ARICCIA, CIANFANELLI: "PER COMPLETARE L'OSPEDALE DEVE ESSERE ELETTO SINDACO MAURO SERRA BELLINI"

Red. Politica

Ariccia (RM) – "La fase della distruzione della sanità è finita e noi stiamo ricostruendo un nuovo modello di difesa del diritto alla salute. Ai Castelli ci sarà uno dei più moderni ospedali italiani". Con queste parole il governatore del Lazio Nicola Zingaretti ha annunciato che sono stati appena stanziati gli ultimi 22 milioni di euro per acquistare tutte le attrezzature necessarie al nosocomio.

L'ospedale dei Castelli si trova quindi nella fase degli allestimenti dopodichè potrà finalmente partire. L'ex sindaco di Ariccia Emilio Cianfanelli, non ha voluto risparmiare una stoccata ai tanti "gufi" che hanno perseguito, secondo l'ex primo cittadino, i loro scopi fino al commissariamento del Comune di Ariccia. "Chi ha fatto cadere prima della scadenza l'amministrazione comunale di Ariccia sperava di fermare i lavori delle infrastrutture a servizio del Nuovo Ospedale. – Ha detto Cianfanelli – Zingaretti ha vanificato la loro azione da traditori, – ha proseguito l'ex primo cittadino di Ariccia – ha nominato un coordinatore. Il Commissario prefettizio ha convocato il collegio di vigilanza, il lavoro svolto dall'amministrazione di centrosinistra fino a febbraio ha permesso l'appalto della strada di collegamento Appia Bis Nuovo Ospedale per 8 milioni". Infine Emilio Cianfanelli ha invitato gli elettori a votare per il candidato sindaco Mauro Serra Bellini alle prossime elezioni del 5 giugno: "Per completare l'Ospedale – ha concluso l'ex sindaco di Ariccia – deve essere eletto sindaco Mauro Serra Bellini a capo della coalizione di Centrosinistra"

Il candidato sindaco di Ariccia a riguardo ha dichiarato :"I lavori pubblici e di viabilità per Ariccia sono all'ordine del giorno con il centrosinistra, grazie all'ottima sinergia con la Regione e la città metropolitana. E come centrosinistra abbiamo portato a casa due risultati importanti per la città, in queste ore. Il primo, di cui ci siamo fatti carico, da tempo come amministrazione, accogliendo una legittima richiesta dei cittadini di Via Perlatura e via Rufelli, fino all'intersezione con via Irlanda, è la loro sicurezza. Ebbene, i due km di strada interessati, saranno messi in sicurezza grazie alla consegna del tratto da parte degli uffici del delegato metropolitano alla viabilità, Massimiliano Borelli, al Comune di Ariccia; come su nostra richiesta. I due tratti sono ad alta pericolosità, teatro di incidenti, spesso notturni. Poiché erano tratti ex provinciali, per legge non vi si potevano collocare dissuasori né limitatori della velocità. Consegnandoli però al Comune, come chiedemmo durante l'amministrazione dell'ex sindaco Cianfanelli, i tratti ora rientrano nel territorio urbano di Ariccia e possono essere messi in sicurezza. Una volta eletto sindaco mi attiverò, con la futura giunta, per mettere in sicurezza il tracciato con misure idonee (i dissuasori ad esempio), provvedere all'illuminazione e procedere ai percorsi pedonali laddove possibili. Tutto quello che può migliorare la vivibilità dei residenti. L'altro successo che mi sento di condividere con i cittadini è l'invio in queste prossime ore di 250 lettere di  acquisizione bonarie dei terreni, alle rispettive ditte sul tratto di Vicolo di Mezzo e Vallericcia, per avviare il collegamento dell'Appia bis all'ospedale dei Castelli. È la strada che serve per raggiungere il nosocomio da Albano e da Ariccia, senza la quale rimarrebbe una cattedrale nel deserto: due corsie, una pista ciclabile e un marciapiede realizzati con gli 8 milioni di fondi regionali, già messi a bilancio. Grazie alla quadra raggiunta con Nicola Zingaretti, ad Ariccia in queste ultime ore per supportare la mia campagna, procederò – se il voto premierà i miei sforzi – al completamento di tutti i collegamenti viari utili a rendere Ariccia e i suoi servizi ancora più fruibili"
 




