BANCHE: ENTRO IL 2018 23MILA ESUBERI

A.B.

Roma – Entro il 2018 sono previsti circa 23mila esuberi nel settore bancario, tale cifra si aggiunge ai già 48mila che ci sono stati dal 2000 ad oggi. FABI (Federazione Autonoma Bancari Italiani) sottolinea che la cifra sia nel netto e che le prossime fusioni e aggregazioni ne porteranno altri. FABI sottolinea che “"i sindacati vogliono continuare a gestire le ristrutturazioni in maniera morbida e si opporranno in tutti i modi all'ipotesi di uscite obbligatorie. Le banche non possono più puntare sul taglio dei costi del lavoro, come fatto fino a oggi senza grandi risultati, ma devono rilanciare i ricavi mettendo a punto un nuovo modello di business al servizio del territorio, recuperando il rapporto di fiducia con la clientela”. Il sindacato considera i seguenti dati: Unicredit con 5740 uscite. Nel vecchio piano erano già previste 5100 uscite, a queste si aggiungono altre 540 dell’aggiornamento del piano industriale del 2015-2016, ma se ne potrebbero aggiungere altre 400 derivate dalla cessione del ramo leasing. Intesa SanPaolo invece con 4500 riconversioni professionali che si trasformeranno in esuberi. Mps: 8.000 uscite fino al 2018, Bnl: 1.300, Bpe: 600, Banco Popolare: 900 uscite, Ubi: 500 uscite, Veneto Banca: 430 uscite, Creval: 250, Carige: 600. Anche il numero dei dipendenti nel settore bancario è cambiato, nel 2007 erano 344.688, nel 2013 invece sono arrivati a 303.591. Un ulteriore calo è avvenuta tra 2007 al 2015, si è passati da 32.818 a 30.198. Tale calo è stato generato da prepensionamento volontari e incentivati con ammortizzatori sociali di categoria.