso mai esistito ma è stato avanzato per accertare presunte violazioni di urbanistica ed edilizia.

Premesso che ho acquistato (pago il mutuo) l’immobile dove vivo nel 2005 bello che fatto e che non vi ho apportato alcuna modifica strutturale, intendo narrare la solerzia nel dare seguito all’esposto di Cavaterra. Mi è stato chiesto di poter verificare il mio immobile e dato che non ho nulla da nascondere, senza mandato del magistrato, ho spalancato le porte a tutti e permesso le misurazioni della casa e del giardino. All’ispezione, il 22 gennaio del 2014 alle ore 10, c’erano tutti: Carabinieri, polizia locale e ufficio tecnico. Tutti molto gentili, l’ufficio Tecnico, con solerzia e attenzione come giusto che sia, ha misurato tutte le stanze, verificato le finestre, ha verificato i confini del giardino, tutto insomma. Ripeto facendo esplicitamente il suo lavoro. Dunque ho dovuto sopportare dal signor Cavaterra Renzo, amico e sostenitore in campagna elettorale di Alberto Bertucci, anche questo ennesimo atto.

Dopo tre mesi, trascorsi fino ad oggi, non conosco ancora l’esito del controllo di competenza, caso vuole, puramente AMMINISTRATIVA. Lo conoscerò e sono pronta a conoscere anche le eventuali e presunte violazioni. Ma ricordo che ho aperto le porte di casa senza problemi di sorta. Intanto, la valle del lago di Nemi prolifera di abusivismo edilizio, mi auguro soltanto che vengano controllate al medesimo modo e tutte a tappeto su esposti dei cittadini. Peccato che facemmo un servizio (con tanto di riprese video) nel quale un consigliere di maggioranza ha avuto il tempo di smontare una casetta sul lago. I controlli, fato ha voluto, sono arrivati dopo lo smontaggio.

Sugli abusi di Cavaterra pesa un’ordinanza di messa in pristino con relativo pagamento di multa. Ha pagato, ha rimesso in pristino? Ma non è tutto.

Non contento, Alberto Bertucci, ha sporto un’altra querela nei miei confronti a causa di un articolo dove evidenziavo e chiedevo chiarimenti allo stesso in merito al fatto che il sindaco Alberto Bertucci ha percepito una indennità piena in qualità di Sindaco pari a 1.353, 51 euro lordi al mese oltre di quando era vice sindaco e assessore negli anni precedenti e allo stesso tempo è risultato essere lavoratore a tempo determinato nel 2012 e negli anni precedenti.

La legge stabilisce (Tuel – Testo Unico degli Enti Locali) che un sindaco se è lavoratore dipendente e non ha richiesto l’aspettativa deve prendere l’indennità dimezzata del 50%. La mia è stata una richiesta di chiarimento, ma al giornale non sono arrivate richieste di rettifica o smentite. Purtroppo è arrivata un’altra querela. Chi pagherà il legale del sindaco Alberto Bertucci?

Risulta sull’albo pretorio del Comune di Nemi che l’avvocato che ha ottenuto ultimamente un mandato presso il Comune di Nemi sia lo stesso avvocato che ha difeso Alberto Bertucci nell’udienza preliminare del caso che lo vede imputato per turbativa d’asta contro lo stesso Comune che amministra e sempre lo stesso avvocato ha rappresentato Bertucci nella querela fatta contro la mia persona sull’articolo del cimitero di Nemi. Un caso che si è risolto con l’assoluzione a mio favore e quindi l’accusa in questo caso “ha perso”. Perché lo stesso legale difende l’amministrazione pubblica? Il soggetto pubblico preposto al perseguimento di un certo interesse pubblico deve agire osservando i contenuti ed i confini stabiliti dalla legge ed operare nel modo ritenuto come migliore possibile alla stregua dei criteri di adeguatezza, convenienza e opportunità. L'operatore pubblico è investito di ampie facoltà decisionali in relazione all'assetto da attribuire agli interessi ( pubblici, diffusi, privati) coinvolti nell'azione amministrativa Il soggetto pubblico può scegliere tra più comportamenti, tutti in astratto egualmente possibili e giuridicamente consentiti, quello maggiormente conforme per opportunità, adeguatezza o convenienza alla dimensione degli eterogenei interessi concretamente coinvolti, nell'ottica del perseguimento dell'interesse pubblico. La dottrina è andata alla ricerca del significato di opportunità, che da semplice attributo di un atto può assumere rilevanza come vizio sanzionabile. Nessuno ha mai saputo con precisione quali fossero queste regole meta- giuridiche e,comunque, non si è andati oltre l'affermazione che tali regole corrispondono ad equità, imparzialità e buona amministrazione, cioè quei principi ora enunciati nella legge n. 241/90.