ARICCIA: GABRIELLI NOMINA IL COMMISSARIO

di Chiara Rai

Ariccia (RM) – Bufera politica ad Ariccia dove a pochi mesi dalle amministrative arriva il commissariamento. Nove consiglieri comunali di Ariccia hanno rassegnato le dimissioni. Dunque il Consiglio Comunale verrà sciolto e di conseguenza cadrà anche il sindaco Emilio Cianfanelli. Il prefetto di Roma, Franco Gabrielli, ha nominato un commissario, Nicola Di Matteo, e un sub commissario, Sonia Boccia

I nomi dei firmatari sembrerebbero essere Tomasi, Ermini e A. Di Felice della maggioranza. Mentre per l'opposizione avrebbero firmato R. Di Felice, Indiati, F. Cianfanelli, Fortini, Tomei e Staccoli. 

Il primo cittadino è sconcertato: "A pochi mesi dalle elezioni  – dice Emilio Cianfanelli – la maggioranza dei consiglieri ha voluto far cadere l'amministrazione eletta per sostituirla con un commissario prefettizio. e i consiglieri di opposizione e i tre del PD hanno dimostrato di non avere argomenti ne forza né coraggio per confrontarsi in consiglio comunale ma come hanno fatto in questi ultimi anni fuggono dalle loro responsabilità .Nelle prossime elezioni – conclude il sindaco di Ariccia – le loro paure e i loro odi e i loro interessi politici produrranno un progetto di governo è una classe dirigente valida e disinteressata?". La settimana scorsa c’è stato l’anticipo di questo epilogo. Luisa Sallustio si è infatti dimessa da presidente del Consiglio comunale, uscendo dalla maggioranza. Sallustio avrebbe probabilmente voluto candidarsi a sindaco col Pd ma così non è stato perché attraverso la raccolta di oltre 500 firme su 600 iscritti è avvenuta la designazione di Mauro serra Bellini come candidato Pd alle prossime elezioni e quindi le primarie non si sono tenute.

Tra l’altro pare che ci siano stati dei mal di pancia tra la stessa Sallustio e il segretario Pd Valentino Cianfanelli il quale forse si è poco speso per la causa “primarie”. Quest’ultimo è di fatto un uomo vicinissimo a Bruno Astorre e negli anni ha fatto carriera politica di pari passo con Sallustio, adesso sembrerebbe che il connubio si sia sciolto.

Ma non è tutto perché i consiglieri del Pd gli avvocati Paolo Ermini ( vicesindaco con Emilio Cianfanelli e dimissionario) ed Emilio Tomasi (capogruppo) hanno dichiarato di non condividere più l’azione politica dell’amministrazione criticando, tra l’altro una presunta mancanza di trasparenza nell’azione di governo. Dunque i due legali hanno annunciato la fuoriuscita dal Pd e il fatto di voler convergere in una nuova lista civica che potrebbe raccogliere gli animi insoddisfatti del Pd in cerca d’autore.




ARICCIA: SFIDUCIATO IL SINDACO EMILIO CIANFANELLI

C.R.

Ariccia (RM) – Dalla città di Ariccia arriva un grosso fermento politico e non una buona notizia per l'amministrazione di Emilio Cianfanelli. Sembrerebbe che proprio in queste ore ben nove consiglieri di cui sei di opposizione e tre di maggioranza abbiano firmato la sfiducia al sindaco Emilio Cianfanelli. I nomi dei firmatari sembrerebbero essere Tomasi, Ermini e A. Di Felice della maggioranza. Mentre per l'opposizione avrebbero firmato R. Di Felice, Indiati, F. Cianfanelli, Fortini, Tomei e Staccoli.  Domani, lunedì 22 aprile, le firme verranno depositate in Comune. A questo punto Emilio Cianfanelli sarà caduto da sindaco.

