Ethiopian Airlines, si schianta aereo: 8 italiani tra i 157 morti. Conte: “Un giorno di dolore”

Un aereo Boeing 737 dell’Ethiopian Airlines si è schiantato mentre era diretto a Nairobi con a bordo 149 passeggeri ed 8 membri dell’equipaggio. Il premier dell’Etiopia ha comunicato che ci sono vittime. Lo schianto è avvenuto alle 8.44 locali, 6 minuti dopo il decollo da Addis Abeba vicino alla località di Bishoftud, ad una cinquantina di chilometri a sud della capitale etiope.

Nessun superstite, 157 morti tra cui otto italiani: è il terribile bilancio del tragico incidente aereo avvenuto in Etiopia. Un Boeing 737 dell’Ethiopian Airlines è precipitato dopo il decollo da Addis Abeba mentre era diretto a Nairobi. Tra le 157 vittime a bordo, 149 erano passeggeri e 8 i membri dell’equipaggio.

GLI ITALIANI SULL’AEREO – Nella lista passeggeri figura l’assessore ai Beni Culturali della Regione Siciliana Sebastiano Tusa, archeologo di fama internazionale. Inoltre si trovavano sul Boeing tre componenti della ong bergamasca Africa Tremila: il presidente Carlo Spini – 75 anni, originario di Sansepolcro (Arezzo) e residente a Pistoia – sua moglie, infermiera, Gabriella Vigiani e il tesoriere della onlus Matteo Ravasio. Tra le vittime nel disastro aereo c’e’ anche Paolo Dieci, residente a Roma, presidente della ong Cisp e rete LinK 2007, un’ associazione di coordinamento consortile che raggruppa importanti Organizzazioni Non Governative italiane. Ci sono anche i nomi di Virginia Chimenti, funzionaria del World Food Programme dell’Onu, Rosemary Mumbi e Maria Pilar Buzzetti nella lista degli 8 italiani che erano a bordo del volo. Ecco chi sono le vittime italiane.

Oggi è un giorno di dolore. Nell’aereo della Ethiopian Airlines precipitato dopo il decollo da Addis Abeba vi erano anche nostri connazionali. Ci stringiamo tutti ai familiari delle vittime rivolgendo loro i nostri partecipi, commossi pensieri”, scrive su Twitter il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte

L’ufficio del primo ministro dell’Etiopia Abiy Ahmed ha espresso “a nome del governo e del popolo etiope le più sentite condoglianze alle famiglie di coloro che hanno perso i loro cari”. Al momento la causa dell’incidente non è ancora chiara.

“Al momento le operazioni di ricerca e di soccorso sono nel vivo e non abbiamo informazioni confermate di superstiti o di possibili cause dell’incidente”. Lo si legge in un comunicato diffuso dall’Ethiopian Airlines che sta seguendo le fasi drammatiche seguite allo schianto. Lo riporta la Cnn.

“Membri dello staff dell’Ethiopian Airlines – si legge ancora nel comunicato – saranno inviati sul luogo dell’incidente e faranno il possibile per aiutare gli addetti all’emergenza”. La compagnia aerea informa che a breve sarà disponibile una linea telefonica dedicata per parenti e amici che necessitino informazioni sui passeggeri a bordo dell’aereo.

L’Ethiopian Airlines gode di una buona reputazione in termini di sicurezza, una delle migliori in Africa, sebbene nel 2010 – come ricorda la Bbc – un suo aereo precipitò nel Mar Mediterraneo dopo il decollo da Beirut, in Libano. Nell’incidente morirono 90 persone




TERRORE IN VOLO: AREO DIRETTO CON 138 ITALIANI A BORDO DIROTTA GINEVRA

Redazione

Terrore in aria per oltre un centinaio d'Italiani diretti a Roma. Un volo dell'Ethiopian Airlines partito da Addis Abeba e diretto a Roma è stato dirottato. Il pilota è stato forzato ad atterrare a Ginevra, intorno alle 6. A bordo ci sarebbero 138 italiani, di questi 111 diretti a Fiumicino e 82 a Malpensa. I passeggeri e l'equipaggio, 202 persone in tutto, sono comunque tutti al sicuro. È stato arrestato il dirottatore che non era armato. Si tratta del copilota, 31enne di origini etiopi, che avrebbe già chiesto asilo politico dicendo di sentirsi minacciato in Etiopia. Una volta atterrato forzatamente a Ginevra avrebbe cercato di scappare calandosi con una corda da un finestrino della cabina. Il volo di linea sarebbe dovuto atterrare a Roma intorno alle 4.40 di lunedì. L'allarme di sequestro è stato lanciato mentre sorvolava lo spazio aereo del Sudan. Il dirottatore sarebbe riuscito a prendere il controllo chiudendosi a chiave nella cabina di pilotaggio quando il primo pilota si è allontanato per andare in bagno. Prima di atterrare a Ginevra, costretto dagli aerei militari, avrebbe volteggiato in aria più volte prima di toccare terra.  Sembra che il copilota avesse chiesto alla torre di controllo di poter atterrare a Ginevra per fare il pieno di carburante, prima di far sapere che si trattava di un dirottamento. Sono entrati in azione anche gli intercettori dell'Aeronautica Militare italiana che hanno scortato il volo fino alla frontiera dove è intervenuta la Difesa aerea francese.
In una registrazione si sentirebbe la voce del dirottatore mentre comunica con la torre di controllo e avanza la richiesta di asilo politico. "Richiediamo asilo o almeno rassicurazioni sul fatto che non verremo trasferiti davanti al governo etiope", questo si comprenderebbe nell'audio postato su Twitter da un giornalista americano, @MatthewKeysLive. Il dirottatore sarà interrogato dagli investigatori svizzeri ma "tecnicamente l'infrazione commessa è quella di aver tenuto in ostaggio i passeggeri. La pena potrebbe arrivare a 20 anni di carcere" fa sapere il procuratore di Ginevra Olivier Jornot.