Ma non è tutto, quasi sempre durante le sedute di consiglio, il mio quotidiano (che non viene esplicitamente chiamato per nome) viene appellato con dispregiativi. Il riferimento è comunque chiaro e inequivocabile, ma chi lo nomina si guarda bene dal fare nome e cognome. Dopo questo excursus di accadimenti, chiedo, ai lettori: quanto costa la libertà di stampa al giornalista e soprattutto alla collettività? Non volevo tacere su questi fatti salienti (sono molti e non li ricordo tutti). In Italia periodicamente c’è un giornalista malmenato, minacciato o addirittura ucciso. Così è se vi pare. Aspetterò di collezionare altre azioni che mi vengono avanzate da coloro che per la natura della mia attività giornalistica sono protagonisti dei mie tabella di critica e di cronaca. Ma il bavaglio non lo metterò mai.

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NEMI, CROSS COUNTRY: L’ISTRICE FRAGOLINA MASCOTTE UFFICIALE DELL’EVENTO TRICOLORE

Redazione

Nemi (RM) – Grazie al palcoscenico di Bici@RomaExpo, scelto per la presentazione ufficiale davanti alle autorità cittadine e sportive, il campionato italiano assoluto FCI di cross country (19-20-21 luglio 2013) vuole subito partire con le migliori premesse per offrire una kermesse dove lo spettacolo agonistico farà coppia con la suggestione dei tesori storico-naturalistici di Nemi e dei Castelli Romani.

“Noi di Bici@RomaExpo siamo stati onorati di avervi come ospiti perché la Fiera è una vetrina non solo della bicicletta ma anche un’opportunità irripetibile di promozione del vostro territorio e del vostro evento” ha commentato Marco Rossignoli, manager della Fiera capitolina delle biciclette. Le precedenti edizioni della gara Nemi-Le Piagge, a carattere regionale, sono servite da traino per arrivare al sogno tricolore come dichiarato dal sindaco Alberto Bertucci, nelle vesti di presidente del comitato organizzatore: “È stato l’inizio di un prestigioso cammino grazie agli amici biker che ci hanno coinvolto in queste iniziative. È un onore per me che sono il primo cittadino, per i Castelli Romani e anche per la vicina Roma in un territorio che si presta alla mountain bike con la valle del lago, i panorami mozzafiato e l’attiguo Museo delle Navi Romane”.  “Ciampino è una delle porte dei Castelli Romani – ha dichiarato il sindaco Simone Lupi – e sono certo che i numerosi praticanti della mountain bike della nostra penisola risponderanno nel migliore dei modi in termini di accoglienza e di calore sportivo”.  Il presidente FCI Lazio Antonio Pirone, il vice Tony Vernile e il direttore tecnico della nazionale italiana di ciclocross Fausto Scotti, nel corso del loro congiunto intervento, hanno messo in evidenza l’impegno per far riuscire ottimamente la manifestazione grazie all’amministrazione comunale molto vicina alle manifestazioni sportive a vantaggio dello spettacolo dal punto di vista tecnico e delle presenze turistiche nel week-end della gara e soprattutto nel pieno della stagione estiva. Federico Campoli (consigliere FCI Lazio) e Luciano Caucci (vice presidente della Scott RC-New Limits e presidente onorario de Il Biciclo Team New Limits) hanno sottolineato la forza dell’evento riposta nell’amministrazione comunale e nell’ente Parco Regionale dei Castelli Romani come esempio di promozione del territorio e dell’evento in sé facendo leva anche sulla collaudata esperienza organizzativa nel fuoristrada con la Marathon dei Colli Albani-La Via Sacra che il 5 maggio prossimo taglierà il traguardo delle 16 edizioni. Presenti nel corso del vernissage per il comune di Nemi il vice sindaco Edy Palazzi, l’assessore allo sport Elio Frison, il comandante dei Vigili Urbani Gabriele Di Bella e il delegato allo sport per il comune di Ciampino Franco Piccari.