"A pochi mesi dalle elezioni la maggioranza dei consiglieri ha voluto far cadere l'amministrazione eletta per sostituirla con un commissario prefettizio. – Commenta il primo cittadino di Ariccia dopo la diffusione sul nostro quotidiano della notizia relativa l'atto di sfiducia nei suoi confronti – La città non ne avrà un vantaggio – prosegue Emilio Cianfanelli – e i consiglieri di opposizione e i tre del PD hanno dimostrato di non avere argomenti ne forza né coraggio per confrontarsi in consiglio comunale ma come hanno fatto in questi ultimi anni fuggono dalle loro responsabilità .Nelle prossime elezioni – conclude il sindaco di Ariccia – le loro paure e i loro odi e i loro interessi. politici produrranno un progetto di governo è una classe dirigente valida e DISINTERESSATA?"




PARCO DEI CASTELLI ROMANI: "VIENI C'È UNO SFASCIO NEL BOSCO"

[CLICCARE QUI PER ASCOLTARE L'INTERVISTA SU RADIO CUSANO CAMPUS A CHIARA RAI]

 

di Chiara Rai

Parco dei Castelli Romani (RM) – E la mente ritorna indietro a quella celebre canzone che canticchiavano le nonne ai nipoti "Vieni c'e' una strada nel bosco". Noi invece nel bosco abbiamo trovato altro. Il Parco Regionale dei Castelli Romani non è nell’occhio delle critiche soltanto da parte de L’Osservatore d’Italia. Le insoddisfazioni viaggiano in lungo e in largo, dai cittadini alle istituzioni la musica non cambia: l’Ente Parco regionale dei Castelli Romani sembra proprio inerme e impermeabile ai disagi, incuria e degrado che ormai dominano il territorio naturale protetto alle porte di Roma. Proprio per questo il nostro diritto di cronaca e di critica si farà ancora più assiduo raccogliendo malumori e testimonianze. Come l’ultima di un rinomato e celebre albergatore e ristoratore conosciuto nell’area castellana che sul social network del nostro quotidiano ha delineato con brevi tratti quella che è una annosa situazione che si consuma proprio di fronte ai suoi occhi.

L’albergatore scrive: “Ho una attività alberghiera nel parco , nel comune di Velletri e al confine con me ( zona Alberghiera da piano regolatore) opera uno sfascio di automobili , mascherato da officina , senza autorizzazione alcuna del Comune di Velletri, e il Parco non la vede, anzi,…….. Qualcuno potrebbe chiedere ai responsabili del Parco se nel Parco si possono esercitare tali attività”. Tutto questo continua a persistere di fronte ad un silenzio assordante nonostante sotto l’enorme “sfascio” scorra l’acqua del Simbrivio che arriva nelle case dei residenti.

Uno scenario che ha dell’assurdo con tanto di fotografia che rende meglio l’idea: sì proprio così, nel Parco ci sono disseminate automobili, una vera e propria officina/rimessa/ sfascio che opera in un ambiente naturale protetto e per di più in una zona classificata come alberghiera.

A questo punto una semplice bonifica non basta bisogna attuare una politica risolutiva anziché tenere in vita un baraccone che non serve a risolvere i problemi.

Ma questa situazione non sembra essere l’unica perché anche il sindaco di Ariccia Emilio Cianfanelli ha commentato la situazione in cui versa il Parco dei Castelli Romani e segnalato che proprio nel territorio di Ariccia ci sarebbe nel Parco una costruzione abusiva che addirittura tratta scarti organici. L’Osservatore d’Italia prenderà bene le coordinate per farci presto un salto.

Intanto ecco cosa dice il primo cittadino ariccino: “Il Parco dei Castelli nasce da un patto scellerato tra pseudo fondamentalisti e speculatori pubblici e privati. Basta vedere come è stato disegnato. Doveva comprendere tutto il territorio del Vulcano Laziale tenendo conto delle attività dei cittadini dei Castelli. E' sorto invece un baraccone partitocratico. La Regione Lazio ha tutta la responsabilità della scarsa efficacia del Parco. Francesco Storace lo ha fatto diventare una clientela regionale marginalizzando definitivamente i Comuni. Chiaramente non funziona e non può funzionare,sono anni che è commissariato ed è ormai un altro ente che chiede balzelli e afferma la sua autorevolezza cercando di proibire alle persone normali,facendo finte di non vedere tagli dei boschi speculativi,discariche,abusi,L'Assessore all'ambiente ha promesso ai Sindaci recentemente a Rocca di Papa di intervenire sul carrozzone ,stiamo a vedere”.

E stiamo a vedere anche noi che per il momento non possiamo far altro che raccontare lo scempio in cui versa un’aerea protetta. Va bene la tanto sbandierata prevenzione sui temi ambientali e sulle brochure dell’Ente. Ma come mai questi grossi fenomeni non vengono arginati una volta per tutte?
 




CASTELLI ROMANI: LA PERIFERIA DELLA PERIFERIA DI ROMA

Redazione

Ariccia – Castelli Romani (RM) – Quanto pesano i Castelli Romani nelle decisioni che prende Roma Capitale? Assolutamente nulla o quasi. Nella intervista al sindaco di Ariccia Emilio Cianfanelli si parla di questo come di altre vicende cruciali che interessano l’aerea castellana non adeguatamente rappresentata nè da La Città Metropolitana e neppure tutelata dal Parco dei Castelli Romani che dovrebbe essere un ente dove si confrontano e si aggregano i sindaci dell’area.
Ancora più importante il tema delle Olimpiadi 2024 cui Roma è candidata. Il Coni prepara un piano romano centrico non prevedendo un ruolo di primo piano per i Castelli Romani: se le prove di canottaggio e quelle di equitazione avvengono a Roma e non al centro equestre del Vivaro e a Castel Gandolfo significa il fallimento di due “piazze” fondamentali castellane che, in questo modo, vengono lasciate all’abbandono e trascuratezza. Un abbandono, sottolinea Cianfanelli, quasi “programmato” e scritto. Queste e altre grandi tematiche sono affrontate nella video intervista. Buona visione




ARICCIA: LA NUOVA IDENTITA' DELL'OSPEDALE SPOLVERINI TRA POLEMICHE E SPERANZE

 

[ CLICCARE QUI PER LEGGERE L'ATTO NOTARILE PRINCIPI CHIGI "DONAZIONE OSPEDALE SPOLVERINI" DEL 4 MARZO 1912 ]

 

di Chiara Rai

Ariccia (RM) – L’ospedale Spolverini di Ariccia è tra le prime 14 strutture del Lazio in procinto di diventare Casa della Salute, pronta a funzionare da filtro per i pronto soccorso, aperta dodici ore al giorno e nella quale oltre ai medici di famiglia saranno presenti i servizi ambulatoriali per trattare le patologie croniche.

Lo Spolverini è conosciuto in tutta Italia come fiore all’occhiello della riabilitazione ed è una ex proprietà dei principi Chigi che con atto notarile di 102 anni fa sottoscrissero la donazione all'ente Istituto chirurgico ortopedico per la cura dei bambini deformi e rachitici. Poi il distretto sanitario della Asl RmH cedette, nell'agosto del 2007, in permuta al Comune di Ariccia la piena proprietà dell'ospedale. Si tratta di un’area di 14 mila metri quadri con parcheggi e un immobile che non ha bisogno di ristrutturazioni: “E’ una struttura chiavi in mano – dice il sindaco di Ariccia Emilio Cianfanelli – il Comune concede gli spazi necessari anche ad utilizzo gratuito, noi siamo pronti e la Regione ha già individuato lo Spolverini come sito idoneo, adesso la parola spetta alla Asl”.

Il primo cittadino di Ariccia Cianfanelli non ha dubbi sulla fattibilità del progetto che ritiene possa concretizzarsi entro qualche mese. E mentre da un lato c’è chi parla di opportunità per il distretto socio – sanitario dei Castelli Romani, c’è un gruppo di malati che promette battaglia e fa da scudo rispetto la difesa di una struttura pubblica votata alla riabilitazione: “Ricordo che la donazione dei Chigi – dice Teresa Fani, Responsabile dell’associazione polio e sindrome post polio – è vincolata, ovvero sottoposta a condizione sospensiva e risolutiva a che l'Istituto non sia mai destinato ad altro scopo all'infuori della cura dei bambini rachitici e deformi e quindi allo scopo riabilitativo”. Fani ribadisce il concetto che nel Lazio e nel centro sud e isole non c’è una struttura pubblica riabilitativa e che i pazienti operati ad Albano Laziale vanno a finire a curarsi in altre regioni. I pazienti operati è del territorio e dei malati. Dunque chi è contrario alla Casa della Salute chiede che venga rispettata la volontà dei donatori, e che la mission dell'ospedale, ormai in smantellamento, torni ad essere quella riabilitativa.