La mascotte ufficiale dell’evento tricolore è l’istrice Fragolina che racchiude due simboli prestigiosi del territorio: le fragole, la cui qualità rende Nemi famosa, e l’istrice simbolo della fauna dei Castelli. Sponsor dell’evento tricolore 2013 saranno Scott, Autocarrozzeria-Officina Romagnoli, Gelati Sammontana, Syncros, Più Vista Fabbrica Italiana Occhiali, Ivo’s Bar Enoteca, Edil Romania, Ethic Sport, Finish Line, Eleven e Ciclo Promo Components.

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NEMI MANUFATTO FRISON, CASETTA SMONTATA: VIA LIBERA AI CONTROLLI?

[ VIDEO RIPRESA DEL 20 DICEMBRE 2012 – CASETTA SMONTATA – VIA LIBERA AI CONTROLLI? ]

 

Angelo Parca / Chiara Rai

Nemi (RM) – Il nostro monitoraggio finisce qui. Dieci giorni fa segnalammo la presenza di un manufatto sul terreno del consigliere di maggioranza al Comune di Nemi Elio Frison. Dieci giorni di silenzio e oggi l’operazione “salva capra e cavoli è terminata”.

Del manufatto non vi è quasi più traccia. Il tutto è stato smontato in poco più di due giorni. Un risultato c’è stato ed è quello che la “casetta” Frison non c’è più e il terreno sulla valle del lago di Nemi è tornato alla sua destinazione originaria: “orto”.

Forse adesso giungeranno i tanto attesi controlli delle autorità preposte, come dire, meglio tardi che mai. Troveranno un campo sgombro. “Avevo una casetta piccolina in Canadà”….adesso ne rimane soltanto uno sbiadito ricordo.

Perché accendere così tanto i riflettori su questa storia? Perché rappresenta un esempio di come possono aggiustarsi le cose in Italia. Il film “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” la racconta a modo suo. Consumato il delitto e bruciata ogni prova, restano le dichiarazioni del colpevole: “dichiaro la mia innocenza”.

tabella PRECEDENTI:

19/12/2012 NEMI MANUFATTO FRISON, TOLTO IL TETTO RIMANE BEN POCO…ANCORA UN PO’ DI FATICA E IL GIOCO E’ FATTO!
18/12/2012 NEMI, PRESUNTO ABUSO EDILIZIO DEL CONSIGLIERE DI MAGGIORANZA ELIO FRISON: VIA UN PEZZO DI TETTO PER MIRAR LE STELLE
10/12/2012 NEMI ABUSI EDILIZI: IL CONSIGLIERE DI MAGGIORANZA FRISON NEL MIRINO?



NEMI, PRESUNTO ABUSO EDILIZIO DEL CONSIGLIERE DI MAGGIORANZA ELIO FRISON: VIA UN PEZZO DI TETTO PER MIRAR LE STELLE

[ VIDEO DEL 18 DICEMBRE 2012 – INIZIA LO SMONTAGGIO DEL MANUFATTO ]

 

Redazione

Nemi (RM) – Otto giorni dopo la segnalazione de L’osservatore laziale di presunti abusi edilizi a carico del consigliere di maggioranza Elio Frison, [ Articolo del 10/12/2012 NEMI ABUSI EDILIZI: IL CONSIGLIERE DI MAGGIORANZA FRISON NEL MIRINO? ed ecco che appare un furgoncino bianco con tre uomini operosi, intenti probabilmente a togliere baracca e burattini.

Facciamo qualche passo indietro. Esattamente il 10 dicembre scorso abbiamo segnalato che un Consigliere di maggioranza del Comune di Nemi, nello specifico Elio Frison, detiene l’usufrutto a vita, insieme alla moglie, di un terreno nella valle del lago di Nemi in via di Santa Maria, acquistato nel 2005, la cui proprietà è dei figli di Frison. Al momento dell’acquisto, sul terreno non vi era alcuna costruzione, anche perché il lotto è catalogato come “Orto”, quindi significa che non vi si può costruire nulla sopra. Una foto aerea del 2005 dimostra che sul lotto non vi era alcun manufatto, mentre una foto aerea del 2011 mostra la presenza di manufatti. Un’altra foto dello scorso 9 dicembre, dimostra che quei manufatti sono ancora lì.