Intanto a palazzo Chigi ad Ariccia è stato appena presentato il decreto regionale che prevede le 14 strutture:“Le Case della Salute – ha affermato il consigliere comunale. Petrangolini – sono dentro il Piano di Rientro regionale che sia in grado di fornire una risposta socio-sanitaria adeguata alle esigenze dei territori. Nel decreto sono previste le prime 14, tra le quali c’è lo Spolverini di Ariccia, ma il nostro obiettivo è realizzarne 48 tante quanti sono i distretti socio-sanitari del Lazio”.

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ARICCIA : OSPEDALE CASTELLI ROMANI SEMPRE PIU' REALTA'

Redazione

Ariccia (RM) – Questa mattina si è svolta una visita al cantiere del Nuovo Ospedale dei Castelli con il Sindaco di Ariccia Emilio Cianfanelli e i Sindaci di Genzano e Castel Gandolfo e il Vice Sindaco di Lanuvio. Presente anche la Giunta e i Consiglieri di Ariccia.
Sul Cantiere il Direttore dei Lavori della Asl RmH ing. Marcello Fiorenza e il Rup della Asl RMH ing. Aldo Cella, nonché i responsabili delle ditte aggiudicatarie dell’appalto e il progettista.

“L'Ospedale dei Castelli Romani – afferma un emozionatissimo Emilio Cianfanelli – sta diventando realtà! Abbiamo sotto gli occhi il futuro della nostra sanità pubblica, un’eccellenza, che sarà finalmente in grado di dare risposte ad un territorio di più di mezzo milione di abitanti che in questi anni è stato letteralmente “desertificato” privando i nostri cittadini di un servizio essenziale.
In quanto Presidente del Collegio di Vigilanza dell’opera sto aspettando la relazione del Rup ing. Cella per poterla inviare al procuratore della Corte dei Conti.
Oggi, oltre a noi Sindaci, sono presenti medici e associazioni del territorio che hanno potuto constatare la serietà dell’opera e di fronte ad un cantiere in piena attività avere la certezza che l’ospedale sta diventando realtà e non si torna più indietro. Questo sgombra il campo da illazioni e chiacchiericci e ci proietta nel futuro, fatto non soltanto dall’Ospedale dei Castelli, ma anche da un attiguo centro congressi, una Rsa per le dimissioni protette e un polo universitario per lauree brevi. Diamo finalmente risposte ed una piena dignità ai Castelli Romani e ai suoi 500mila abitanti”.

Questi i dati dell’opera forniti dal Rup ing. Cella: 10 mesi per la fine del cemento armato e 3 anni per completare tutta l'opera. 8 i milioni di € spesi finora, 5 gru a lavoro e 80 operai tra ferraioli e cementisti. 2500 mt di fognature realizzate e primo solaio in fase di realizzazione. 15 ettari sminati da più di 700 bombe, completato il sondaggio archeologico che aveva comportato la scoperta (ed il recupero) di mura e strade romane che tornate alla luce verranno valorizzate dalla Sovrintendenza.
120 milioni di € stanziati e confermati dalla Regione Lazio che daranno un ospedale con 269 posti letto, un Dipartimento di emergenza di 2° livello, con tutte le specializzazioni al suo interno. In più l’ATI che si è aggiudicato l’appalto nel progetto ha aggiunto la possibilità, nel piano seminterrato la possibilità di ospitare la radioterapia per malati oncologici.

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ARICCIA, TARES CARTELLE PAZZE: ERRORI E CALCOLI SBAGLIATI

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Redazione

In una fase di grande incertezza normativa che grava sugli Enti locali e che vede rincorrersi Disegni di legge del Governo che non danno un chiaro indirizzo alle amministrazioni locali, anche Ariccia è incorsa in un errore materiale nell’invio delle cartelle Tares all’utenza. 

“In base a quanto stabilito dal Governo – afferma con decisione il Sindaco Emilio Cianfanelli – il comune di Ariccia è passato dalla Tia alla Tares. Il passaggio, in questa situazione di caos totale, non è stato purtroppo indolore neanche per Ariccia. La Giunta pertanto ha preso prontamente in mano la situazione per risolvere e tutelare i cittadini che in questi giorni stanno patendo forti disagi.

Tali disagi si sono venuti a creare a causa di errori nei ruoli inviati all’utenza e per questo abbiamo prontamente revocato le ferie agli uffici per ovviare a questi disguidi ed oggi ho prontamente convocato insieme all’assessore all’Ambiente Fabrizio Profico il dirigente dell’area Finanziaria, l’Ufficio Tributi, Ambiente spa e le società di software housing riunione dalla quale sono emersi errori e calcoli sbagliati che hanno comportato, appunto, l’emissione da parte dell’Ufficio Tributi di ruoli errati.

Il vero problema è che da questi errori deriva un rallentamento delle entrate per il Comune, quindi un danno finanziario all’Ente causato da una cattiva interpretazione della Tares. L’errore commesso è indubbiamente quello di aver emesso ruoli non adeguatamente controllati.

Al dirigente è stato quindi dato mandato di ricostruire, con i dati delle bollette Tia forniti da Ambiente, le esatte utenze ed importi e di onorare il pagamento delle fatture ad Ambiente tenendo però conto dei notevoli ritardi derivati dal disservizio che ha comportato un rallentamento nel reperimento delle somme necessarie.

Ambiente spa ha maturato crediti per 2,4 milioni di € a fronte di 500mila € attualmente presenti in cassa dalla riscossione Tares. Il tutto a fronte di un Piano finanziario per il servizio di raccolta dei rifiuti ed igiene urbana di 3,6 milioni di €.

Abbiamo ben chiara la situazione e i cittadini possono essere certi che l’Amministrazione vigilerà attentamente su ogni operazione e troveremo tutti i correttivi per dare una risposta utile alla comunità ariccina”.

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ARICCIA, CONGUAGLI A SORPRESA IN MATERIA DI RIFIUTI




ARICCIA, RIFIUTI ZERO: ECCO LA STRATEGIA DEL SINDACO CIANFANELLI

Redazione

Ariccia (RM) – Il convegno “Città Zero Rifiuti” organizzato dal Comune di Ariccia con il patrocinio della Regione Lazio e quello dell’Enea e dell’Ordine degli Agronomi e Forestali con la partecipazione di Legambiente ha prodotto importanti indirizzi politici e rilevanti interventi scientifici sul tema della chiusura dei cicli dei rifiuti, tema importantissimo che chiama in causa tutte le istituzioni e tutti i cittadini nel trovare le soluzioni migliori per trasformare il rifiuto in risorsa. Questo lo scopo del convegno. Al quale faranno seguito, come affermato dal Sindaco e dall’Ass. all’Ambiente Fabrizio Profico, altri incontri sul tema rifiuti.

Ad aprire i lavori della mattinata è stato il Sindaco di Ariccia Emilio Cianfanelli che, dopo l’apertura dell’Ass. all’Ambiente Fabrizio Profico coordinatore del panel, si è detto “disponibile a mettere a disposizione il know how e le infrastrutture realizzate da Ariccia per poter far decollare la raccolta differenziata porta a porta in tutti i Comuni di Bacino che sversano a Roncigliano. Ariccia sta cercando di convincere i Sindaci di Bacino (Castel Gandolfo, Albano, Ariccia, Genzano, Lanuvio, Nemi, Ardea, Rocca di Papa, Pomezia) a creare un Consorzio per chiudere il ciclo dei rifiuti, producendo economie di scala e quindi un servizio più efficiente. Questa è la proposta che facciamo e che auspichiamo faccia propria anche la Regione Lazio e l’Assessore Civita, sostenendoci.

Altro punto è la chiusura del ciclo dei rifiuti sul nostro territorio con le filiere per la raccolta delle varie frazioni di differenziato.