Con sconcerto tutto, anche di buona parte dell’opinione pubblica, si deve rilevare un immobilismo allarmante da parte dell’Ufficio Tecnico comunale che, a quanto risulta, almeno fino a questa mattina 18 dicembre 2012, non avrebbe ancora effettuato alcun sopralluogo tempestivo, a seguito di una nostra precisa segnalazione notificata tramite posta certificata legale.

Otto giorni di non intervento che oggi sono culminati, fato vuole, con un inizio di tentativo di smantellare il manufatto in questione. Si è trattato di coincidenze temporali? Un noto politico direbbe: “A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”. Perché per otto giorni non si è mossa foglia e oggi iniziano le pulizie di Pasqua? “Tu segnali, io non intervengo e tu intanto smonti così quando ti vengo a trovare non trovo nulla”, è sicuramente il ritornello di una canzone della terra dei Cachi, ma per fortuna di molti, esistono gli “osservatori” e le persone perbene che non lasceranno che questo disco continui a girare. Qualche intervento dev’esserci stato: saranno stati i Guardiaparco? Per il momento abbiamo filmato l’evoluzione della “casetta” Frison che pare avere perso un pezzo di tetto. Sarà stato smontato per far entrare un po’ di cielo nella stanza?

tabella PRECEDENTI:

10/12/2012 NEMI ABUSI EDILIZI: IL CONSIGLIERE DI MAGGIORANZA FRISON NEL MIRINO?


 




NEMI ABUSI EDILIZI: IL CONSIGLIERE DI MAGGIORANZA FRISON NEL MIRINO?

[ NEMI ABUSI EDILIZI – VIDEO BLOB ]

 

Chiara Rai

Nemi (RM) – Risulta che un Consigliere di maggioranza del Comune di Nemi, nello specifico Elio Frison, detenga l’usufrutto a vita, insieme alla moglie, di un terreno nella valle del lago di Nemi in via di Santa Maria, acquistato nel 2005, la cui proprietà è dei figli di Frison.

Al momento dell’acquisto, sul terreno non vi era alcuna costruzione, anche perché il lotto è catalogato come “Orto”, quindi significa che non vi si può costruire nulla sopra.

Una foto aerea del 2005 dimostra che sul lotto non vi era alcun manufatto, mentre una foto aerea del 2011 mostra la presenza di manufatti. Un’altra foto dello scorso 9 dicembre, dimostra che quei manufatti sono ancora lì.

Esistono le autorizzazioni amministrative per quelle costruzioni? Se non c’è alcuna concessione, pezzo di carta, richiesta di cambio di destinazione andata a buon fine, le costruzioni fiorite sul terreno Frison dovrebbero essere demolite e aggiunte alla lunga lista di demolizioni e ripristino dei luoghi che ha ordinato di recente il Comune. Che proliferassero gli abusi a Nemi, lo si era capito. Ma che presunti abusi possano essere eventualmente perpetrati dagli stessi amministratori in carica apparirebbe senz’altro singolare e avrebbe dell’incredibile. 

L’usufrutto, secondo il diritto romano, è il diritto di usare e usufruire di cose altrui senza alterarne la natura e la consistenza. Però, natura e consistenza appaiono, in questo caso, visibilmente alterate. Ciò significa che il consigliere Frison ha sì tutto il diritto di trarre dal terreno ogni utilità che questo può dare, purché se ne conservi la destinazione originaria. E originariamente su quel terreno non c’era nulla.

Esistono le autorizzazioni amministrative per la costruzione dei manufatti?

Osservazione numero uno: L’amministrazione Bertucci si è detta essere a favore della lotta all’abusivismo, ma ha guardato anche in casa propria?
Osservazione numero due: Sarà così scrupoloso il sindaco Alberto Bertucci dall’ordinare, accertati i fatti, la eventuale demolizione ai manufatti di Frison?