Quest’oggi ci vogliamo concentrare sulla frazione umida, che è la più importante. Rappresenta infatti il 30-35% del rifiuto e Ariccia, che attualmente è al 60-65% di differenziato, ne produce una percentuale sul totale di circa il 22% e spendiamo per il suo conferimento 54mila € al mese. Questo è un dato rilevante che vogliamo trasformare da costo in risorsa.

Intendiamo quindi dialogare su cosa fare, consapevoli che da questo ed altri convegni dei prossimi mesi verranno determinate le nostre decisioni sul che fare dell’umido: trattarlo con digestori aerobici o anaerobici? Trasformarlo in risorsa producendo compost ed energia? Questi sono i temi sul tavolo oggi sui quali vogliamo confrontarci per poi partire”.

Prende la parola l’Assessore regionale ai Rifiuti Michele Civita. “La Regione Lazio è impegnata su una chiusura innovativa del ciclo dei rifiuti regionali che si basi non più sulle discariche e sugli inceneritori ma sul riuso e il riciclo, partendo dalla raccolta differenziata porta a porta che garantisce alti livelli di recupero dei materiali. Altro obiettivo è quello di sostenere nella Regione la realizzazione di impianti per il trattamento dell’umido, dei quali siamo carenti, per la chiusura del ciclo dei rifiuti. In tal senso abbiamo stanziato in Regione 150 milioni per il porta a porta dando questi contributi ai Comuni per l’impiantistica da realizzare tra cui isole ecologiche e impianti di trattamento dell’umido.

Stiamo inoltre rivedendo il Piano dei Rifiuti che verrà aggiornato in modo pubblico, consultando cittadini ed Enti locali. Nel Piano verranno valutati anche gli impianti di incenerimento, tra cui quello di Albano. Noi manteniamo fermo, anche perché ce lo impone la legge, il 65% di differenziata e su questo obiettivo lavoreremo con determinazione e serietà applicando la legge e finanziando e sostenendo a livello tecnico-organizzativo la raccolta porta a porta”.

Sono seguiti gli interventi tecnico-scientifici dell’Enea con l’ing. Angelo Moreno che ha parlato del sistema di digestione anaerobico a celle a combustibile entrando nello specifico della tecnologia che, come ha sottolineato, prevede la produzione di metano o idrogeno. Un modo di produrre energia da fonti rinnovabili, e non fossili, del tutto sicuro e pulito tanto che negli Stati Uniti viene inserita anche in grattaceli ed hotel al fine di produrre energia. Il gas della digestione anaerobica che si utilizza, inoltre, non produce particolati né zolfo perché non è prevista combustione all’interno dell’impianto.

Sono intervenuti anche il dott. Ivano Olivetti di Enea Centro Studi, il dott. Mauro Uniformi dell’Ordine degli Agronomi e Forestali che ha trattato il tema del compost, l’ing. Roberto Roasio Alternative fuel manager che ha trattato il tema dell’utilizzo del metano anche per il trasporto (specie di camion e pullman) con un sistema dual fuel metano-gasolio producendo risparmio e riducendo le emissioni inquinanti.

Ha concluso i lavori il dott. Stefano Ciafani, vice Presidente nazionale di Legambiente. “Finalmente anche l’Italia si sta avviando verso la transizione energetica passando da un’economia fondata sulle fonti fossili ad una orientata alle rinnovabili. Importanti esempi sono quelli oggi tracciati delle celle a combustibile e del dual fuel.

Le problematiche che però si riscontrano sul tema dei rifiuti sono ancora rilevanti, specie nel centro-sud Italia dove, a fronte di molti Comuni che fanno la differenziata e raggiungono la soglia del 65% manca un sistema infrastrutturale per la chiusura del ciclo dei rifiuti e del riuso soprattutto per quanto riguarda gli impianti per il trattamento dell’umido. Altro aspetto negativo è l’introduzione della Tares, la nuova tassa sui rifiuti, che ci fa fare un notevole passo indietro perché sarà basata (come la Tarsu) sui metri quadri e sul numero di componenti del nucleo familiare e non, invece, sul quantitativo di rifiuto prodotto. Questo è l’unico modo per fare una efficace raccolta differenziata: dare incentivi economici sulla base di quanti rifiuti si producono. Il Parlamento deve incentivare il porta a porta e rendere più costosa la discarica o l’incenerimento. No a nuovi inceneritori, in Italia ce ne sono già 53 e sono più che sufficienti. Anche l’inceneritore di Albano non serve. L’unica cosa che serve, specie qui nel Lazio, è la realizzazione di molti impianti per il trattamento dei rifiuti organici, impianti indispensabili per raggiungere e superare il 65% di differenziata e che vanno costruiti là dove si producono i rifiuti secondo una logica del Kilometro Zero”.     