In queste occasioni è d’uopo ricordare i consigli di Isocrate che ha più volte evidenziato quanto sia importante dare “il buon esempio” più di tante parole e slogan e chi Governa, deve dare il buon esempio: “Sii raffinato nei vestiti e negli ornamenti della tua persona, – scrisse Isocrate –  ma sii moderato nelle altre abitudini come conviene (che siano) i re, affinché quelli che (ti) vedono, grazie allo spettacolo (che offri) giudichino che tu sei degno del comando e quelli che vivono con te abbiamo la stessa opinione di quelli, grazie alla tua forza morale.

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NEMI CONSIGLIO COMUNALE SUL BILANCIO… CHIUSO IN PAREGGIO

Osmari invece ha sottolineato che ci sono Comuni virtuosi che addirittura intendono abbassare l’Imu al 2 per mille come Frascati e anche Cocchi ha elencato almeno tre Comuni dei Castelli Romani che a differenza di quello di Nemi hanno deciso di non alzare l’aliquota sulla prima casa.

Paradossale l’esternazione del sindaco sulle fonti “poco attendibili” che hanno riportato che l’ufficio Anagrafe in data 2 luglio mattina fosse sguarnito di un responsabile che firmasse i certificati, tanto che gli stessi sono stati firmati dal primo cittadino. A riportare la notizia è stato L’osservatore laziale che di fronte a tanti testimoni ha atteso due ore per un certificato la mattina del due luglio. Invitiamo pertanto il sindaco a querelarci per aver dichiarato il falso, nonostante lui stesso in persona abbia firmato il certificato di residenza in nostro possesso.

Non essendo autorizzati a scattare fotografie durante il Consiglio comunale, abbiamo immortalato i consiglieri all’uscita del Municipio, tra sguardi minacciosi della maggioranza e disappunto.

 

 

Chiara Rai

Consiglio comunale incentrato sul bilancio quello che si è tenuto ieri a Nemi. Un bilancio chiuso in pareggio con tutte le difficoltà che sopravvengono quando si devono far quadrare i conti con pochi fondi sovracomunali a disposizione. Un lavoro, comunque, avviato dal commissario Fabio Maurano e che riprende in alcuni tratti le fila della precedente amministrazione. Così come il piano triennale per le opere pubbliche nel quale, come osservato anche dal consigliere di opposizione Cocchi, si reiterano le richieste avanzate dalla precedente giunta. Difatti il sindaco stesso ha dichiarato che dev’essere interpretato come positivo il fatto che venga “valorizzato il lavoro fatto in precedenza”. Tutta un’altra storia rispetto alle dichiarazioni fatte dal sindaco al precedente Consiglio comunale e durante la campagna elettorale. Inoltre il primo cittadino ha concluso il passaggio dicendo: “Avremmo voluto fare di più sulla carta ma ci accontentiamo lo stesso”.  Vivace l’opposizione sia del Consigliere Osmari che di Cocchi le quali hanno controbattuto tema dopo tema non favorendo alcun punto messo a votazione.

Riguardo l’aliquota Imu approvata, il 4,5 per mille sulla prima casa e il  9,7 sugli altri immobili, è stata singolare l’affermazione di Bertucci il quale ha testualmente detto che “gli altri Comuni limitrofi ci rimproverano perché gli abbiamo fatto fare una brutta figura approvando delle aliquote così basse”. Osmari invece ha sottolineato che ci sono Comuni virtuosi che addirittura intendono abbassare l’Imu al 2 per mille come Frascati e anche Cocchi ha elencato almeno tre Comuni dei Castelli Romani che a differenza di quello di Nemi hanno deciso di non alzare l’aliquota sulla prima casa. Puntuale la considerazione del consigliere Stefania Osmari la quale, dopo aver ascoltato l’invito del primo cittadino a votare a favore dell’aliquota Imu decisa con “l’impegno di abbassarla in seguito” , ha dichiarato: “Non si può votare sulla futura intenzione, si vota ciò che è stato stabilito adesso”.