ARICCIA, SI PREPARA L'INCONTRO SU: POLITICHE TERRITORIALI PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI DA ATTIVITA’ PRODUTTIVE

Redazione

Ariccia (RM) – Il tema  dell’incontro è quello di affrontare la problematica dell’uso insostenibile di risorse naturali e le questioni legate alla gestione dei rifiuti. I flussi di materia ed energia del nostro sistema socio economico, infatti, devono essere drasticamente ridotti al fine di raggiungere degli obiettivi coerenti con i principi dello sviluppo sostenibile. Il vero problema è dunque il cambiamento degli attuali modelli di produzione e consumo che sono la causa degli elevati flussi di materia ed energia del sistema socio economico. Si rende pertanto necessario focalizzare l’attenzione sulla produzione degli scarti e dei rifiuti in termini di uso delle risorse e di gestione. 

Nella Regione Lazio è situata la discarica più grande d’Europa e, come in tutto il territorio nazionale, le problematiche legate alla gestione dei rifiuti e all’ubicazione degli impianti di smaltimento e recupero, sono all’ordine del giorno e sono fonte continua di conflitti tra i cittadini e gli enti preposti. Il tema dei rifiuti è estremamente attuale ed in alcune aree del paese costituisce una vera emergenza: sono quindi necessari interventi che non abbiano come obiettivo solo la risoluzione della crisi ma che, attraverso una visione a medio-lungo periodo, portino a risultati più soddisfacenti e duraturi. 

Questo significa ridurre il volume dei rifiuti da smaltire attraverso l’incremento della raccolta differenziata e attraverso la “reingegnerizzazione” delle catene produttive attraverso una attenta analisi delle capacità di assorbimento e/o incremento degli eco-distretti nonchè di misure orientate ad abbattere le barriere non tecnologiche, prefiggendosi come obiettivo  di migliorare la gestione dei rifiuti, sviluppando filiere di riduzione-riuso-riciclo efficienti e sostenibili, massimizzando i risultati di questo modello attraverso l’informazione e il coinvolgimento di cittadini, Enti Locali e operatori economici presenti sul territorio. 

Dopo i saluti istituzionali del Sindaco Dott. Emilio Cianfanelli, Interverrà la Prof.ssa Maria Prezioso Ordinario di Geografia Economica, Economia e Pianificazione del Territorio. Dipartimento di Scienze, Tecnologie, Formazione.  Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”




ARICCIA INCONTRA 20 SINDACI SLOVACCHI SULLE BUONE PRATICHE AMMINISTRATIVE DELL’ENTE

Redazione

Ariccia (RM) – Il Sindaco Emilio Cianfanelli e l’Amministrazione comunale di Ariccia hanno incontrato presso Palazzo Chigi 20 Sindaci provenienti dalla Slovacchia che, all’interno di un progetto di integrazione degli Stati di nuova adesione all’Unione Europea (dalla stessa finanziato), sono in visita in Italia per conoscere le migliori pratiche amministrative dei Comuni italiani.

La scelta dunque è ricaduta sulla Città che fu dei Chigi che ha presentato agli amministratori ospiti provenienti dalla Regione di Banska Bystrica e costituitisi in Associazione regionale delle Città di Zvolen, Detva e Krupina tutte le iniziative messe in campo in tema di infrastrutture tra le quali spicca l’Ospedale dei Castelli, la difesa ambientale, la gestione dei rifiuti e dei servizi locali tra i quali sociale, cultura e sport. Molte le domande e i confronti sulle differenze amministrative ed istituzionali tra Italia e Slovacchia sia in tema di bilanci e di economie che di gestione del ciclo dei rifiuti o del sociale. Incontro che si è concluso con una visita ai gioielli di Ariccia, Palazzo Chigi e il suo Parco.