Botta e risposta, inoltre, tra Cocchi e Bertucci sul tema dell’apertura del campetto dei Frati, la prima ne ha rivendicato la paternità mentre l’altro ha attribuito gli interi meriti al commissario. Puntualizzazioni anche su altri punti: nonostante Nemi sia aderente al sistema bibliotecario dei Castelli, in paese non c’è ancora una biblioteca perché di fatto ci sono delle carenze strutturali quali la mancanza di un ascensore esterno e l’abbattimento delle barriere architettoniche. E per continuare il mancato decollo della raccolta differenziata e individuazione dell’isola ecologica, la mancata pubblicazione dell’albo degli avvocati e il mancato aggiornamento del sito internet istituzionale. E l’assenza di tante iniziative elencate e promosse in campagna elettorale come la gara di mountain bike e tutta una sfilza di attività sportive che ancora non sono state annunciate nei tempi previsti e che,  per il momento, non hanno avuto luogo.

Questa la sintesi di un bilancio che come detto più volte dall’opposizione si è rivelato “sofferente” con un decremento del 20 per cento sul sociale rispetto gli anni precedenti, con pochi fondi dedicati alla cultura e al turismo (per la Cultura nel 2012 circa 28 mila euro). Su questo passaggio, Cocchi ha sottolineato come, di fatto, la giunta non abbia lavorato affatto producendo “niente di nuovo”.

Meritevole di considerazione un concetto espresso dall’insegnante Osmari quando ha rimarcato che il bilancio è la traduzione “numerica” delle intenzioni della maggioranza e sostanzialmente si contrapponga in netto contrasto con le intenzioni di “Partecipazione Democratica” che promuove il bilancio partecipato con la cittadinanza. E invece lo specchio della giunta Bertucci appare tutt’altro. Dal divieto di fare fotografie durante il Consiglio Comunale, agli uffici comunali sguarniti.

In chiusura seduta il sindaco Bertucci ha annunciato l’imminente riapertura della via del Lago chiusa dal 2008 a causa di una frana che ha compromesso la stabilità dei costoni. Un’apertura che vede luce grazie all’impegno della Regione Lazio.

Paradossale l’esternazione del sindaco sulle fonti “poco attendibili” che hanno riportato che l’ufficio Anagrafe in data 2 luglio mattina fosse sguarnito di un responsabile che firmasse i certificati, tanto che gli stessi sono stati firmati dal primo cittadino. A riportare la notizia è stato L’osservatore laziale che di fronte a tanti testimoni ha atteso due ore per un certificato la mattina del due luglio. Invitiamo pertanto il sindaco a querelarci per aver dichiarato il falso, nonostante lui stesso in persona abbia firmato il certificato di residenza in nostro possesso. D’altro canto, il primo cittadino, non avrebbe potuto fare esternazioni differenti da quelle fatte: siamo l’unico giornale che ha sempre seguito da vicino la sua posizione penale pendente rispetto all’Ente che amministra (ricordiamo che il vicesindaco Edy Palazzi è stato nominato dal giudice Commissario ad Acta per prendere decisioni che riguardano il caso penale di Bertucci). E non ci stupisce che Bertucci che nella storia del Comune di Nemi sia riuscito a produrre un conflitto d’interessi con il Comune stesso (perché imputato per i reati di turbativa d’asta e frode nelle gare pubbliche), dichiari inattendibile una fonte fondata proprio su un atto (certificato di residenza) firmato da lui stesso perché l’ufficio anagrafe il 2 luglio era sguarnito di un responsabile. Reitera dunque nel voler contrapporre “Bertucci contro Bertucci”.

Infine, non essendo autorizzati a scattare fotografie durante il Consiglio comunale, abbiamo immortalato i consiglieri all’uscita del Municipio, tra sguardi minacciosi della maggioranza e disappunto.

tabella PRECEDENTI:

03/07/2012 NEMI: UNA VOCE PIU' CHE DEMOCRATICA: "VIETATO FARE FOTO ANCHE PER IL PROSSIMO CONSIGLIO COMUNALE"
02/07/2012 NEMI CONSIGLIO COMUNALE DEL 27 GIUGNO: “C’E’ CHI GIURA DI AVER SENTITO RUGGIRE UN CONIGLIO”
02/07/2012 NEMI UFFICIO ANAGRAFE, L’OSSERVATORE LAZIALE AL COMUNE DI NEMI: UN’ODISSEA PER AVERE UN CERTIFICATO
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30/04/2012 NEMI ELEZIONI, MACIGNO SULLA CANDIDATURA DI ALBERTO BERTUCCI